EXPECTO…
Dedicata alla mia Ci,
tesoro questa cosucciiiiina è per te. Un bacio
immenso love…
“Expecto…”
“
-Porca miseria, ma dove ho la testa oggi?-
Detestava
arrivare in ritardo, ma odiava ancora di più presentarsi in classe a
lezione già iniziata.
Certo
se non si fosse dimenticata il libro nell’aula di pozioni, sarebbe
arrivata più che puntuale a Cura delle Creature
Magiche…l’unica consolazione era che il professore, cioè Hagrid, non
l’avrebbe di certo sgridata!
Tuttavia stava correndo come una pazza per i corridoi bui dei
sotterranei.
-Infrangendo
come minimo un paio di regole!- aggiunse riprendendosi da sola, poco prima di
ammettere silenziosamente a se stessa che ciò non consisteva esattamente
in qualcosa
di particolarmente straordinario.
Era
quasi arrivata quando girando l’angolo…
-Ahi!-esclamò
la bruna prima di finire con il sedere per terra.
-Sta
più attento lurido…Granger?-
Dio
no! Non poteva essere lui!
Si
sentì attraversare da una lama invisibile e concluse
che: si, era decisamente lui!
-Malfoy! E’ sempre un piacere incontrarti.- Si issò con l’aiuto delle braccia e si
spolverò distrattamente la gonna.
-Cosa
ci fa una Grifoncina come te in un
postaccio del genere?- chiese con teatrale e quanto mai finto fare
preoccupato ‘Mister Ghiacciolo’.
-Non
sono cose che…- stava per rispondergli a tono quando
sentì qualcosa colarle sul labbro superiore. Lo leccò appena per
accorgersi che era sangue, e che il suo naso evidentemente non aveva apprezzato
l’incontro ravvicinato con il petto dello Slyterin.
Anzi,
ora le doleva e cominciava a pulsarle.
Sarebbero dovuti comunque passare sul suo cadavere
prima che Hermione si lamentasse davanti a lui. Era
fuori discussione, lo avrebbe affrontato anche con una
gamba o un braccio rotto…e poi sarebbe corsa in infermeria!
Stava
cercando così disperatamente di convincersi a non versare neppure una
lacrima, che non si accorse della falcata con cui il ragazzo aveva annullato la
distanza fra i loro corpi.
Ora si
sfiorarono e lui armeggiava nella tasca interna del mantello per trovare
qualcosa.
-Malf…-
-Shh.- fu l’unica risposta che ricevette prima di
sentire un morbido tessuto premere contro la parte lesa.
-Ma io…-riprovò a parlare inutilmente.
-Zitta
Granger! Non vorrai che qualcuno pensi
che sia stato io no?-
-Effettivamente- incominciò Hermione ripensando a pochi istanti prima.
-Vuoi
chiudere quella bocca?!- il tono di Draco non ammetteva repliche, ma non era freddo e scostante
come al solito.
Passò
il delicato fazzoletto di pizzo sotto l’altra narice ed estrasse la
bacchetta.
Continuavano
ad essere vicini, molto vicini, ma nessuno dei due
sembrò farci molto caso…apparentemente.
Puntò
l’arma magica contro il nasino di lei e sussurro
qualcosa…in latino probabilmente.
Quando
la luce violetta smise di propagarsi dalla sottile asta di legno la ragazza si toccò il punto in cui poco prima aveva
percepito il viscido cammino di un rivolo di sangue, per trovarlo
inaspettatamente asciutto e pulito.
Sapeva
di dover dire qualcosa, ma probabilmente se avesse dato voce ai suoi pensieri
ne sarebbe uscito qualcosa tipo: ‘Chi sei, ma
soprattutto cosa hai fatto al Malfoy che tutti
conosciamo?’.
Abbandonò
ogni tentativo di parlare, e lui dal canto suo sembrò apprezzare.
Scostò
definitivamente con le dita, leggermente sporche del sangue della ragazza, il
triangolino di stoffa, sorrise sotto i baffi al suo operato
per fare una cosa che difficilmente lei avrebbe dimenticato.
Le
sollevò appena il mento e…le appoggiò appena le labbra
sulla punta lievemente arrossata del grazioso naso.
-Sai Granger, sei molto più graziosa
quando tieni la bocca chiusa.-
Faceva
un freddo cane.
Per
non farlo aspettare non aveva finito di asciugarsi i capelli e si era messa un maglioncino che, evidentemente, era troppo leggero
per gli ultimi giorni di Novembre.
Hermione stava strisciando velocemente contro i muri per non farsi
sentire da Gazza, ‘come una serpe’
le suggerì una vocina nella testa che la fece sogghignare.
I
denti le battevano, e la ragazza stava seriamente prendendo in considerazione
l’idea di ‘farsi venire a prendere davanti alla sala comune’ come
lui in uno slancio sovrumano di buonismo, per non
dire improvviso attacco di pazzia,
le aveva proposto. Subito dopo però le venne in mente che
preferiva il suo ragazzo vivo, e i suoi migliori amici fuori
da una prigione piuttosto che dentro per omicidio colposo…si,
decisamente meglio!
-Stai cercando qualcuno?- una voce strascicata le
sussurrava
all’orecchio.
Si
girò per poterlo fronteggiare con lo sguardo e trasmettergli il proprio
disappunto.
-Io..- ebbe un sussulto e il brivido che le percorse la schiena
dopo aver incontrato i suoi occhi la zittirono completamente.
Draco se ne compiacque.
Approfittò
di quel istante d’esitazione e l’attrasse
a se. Le cinse la vita con una mano e l’altra la
tuffò in quella massa incolta di riccioli ribelli.
-Mi
stavo congelando a vagare per questo piano mentre
aspettavo che tu arrivassi!-utilizzò un tono risentito che il ragazzo
nemmeno notò.
-A
costo di essere banale…penso di sapere come riscaldarti.-
-Sai
accendere un bel fuoco scoppiettante nel bel mezzo del corridoio?- lo
provocò, ancora lievemente risentita che lui come a suo solito non le facesse minimamente le sue scuse.
-Oh
si…- la morsa sulla sua vita si fece più
serrata, la mano tirò i profumati capelli rendendo accessibile
alle sue labbra il collo da cigno della mora.
-Sono…un
maestro nell’accendere fuochi, io.- con il peso del suo corpo la spinse contro il muro e le baciò sensualmente
l’incavo fra il collo e la spalla.
Ma lei sembrava non aver apprezzato la sua ultima uscita.
Infilò
una gamba fra quelle del suo amante e la strofinò leggermente contro il
suo inguine.
-Io?-
chiese a quel punto con la voce e lo sguardo più innocenti che
riuscì a trovare.
La
risposta molto simile ad un grugnito la soddisfò
totalmente.
Il biondo sorrise divertito e la fisso negli occhi. La
baciò e ammise…
-Anche tu non sei niente male. Devi riconoscere di aver avuto un
ottimo insegnante però!-
-Il
migliore!- asserì lei tornando a baciarlo.
Dopo
qualche minuto passato a scambiarsi ‘focosi’ baci, lei si
puntellò con le mani sul suo petto per poterlo guardare.
-Ron oggi mi ha seguita.-
L’aveva
buttata lì come una bomba, ed ora non restava che attendere che esplodesse.
Ma al
contrario di ogni sua previsione Draco
sorrise.
-E…ha usato violenza su di te?- adesso stava ridendo
sguaiatamente.
Lei
provò a scostarsi, inutilmente.
Provò
con la tattica numero due.
-Non
fare l’idiota! Sai perfettamente cosa voglio dire!-
-Si…-disse
cercando di riprendersi da un altro attacco di risa- scusa.-
ma continuò imperterrito a ostentare il sorriso degno di un Malfoy.
-Credo…credo
che abbia incominciato a sospettare qualcosa- si fece
pensierosa e lui divenne di colpo serio.
-No,
anche se ci trovasse a letto insieme dubito che Lenticchia sarebbe così perspicace da capire
qualcosa.-
Per un
attimo sembrò che entrambi presero in
considerazione la tecnica ‘beccati sul fatto’,
che se non altro avrebbe risparmiato ad entrambi interminabili giri di parole e
spiegazioni che ritenevano inutili, ma si ripresero scuotendo la testa come per
allontanare la folle idea.
Forse
per questo ultimo pensiero, lui pensò bene di
riprendere la conversazione da dove l’avevano lasciata e dimenticarsi,
seppur momentaneamente, dell’accaduto.
-Draco…mh…ti prego non
fare così!-
-Così
come?-
-Così
che cerchi di ignorare tutto!- incominciò a
scaldarsi lei.
Trasse
un profondo respiro
e le prese il volto fra le mani.
-Tesoro, ora come ora io non posso fare molto. Lo sai che la situazione non è delle migliori, ma sto cercando di risolvere tutto
per noi, per te. Queste ore che ci concediamo per stare insieme, dimmi amore,
vuoi sul serio passarle a parlare di Sherlock-Lenticchia?
Ne sei sicura? Se è quello che vuoi ci sediamo
qui e non facciamo altro. Ma se per caso tu avessi anche solo il minimo dubbio,
e il desiderio di aprire la misteriosa ‘portaB’…-concluse tornando al tono
scherzoso di poco prima.
Portò
malizioso l’indice affusolato nell’incavo dei seni
di lei, per poi lasciarlo vagare liberamente su tutto il petto creando
voluttuosi cerchi concentrici.
Fu il
turo di Hermione di respirare affannosamente e
sentirsi persa.
Il
dito presto non fu più solo, e il lieve tocco si trasformò in una
carezza che mandava scariche elettriche attraverso i loro corpi.
Con la
mente offuscata dal desiderio non potè far
altro che aggrapparsi alle sue spalle, baciarlo con tutto
ciò che sentiva ormai sveglio dentro se e bisbigliargli a fior di
labbra…
-E’ molto distante questa porta B?-
Aveva
deciso di dirglielo a Natale. Di fargli una specie di regalo
extra insomma.
Certo,
non era esattamente una di quelle cose che compri in un negozio qualsiasi, era
speciale.
L’aveva
scritto su di un cartoncino bianco, e l’aveva messo sotto ai gemelli che gli aveva fatto fare per il loro terzo anno
passato insieme.
Era
stata in un perenne stato d’agitazione fino alla
mattina del venticinque dicembre, quando come sempre si scambiarono i regali
posati ai piedi del loro lettone.
Aveva
insistito come una bambina per poter aprire tutti i suoi regali per prima, e
donargli il suo solo alla fine.
Posò
la scatoletta color ambra, finemente decorata ed impacchettata, sul letto e
attese che lui lo scartasse. Evidentemente ‘la serpe’ aveva
intuito che ci doveva essere qualcosa sotto, e prese a sciogliere il nodo il più
lentamente possibile.
-Allora?
Ti vuoi muovere?-chiese sempre più impaziente la ragazza che seduta sulle proprie ginocchia lo fissava con sguardo
che rasentava l’apprensione e la paura.
-Calmina! E’ o non è il mio regalo?-
-Se
non ti muovi me lo riprendo.-
-Non
lo faresti mai e poi…-
-Draco! Apri. Quel. Pacchetto.- scandì bene le parole ed
enfatizzò il tutto con un gesto del capo.
-Ok, ok!-
Fece
quanto dettogli e scoprì il meraviglioso contenuto di quel piccolo
scrigno.
Due
splendidi gemelli, raffiguranti il blasone della sua famiglia, brillavano nel
loro splendore d’oro bianco e pietre preziose. Ne estrasse
uno e lo portò più vicino al viso per osservarlo.
Non
c’era che dire, Hermione aveva decisamente gusto.
Si
girò verso di lei per ringraziarla come meritava, ma lei sobbalzò
leggermente e con voce più acuta del normale gli fece notare che
c’era ancora qualcosa che non aveva visto.
Draco si accorse allora di un piccolo foglio ripiegato in due
all’interno dell’astuccio.
-E quest...-
-Leggilo!-
Avrebbe
voluto ribattere qualcosa ma sapeva che il motivo di
tutto quel nervosismo, che francamente la mattina di Natale lo infastidiva,
fosse contenuto nel misterioso biglietto.
Lo
aprì e ne lesse il contenuto.
…
…
Il
grande e valoroso Draco, il più forte degli Slyterin, uno dei maghi più temuti, nonché ultimo discendente della nobile casata dei Malfoy…ruppe il silenzio con la voce rotta dalla
commozione ed un vago velo di lacrime sugli occhi per dire semplicemente…
-Grazie
amore mio!- per poi accasciarsi su di lei in un abbraccio che non ebbe eguali.
^Honey, we’re expecting!^”
“…Patronum!!!”
Un enorme scudo di luce scaturì da quell’unica bacchetta.
Tutta la gioia, l’amore, la passione che
quella giovane donna aveva in corpo venne scagliata
come un getto di incontrastabile potenza contro le figure sinistre che le
aleggiavano intorno.
Bastò lei sola per distrugger con un unico
incantesimo l’intera, ed ormai ultima, colonia di Dementors
che come un cancro affliggeva la loro vita dalla definitiva scomparsa del Signore Oscuro.
Non servirono che quei pochi istanti, frutto di anni di felicità, per annientare tutte quelle
orribili creature.
Quando fece ricadere il
braccio lungo il fianco, Herm fu subito raggiunta,
per eventuali soccorsi dovuti alla fatica e allo sforzo al quale aveva
sottomesso il proprio corpo, dagli amici di sempre.
“Tesoro tutto bene?”incominciò
apprensivo Ron.
“Cristo santo, piccola stai bene?”si
aggiunse alle sue preoccupazioni Harry.
“Si…non preoccupatevi, io sto benone.”abbozzò un sorriso che in definitiva
parve convincerli.
Comparve anche Gin infilandole letteralmente una cioccorana in bocca che per poco non la strangolò.
“Herm…che
paura che ho avuto! Tu sei bravissima ma…insomma tutti quei Dissenatori! Quella marea di luridi
bastardi…affrontarli tutta da sola…per la barba di Merlino, Herm a che diavolo hai
pensato per creare un Patronus così
dannatamente potente?”
Sorrise nuovamente a quelle facce incuriosite che
non smettevano di fissarla.
Aprì la bocca per dire…neppure lei in
realtà sapeva cosa, ma un’altra voce la distrasse.
“Si Granger, a cosa stavi pensando?”
Rincontrò quello sguardo che aveva
significato più di tutto nella sua vita, e che le era tornato decisamente utile per l’ultimo incantesimo eseguito.
Vide ridere quegli occhi che tanto amava ed in cui
poteva veder riflesso lo stesso sentimento, e vi scorse una lieve ironia
e…soddisfazione?
Per questo non potè
far a meno di rispondere…
“A che bella giornata sia oggi Malfoy! Non trovi anche tu?”
FINE.
Eccomi
qui! Bene, bene…cosa ne pensate?
Volevo
solo spiegarvi brevemente che origine oscura ha questa
robina qui…
Domenica
sera mi è venuta una voglia matta di scrivere una Draco/Herm. Il motivo è presto detto, ne ho letta una
veramente fantasticissima e non ho resistito.
Attenzione però, il mio intento non è assolutamente quello di
emulare autrici che io letteralmente adoro, ma ben sì di cimentarmi
nello scrivere qualcosa su di una coppia che fino a poco tempo fa non potevo neppure concepire!
Comunque…ci ho pensato tutta la sera…e tutta la
notte…ma niente, l’idea non ne voleva spere di uscire! Ha pensato
bene di raggiungermi, e di folgorarmi(manco avessi avuto tutta ‘sta idea
mi direte giustamente…) alle 5.15 di lunedì mattina!
Giuro
che se non l’avessi desiderata così tanto
sarei stata capace di maledirla!
E’
maturata nella mia testa fino a ieri sera quando
finalmente ho avuto il tempo di scriverla. Ora, fatti due accorgimenti
dell’ultimo minuto, la posto…sperando che
voi la apprezziate, e magari(PRETENDO SEMPRE TROPPO)la commentiate!
Grazie
anche solo per averla letta, bacione eva.