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Autore: FlawlessDiva    28/03/2021    1 recensioni
Il telefilm Xena Warrior Princess volge al termine.
Sei stagioni, sei lunghi anni che hanno unito due attrici incredibili.
Ma chi sono Lucy e Renee? E come stanno vivendo la fine di questa lunga serie televisiva?
Ma soprattutto...qual è il reale rapporto che le lega e le ha sempre legate?
Scopritelo in questa fan fiction!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Renée andò a prepararsi come le aveva suggerito Lucy.
Nella testa c’erano ancora mille pensieri tra parole mai dette e tempo perduto; quel tempo che avrebbero potuto trascorrere ad amarsi anziché lasciarlo scivolare via. Ma ormai non si poteva più tornare indietro, soltanto guardare avanti.
Più pensava, e più si rendeva conto che nonostante provasse una sorta di rabbia, era tremendamente gelosa di Lucy; gelosa del suo passato e di chiunque avesse avuto la fortuna di starle accanto in un certo modo.

“Devo mettere da parte questa sensazione di disappunto”, pensò.

“E allora perché fa così male?”.

Non riusciva a darsi pace, ma allo stesso tempo verso Lucy non provava sentimenti negativi. Non voleva perdere altri momenti preziosi.
Finì di allacciarsi la camicetta bianca, dopotutto Lucy aveva detto che l’avrebbe portata in un posto...ma dove...?
Quindi adottò un abbigliamento del tutto casual abbinando la camicia ad un paio di jeans azzurro chiaro e dei sandali con un leggero tacco.
Nell’attesa decise di andare in cucina e farsi un caffè, e proprio mentre stava iniziando a sorseggiarlo arrivò improvvisamente Lucy.

“Beh? Hai fatto la valigia?”

“La valigia? Avevi solo detto di vestirmi!”

“No, in realtà partiamo Renée”

“E dove dovremmo andare?”

“Lo saprai quando usciremo di casa. Me ne daresti un goccio?” disse cercando di afferrare la tazza dalla mano di Renée.

“Non ci penso nemmeno, ho intenzione di innervosirmi per bene bevendolo tutto! Fanne un altro per te.” e nel tentativo di scansare Lucy, con uno scatto poco felino si rovesciò addosso il caffè rimasto.

“Dannazione! Dovrò portarla in tintoria!”

“Lascia che ti aiuti Renée...”

Lucy cercò di tamponare la macchia di caffè con uno strofinaccio, ma vedendo che stava solo facendo più danno inizió a sbottonarle la camicetta...

“Mi dispiace...” sussurrò Lucy.

Renée a quel contatto sembrò trasformarsi, le strinse le mani portandole sul suo seno e a quel punto Lucy si sentì autorizzata ad andare oltre affondandoci il viso e baciandole il petto fino ad arrivare alla bocca...una bocca che non restó in attesa ma prese l’iniziativa...poiché Renée non aveva intenzione di attendere oltre...e mentre il calore dei loro reciproci respiri si faceva sempre più caldo, finalmente le loro lingue iniziarono a toccarsi e possedersi...non si erano mai spinte a tal punto con così tanta voracità, e prima di quel momento nessun bacio fu così intenso tra loro.

Renée iniziò a spingere Lucy fuori dalla cucina, per finire in soggiorno e in tutto il breve tragitto le loro bocche non si allontanarono un solo istante fino a che si ritrovarono entrambe catapultate sul divano.

“Che cosa...vuoi...fare...Renée...? fu l’unica cosa che Lucy riuscì a dire tra un bacio e l’altro, ma non ottenne alcuna risposta, soltanto le mani audaci di Renée che si stavano facendo strada sotto la maglietta di Lucy che perdeva ogni inibizione appena veniva sfiorata.

Benché fosse molto attratta dalla situazione decise però di ribaltarla a suo favore e di ritrovarsi lei stessa sopra Renée che non oppose alcuna resistenza:
adesso era Lucy a condurre il gioco...e guardandola intensamente negli occhi accennando un sorriso la sue dita stavano cercando il bottone e la cerniera dei pantaloni, quando Renée con un sorriso di sfida interruppe quel momento di estremo pathos:

“Adesso fammi tutto ciò che hai fatto alla donna di quella notte”.

 

                          *************

Lucy improvvisamene si fermò.
Un’espressione interrogativa e perplessa la face incupire...non le sembrava di avere capito bene la richiesta di Renée, per cui se ne accertò.

“Cos’hai detto...?”

“Voglio che mi tratti come la donna che ti sei fatta quella notte quando eri a casa di Claire...” Renée sembrava davvero seria nelle sue intenzioni.

Lucy mollò la presa e si sollevò dal corpo di Renée restando a cavalcioni su di lei.

“Stento a credere a ciò che mi hai appena chiesto, ti rendi conto che quella notte non ero in me?”

“Non importa, anzi sono certa che tu abbia fatto di peggio”

“Ovvero?”

“Beh, in certe occasioni ci sono più partecipanti...non devo essere io a fartelo presente”

Lucy a quel punto si alzò cercando di ricomporsi.

“Che stai facendo?”

“Niente. Sei riuscita a rovinare il momento e non lo capisco”

Renée rimase distesa sul divano. Girata sul fianco appoggiando il viso sulla mano sostenuta dal gomito accennava un sorriso malizioso.

“Lucy, chi era la bionda di quella notte?”

“Un’amica di Claire”

“Come si chiama?”

“Ma che importanza può avere?” Lucy era evidentemente seccata.

“Dimmelo”

“Si chiama Tricia, soddisfatta?”

“Perché non me la presenti?”

“Renée smettila! Se questo è uno scherzo, diverte soltanto te”

“Non sto scherzando, anzi, credo dovresti cogliere la palla al balzo e organizzare qualcosa...”

“Renée adesso basta!”

Lucy non disse più nulla, andò in camera da letto a prenderee la giacca, la indossò e sembrava avere tutte le intenzioni di uscire di casa.

“Lucy dove stai andando?”

“Esco. Non mi cercare”

“No, aspetta. Dove vai?

Renée cercò di fermarla frapponendosi tra la porta e Lucy provando ad accarezzarle una mano, ma la ritrasse.

“Ti prego, non andare via o almeno dimmi dove stai andando”

Lucy era molto seccata e dispiaciuta al tempo stesso. La guardò negli occhi, prese fiato e sospirò; dopodiché con un leggero scossone alla spalla riuscì a scansare Renée aprendo la porta d’ingresso con forza.
Renée fece il gesto di seguirla, ma Lucy era evidentemente furiosa e preferì lasciarla andare e sbollire.
Chiuse la porta, portò le mani al viso e iniziò a singhiozzare.

 

                          *************

 

Lucy salì in macchina, spense il cellulare per non essere rintracciata da nessuno, e percorse il tratto della Highway.
Non aveva una meta e non era interessata ad averla, ma il sole stava tramontando e gli scenari intorno a lei la portavano a desiderare di avere accanto solo una donna, e quella donna era Renée...ma Lucy era troppo furente e lasciò scorrere quei pensieri perché ancora non comprendeva la ragione per cui le avesse fatto una simile richiesta. Perché mai voleva fare sesso a tre? Non poteva essere da lei una cosa del genere; possibile che dopo tutti gli anni trascorsi insieme senza potersi amare Renée volesse davvero questo?

Guidò incessantemente e in modo spedito per alcune ore senza accorgersi di dove fosse poiché la mente era da tutt’altra parte, ma iniziava a sentire i morsi della fame e decise di fermarsi in un night club che la colpì per l’insegna brillante di un azzurro shock.
Scese dall’auto e riaccese il cellulare: non c’era traccia di chiamate o messaggi di Renée e benché dispiaciuta e tentata di farsi sentire, preferì posare il telefono in borsa e dirigersi nel locale.

 

 

                          *************

Renée era rimasta sola nell’appartamento di Lucy, dal canto suo sapeva di avere fatto un grosso errore. Cercò nella valigia un indumento pulito per sostituire la camicetta sporca di caffè; la prese in mano e si rese conto quanto fosse pregna del profumo di Lucy...un profumo fresco e dolce allo stesso tempo...
Strinse la camicetta a sé e non potè fare a meno di commuoversi, sentiva di avere perso un’occasione e probabilmente molto di più.
La rabbia di non essere stata la prima, la gelosia di situazioni passate di cui era venuta a conoscenza per puro caso la stavano facendo impazzire.
Lei amava Lucy, e tutto sommato quell’idea era stata squallida quanto vendicativa...eppure non si sentiva affatto in torto.

Prese il telefono e compose il numero di Lucy, ma il telefono squillò a vuoto.
Provò un altro paio di volte, ma anche quei tentativi furono vani.
Una sorta di disperazione iniziò a pervaderla mista ad impotenza, tant’è che ormai aveva fatto avanti indietro per tutta la casa in uno stato di angosciosa frustrazione. Non sapeva dove fosse Lucy e a quanto pare non voleva parlarle, così nonostante l’ora decise di fare un tentativo diverso.

 

 

                          *************

 

Lucy si accomodò ad uno dei tavoli del Night.
Il locale non era ancora del tutto pieno, eppure qualcuno vedendola sola non mancò di infastidirla, ma lei con totale indifferenza non ebbe problemi a tergiversare e ignorare i diversi figuri, almeno fino al momento in cui una energumena camionista vestita come un presentatore della tv non decise prepotentemente di sedersi accanto a lei.

“Ti posso offrire qualcosa dolcezza? Io mi chiamo Abby”

“No, ti ringrazio, come vedi la mia bottiglia di birra è ancora tutta intera”. Sorrise infastidita.

La camionista cinse il suo braccione intorno alle spalle di Lucy cercando di avvicinarsi.

“Sai, mi sembra di averti già vista da qualche parte...frequenti locali di un certo tipo di solito bellezza?” la donnona passò la lingua sul labbro inferiore e sbavò leggermente.

“No, non frequento nessun locale di nessun tipo, bellezza...” disse con tono sarcastico Lucy.

“Ah, ma aspetta ora ti riconosco! Tu sei quella che ha fatto quel telefilm! Sei quella che faceva Xena! Sei proprio tu! Ma dimmi, tra te e la bionda c’è qualcosa? Aspetta che chiamo la mia amica Victoria non ci posso credere ahaahaha! E non ci crederà nemmeno lei ahahaha! Lucy Lawless qui! Assurdo ahahaha”.

Abby stava per alzarsi e fare cenno all’amica che si trovava al bancone del bar del Night, quando Lucy la prese per un braccio strattonandola in modo amichevole ma deciso.

“Per favore, non chiamare nessuno” disse a bassa voce “Ti racconto tutto quello che vuoi sapere su di me e Renée, ma non chiamare qui altre persone per favore.”

La camionista che a quanto pare era anche una gran pettegola, tornò a sedersi accompagnata da un sorriso sornione e stranamente simpatico nonostante gli esordi cafoni.

“Quindi te la sei fatta? E com’è a letto? Dai dai, racconta!”

Lucy era abbastanza disgustata poiché Abby ogni volta che parlava di Renée continuava a perdere saliva a un lato della bocca.

“In realtà, no. Non me la sono fatta...” e iniziò a sorseggiare la birra.

“No? Ma mi prendi in giro?” Abby sembrava seccata oltre che stupita.

“Sai, non è facile...non è mai stato facile tra noi...”

“Santo cielo, sei tormentata come Xena! Forse anche peggio!”

“Se fossi stata come Xena ora sarei con lei e non con te a parlare dei fatti miei” e mandò giù altri sorsi di birra.

“Non ci sto capendo niente!”

In quel momento passò velocemente una cameriera, e Lucy la fermò con un cenno.

“Portami qualcosa di forte e un’altra birra per la mia amica”

La cameriera annuì mentre Abby rimase stupita dalla cortesia di Lucy, che inizialmente sembrava tutto tranne che intenzionata a fare amicizia.

“Ma insomma, io pensavo di ascoltare quasi un porno e alla fine sei venuta qui per ubriacarti e mi dici che non ti sei fatta Renée!” sbuffò.

“Abby io non sono il tipo che si vuole fare qualcuno, anche se è successo in passato”

“Quindi posso propormi anche io eheheh”

“Il fatto che sia successo non significa che dovrà succedere ancora con la prima che capita, Abby...io amo Renée...”

“Però non te la sei fatta! Sei un po’ sfigata!”

Lucy rise, dopotutto Abby era simpatica e poteva servirle come distrazione in più al suo volere a tutti i costi ubriacarsi per attutire il dolore che provava.

 

                          **********

 

“Non ho idea di dove sia, ho provato a chiamarla ma ovviamente sapendo che sono io non risponde”

Renée stava parlando al telefono con un’amica di Lucy per cercare di rintracciarla.

“Non preoccuparti Renée, vedrai che non sarà andata lontano. La riporterò a casa con te quanto prima”.

“Quanto prima” pensò.

Eppure non aveva alcuna voglia di restare in casa ad aspettare l’arrivo di Lucy, ma non poteva nemmeno uscire perché non aveva le chiavi di casa; per non parlare del fatto che alla proiezione era arrivata in taxi!

“Fantastico Renée, la tua donna che non è ancora la tua donna ti ha lasciata sola perché sei troppo stupida per tenerti accanto chi ami!” disse ad alta voce.

Si sentiva impotente e non riusciva a stare nella pelle.

“Io richiamo. Chi la dura la vince, Lucy! Dovrai rispondermi o denunciarmi per stalking!”

Ricompose il numero di Lucy ma questa volta non suonò a vuoto...qualcuno rispose, ma la voce non era certo quella che si aspettava.

“Ciao dolcezza!”

“Ahm...scusa? Ma chi cavolo sei?” l’espressione di Renée rimbalzava tra l’incredulo e l’iracondo, tant’è che tra le sopracciglia si intravedeva la ruga del leone che man mano diventava sempre più pronunciata.

“Dolcezza io sono Abby, grande amica di Lucy! Come stai bellezza? Manchi solo tu qui!”

Renée fece di tutto per trattenersi, ma proprio non ci riuscì.

“Non conosco nessuna Abby grande amica di Lucy, passamela che non sono proprio in vena di sentire stronzate!”

Era davvero seccata, e soprattutto si domandava come fosse possibile che il cellulare di Lucy ogni volta fosse tra le mani di chiunque tranne che della legittima proprietaria.

“Lucy é in bagno probabilmente a vomitare accompagnata da una bella bionda a farle da infermiera. Certo che siete proprio due sfigate voi due ahahahah!”

 

                            **********

Lucy era chiusa in bagno, le girava leggermente la testa e sentiva il sapore dell’alcool propagarsi fino alle narici, mentre la bocca impastata le causava ancora più nausea.

“Lucy, apri un momento per favore”

“Sto benissimo Tricia”

“Sì, benissimo... Ora però apri”

“La porta è aperta”

Lucy era in piedi davanti ai servizi, con una mano appoggiata sul muro alla sua destra, il capo chino e l’altra mano nella tasca della giacca.

“Posso esserti di aiuto tesoro...” Tricia accarezzò la schiena di Lucy, poi si spostò al suo fianco per rassicurarla.

“Che voi neozelandesi foste dediti all’alcool lo sapevo, ma tu penso sia l’eccezione tra quelli che non lo reggono” e sorrise.

“Reggo benissimo. Noi neozelandesi (come dici tu), non vomitiamo”

Si girò ed uscì dal bagno per dirigersi verso il lavandino, scansando Tricia.
Aprì il rubinetto e con la mano piegata a “coppa” bevve un po’ d’acqua e si sciacquò la bocca. Poi mise nuovamente la mano in tasca, trovò un pacchetto di chewing-gum e ne estrasse un confetto.

“Vuoi?”

Tricia si avvicinò suadente di fronte a Lucy, prese la sua mano e lo portò alle labbra con le quali si appropriò del chewing-gum...iniziò a masticarlo e appena il fresco sapore di menta si propagò all’interno della sua bocca volle condividerlo con Lucy e cominciò a baciarla.
Fu un bacio piuttosto impetuoso, condito dall’aroma della gomma da masticare che le due donne si passavano con la lingua.
Fu Lucy a staccarsi per prima.

“Ora basta”

Tricia rimase di sasso, ma d’altra parte non era una novità per lei il comportamento di Lucy.
In cuor suo sperava di conquistarla, e forse il nuovo incontro combinato da Claire avrebbe potuto essere risolutivo.
Sentiva di privare un forte sentimento per Lucy, ma altrettanto era cosciente che per lei provasse solo attrazione fisica: ma a Tricia non bastava.

 

                             **********

“Chi sarebbe questa bionda, Abby?”

“E cosa vuoi che ne sappia? ahahahah”

“Non sei grande amica di Lucy?”

“Certo! Sapessi quante cose mi ha raccontato di te! Ah eccola! Sta tornando con la biondona mozzafiato, ora te la passo ahahahah! A presto pollastra!”

 

“Hey Lucy, c’è la tua Renée al telefono!”

Abby passò il cellulare nelle mani di Lucy.

“Ciao Ren...” 

“Lucy, dove sei? Come stai?”

“Ho solo un po’ di nausea...ma sopravviverò”

“Devi tornare a casa! Non so dove ti trovi e non so come raggiungerti” Renée iniziava ad avere una voce tremante e ansiosa.

“Renée preparati, ti passo a prendere”

“No Lucy, io ti voglio qui e basta...”

“Sistemati al meglio, ci facciamo un giro”

“Sei sempre la solita, o come vuoi tu o nulla”

“No, invece sarà proprio come vuoi tu. A dopo”

 

                          **********

 

“Come va Lucy? Non molto bene a quanto pare...” Claire sembrava davvero dispiaciuta per lei.

“Ti ringrazio per essere venuta, Claire, ma preferisco tu mi faccia una domanda di riserva”

“Non mi sembri in gran forma, sei sicura sia il caso?”

“Sì, lo è”

Pochi secondi dopo arrivò Tricia (Helfer/Number 6 in BSG), sembrava essere molto intima con Lucy.

“Tesoro te la sei vista brutta stasera, sicura di riuscire a guidare?”

“Certo, sto già molto meglio”

“Questo vorrebbe dire che io dovrò portare in macchina con me quella?” Claire fece cenno col capo e uno sguardo di sfuggita verso Abby, che però si accorse di essere stata nominata.

“Hey sono stata tutto il tempo a badare al cellulare di Lucy e la mia amica se ne è andata! Qualcuno dovrà pure accompagnarmi a casa! Quindi dovrai farlo proprio tu bella stangona!”

“Grazie Abby, sei stata molto gentile” e sorrise divertita.

“Sì, sì gentilissima ma il tuo numero non me lo hai lasciato!” borbottò.

“Te lo darà Claire”

Claire rispose a Lucy con un’espressione interrogativa e stupita allo stesso tempo.

“A presto Abby, e fai la brava” disse sorridendo.

“Ciao sfigata!”e si abbracciarono amichevolmente.

“Ci vediamo tra poco Lucy” aggiunse Claire.

 

                          **********

 

“Davvero non vuoi che guidi io?” Tricia era preoccupata per le condizioni di Lucy, dopotutto non si era ancora ripresa.

“No, è tutto a posto. Andiamo” e salirono sulla sua Tesla blu.

Tricia era incredibilmente sexy, indossava un abito rosso piuttosto corto che non lasciava spazio all’immaginazione di come potessero essere le sue gambe, e un décolleté che avrebbe fatto perdere il senno a chiunque.

 

“Mi chiedo come tu faccia a guidare così bene, io non ci riuscirei mai”

“E’ solo questione di abitudine, del resto sono anni che mi muovo da Auckland e Los Angeles. La guida a destra non mi spaventa” rispose Lucy girandosi verso di lei con un sorrisino che lasciava trasparire una forte sicurezza di sé e quegli occhi leggermente arrossati dall’alcool...

 

Tricia amava quegli occhi, e furono proprio quelli ad attrarla e a far sì che Claire anni prima combinasse un incontro con Lucy su sua richiesta.
Le accarezzò il viso e scostò una ciocca di capelli, ma Lucy non rispose a quel gesto tenero e sexy allo stesso tempo; così la mano si spostò sul ginocchio per salire verso l’interno coscia e infine sul bottone dei pantaloni a vita bassa bianchissimi che slacciò con delicatezza e maestria.

Lucy a quel punto iniziò decisamente ad essere meno gelida, ma ancora non rispose alla provocazione, anzi...con la mano destra tenne il controllo dello sterzo e con la sinistra prese quella di Tricia adagiandola tra le cosce di lei, e in un istante fu proprio la mano di Lucy a sollevarle il vestito rendendolo ancora più succinto arrivando ormai sopra ai suoi slip, la cui stoffa impregnata di desiderio non lasciava dubbi sul piacere che le dita affusolate e la mano venosa di Lucy le stesse provocando. 

Chiuse gli occhi, e nella mente riecheggiarono i momenti di quella notte in cui in mezzo ad altre donne Lucy si impossessò del suo corpo e forse anche della sua anima...
Lucy invece sembrava impassibile, ogni gesto le sembrava meccanico: non c’erano emozioni, ed i suoi movimenti erano quelli di una donna che sapeva dare piacere a un’altra donna, ma nulla di più.

Tricia, dal canto suo si abbandonò completamente a Lucy, e il suo respiro sempre più affannoso ne era la prova...ormai sentiva che la fine era vicina e fu proprio in prossimità del culmine che guidò la mano di Lucy in un ultimo violento schianto nella sua intimità.
In quell’istante Tricia piegò la testa all’indietro e cercò di riprendere fiato, mentre Lucy tolse la mano come se avesse semplicemente compiuto un dovere; non si degnò nemmeno di voltarsi verso di lei.

“Fermati per favore” disse Tricia con voce spezzata. 

Lucy accostò ad una banchina e fermò l’auto.

Tricia in realtà non voleva finisse tutto così e le saltò praticamente addosso baciandole il collo e tentando di arrivare alle sue labbra, ma Lucy la fermò.

“Non ora”.

 

                          **********

 

Renée era splendida.
Il vestito nero e la giacca in pelle dello stesso colore facevano risaltare ancora di più i suoi capelli biondissimi.
Non aspettava altro che rivedere Lucy.
Era accaduto tutto così in fretta, e in poco tempo c’erano state fin troppe discussioni.

Guardò l’orologio e in seguito il cellulare con un gesto nevrotico.
In quel preciso istante si sentì il rumore delle chiavi nella serratura della porta di ingresso: Lucy entrò in casa.
Renée non le fece quasi chiudere la porta dietro di sé che si buttò immediatamente tra le sue braccia. La strinse. Lucy ricambiò stringendola fortissimo a sé.
Si staccarono solo un momento per guardarsi negli occhi, ma ad un tratto Renée divenne cupa...poi aggrottò la fronte e in seguito schiaffeggiò sulla guancia Lucy.

“Credo di non doverti spiegare perché te lo sei meritato, vero?”

Lucy con la mano sinistra cercò di massaggiarsi la guancia.

“Ma...”

“Faresti bene a tacere Lucy, e se hai domande forse le risposte le potrai trovare guardandoti allo specchio!”

Lucy si voltò alla sua destra e specchiandosi si rese conto di avere sul collo il segno del rossetto di Tricia...

“Renée io...”

“Lucy per l’amor del cielo! Ancora non ti sei stancata di prendermi in giro? Ma insomma, cosa vuoi da me? Io davvero pensavo che ci tenessi a me e a noi, invece mi rendo conto che sai solo farmi del male!”

“No, Renée...non è così” disse con tono calmo.

“Non è così? Te ne vai disgustata dalla mia proposta e al ritorno scopro che ti sei divertita con un’altra donna!”

 “Senti io ne ho abbastanza di queste discussioni Renée. Andiamo, che ci stanno aspettando!”

“Chi sono queste persone?” Renée si avviluppò al braccio di Lucy frenando il suo passo verso l’uscita.

Lucy accarezzò il viso di Renée, la prese per mano e si diressero fuori casa.

 

                            **********

Lucy e Renée uscirono dal lussuoso palazzo californiano; di fronte a loro , ad aspettarle, Claire e Tricia che chiacchieravano.
Tricia si accorse dell’arrivo di entrambe e rimase molto sorpresa nel constatare che Renée non fosse affatto male, ma ciò che più la turbava era l’accoppiata con Lucy: quelle due insieme erano una combinazione esplosiva e sembravano una cosa sola.
Lucy cingeva con un braccio il fianco destro di Renée tenendola stretta a sé come se dovesse fare presente alle altre che era sua, e sua soltanto.

“Buonasera ragazze, allora siamo pronte?” Claire non mancava mai di sogghignare e lanciare frecciatine con lo sguardo a Renée.

“Piacere di conoscerti, Renée” Tricia diede un bacio sulla guancia a Renée in segno di saluto e prendendola per mano la congedò da Lucy.

“Claire, noi prendiamo la tua macchina, ci vediamo al Planet”

“Ma io...”

“Lucy sopravviverà anche senza di te per un breve tratto, Renée” rispose Tricia facendole l’occhiolino.

 

                            **********

Il silenzio in auto stava diventando imbarazzante, così Tricia accese lo stereo.

“Ti prego, ho un cerchio alla testa”

“Cerchio alla testa o sono io il problema, Ren?” nel mentre abbassò il volume.

“Entrambe le cose”

“Perché non proviamo a diventare amiche? Dopotutto ci interessa la stessa donna, no?”

Renée guardò profondamente negli occhi Tricia.

“Interesse? Tu credi che il mio sia solo interesse?” Renée sorride in modo nervoso 

“Capisco. Quindi la ami?” Tricia deglutì, la voce le uscì quasi con difficoltà.

“Mi sembra assurdo dover fare queste confidenze proprio a te. Sì, conosco i vostri diciamo trascorsi” aggiunse sempre sorridendo con ironia.  “Comunque sì, la amo...la amo...” 

Ad un tratto più nessuna delle due parlò e Renée alzò il volume dello stereo, appoggiò il gomito alla portiera, si voltò verso il finestrino e finse di guardare fuori. 

 

                            **********

 

Tricia e Renée arrivarono al locale prima di Claire e Lucy, quindi decisero di aspettarle fuori.
Renée come al solito era nervosa, perennemente con il cellulare in mano a guardare l’ora.

“Non potrai mai avere una storia con Lucy se sei così apprensiva”

“Già il fatto che io ti tolleri qui è un gran passo avanti per me!” Renée era davvero seccata”

“Se io fossi la tua ragazza, ti riempirei di attenzioni Renée...” Tricia le accarezzò un braccio come per rassicurarla, e stranamente Renée ebbe un brivido che la paralizzò anziché evitare quelle premure.

“E’ chiaro che Lucy non sappia dartene…” e continuò ad accarezzarla delicatamente senza ricevere alcuna risposta da Renée, che però sembrava gradire nonostante l’evidente competitività.

Ma la loro “intimità non durò a lungo, poiché poco dopo arrivarono Claire e Lucy.
Lo scenario che si presentò davanti agli occhi di quest’ultima non fu per nulla gradito, e questo si poteva intuire dal passo spedito con cui si affrettò a raggiungere Renée.
Renée d’altra parte non era capace di nascondere i suoi sentimenti nei confronti della sua amata Lucy, per lei era sempre un’emozione nuova rivederla, anche a distanza di pochi attimi.

Lucy sembrava quasi sentire su di sé i turbamenti di Renée, e conoscendone le reazioni (e forse anche un pò quelle di Tricia), si lanciò con entusiasmo su Renée che mai si sarebbe aspettata di essere abbracciata e stretta così forte, contemporaneamente ad un bacio che non lasciava spazio sulla natura dell’intensità in cui le loro bocche e le loro lingue si intersecarono per almeno un minuto intero senza prendere fiato.

Renée fu piacevolmente sconvolta dall’iniziativa di Lucy, mentre Tricia non sapeva più da che parte non guardare per l’imbarazzo e la gelosia.

“Ragazze, vogliamo entrare?” Claire riportò tutte alla comune realtà.

 

 

                            **********

 

Il Planet era un locale decisamente trasgressivo di cui tra tutte e quattro, solo Renée rimase colpita perché non lo conosceva affatto.
C’erano diversi tipi di clienti: uomini in compagnia di altri uomini, donne con altre donne, transessuali, tavolini in penombra in cui si intravedevano un paio o più persone in atteggiamenti intimi…cameriere mezze nude con indosso calze a rete.
“Ma dove siamo esattamente?” chiese Renée tra lo stupefatto e il dubbioso, e guardandosi intorno vide un gruppo di persone uscire da una stanza, e alle loro spalle si potevano intravedere luci soffuse e colori caldi.

“Ragazze, accomodatevi. Io devo sbrigare alcune cose, intanto prendete qualcosa da bere…” e Claire si diresse verso una porta con scritto “privato”.

Le tre ragazze si sedettero proprio di fronte all’angolo musicale: Lucy e Renée una accanto all’altra e Tricia di fronte a loro.

“Io credo di averne abbastanza di alcool per questa sera, ma voi due prendete quello che volete” si mise a ridere Lucy

Tricia chiamò la cameriera che si avvicinò annuendo:

“Ok, vi porto i drink della casa”.

Intanto sul palco del locale un gruppo di musicisti drag singer molto pittoreschi, iniziarono a proporre un pezzo dei Goo Goo Dolls: Iris

 

L’introduzione: “And I'd give up forever to touch you 'Cause I know that you feel me somehow” (E rinuncerei per sempre a toccarti, perché  so che in qualche modo mi senti) portò Lucy e Renée a guardarsi reciprocamente.
Gli sguardi d’intesa misero in difficoltà Tricia che fece finta di essere interessata allo spettacolo, mentre Renée posò la mano su quella di Lucy; percepì il fuoco sotto la morbida pelle…le vene pulsanti ne tradivano l’autocontrollo apparente.
Per un instante fu come se fossero state entrambe catapultate in quel passato in cui i rispettivi personaggi restavano sulla linea del subtext che non doveva e poteva essere scavalcata.
La canzone terminò, e nello stesso momento la cameriera portò i drink.

L’incantesimo si spezzò.

 

 

                            **********

 

La serata trascorse tra un drink e l’altro e buona musica, e le tre donne divennero sempre più disinibite, persino Renée che era stata taciturna per svariati motivi si stava lasciando andare a frasi esplicite sia con Lucy che con Tricia.

“Ragazze, mi piacerebbe tanto vedervi all’opera su di me…” strizzò l’occhio accompagnato da un sorriso malizioso rivolto ad entrambe.

“Sicura Renèe? Potrebbe essere un’esperienza mistica” scherzò Tricia

Lucy stava per rispondere, quando improvvisamente arrivò Claire dietro di lei accarezzandole le spalle.

“Lucy, è tutto come avevi chiesto” disse sottovoce

“Renée tesoro, ti vedo su di giri, lascia che ti accompagni in un posto più confortevole, anzi…saranno le tue principesse a farlo…io ora devo andare, sapete come funziona qui, se ci sono problemi non esitate a chiamarmi”.

Claire si congedò con fare ammiccante e si allontanò verso l’uscita del locale.

Lucy si alzò, bevve l’ultimo sorso del drink, poi prese la mano di Renée.

“Andiamo?”

“Io andrei ovunque con te…”

“Ovunque e con chiunque…?” e guardò nella direzione di Tricia

“Ovunque e con chiunque, amore…” rispose Renée 

Lucy si rese conto che Renée era davvero fuori di sé per chiamarla in quel modo con totale nonchalance, ed era chiaro che la sostanza all’interno dei drink offerti da Claire stesse facendo effetto su tutte e tre.
Tricia si avvicinò a Renèe e le sfiorò il collo con le labbra, mentre Lucy si limitò soltanto a dirigersi verso la porta di una di quelle stanze che Renèe aveva visto appena entrata.

 

 

                            **********

 

La prima a fare l’ingresso in stanza fu Renée, attratta dai colori caldi e quelle luci soffuse provenienti da abat-jour che ai suoi occhi apparivano di forme strane; toccò le pareti rosse che al tatto le parvero di velluto.
Chiuse gli occhi e si lasciò inebriare da un profumo pungente, di cui riconobbe quello dell’incenso, mentre dietro di lei qualcuno la stava aiutando a spogliarsi dei propri indumenti.

Non volle destarsi, e continuò a voler far prevalere gli altri sensi, quelli che con estrema sicurezza le fecero capire che la donna in piedi di fronte a lei fosse Lucy: ne riconobbe il fresco profumo della sua pelle, il caldo respiro della sua bocca, il tocco delicato delle sue mani.
Proprio quando pensò di aprire gli occhi, Tricia da dietro poggiò una benda sopra, la fece girare lentamente intorno a se stessa, e questa volta Renée complice ciò che stava avanzando all’interno dei suoi vasi sanguigni, non fu più in grado di capire chi stesse facendo cosa…

Lucy la accompagnò al letto facendola sedere spostando le lenzuola di raso rosso, e mentre stava per scostarsi, Renèe allungò le mani sulle sue clavicole…ne riconobbe il corpo di Lucy…conosceva ogni millimetro del suo corpo pur non avendo avuto a che fare con lei ancora così intimamente…ma gli anni trascorsi insieme e i momenti in cui si perdeva ad osservare ogni minimo dettaglio non le avrebbe mai lasciato dubbi…

Ormai Renée si trovava in mezzo a quel giaciglio della perdizione. Pur non sentendosi totalmente in sé, sapeva benissimo cosa stava succedendo e cosa stava per succedere, ma questa volta era sua intenzione vedere anche cosa stesse accadendo intorno a lei e tolse la benda…alla sua sinistra Tricia, mentre alla sua destra c’era Lucy che la stava guardando…così, come se volesse sfidarla, si avvicinò proprio a Tricia ed iniziò a baciarla con delicatezza mentre le mani scivolarono dai capelli biondi di lei al collo e infine ai seni, mentre Lucy osservava quella scena che la fece quasi svenire dal gelo che piombò nella sua mente vedendo il suo unico amore dedicarsi a qualcun’altra.

 

 

                            **********

 

Lucy non era abituata a non prendere l’iniziativa, e fare da spettatrice ad una rappresentazione che non aveva mai sperimentato con protagonista la persona che amava, così decise di togliere Tricia dalla grinfie di Renée, e pensò fosse giunta l’ora di renderle la sofferenza assaporando i seni di Tricia e lasciando scivolare le mani sui suoi fianchi cercando di inoltrarsi nella sua intimità con movimenti del bacino sempre più invadenti…

Tricia si sentiva esattamente come la prima volta in cui lei e Lucy ebbero quel famoso incontro di alcuni anni fa, ma questa volta il coinvolgimento non era solo sessuale, e cercò in tutti i modi di baciarla e sentirla sua…Lucy d’altra parte sentiva quanto Tricia fosse catturata da quel momento e la lasciò fare…del resto ora era Renée a suo malgrado ad assistere…e sapere questo le dava soddisfazione…ma non avrebbe mai pensato quanto la sua Renèe potesse essere perversa quando esplicitamente le chiese qualcosa che non avrebbe mai contemplato in uno stato non alterato…

“Esci dal letto Lucy…”

Lucy era incredula e in parte fuori di sé. Davvero voleva solo Tricia?

“Come?” 

“Siediti là, e guardami. Non smettere mai di guardarmi”

 

                            **********

 

Lucy non amava eseguire gli “ordini” di nessuno, ma per Renée avrebbe fatto qualsiasi cosa, e acconsentì. Si alzò, indossò uno degli accappatoi presenti sul pouf accanto al letto e prese una sedia su cui si sedette con lo schienale davanti a lei.
Iniziò così a guardare Tricia e Renèe consumare. Renée sotto al corpo di Tricia.

Ma Renée non stava guardando Tricia, stava guardando lei. Ad ogni movimento di Tricia sul corpo di Renée corrispondeva uno sguardo di Renèe nel profondo degli occhi azzurri di Lucy.
Lucy a volte cercava di volgere lo sguardo altrove, perché vedere Renèe posseduta da un’altra donna le faceva davvero troppo male.

I bulbi oculari di Lucy divennero gradualmente rossi, stava trattenendo dolore, pianto, rabbia…ma non smise di guardare Renèe, che dal respiro affannoso sembrava apprezzare il tocco di Tricia, ma ad un tratto le tornarono in mente le parole di quella canzone: “E rinuncerei per sempre a toccarti, perché  so che in qualche modo mi senti”.

Nell’istante di massima estasi di Renèe, Lucy si morse il labbro inferiore fino a farlo sanguinare… non distolse il suo sguardo da quello della sua amata, né Renèe distolse il suo da quello di Lucy che stava stringendo e quasi strappando la stoffa della vestaglia.

Il cuore di Lucy stava scoppiando e tutto il suo corpo venne pervaso da contrazioni nervose, le stesse di Renèe.

 

La tempesta era finita.

   
 
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