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Autore: Herm_periwinkle    30/03/2021    3 recensioni
Draco ed Hermione si sono sempre odiati ed insultati, finché una punizione li porterà a scoprire che, alla fine, non sono poi così diversi.
Il quinto anno sarà particolarmente turbolento quando si ritroveranno ad essere vittima di una maledizione.
Riusciranno a uscirne illesi o rischieranno di morire perché non riusciranno a spezzarla? Soprattutto, saranno in grado di mettere a tacere le voci malevole che girano su di loro?
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-Dal capitolo 10-
Hermione prese coraggio e gli pose la domanda che da giorni gli ronzava in testa "Ehi Malfoy" alzò lo sguardo verso di lui, fino a guardarlo fisso negli occhi "Volevo chiederti... noi, insomma..."
"Sputa il rospo, Granger"
"Ci odiamo?"
-Dal capitolo 29-
Poi all'improvviso, sentì un urlo sovrastare il ringhio della bestia. "Non azzardare a farti ammazzare, bastardo di un Malfoy!"
Era la voce di Potter.
Malfoy si chiese se non fosse già morto.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Hermione si sentiva soffocare per l’ansia che le mangiava le viscere. Era solo riuscita a intravedere Draco di sfuggita, o meglio, i suoi capelli biondi, e non riusciva a capire per quale motivo lui non le fosse ancora venuto a parlare. Che non l’amasse più? Per tutta l’estate si era detta che ci doveva essere un motivo per un tale comportamento, che forse lui non era riuscito a scappare dal controllo dei suoi genitori, ma allora perché non era corso da lei?
Detestava il sorrisetto compiaciuto di Ron, che la guardava mentre teneva Lavanda tra le braccia. Sembrava dire ‘io ho fatto la scelta giusta a differenza tua’
Ginny le strinse una mano, rivolgendole un sorriso sincero. Era bello sapere di poter contare su di lei.
Quando tornò nella sua stanza scrisse un biglietto a Draco e glielo spedì con un gufo, ma non ricevette risposta.
 
La mattina seguente si presentò in Sala Grande con due vistose occhiaie, frutto di una nottata passata sveglia a tormentarsi. Sentì lo sguardo pieno di preoccupazione di Ginny e di Harry posarsi su di sé.
“Secondo te quest’anno la Parkinson è riuscita nel suo intento?” chiese sarcastica Lavanda all’amica. Al solo sentire quel nome Hermione si risvegliò dal suo torpore, drizzando le orecchie.
“Non saprei dirtelo, alla fine è sempre stata incollata a Malfoy” commentò Calì, lanciando un’occhiata al tavolo dei Serpeverde.
Draco era appena entrato, con Pansy stretta sottobraccio a lui. Sembrava molto felice e gli stava ancora più appiccicata del solito. Hermione sentì il cuore stringersi, vittima della morsa della gelosia. Perché quella vipera era così attaccata al suo ragazzo? Ma poi, poteva ancora chiamarlo tale? Non si erano parlati per tutta l’estate e lui ancora non le aveva rivolto la parola.
A guardarlo bene, non era sicura di riconoscerlo. Sembrava un’altra persona, con il volto pallido e scavato, gli arti sottili e una postura che sembrava quasi malata.
La gelosia lasciò il posto a una profonda preoccupazione. Che cosa gli era successo?
Fissò il tavolo dei Serpeverde per tutta la durata della colazione e Draco, nemmeno una volta, alzò la testa dal suo piatto.
 
“Oliver, posso parlarti?” chiese Hermione, placcando il ragazzo prima che andasse a lezione.
“Ma chi si rivede!” esclamò Oliver felice. “Passato delle belle vacanze?”
Non appena vide il volto livido di Hermione si rese conto che c’era qualcosa che non andasse. “Hermione, cos’è quella faccia? Stai bene, è successo qualcosa?” chiese preoccupato.
“In effetti sì, avevo bisogno di parlarti un attimo. In privato.”
“Ma certo, andiamo” disse lui, prendendola sottobraccio e trascinandola via. Hermione poté sentire delle ragazze di Serpeverde bisbigliare delle cose poco carine sul suo conto, che suonavano come ‘si può sapere perché quella non va da quelli della sua casa e si prende i nostri più carini? Che cosa avrà di così speciale…’
Era sicura che altri pettegolezzi sarebbero nati nel giro di un’ora, ma per il momento non era rilevante.
“Hai visto Draco ieri?” chiese subito a bruciapelo, incapace di trattenersi.
“Certo, dormiamo insieme.”
“E come ti è sembrato?”
Oliver ci rifletté un attimo. “Ora che mi ci fai pensare, triste. È sempre un po’ musone, ma aveva lo sguardo piuttosto spento ieri sera. Perché me lo chiedi? Avete litigato?”
“Non lo so che succede” sospirò Hermione, stringendosi nelle spalle. “Non si è fatto sentire per tutta l’estate.”
Oliver scosse la testa. “Non ci posso credere. È proprio un cretino” commentò.
“Mi sembra molto dimagrito e mi chiedevo se tu sai qualcosa in più. Anche se non penso che ti abbia detto molto, però magari parla con Zabini e… oh, in realtà non so nemmeno io che cosa tu possa sapere” sospirò nuovamente, cercando di contenere l’agitazione.
Oliver l’abbracciò ed Hermione si lasciò andare a quell’abbraccio. Voleva solo che qualcuno le dicesse che sarebbe andato tutto bene e che non si sarebbe dovuta preoccupare, ma tutti la trattavano come una ragazza che era appena stata scaricata. Forse era quello che era successo e lei non se ne era ancora resa conto.
“Non credere che io sappia più di te. È molto scostante, ancora di più di quanto non fosse prima e tiene tutti alla larga. Pansy gli sta sempre appiccicata, forse più di prima, ma hai presente lui come la tratta di solito, in quello non è cambiato.”
Hermione non sapeva se doversi preoccupare di Pansy come ipotetica rivale o no. Di certo non le faceva piacere che passasse tutto quel tempo con il suo ragazzo.
“Grazie Oliver” sorrise Hermione, con gli occhi pieni di tristezza. “Cercherò di parlarci non appena ne avrò l’occasione”.
Oliver la guardò allontanarsi mogia mogia, con le spalle incurvate sotto il peso della preoccupazione.
 
Terminate le lezioni, quando tornò in camera, vi trovò Draco intento a scrivere qualcosa su un foglio di pergamena. Aveva una manica della camicia arrotolata, mentre l’altra era sporca di inchiostro nero. Provò l’impulso di colpirlo, per l’insensibilità che stava mostrando nei confronti della ragazza più adorabile di tutta Hogwarts.
“Si può sapere perché non sei venuto a lezione?” domandò, sputando fuori la sua rabbia.
“Non sono affari tuoi, lupetto” rispose Draco, senza nemmeno alzare la testa dal foglio.
Oliver glielo strappò dalle mani, costringendolo a guardarlo in faccia. “Non sono affari miei, ma sappi che per colpa tua la ragazza più dolce e intelligente della scuola non dorme e mi chiede preoccupata notizie di te. Credevo fossi innamorato, per Merlino!”
Draco gli lanciò un’occhiata che lo avrebbe incenerito se avesse potuto. “Ridammi il foglio.”
“Tu dimmi perché ti stai comportando da bastardo. So che lo sei, ma non lo eri mai stato con lei.”
“Lo sono stato anche con lei, invece, in passato” rispose con la voce spezzata, tendendo la mano per riavere indietro la pergamena.
“Perché l’hai ignorata per tutta l’estate?” gli chiese, facendo qualche passo indietro.
“Te l’ha detto lei?”
“E chi se no? Dubito che qualcun altro sappia di voi.”
“Pansy lo ha scoperto” rispose Draco, con lo sguardo basso. “Probabilmente a quest’ora lo sanno già tutti.”
“Quindi tu la stai evitando solo per questo? Perché non vuoi far sapere in giro della tua relazione con una ragazza che non è purosangue?” chiese Oliver, visibilmente disgustato. “Sei un codardo, uno schifoso codardo.”
Draco si alzò di scatto, stringendo la mascella con rabbia. "Tu non hai idea di cosa stia succedendo! Io la voglio solo proteggere!”
“Così le stai spezzando il cuore!” urlò Oliver, sovrastando la voce di Draco. “E non hai nemmeno il coraggio di dirle la verità! Non posso credere che non dorma la notte per un simile coglione!”
Draco gli strappò di mano la lettera, spezzandola a metà. Un frammento rimase nella mano di Oliver che lo spiegò e provò a leggerlo.
“Non ho mai letto niente di più patetico” sputò, disgustato. “Sei la serpe più viscida che abbia mai conosciuto. Fai l’uomo una volta tanto e dì a quella povera ragazza che essere di merda sei. Non si merita una persona come te. Non se la merita proprio” disse, scuotendo la testa e andandosene via.
Draco crollò sulle sue ginocchia e pianse, come non aveva mai pianto in tutta la sua vita.
 

ciao a tutti!
ieri mi sono rotta il braccio perciò non so bene quando riuscirò a scrivere ancora.
per fortuna avevo già finito questo capitolo.
ad ogni modo cercherò di inventarmi qualcosa per continuare a scrivere, anche perchè manca poco alla fine
a presto spero <3
   
 
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