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Autore: Prettybene9816    29/03/2021    0 recensioni
I protagonisti sono diversi, ma è consigliato leggere prima i sequel per capire meglio i protagonisti.
All'interno del libro ci saranno vari protagonisti, altre storie che vi illustrerò mano a mano. Iniziamo con la prima coppia:
Flora non ha scampo, Khalil, il suo stalker dall'età di 14 anni, ha un obiettivo...vuole umiliarla, distruggerla, farle passare l'inferno, vuole che strisci per terra come un animale, vuole denudarla di emozioni, anima e vita.
Lei si sveglia in una stanza buia ed estranea, non sa cosa possa succedergli, e chi o perchè le stanno facendo ciò, ma lei è forte, furba e caparba...sa che quello è il suo inferno, ma meglio regnare all'inferno che servire in cielo.
Seconda coppia:
Jamal è testardo, Swarna è volubile, Jamal è burbero, Swarna è affabile, Jamal è arrogante, Swarna è timida, Jamal non prova più emozioni, Swarna dà il cuore alle persone, Jamal ama il potere, Swarna ama la semplicità, Jamal vuole tutto, Swarna non vuole nulla...cosa hanno in comune?
Jamal ha perso il suo migliore amico Farid, Swarna ha perso sua sorella Bekka...ogni responsabilità sulla bambina appena nata dall'unione di Farid e Bekka ricade su di loro, sono di colpo genitori e non si sopportano a
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Per tenere qualcosa, devi averne cura – per averne cura devi capire di che tipo di cura ha bisogno. -Dorothy Parker SWARNA'S POV: "Forza "borbotto caricandomi Jamal sulle spalle. Allaccio le sue braccia attorno al mio collo e lo trascino con tutte le mie forze, quando svoltiamo però Jamal s'inclina verso sinistra e io perdendo l'equilibrio cado per terra. Jamal, sotto di me, mugola qualcosa mentre io respiro a fondo e alzo lo sguardo al soffitto. "Ok, non mi lasci altra scelta" borbotto alzandomi e prendendolo per le gambe. Lo trascino come un sacco di patate per il corridoio e svoltando in camera mia, continuo più avanti e apro la porta del bagno. "Che tipo di stanza è questa Priscilla?" bofonchia lui... "Sono Swarna e siamo a casa." chiarisco trascinando dentro il box doccia. "Swarna? Cazzo piccola, gliene ho cantate di santa ragione al tuo Leonardo" dice lui ridendo mentre io esco dal box doccia e apro l'acqua gelida. Jamal, che è seduto per terra, urla per il getto d'acqua freddo e fa per sgattaiolare fuori, ma io lo blocco e borbotto "Non così facilmente..." "Brucia!" grida ancora lui afferrando le mie gambe. Lo ributto nel box doccia e chiudendo la vetrata, mi giro di spalle sospirando. La mia vita è già complicata di suo e Jamal non esita a complicarmela ulteriormente. Esco dal bagno ed entrando in camera di Jamal, frugo qualcosa da mettersi addosso dopo la doccia. Prendo dei pantaloni a tuta, una maglietta semplice beige, dei boxer e faccio per prendere dei calzini nuovi quando corrugo la fronte e prendo la mia sciarpa. "Che ci fa qui..."mormoro non capendo. "Swarna!" sento urlare Riposo la mia sciarpa dove l'ho trovata e richiudo i cassettoni...che strano. Corro fino al bagno e trovo Jamal fuori dal box doccia che gronda d'acqua. "Jamal..."sospiro entrando nel box doccia e chiudendo il getto d'acqua. "Sveglierai Bella..."borbotto raggiungendolo e tirandolo sopra il water. Lo faccio sedere e gli tolgo gli indumenti bagnati da dosso. Lui non fiata, ma dagli occhi noto che ha assunto un po' di lucidità. "Devi vomitare?"chiedo sbottonandogli la camicia. Jamal scuote la testa e mentre gli levo la camicia mormoro "Buon per me" "Riesci a toglierti i pantaloni e mettere questi?"chiedo porgendogli i boxer e i pantaloni della tuta. Lui annuisce con la testa e traffica con la cintura...ha le dita ancora tremanti e non riesce a sfilarsi la cintura. "Aspetta ci penso io..." mormoro togliendogli la cintura e slacciando il pontone dei suoi jeans e la cerniera. "Vado a prendere il fono" dico girandomi e aprendo il mobiletto col fono dentro. Fingo di non trovarlo per perdere tempo, finchè attacco la presa e girandomi lo vedo in boxer. Almeno è riuscito a metterseli... "Ok...un attimo solo" dico facendogli scivolare da sopra la maglietta e lo aiuto coi pantaloni e i calzini. "Vieni qua" mormoro azionando il fono e pettinandogli i capelli. Lui rimane immobile a fissare il vuoto e io ne approfitto per accarezzargli i capelli, sono così morbidi e setosi. "Come ti senti?" gli chiedo dallo specchio. Jamal alza lo sguardo al nostro riflesso e si limita ad annuire. "Ti gira ancora la testa?" Annuisce ancora. "Appena finiamo, ti prendo la tachipirina" dico velocizzandomi col fono e la spazzola. "Ok, abbiamo finito. Riesci a lavarti i denti? Io intanto vado a prenderti la tachipirina" mormoro riposando il fono e uscendo dal bagno. Corro in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e passo anche dalla stanza di Bella...per fortuna ancora dorme. Ritorno in bagno, ma trovo Jamal sul mio letto che sonnecchia. Salgo sul mio letto e scuotendo Jamal dico "Ehi...prendi la medicina" Lui sbatte piano gli occhi, ma annuisce e prendendo la piccola, beve l'acqua. Crolla nuovamente sul mio letto e strofina la guancia sul mio cuscino. Scendo dal letto e posando il bicchiere sul comodino, spengo la luce del lampadario. Rimango con la lucina del comodino e mi siedo sul lato libero del letto. Porto le gambe al petto e lo osservo da sopra che respira profondamente e si lecca le labbra. Mi strofino il viso con le mani e sospiro... "Ho sbagliato, è colpa mia" sento dire all'improvviso. Sposto lo sguardo a lui che tiene ancora gli occhi chiusi e si mordicchia le labbra. Me le mordo anch'io e respirando a fondo mormoro "Lo dici sul serio?" "Ho paura che possa perderti di nuovo per colpa sua" rivela Jamal sbattendo piano gli occhi. "Non succederà" "E' già successo." ribatte lui più severo rigirandosi e dandomi le spalle. Abbasso lo sguardo alle sue spalle e sospiro...non mi perdonerà mai. Prendo il cuscino e scendendo dal letto, esco fuori dalla stanza. Vado in salone e stendendomi sul divano, poso la testa sopra il cuscino. Come posso aggiustare le cose, penso mentre chiudo gli occhi e mi faccio trasportare tra le braccia di Morfeo. "Merda..."mormoro alzandomi di scatto e correndo in camera. "Ciao Dolores!" urlo passando dalla cucina e catapultandomi in bagno. Sono le 10 del mattino e sono in super iper ritardo per il lavoro e domani ci sarà l'inaugurazione dell'hotel. Mi vesto con dei pantaloni bianchi, una canottiera di seta crema e una giacca elegante celeste per poi mettere i sandali col tacco di ieri e scappare in cucina. "Ciao amore mio, la mamma deve scappare a lavoro" mormoro a Bella sul seggiolino che mordicchia un peluche. "Devo andare, ci vediamo stasera!"esclamo dando un bacio anche a Dolores. "Non mangi?"grida lei, ma io sono già fuori dalla cucina e corro con la borsa. "No, grazie! Ciao!!" urlo uscendo di casa e correndo all'ascensore. "Salve signor Rubino" saluto il padre di Leornardo di sotto. "Va di fretta?" "Sì, sono in ritardo per il lavoro. Buona giornata!" dico non trattenendomi e volando fuori dal palazzo. Corro alla fermata dell'autobus e aspettando il bus, prendo l'agenda e ripasso le attività che mi ero appuntata di fare ieri. L'autobus fortunatamente arriva presto e ne approfitto per chiamare ammi durante il tragitto. Mi dice che passa le sue giornata occupandosi di mia nonna molto anziana e si sta riprendendo piano piano, mi chiede spesso di mostrarle Bella e delle volte passano ore intere in videochiamata. Scrivo alle ragazze dicendo che il sabato sera non ci sarò per l'aperitivo per l'impegno a Cefalù e scendo alla fermata vicina all'ufficio. Scendo dall'autobus ed entrando nell'edificio, frugo nella borsa per prendere il budge. "Salve!" saluto il receptionist per poi entrare in ascensore e cliccare il quindicesimo piano. Jamal non mi ha nè chiamata, nè mandato un messaggio. Forse sarà ancora arrabbiato per ieri. "Buongiorno" saluto delle ragazze che entrano in ascensore facendomi appicciare allo specchio. Ne approfitto per sistemami i capelli e girare il budge, non voglio che sappiano che sia sua moglie. Le ragazze scendono prima di me e io applico del mascara senza vergognarmi di altri occhi addosso. Le porte dell'ascensore si aprono e saluto Roberto che mi aspetta serissimo. "Salve, Jam...il signor Sabil è dentro?" "E' in sala riunioni" m'informa lui quasi infastidito. "Oh ok...grazie" dico andando alla sala riunioni. Busso alla porta prima di entrare e affacciandomi, mi pento subito di essere entrata. "Scusatemi per il ritardo...."mormoro chinando la testa e avvicinandomi a Jamal a capo tavola. Mi prendo una sedia dall'angolo e mettendomi al suo fianco, prendo la mia agenda per prendere appunti. E' così che aveva detto di fare l'ex segretaria quando ci sarebbero state riunioni. Alzo subito la testa confusa quando sento che parlano in...tedesco? Cazzo...io non so una parola di tedesco. Fingo di scrivere qualcosa sull'agenda e deglutisco agitata...cosa diavolo devo fare? Sussulto quando anche Jamal inizia a parlare il tedesco fluidamente. Io a malapena so parlare l'inglese. La riunione va avanti per circa un'ora e mezza e ne esco fuori mezza fusa... "Io...scusami per il ritardo, non ho sentito la sveglia" mormoro a Jamal una volta che tutti i collaboratori sono usciti fuori. "Ho notato" si limita a dire lui raccogliendo le sue cose e alzandosi. E' ancora arrabbiato... "Vuoi che ti porti un caffè?"tento di ripartire col piede giusto. "Me l'ha già portato la signorina Gambino" dice lui uscendo dalla sala riunioni. "Roberto, prepara il jet" aggiunge passando dall'ingresso del piano. "Vai da qualche parte?" "Roma" risponde camminando velocissimo, non riesco a stargli al passo. "Oh ehm...è successo qualcosa?" "Ci sarà una delle colate di calce struzzo più grandi della storia, devo assicurarmi che vada tutto bene col capo cantiere" "Stai costruendo qualcosa?" "Un palazzo" "Capisco, quando partiamo?" "Vado solo io" "E cosa faccio qui?" "La signorina Gambino non ti ha mostrato i progetti?" "Sì, domani ci sarebbe l'inaugurazione del..." "E' tutto pronto?" "Penso di sì" "Accertatene" dice lui con arroganza sbattendomi la porta del suo ufficio in faccia. "Accertatene" lo imito per dispetto. Mi metto al bancone e riprendo i contatti dei dipendenti dell'hotel...che pacchia. Jamal esce fuori dall'ufficio subito dopo e lanciandomi un'occhiata borbotta "Hai il budge al contrario" Per poi sparire dalla mia vista. Buon lavoro? Grazie per ieri sera? Come stai? Ma no...queste tipo di domande non gli passeranno neanche nell'anticamera del cervello. Sbuffo e riprendo con le chiamate... "Grazie, ci vediamo domani" dico riattaccando stanchissima. Ho chiamato persino al guardiano...mi sono assicurata che tutto sia pronto e domani dovrò raggiungere prima l'hotel per curare gli ultimi dettagli. Mi appunto tutto nell'agenda quando il mio cellulare squilla e prendo la chiamata senza vedere il numero. "Pronto?" "Pronto Swarna, sono il terapista Gong" Chi? Spalanco gli occhi quando mi ricordo della terapia di coppia, abbasso lo sguardo al calendario da tavolo e faccio una smorfia. Oggi abbiamo il primo incontro. "Salve, tutto bene?" "Sì, voi?" "Tutto perfetto" dico mordendomi il labbro. Se solo vedesse la mia faccia adesso. "Volevo ricordavi l'appuntamento per le 19 di oggi" "Certo, ci saremo" "Perfetto, a dopo allora!" "A dopo, e grazie per la chiamata" mormoro riattaccando. "Merda...." borbotto chiamando subito Jamal. Non prende. Provo a chiamare Efrem. "Pronto?"risponde fortunatamente. "Ehi...scusami per il disturbo, è lì con te Jamal?" "Sì, vuoi che te lo passi?" "Sì! Per favore, è urgente" "Un attimo solo" Attendo in linea finchè sento sussurrare "Swarna" "Swarna? Che vuole stavolta?" sussurra Jamal.. Come se io non fossi in linea ad ascoltarli... "Pronto?" si degna di rispondermi Jamal. "Ciao, ti ho più volte chiamato al cellulare" dico secca. Sono molto turbata per il suo continuo atteggiamento da strafottente. "Dimmi" si limita a dire senza darmi una spiegazione sulla sua reperibilità. Sospiro..."Mi ha chiamato Gong" "Chi?" "Il terapista...abbiamo il primo incontro oggi alle 19" "Impossibile, rimandalo a domani" "Domani avremo l'inaugurazione" "Rimandalo a quando non avrò impegni per quell'ora" Dio santissimo, dammi la pazienza. "Che figura faremo a non presentarci al primo incontro? Penseranno che non siamo seri" "Non so cosa dirti, devo andare" Mi porto una mano sulla fronte. "A che ora atterrerai?" "19:30" "Posso chiedere un incontro per le 20" "Si" borbotta per poi riattaccarmi in faccia. Rimango infastidita dal gesto, ma neanche più di tanto...sto incominciando ad abituarmi al suo caratteraccio. "Pronto?" risponde al primo squillo il terapista. "Salve, scusi il disturbo. Sono Swarna" "Swarna, sì...dimmi tutto" "La chiamavo per un imprevisto...mio marito ha una riunione importante per le 19 e ci chiedevamo se fosse possibile posticipare il nostro incontro per le 20" "Ah...bel problema. Un attimo che controllo" "Sì, attendo " Mi torturo le unghia quando il terapista si va vivo e dice "Ho un altro incontro alle 20, potrei chiedere alla coppia se posso anticipare per le 19 e ricevere voi alle 20" "Mi farebbe un enorme favore..." "Vedo cosa posso fare, la richiamo tra un po' " "Va benissimo, grazie mille" dico riattaccando. Sussulto quando sento all'improvviso dire "Signora Sabil" Mi giro di scatto e mormoro col cuore in gola "Signorina Gambino..." "L'ho spaventata?" chiede lei timorosa. "No no, ero in sovrappensiero, ha bisogno di qualcosa?" "In realtà volevo chiederlo io a lei" dice lei molto carina. Forse l'unica a cui importi di me in questo posto. "Oh, che gentile...no, per adesso va tutto bene. Per l'inaugurazione di domani è tutto a posto e anche il sindaco ha confermato l'invito. Dovrebbe andare tutto liscio" "Ottimo lavoro, il signor Sabil sarà molto orgoglioso del suo operato" "Sì..." Sento il cellulare squillare e dico "Scusami, devo rispondere..." "Oh sì, certo. Vuole unirsi con noi a pranzo?" "Certo" "Ottimo, allora l'aspettiamo prima di andare" "Perfetto" dico mentre lei si avvia per il corridoio e io rispondo subito alla chiamata. "Pronto?" "Salve, sono sempre io. Ho parlato con la coppia e mi ha detto che non c'è nessun problema per le 19" "Oh...che fortuna" "Allora vi aspetto per le 20" "Sì, certo! Saremo puntuali" "Vi prego solo di avvertirmi almeno un giorno prima, se vi ripresenteranno degli imprevisti...ho un'agenda fitta che è difficile da gestire se devo continuamente apportare modifiche" "Non si ripeterà più, mi scusi tanto per il disturbo" "Non è nulla, ci vediamo" "A dopo" dico riattaccando. Menomale che non si è arrabbiato troppo. Ricompongo il numero di Jamal per avvertirlo, ma ancora non prende... mi chiedo se lo faccia apposta per farmi impazzire. "Pronto?" "Scusami ancora Efrem...Jamal continua a non rispondere al cellulare" "Te lo passo" "No no, tranquillo. Basta che gli riferisci che l'appuntamento è stato spostato per le 20. Lui sa di cosa si tratta" "Appuntamento fissato per le 20 "ripete Efrem per essere sicuro. "Sì, perfetto. Scusami ancora per il disturbo" "Gli riferirò il messaggio, a dopo Swarna" "Ciao e grazie" dico riattaccando. Prendo le mie cose e scappo di sotto per il pranzo coi colleghi, non voglio che perdano tempo per colpa mia. "Ehi ragazzi...scusatemi per il ritardo. Ho dovuto sbrigare delle cose all'ultimo" mi scuso con loro che mi aspettano all'ingresso. "Non si preoccupi!" dice il signor Lavieri sorridendomi. Oggi ha più gel in testa di ieri. "Andiamo? Ho una fame..."dico uscendo da questo maledetto edificio. "Dove va signora Sabil? Il Babilonia è di qua" dice la signorina Orlando facendomi fare una smorfia. "Ah...mangeremo anche oggi lì" mormoro tra me fingendo di sorridere. Raggiungiamo il Babilonia e sedendoci, ordiamo tutti cose diverse...io vado di carbonara oggi e aspetto con l'acquolina in bocca che arrivi il piatto. "Tutto bene signora Sabil?"chiede la signorina Orlando. "Sì...perchè?" "No, è che oggi è venuta in ritardo e ci eravamo tutti preoccupati" "Sì! Eravamo tutti così in pensiero!" esclama il signor Lavieri. Che ridere. "Non ho sentito la sveglia...ieri sera sono andata a dormire sul..." Mi fermo di scatto. "Volevo dire che...sono andata a dormire tardi e..." Tutti ridacchiando in imbarazzo e io spalancando gli occhi dico scuotendo la testa "Non è come pensate! Noi non l'abbiamo mai..." Cazzo cazzo... "Cioè...sì, facciamo l'amore qualche volta ma non ieri sera...decisamente no" "Non si preoccupi signora Sabil, è normale tra due sposi novellini...vorrei anch'io un amore come il vostro" dice la signorina Gambino sospirando felice. Avrei qualcosa da ridire... "Vi ricordate quella volta che il signor Sabil aveva licenziato la sua segretaria perchè era arrivata di 5 minuti in ritardo? E' così romantico che sia clemente con sua moglie" dice la signorina Orlando facendomi mordere la lingua. Magai fosse clemente con me... I piatti finalmente arrivano e incominciamo a mangiare sparlando degli altri colleghi che io non conosco. "Cosa ne pensate invece di Roberto?"chiedo guardando la signorina Gambino. "Io penso di non aver mai sentito la sua voce" dice il signor Lavieri facendo ridere tutti. "E' una persona molto riservata" cerco di difenderlo, anche se lui mi odia. "O noiosa" dice la signorina Orlando. "Pranza da solo? Un giorno potremmo includerlo nel gruppo" propongo. "Non è una persona socievole, ci abbiamo provato una volta" dice la signorina Gambino. "Ah sì?" "E' scappato via rosso in faccia appena la signorina Gambino gliel'ha chiesto" spiega la signorina Orlando. "Nessuno saprà mai che in realtà era una penitenza da scontare" "Taci!" borbotta lei dando uno schiaffo sul braccio del signor Lavieri. Finiamo di mangiare e uscendo dal ristorante, torniamo in ufficio per prendere un caffè. Io opto per una cioccolata e resto un po' con loro a chiacchierare, finchè ci accorgiamo di essere in ritardo e ritorniamo ai nostri uffici. Anche oggi faccio tardi riordinando tutti i gli impegni della settimana di Jamal e alle 19:15 lascio l'edificio esausta. Ancora la giornata non è finita...ricontrollo il cellulare e non trovo niente, come al solito Jamal si è volatilizzato nel nulla. Prendo il bus e vado all'ufficio del terapista...sono le 20 in punto quando busso alla porta del suo ufficio e gli do la mano. "Salve, tutto bene?" chiedo accomodandomi. "Tutto bene, lei?" "Non c'è male" "Suo marito?" "Oh ehm...dovrebbe arrivare a momenti. Ho preferito salire e aspettarlo qui" "Ha fatto bene, vuole un caffè?" "No grazie, ma se lo vuole lei, faccia pure. Io l'aspetto qui" "Va bene, arrivo subito "dice lui uscendo. Riprovo a chiamare Jamal, ma è staccato...maledetto il giorno in cui l'ho sposato e ho affidato la mia vita e quella di Bella a lui. "Sono terribilmente mortificata..."mormoro con la faccia a terra. Sono le 20:45 e di Jamal non c'è traccia... "Provo a richiamarlo, mi scusi ancora" dico digitando di nuovo il suo numero. Niente... Chiamo Efrem e neanche lui risponde, voglio morire. Sentiamo improvvisamente bussare alla porta e Jamal si fa vivo dicendo "Posso?" "Alla buon'ora signor Sabil!" dice divertito il terapista...in realtà è molto infastidito. "Caro...ti ho chiamato più volte" digrigno con i denti. "Mi si è scaricato il cellulare, allora? Incominciamo?" chiede lui sedendosi accanto a me. Che faccia tosta. "Abbiamo solo 15 minuti, ma vedremo cosa fare..."dice il terapista mentre io mi dipingo di viola per l'imbarazzo. "Signora Sabil...capita che si sente sola quando suo marito la trascura col lavoro?"chiede diretto il terapista. Faccio per rispondere ma Jamal dice "Certo che no, lei ha i suoi amici" Alzo lo sguardo a lui fulminandolo e deglutendo mormoro "Cerco di passarmi il tempo con Bella, lavorando o, come ha detto mio marito, con i miei amici" "Sembra che suo marito sia contrario al fatto che lei abbia degli amici" "Oh no no...non m'importa proprio, dà fastidio solo quando supera il limite" "Quale limite?"chiede il terapista appuntandosi tutto. "Quando inizia a lodarlo davanti a me...sa, ripete in continuazione che lui sia l'unico in grado di ascoltarla, di prendersi cura di lei...insomma questo genere di cazzate" Io spalanco gli occhi, che cazzo sta farneticando? "E lei si è mai chiesto perchè preferisce lodare questa persona anziché lodare lei?" "Parecchie volte, penso che non mi rispetti abbastanza arrivati a questo punto" Io rimango senza parole, cosa vuole fare? Mandare tutto a puttane? "Non ha rispetto di suo marito?"chiede direttamente a me il terapista. "Cosa? Certo che sì, è mio marito!" "Oh ma per favore!" esclama Jamal alzandosi. "Abbiamo finito?" chiede lui infastidito. "Sì, per oggi può anche bastare...ho diversi punti su cui riflettere, la prossima volta però la prego di venire puntuale così potremmo parlare un po' più a lungo" "Sì, arrivederci" borbotta Jamal uscendo e sbattendosi la porta dietro di sè. Rimango sul divanetto paralizzata, finchè il terapista chiede "Tutto bene?" "Io...non so cosa gli sia preso" mormoro ancora scioccata. Il terapista si limita a sorridermi. Mi alzo e porgendogli la mano dico "Scusi ancora per il ritardo, ci vediamo per il prossimo incontro" "Senz'altro" Faccio per andare, ma il terapista mi ferma dicendo "Swarna?" "Sì?" chiedo girandomi. "Cerchi di capire cosa lo disturba, sembra molto risentito nei suoi confronti" "Io...lo farò, buona serata" chiudo la porta e becco Jamal in ascensore. Le porte si stanno chiudendo, ma io inserisco una gamba e queste si riaprono. "Che diavolo ti è preso!" esclamo fulminandolo con lo sguardo. "Che mi è preso? C'è che sei una grandissima bugiarda!" "Cosa? Di che cavolo stai parlando?" Le porte dell'ascensore si chiudono e lui ringhia puntandomi il dito contro "Amanda mi ha detto che sei tornata anche oggi a pranzo al Babilonia, non riesci proprio a staccarti da lui, eh?" "Stai scherzando? Sono i colleghi che hanno voluto pranzare lì!" "Certo come no, mi credi tanto fesso Swarna?" "Il tempo di rispondere alle chiamate di Amanda lo hai, per rispondere alle mie no, eh?" "Non cambiare discorso" "Amanda tra tutte le cose che ti dice al telefono, non te l'ha mai detto che si scopa Leonardo?" "Cosa?" "Stanno insieme, l'ho visto coi miei occhi" "Stai mentendo per coprirlo" "Perchè diavolo dovrei coprirlo!" Le porte si aprono e io marciando fuori ringhio "Mi sono stancata della tua stupida gelosia, vattene a fanculo!" Jamal mi afferra per il polso e sbattendomi contro una colonna al buio sibila sul mio viso "Tra te e Leonardo quindi non c'è niente? Sta davvero con Amanda adesso?" "Perchè non glielo chiedi direttamente? Tanto non mi crederesti comunque" "Hai detto che li hai visti, dove?" "Al Babilonia, perch..." "Jamal!" urlo quando mi trascina fuori. "Cosa stai facendo!" "Andiamo al Babilonia, voglio vederlo anch'io coi miei occhi" borbotta caricandomi in macchina. Non ho neanche il tempo di controbattere che Jamal entra in macchina e parte a tutto gas. Incrocio le braccia indispettita, mentre lui guida velocemente al Babilonia e mi ordina di scendere. "Fanculo" borbotto scendendo. Mi riprende dal polso e mi trascina dentro, incredibile quanto quest'uomo possa essere tanto arrogante. Saliamo al terzo piano con la presa di Jamal ferrea sul mio polso e va subito alla ricerca di Amanda. "Non ora Priscilla" ringhia Jamal superando Priscilla che gli veniva incontro sorridendo. Anche lei nota la mano di Jamal sul mio polso e corruga la fronte...sento gli ingranaggi del suo cervello. "L'ho vista di sopra" dice un bodyguard rispondendo alla domanda di Jamal sul dove si trovi Amanda. Saliamo di sopra e Jamal apre una a una tutte le stanze rosse...vediamo diverse persone scopare, finchè apre anche la porta del suo ufficio e ,come previsto, troviamo Leonardo e Amanda. "Cazzo" dice Leonardo rialzandosi subito i pantaloni. "Stanno insieme" realizza Jamal lasciando finalmente la presa sul mio polso. Profondamente umiliata, scappo via e prendendo l'ascensore scendo al piano terra per poi uscire dal Babilonia. Sento ancora la musica che pompa nelle casse quando esco fuori e prendo aria...mi piego in due e mi porto una mano sul petto. "Swarna" "Non mi toccare." ringhio scostandomi da Jamal. "Ti odio!" grido furiosa spingendolo all'indietro. Lui rimane inerme e io grido ancora "Non ti sei mai fidato di me! La parola degli altri valeva sempre più della mia! Ti meriti di restare solo! Solo! E ridammi la sciarpa che tieni tra i tuoi stupidi calzini!" grido per poi girarmi e allontanarmi da lui non sopportando la sua vista. Mi dirigo verso un taxi ed entrando, dico l'indirizzo col cuore che continua a battere forte. "Swarna!" urla Jamal mentre il taxi si allontana e anche la sua figura in mezzo alla strada dallo specchietto.
   
 
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