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Autore: Ivy001    29/03/2021    1 recensioni
Se la quarta serie non fosse finita con la morte di Nairobi? Se Gandia fosse stato freddato alle spalle o anche solo attecchito con un colpo alla gamba, prima di compiere quell'atto atroce? Come sarebbe proceduto il colpo se Lisbona fosse stata liberata e ricondotta dal Professore, anziché entrare nella Banca dai suoi compagni?
Tanti SE ... e mi piace immaginare che le cose siano andate davvero come nella mia fantasia.
Quindi partirò proprio da lì, da quando il fanatico Capo della sicurezza della Banca di Spagna, è prossimo a far fuori Nairobi.
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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…Tanti anni prima…

 

“Il paziente necessita di un trapianto e questo richiederà tempo!” – dice un uomo sulla cinquantina, con il camice bianco, ad una coppia benestante, seduta alla sua scrivania, in attesa di notizie importanti.

“Abbiamo denaro in abbondanza per permetterle di scavalcare gli altri in lista” – precisa il marito.

“Non è nostra abitudine cedere a tali richieste, siamo un ospedale serio”

“A noi importa solo di salvargli la vita!” – la voce tremante della donna, furiosa di fronte ad una realtà che non le piace – “Ci siamo rivolti a quest’ospedale appositamente per la fama che vi precede”

“E allora dovreste sapere che non ci facciamo corrompere” – ribadisce il medico.

“Ma in questo modo nostro figlio morirà!” – tuona il signore alzandosi dalla sedia, battendo con forza il pugno sul tavolo.

La disperazione è leggibile sui volti dei coniugi, così come è percepibile la loro rabbia.

“Faremo il possibile” – si limita a dire l’esperto, invitando i due ad uscire dal suo studio.

“Vi rovineremo la reputazione se non farete quello che vi abbiamo richiesto” – li minaccia l’uomo, prima di afferrare il braccio della moglie e dirigersi verso la porta.

Una giovanissima Alicia Sierra è seduta in sala d’attesa, dopo il ricovero della sorella più piccola.

E’ persa nei suoi pensieri e nelle sue paure quando le passano davanti agli occhi i due consorti, intenti a polemizzare su quanto accaduto.

“Io li distruggo”

“Calmati, Samuel”

“Non mi calmo, Teresa! Uccideranno nostro figlio così”

Le loro voci distraggono Alicia dalla sua ansia, e l’adolescente, volendo o non, si ritrova ad ascoltare la discussione.

In quel frangente, la futura ispettrice di polizia posa gli occhi su un ragazzino che percorre, zoppicando, il corridoio,  diretto probabilmente alla sua stanza.

La scena che Sierra osserva ha del paradossale: trovatosi nel posto sbagliato al momento sbagliato, viene fisicamente spinto a terra dalla furia incontenibile di un capofamiglia che ha appena saputo che suo figlio non sarà salvato.

“Togliti di mezzo” – s’infuria l’uomo, vedendo il giovane sulla sua strada.

Seguito dalla moglie, raggiunge l’uscita dall’ospedale. Nessuno dei due si scusa per l’irruenza, piuttosto lo guardano con disprezzo.

Nel frattempo il povero paziente della clinica tenta di rialzarsi.

Alicia gli corre incontro e gli porge una mano per aiutarlo a sollevarsi dal pavimento.

Trovandosi faccia a faccia, i due si sorridono senza aggiungere parole.

“Certa gente non sa cos è il rispetto!” – commenta poi la ragazzina.

Il giovane sconosciuto non risponde, si limita ad annuire.

“Signorino Marquina, cosa ci fa qui in piedi?” – una voce alle spalle dei due, irrompe all’improvviso. È un’infermiera che, trovando il paziente fuori dalla stanza, lo rimprovera,.

portandolo via con poca delicatezza.

Sierra, esterrefatta, guarda la scena promettendosi un giorno di difendere gli altri da persone di quel basso livello. Non avrebbe mai immaginato che la persona appena incontrata e verso la quale ha nutrito compassione e dispiacere, diventerà il suo nemico numero uno: il Professore.

In quei minuti, l’adolescente torna ai suoi pensieri, focalizzando l’attenzione sulla porta di una camera.

“Sorellina, ti ho portato il tuo caffè macchiato” – compare alle sue spalle una fanciulla molto somigliante ad Alicia, con i capelli rossi, e i lineamenti dolci.

“Grazie, Tati!” – la ringrazia l’altra.

“Che si sa? Ancora nulla?”

“Niente, sono chiusi in quella stanza con il dottore. Speriamo ci diano notizie positive…”
Il tempo scorre rapido, e il silenzio fa da sottofondo ad un dolore che le due sorelle Sierra condividono, mano nella mano.

“Eccoli” – sobbalza la maggiore, alzandosi in piedi, riconoscendo i genitori assieme al medico.

“Raccontateci tutto” – domanda ansiosa Tatiana.

Il capofamiglia, da sempre risoluto e freddo, si lascia andare ad un improvviso pianto.

Stringe a se le sue figlie più grandi, per poi comunicare loro – “Salveremo la piccola Anita!”

Gli specialisti sono stati chiari. Per la situazione della giovanissima paziente, affetta da leucemia, è necessario ed urgente un trapianto di midollo. Ed ora hanno un donatore.

Nessuno immagina cosa accadrà da lì a poche ore.

Quella stessa notte, i Sierra vengono chiamati d’urgenza in ospedale.

Sergio è nel suo letto, intento a leggere un libro, prestatogli dal compagno di camera. Ha appena notato che un bambino è stato condotto in sala operatoria e giurerebbe di aver riconosciuto due persone che erano assieme a lui e gli tenevano la mano.

“E’ il tipo che mi ha spintonato” – riflette ad alta voce, alzandosi e zoppicando fino alla porta, appoggiandosi ad essa come supporto.

Ed è in quel momento che la situazione precipita. Rumori e spostamenti sospetti di medici ed infermieri provenienti da una camera in particolare, poco distante dalla sua, lo preoccupano.

Sarà quello il momento in cui tutto nella vita di Alicia e dei suoi parenti cambierà radicalmente.

“Cosa sta succedendo?” – chiede, in pena, all’infermiera di turno.

“Torna a dormire” – gli tuona contro la donna, costringendolo ad indietreggiare verso il letto. Poi gli chiude bruscamente la porta in faccia non permettendogli di guardare quello che sarebbe diventato il segreto più oscuro della Clinica.

La notizia della morte improvvisa di Anita Sierra scuote tutti, Sergio incluso.

Lui conosceva quella bambina con cui più volte chiacchierò.

Contrariamente a quanto ci si aspettava, ovvero la sua salvezza, la piccola perse la vita…a detta dei dottori “per una leucemia fulminante che impedì loro di agire tempestivamente”
Tutto cambiò dopo quella dannata notte: Alicia non fu più la stessa. La sua mente cadde vittima di un dolore dal quale non si guarisce mai. E ciò che accadrà da lì in poi è storia…

Se Tatiana diventerà una ladra, la sorella maggiore entra nella Polizia. Nella mente di quest’ultima, la follia e la sofferenza  trasformarono la visione dei fatti. La sua pazzia la portò a distorcere la realtà. Fu questo il motivo per il quale ad oggi, l’ispettrice  è certa al cento per cento che il “colpevole” è Sergio Marquina.

Lei immaginò cose mai accadute, comprese le parole di Anita riguardanti questo amico con un tic particolare, quello degli occhiali. Così, una volta vedendolo al matrimonio di Tatiana, la sua follia si tramutò in rabbia ceca, in vendetta…e ha modificato i ricordi.

Il giorno seguente, i Sierra vennero a conoscenza della salvezza di un certo Arturo, figlio di una famiglia che possedeva tanti diamanti. Ai parenti della giovane vittima bastò poco per intuire che forse quei ricconi sborsarono denaro per la vita del loro ragazzo, causando però la scomparsa prematura della loro bambina, non operata tempestivamente.

E basandosi su quell’idea, denunciarono l’ospedale, ma non vennero mai creduti. Tatiana, in nome di sua sorella, orchestrò proprio contro di loro la sua prima rapina, volendoli privare delle loro ricchezze.

Alicia, invece, preda della disperazione e di una depressione mai superata, non immagina assolutamente che ha addossato la colpa del suo dolore ad un uomo estraneo alla vicenda, colpevole di trovarsi nello stesso ospedale e di averla conosciuta casualmente. .

 

**************************************************

OGGI….

 

Sergio teme di essere stato scoperto. La Polizia è giunta fin lì ed è prossima a catturarlo, ne convinto!

In quel frangente, sentendosi in pericolo, prova a correre quanto più veloce possibile, però è un'altra automobile ad  irrompere in quella direzione e a tagliargli la strada.

“Ehi, fermati” – gli ordina la voce alle sue spalle.

Istintivamente, Marquina alza le mani in segno di resa.

Buffo, pensa il Prof, quella voce sembra fin troppo familiare.

Due uomini, nel frattempo, scesi dal veicolo, lo circondano.

Così il Professore si volta lentamente verso la persona alle sue spalle, trovandosi di fronte una donna incappucciata.

“Dove è mia sorella?” – gli domanda lei.

“Chi?” – esclama, spiazzato, l’uomo, tentando di capire chi potesse essere la tipa.

In tale istante, la sconosciuta si libera del cappuccio e degli occhiali da sole che le coprivano parte del volto.

“Non ci credo! Sei davvero tu?” – esclama il fratello di Berlino, scioccato.

“Finalmente ci si rivede…. Cognatino!”  

 

 

   
 
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