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Autore: Sanae77    29/03/2021    6 recensioni
Si fanno scelte nella vita che spesso coinvolgono gli altri.
Altre volte, senza esserne coscienti, sono le tue scelte a portare conseguenze.
Ma indipendentemente da ciò che scegliamo... il nostro destino è già scritto?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koshi Kanda, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly, Yukari Nishimoto/Evelyne Davidson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nonostante le lezioni di Portoghese prese in Giappone sono in estrema difficoltà con la lingua nativa di San Paolo.
Forse perché non è portoghese puro e tutti hanno una stramaledetta inclinazione linguistica che mi fa fare una fatica terribile.
Devo solo benedire Pepe, e la sua pazienza, nel ripetermi le cose lentamente così da farmi capire quello che sta succedendo o che l’allenatore sta spiegando.
Non è facile, avevo messo in conto tante cose, ma viverle è estremamente differente e complicato.

Ieri sera alla fine del primo tempo contro la squadra di Santana, il giornalista mi ha chiesto perché portassi tre braccialetti della fortuna. Avrei tanto voluto dire la verità su uno di quei tre desideri espressi, ma ho dovuto mentire per il timore che Sanae, dall’altra parte del paese, potesse sentirmi e restare imprigionata nei miei sogni senza poter realizzare i suoi.
Sul primo desiderio e il terzo non ho certo mentito… Lo sanno tutti ed è il sogno di molti giocatori.
Il primo è quello di non subire infortuni e il terzo è quello di giocare da titolare per la mia nazione. Sul secondo avrei potuto stupire tutti dicendo che un giorno sarei tornato in patria e avrei detto alla mia adorata Sanae di venire via con me. Ma ho preferito evitare, memore della promessa che ho deciso di non infrangere, e così ho mentito rispondendo al giornalista che volevo vincere il campionato con il Brancos.
Vincere il campionato con il Brancos lo do per scontato non è certo un desiderio. Consapevole della mia ostinata ambizione annuisco convinto.

Inoltre dopo ieri, in campo contro Il Domingo di Santana, ho accusato molto la partita, che non si è svolta solo a livello calcistico ma celebrale; io una persona fredda e distaccata come Carlos non l’avevo mai conosciuta e sono contento di avergli fatto riscoprire il gioco del calcio e i compagni di squadra.
Quando abbiamo fatto il giro del campo ed ho ritrovato i tre braccialetti della fortuna a terra, dopo che Carlos con una pallonata li aveva rotti ho capito che qualcosa stava per andare storto, infatti ieri sera quando ho aperto il pc ed ho trovato l’email di Ryo sapevo che stava per darmi una brutta notizia. 
Brutta notizia attesa per l’esattezza. Sono consapevole che l’aver lasciato libera Sanae e che presto o tardi l’avrebbe portata a farle fare esperienze con altri ragazzi.
Non potevo credere, e ho avuto ragione, che una ragazza carina come lei non avesse alcun corteggiatore, e benché sia sempre stata con i nostri amici comuni, che so per certo non ci avrebbero mai provato con lei in mia assenza; forse anche per il rispetto che hanno verso il loro capitano. Era impossibile che potesse passare inosservata per molto tempo.

E questo tempo pare finito visto che tale ‘Koshi Kanda’ ha messo gli occhi, e non solo, su di lei.

Ryo mi ha spiegato che tutto sembra avvenuto in maniera fortuita per un incontro/scontro nei corridoi di scuola. E che da lì lui abbia iniziato un corteggiamento stretto, mi ha anche raccontato che Yukari esce con il migliore amico di Koshi e che Ryo si sia maledetto tante volte per non averla invitata a uscire con lui.
Ho sbirciato Instagram, anche se non sono molto propenso a questo tipo di attività, ma dovevo capire chi fosse il nuovo avversario con cui confrontarmi, e non su un campo da calcio stavolta.
Ho scosso la testa e scritto al mio amico che è stato un idiota a farsi sfuggire così la Nishimoto, lui che è così vicino ha perso ugualmente l’occasione.
Mi rendo conto da questo piccolo fatto accaduto al mio amico che se davvero io e Sanae siamo destinati a stare insieme non sarà certo un periodo con un altro spasimante a impedirmi un futuro con lei. Osservo i tre braccialetti che ancora giacciono sulla scrivania lacerati dal potente tiro di Santana. Afferro quello che adesso mi sembra più importante a dispetto dei miei obiettivi.
Il braccialetto rosso fuoco destinato a Sanae torna per primo al mio braccio.  Questa in automatico diventa la mia prossima sfida una volta realizzato il mio sogno di diventare un calciatore professionista.
 
Pepe suona alla porta, è passato a prendermi così da andare alla festa del Brancos per la vittoria contro il Domingo. Stasera non ho voglia di pensare, ma solo dedicarmi ad un buono e sano divertimento. Sapevo che poteva accadere ed è accaduto. Sanae sta con un altro. Questo non deve distrarmi, non deve deconcentrarmi dal mio obiettivo; perché più mi impegnerò e prima potrò tornare per riconquistarla.
 
Arrivato sulla spiaggia l’esplosione di musica e colori mi mette subito di buon umore. Hanno fatto le cose in grande per festeggiare questa meritata vittoria che ci spedisce diritti in testa per la conquista del campionato. I miei compagni appena arrivato mi hanno circondato e portato in una sorta di trionfo, non sono abituato a queste effusioni al di fuori del campo da calcio e quindi m’imbarazzo arrossendo vistosamente.
Anche se con questo buio non credo che qualcuno possa notare il mio cambiamento di colore. Quindi per una volta davvero cerco di rilassarmi e godermi la festa.
Pepe mi sta presentando un sacco di persone, l’empatia di questo popolo è pressoché totale. Hanno un innato potere di metterti a tuo agio in pochissimi istanti.
Il mio compagno di squadra mi sta confessando che sua sorella, un anno più grande di lui, ha preso una madornale cotta per me. Mi torna in mente quando Kumi si è dichiarata e questo mi fa provare tenerezza per lei visto che il mio cuore è già occupato.
Occupato da altro che comunque adesso si sta divertendo in mia assenza.

Era quello che volevi Tsubasa non puoi fargliene una colpa adesso.

La mia voce interiore cerca di riportarmi a pensieri più realistici e meno fantasiosi. 
Con Pepe siamo al banco delle bibite per rinfrescarci dalla calura serale. Parla a ruota libera mentre mi racconta di sua sorella.

“Non vorrai mica combinare un matrimonio stasera?” ironizzo mentre bevo l’aranciata colma di ghiaccio rinfrescante.
“Ah, mia sorella mi dà il tormento, non fa altro che scrivermi in continuazione, una sera devo fartela conoscere così la pianta di stressarmi… senza considerare che comunque saresti un buon partito caro Ozora.” Ridacchia ora il mio amico dopo avermi picchiettato con fare complice il fianco destro.
“Ah, ecco un amore disinteressato il suo.” Rispondo e poi mi metto a ridere con lui.
“Cretino! Guarda che mia sorella è davvero una ragazza graziosa eh!”
“Non lo dubito ma…” 
“Ma?” chiede incuriosito dalla mia sospensione.
“Il mio cuore è rimasto in Giappone, spero solo di avere ancora una possibilità quando tornerò.”
“Perché dici così?”
“Perché oggi il mio amico mi ha scritto comunicandomi che Sanae, che è la ragazza che mi piace, sta vedendosi con un ragazzo.”
“Che stronza!” Pepe da buon sanguigno qual è picchia un pugno nel palmo della sua mano incazzato nero.
“Sono stato io a non dichiararmi prima di partire, non potevo impegnarla per un tempo… che neppure io so quanto durerà, quindi ho preferito lasciarla libera di vivere le sue esperienze e di assaporare la libertà adolescenziale.”

Il mio amico mi osserva stupefatto, non credo che si sarebbe mai aspettato una risposta così da me… o da chiunque.

“Tu non sei normale Ozora, fattelo dire. Già venire qua per giocare in brasile la dice lunga, ma lasciare carta bianca alla ragazza che ti piace è da folli.”

Sorrido. Anche se pieno di amarezza.

“Penso invece che mi sarei sentito estremamente in colpa per averle rovinato l’adolescenza, persa in una sorta di limbo in mia attesa. No! Vero che saperla con un altro mi fa soffrire, ma saperla triste per la mia assenza al momento mi avrebbe fatto star peggio e forse non sarei riuscito a sopportare tutto questo percorso che sto affrontando per diventare un professionista.”
“Non solo sei bravo a calcio e intelligente… insomma come dimenticare il tuo passaggio sul mio scarpino preferito… ma sei anche molto maturo Ozora. Peccato per mia sorella saresti davvero un ottimo compagno per lei.”
“Ancora tenti un matrimonio combinato?” scherzo allontanandolo con una spinta sulla spalla.

Pepe si gratta sotto al naso esattamente come spesso vedo fare a Ryo. Una morsa allo stomaco si palesa improvvisamente senza che possa avere il tempo di rendermi conto di cosa stia accadendo. La mancanza dei miei amici oltreoceano inizia a pesarmi come un macigno.

Cerco di non farmi scoprire non voglio che Pepe pensi che qua non stia bene. L’accoglienza è ottima, sto bene con la mia nuova squadra e il pubblico ha iniziato a conoscermi ed apprezzarmi. Ma se non ammettessi che la mancanza di casa si fa sentire non sarei umano. E anche se tento di non pensarci spesso diventa impossibile ignorare certi atteggiamenti, come il semplice strofinare il naso di Pepe, che mi riportano alla memoria atteggiamenti a me noti.

“Ehi, tutto bene?”

Chiede il mio amico guardandomi preoccupato. Devo proprio essere un pessimo attore.

“Sì, tutto ok, sono solo stanco.” Mento. Mi dispiacerebbe farlo preoccupare per nulla.
“Se vuoi ti accompagno a casa. Avvertiamo il mister e andiamo ok?”

Pepe è davvero premuroso, a discapito del primo giorno che ci siamo incontrati e sembrava così scostante; anche se dopo ne ho capito il motivo. Per lui l’ingaggio era la differenza tra la fame e la sopravvivenza, non come me che inseguivo solo un mio sogno.

“No, non preoccuparti, mi metto un secondo seduto, mi rinfresco e vedrai che tornerò in forma per l’allenamento di domani… inoltre non voglio che quella moretta all’angolo del bar che ti sta fissando da dieci minuti mi maledica a vita perché ti ho fatto andare via…” cerco di sterzare la pesantezza di questo momento perché voglio che davvero Pepe si diverta; almeno lui.

Un guizzo negli occhi e la testa che inizia a voltarsi a destra e sinistra alla ricerca della moretta. Pepe è già tornato sui suoi passi dimenticando istantaneamente l’invito di accompagnarmi a casa.

“Dici davvero? Dove? Dove?”
Con un cenno della testa indico il lato destro del bancone. Non avevo mentito, la moretta c’è davvero e da dieci minuti sta osservando il mio interlocutore.
“Carina eh?”
“Uh! Carina davvero, ti spiace se mi allontano un secondo?”
“Va pure, io resto qua a fare la guardia!”

Pepe fa due passi in direzione della ragazza, poi torna indietro e avvicinandosi all’orecchio sussurra: “Capisco il tuo discorso sulla libertà di Sanae, ma vorrei ricordarti che anche tu qua sei libero e non sei certo alloggiato in convento di monaci.”

Rido di gusto mentre vedo il mio compagno accorciare le distanze tra lui e la moretta. Finalmente vicino lo vedo offrirle da bere.
Annuisco felice per il suo incontro e consapevole invece del fatto che io non sono capace ad oggi di pensare ad altro che non sia il pallone prima e Sanae dopo.
Forse è proprio per questo ordine di idee che adesso la prima manager è nelle braccia di un altro.

Lo sapevi, era una cosa che avevi messo in conto e che avevi deciso da tempo.

“Lo so!” Rispondo al mio stesso pensiero mentre m’incammino verso casa, stasera non ho più voglia di festeggiare. La mia permanenza in Brasile oggi mi pesa tutta, ma sono certo che domani, sul campo da calcio, ritroverò la mia positività e la mia innata determinazione per raggiungere il mio scopo, il mio obiettivo: diventare il calciatore più forte del mondo!
   
 
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