Rosalie era seduta sul davanzale della finestra della sua camera con le braccia avvolte intorno alle ginocchia e il mento posato su di esse.

Guardava la luna: piena, quella notte, circondata da milioni di piccole stelle luminose… adagiata sullo sfondo di un cielo scuro.

I suoi capelli danzavano al vento, creando vortici dorati e danze giocose.

Puntò gli occhi rossi sul disco lunare. Riusciva a vedere lo stesso colore del suo viso: pallido come la luna. Fino a poche settimane prima si era sempre paragonata a una rosa, non alla luna. D’altronde poche settimane prima il suo colorito era deliziosamente rosato, fresco come una rosa, vellutato come una pesca, ora bianco e marmoreo, del colore del gesso, pallido come la luna.

Tuttavia il suo cielo era tutt’altro che stellato. Lei stessa si poteva definire una flebile luce in un buco nero infinito, grande come il suo dolore, oscuro come la sua disperazione, abbandonata a combattere contro le tenebre che minacciavano ogni istante di inghiottirla.

Avrebbe solo voluto che l’abbraccio gelido della morte la portasse via, nascondendola dal mondo.

Si passò una mano sulla guancia perfetta, aspettandosi di raccogliere una lacrima, ma era tremendamente asciutta. Nessuna goccia d’acqua, nemmeno una. Strinse la mano in un pugno, facendo sbiancare, se possibile, ancora di più le nocche.

Si voltò con uno scatto veloce verso la propria stanza. Sulla parete opposta alla finestra troneggiava un grande specchio ovale con rifiniture d’oro. Il suo stupefacente riflesso la fissava di rimando: gli occhi cremisi fiammeggiavano padroni sul bel viso, mentre le labbra carnose si contraevano in una smorfia. Una bellezza eterea, così avevano definito la sua dannazione. Si portò una mano alla fronte, singhiozzando. Perché il destino aveva deciso di farsi beffe della sua persona? Non aveva ancora pagato abbastanza?

Con uno scatto aprì la finestra e saltò giù, come un gatto nell’oscurità.

Il suo sole sarebbe mai arrivato a illuminarle l’eternità, salvandola dal buio?

Per tutti quelli che hanno avuto periodi bui nella vita e hanno desiderato, almeno una volta, una luce che li illuminasse.

Per tutti quelli che non sempre hanno qualcuno che li aiuti a rialzarsi.

Per tutti quelli che, come me, hanno paura di rimanere soli.

Per tutti quelli che, come Rosalie, non accettano un destino già tracciato.