Tutto incominciò da quando Severus e Narcissa Malfoy strinsero il patto. Anche se non sapevo cosa era successo in quel momento percepì il vuoto dentro,come se un Dissennatore mi avesse appena baciata. Accarezzavo Nagini da non so quanto tempo e ad un certo punto Voldemort mi guardò senza espressione sul volto bianco e mi disse: Angelo perché non riesco a ucciderlo, perché tutte le volte che ci sono vicino, mi sfugge?

Io,persa nei miei pensieri non risposi, stavo immaginando tutto quello che era successo fino ad allora,pensavo che io non ero umana ero solo un oggetto, una cosa che serviva soltanto a un tale scopo: ero un horcrux.

Ero un horcrux da 15 anni, mi aveva creata Codaliscia sotto ordini precisi di Voldemort il come non me lo ero mai spigato, ma sapevo di essere l’ultimo degli 8 horcrux presenti sulla terra.

Ero l’ultimo ed il più potente.

Mi ero data da sola il mio nome, almeno di quello andavo fiera mi ero chiamata Angelo Nero.

Tutti i mangia morte mi consideravano al quanto bizzarra perché spesso i miei capelli cambiavano.

Quando ero nell’umore che più mi piaceva cioè serena e spensierata, i miei capelli erano lunghi lisci e biondi,

mentre quando ero arrabbiata i miei capelli diventavano lughi, ma ricci e di un nero cenere.

Altri colori non erano mai apparsi su di me almeno… fino ad allora. Ma nonostante tutto non mi consideravano pazza solo per quello ma, credo anche perché avevo troppo spirito dell’umorismo per i loro gusti da vecchiacci.

Fin dalla mia nascita nessuno si era preso cura di me, Coda mi guardava solo perché aveva paura che scappassi, di cibo non avevo bisogno tanto meno di acqua. Mi consolava il fatto che all’età di 12 anni Severus tornò da Voldemort e da allora lui mi fece da padre. Poi a volte mi chiedevo come fosse Hogwarts visto che non c’ero mai stata ma, dentro di me nel profondo sentivo che un giorno ci sarei andata, non so come o quando soltanto che quel posto tanto nominato da Voldemort mi ispirava ed ero curiosa di com’era fatto. In quel momento tornai al presente, non sapevo quanto tempo era passato da quando avevo incominciato a pensare alla mia vita, ma sapevo che dietro di me c’era Voldemort pronto a scagliarmi un incantesimo perché non prestavo attenzione alle sue parole, ne ero sicura perché aveva la bacchetta in mano e mi stava urlando qualcosa che la mia mente diceva di non ascoltare, quando scagliò l’incantesimo vidi un luce verde dirigersi verso di me ed io solo allora mi svegliai dal mio “sonno”, lanciai di lato Nagini che mi lanciò uno sguardo che solo un serpente come lei poteva farmi e non persi tempo a dire :protego!

E vidi un sorriso sul suo volto, un sorriso di vittoria, un sorriso che mi sembrava più un ghigno, io mi girai verso Nagini e la accarezzai come un gesto di scusa, lei sibilò facendo uscire quel suo linguino rosso sangue e se ne andò, così rimasi sola a pensare ancora una volta a come fosse Hogwarts.