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Autore: OrderMade96    01/04/2021    0 recensioni
[Hades]
Zagreus arranca sulla neve, costringendosi a mettere un piede di fronte all’altro con ostinazione.
“Ci sei quasi.” Sussurra dolcemente Thanatos, svolazzando di fianco a lui senza toccarlo, una mera presenza confortante alla quale aggrapparsi per cercare di ignorare la stanchezza che grava sul suo corpo ferito.
Non dovrebbe essere lì - il dio della morte doveva avere sicuramente di meglio da fare che incoraggiarlo nell’impresa - ma Zagreus gliene è estremamente grato.
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Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Zagreus arranca sulla neve, costringendosi a mettere un piede di fronte all’altro con ostinazione. 

“Ci sei quasi.” Sussurra dolcemente Thanatos, svolazzando di fianco a lui senza toccarlo, una mera presenza confortante alla quale aggrapparsi per cercare di ignorare la stanchezza che grava sul suo corpo ferito. 

Non dovrebbe essere lì, il dio della morte doveva avere sicuramente di meglio da fare che incoraggiarlo nell’impresa, ma Zagreus gliene è estremamente grato.

Le fiamme che solitamente adornano i polpacci muscolosi del principe sono spente e i suoi piedi sono ridotti a tizzoni ardenti. Sangue vermiglio cola dalle sue numerose ferite, imbrattando il candido suolo del regno mortale. Le sue vesti sono ridotte a brandelli, svolazzando pigramente nella brezza.

Il principe degli Inferi si guarda intorno tristemente, distogliendo lo sguardo dal paesaggio ancora stretto nel pungente abbraccio dell’austera Demetra. Sperava un giorno di poter assistere alla fine di quel perenne inverno. 

Brividi scuotono il suo corpo martoriato, facendo tintinnare Stygius appesa fedelmente sul suo fianco. Può sentire la vita scorrere inesorabilmente via dal suo corpo come linfa che lascia il tronco inciso di un albero. Lo sente nelle ossa. È scritto nel suo sangue. Ben presto lo Stige lo avrebbe reclamato a sé, riconducendolo alla dimora di suo padre. 

Ma non avrebbe permesso che accadesse prima di essere riuscito nella propria impresa. 

Quando raggiunge la vetta innevata della scogliera, resta senza fiato, meravigliato come al solito dalla bellezza della distesa d’acqua di fronte a lui. Il mare si stende a perdita d’occhio oltre l’orizzonte, illuminato in quella serena gelida mattina dalla tenue luce del sole sorgente.  

“Sei soddisfatto adesso?” Domanda scontrosamente Thanatos.

A Zagreus è rimasta solo la forza per annuire. 

Non aveva motivo per essere di nuovo lì. 

Sua madre Persefone aveva chiarito i suoi dissapori con Hades e i loro genitori governavano nuovamente sull’Oltretomba insieme e, anche se doveva ancora fingere di voler fuggire dall’Ade per ingannare l’Olimpo, in attesa che sua madre sviluppasse un piano che permettesse a Zeus e suo padre di appianare il loro conflitto, non era tenuto a spingersi nel regno mortale. Anzi, forse gli era sconsigliato. I poteri di Nyx non lo avrebbero nascosto per sempre agli occhi degli dei dell’Olimpo. La sua fortuna si sarebbe esaurita un giorno. Tutto ciò che gli veniva richiesto era raggiungere i cancelli dell’Oltretomba e sfidare suo padre, prendendo tempo. 

Allora perchè era lì?

Perchè lo fai? Aveva chiesto Thanatos una volta, quando erano stati distesi nel grande letto della stanza del principe.

Zagreus stava tracciando le dita sull’ampia schiena dell’amante, disegnando intricati motivi immaginari. 

Perchè devo, Than. Gli aveva ricordato Zagreus tranquillamente, non recependo il vero senso della domanda.

Quello che devi fare è solo fingere di fuggire. Non morire per curiosare in giro. Gli aveva fatto notare severamente la divinità ctonia.

Thanatos non aveva tutti i torti. Anche se il principe degli Inferi tecnicamente non poteva davvero morire in via definitiva, ogni volta che veniva rispedito indietro nell’Ade soffriva di immensi dolori durante l’atto, in un ciclo inesorabile imposto dalle beffarde Moire. 

Il principe lo aveva guardato in silenzio per un lungo momento, studiando il suo viso. 

Than non sembrava felice di vederlo testare i propri limiti ogni giorno delle loro immortali esistenze solo perchè lui aveva voglia di scorrazzare un po’ in giro, aveva notato. 

Zagreus gli aveva infine sorriso, posandogli un casto bacio sulle labbra scure nel tentativo di scacciare il suo improvviso malumore.

Ma ne vale la pena. Aveva risposto semplicemente, chiudendo il discorso.

La verità era che Zagreus lo faceva soltanto per suo puro e personale piacere, per riempirsi gli occhi fugacemente delle meraviglie che gli erano state negate dal fato.

Thanatos non avrebbe potuto capire nemmeno se avesse provato a spiegarglielo. 

“Non capisco cosa ci trovi di così eccezionale.” Sospira l’incarnazione della morte, aggrottando la fronte verso la palla infuocata che stava lentamente scalando il cielo. 

Quando si volta verso il compagno, il principe degli Inferi gli sta sorridendo con affetto. La sua pelle sembra ricoperta d’oro fuso, rilucendo del bagliore dorato dei raggi dell’astro celeste. Si erge in tutta la sua divina gloria ferita, senza nascondere la propria stanchezza agli occhi dell’amante, esponendosi al suo sguardo, vulnerabile ora che la sua fiamma sta quasi per spegnersi. Thanatos sente l’irrefrenabile impulso di toccarlo, stringerlo tra le proprie braccia per condurlo egli stesso nuovamente nell’Ade, ma deve costringersi a trattenersi, rimproverandosi di mantenere la propria compostezza. Non è il suo compito, sarà lo Stige stesso a reclamare Zagreus questa volta.

È solo quando il sole è alto nel limpido cielo azzurro, che Zagreus si arrende e decide di lasciarsi vincere.

“Resta con me.” Sospira implorante, accasciandosi a terra quasi esanime.

“Sempre.” Promette Thanatos solennemente. 

Zagreus sorride con sollievo, allungando una mano per accarezzargli una guancia. 

“Ci vediamo a casa.” Sussurra amorevolmente, prima di essere divorato dalla sanguinosa corrente del fiume. 

Quando Zagreus riemerge dal sangue delle vasche infernali, Hypnos è lì per salutarlo. 

“Bentornato!” Sbadiglia l’incarnazione del sonno, stiracchiandosi sul divanetto che il principe aveva ordinato per lui dall’Appaltatore, spendendo le ultime gemme rimastogli. “Un certo qualcuno mi ha detto di dirti di affrettarti a raggiungerlo nelle tue stanze.” 

Zagreus sorride maliziosamente, correndo entusiasta per i corridoi della dimora infernale fino alle proprie stanze. 

Dusa si aggira fuori dalla porta, canticchiando come suo solito mentre spolvera qua e là per mantenere dignitosamente pulita la dimora.

“Oh, vostra altezza!” Esclama la gorgone, riconoscendolo. 

“Ciao Dusa! Sembri in ottima forma oggi.” Canticchia lui, facendole uno scherzoso occhiolino. 

“Effettivamente mi sento in gran forma quest’oggi!” Ammette lei, sibilando felicemente. 

Il principe ride, lasciandola libera di tornare alle sue mansioni. 

Non fa in tempo a varcare la soglia delle proprie stanze che viene bloccato da Thanatos contro una colonna, la lingua del dio ctonio che scivola oltre le sue labbra per esplorare la sua bocca in un bacio avido e possessivo. 

“Ti sono mancato?” Ghigna sfacciatamente Zagreus, lasciando vagare le mani sotto la tunica scura del compagno. 

“Devo tornare presto al lavoro.” Cerca inutilmente di protestare Thanatos. 

Aveva già rubato abbastanza tempo ai suoi doveri per quest’oggi. 

“Allora dovremmo sbrigarci ad essere nudi quanto prima, che dici?” Incita l’irriverente principe, sganciandogli la cintura mentre sparge baci a bocca aperta sul suo collo, inarcando i fianchi contro di lui per rendere chiare le proprie intenzioni.

Thanatos dovrebbe rifiutare, ma non riesce a resistergli. Cede sotto le febbrili mani del giovane principe, lasciandosi condurre al letto. Zagreus lo guarda con desiderio e passione mentre gli allarga le cosce, spingendosi contro di lui. Lui ricambia con amorevole riverenza, incontrandolo nelle spinte poderose. Lo stringe a sé, bisognoso di sentirne la vicinanza, attratto dal calore vitale del corpo premuto su di lui come una falena viene attratta da una fiamma, ma lui non deve temere di restarne bruciato. 

Più tardi, quello stesso giorno o domani o il giorno dopo ancora a venire, Zagreus avrebbe tentato nuovamente la fuga per spingersi a due passi dall’inferno. Thanatos non poteva impedirlo. 

L'unica cosa che poteva fare era attenderlo a casa, dove era sicuro che presto sarebbe tornato.




Note dell'autrice: Vi presento la mia nuova ossessione. Hades è un gioco meraviglioso che mi ha subito rapita con la sua storia e i suoi personaggi. Mai però mi sarei aspettata di scriverci sopra qualcosa, fare fanart si... ma scrivere! E invece il COWT-11 ha aperto la strada a un'altra ship alla quale riserverò tanto amore sotto forma di scrittura. 
 
   
 
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