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Autore: _Lakshmi_    02/04/2021    1 recensioni
[Fantasy!AU][Steampunk!AU][Greek!AU]
Dal prologo:
[...] Ma erano solo vecchie storie.
Fiabe raccontate per giustificare una terribile, precaria situazione.
Dabi si mise seduto sulla branda disfatta ed inspirò l'aria satura di carbone e legna bruciata.
Persino nella sua cabina riusciva a sentire il rombante cigolio degli ingranaggi della sala macchine, spinti al massimo della loro potenza. Quel rumore costante e disperato gli ricordò il pianto angosciato di una madre, i lunghi bracci meccanici volti a proteggere il pargolo con tutte le loro forze.
Un eco terribilmente reale.
Assordante.
Non avevano avuto un attimo di tregua.

[DabiHaul][TodoBaku][Altre coppie][Presenza di OC secondari]
Genere: Angst, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Dabi, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Overhaul, Shouto Todoroki
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Titolo+REVERSE
Quarto CapitoloSemiramis I

 

 

« Sei in ritardo.»

 

     Dabi, a quell'accusa assolutamente veritiera, allargò un sorriso sornione degno di un felino soddisfatto. Lasciò che i suoi fianchi ondeggiassero lentamente e s'insinuò nel vicolo stretto e buio, fino a chinarsi sul viso di Overhaul.
Prima di rispondere, l'Angelos agganciò l'indice alla propria maschera e l'abbassò quel tanto che bastava per scoprire le labbra.

« Siamo a Semiramis. Passeggiare per le strade principali senza fermarsi a guardare la mercanzia è un po' sospetto, non trovi?»

Overhaul, con riluttanza, gli poggiò una mano guantata sul petto e lo allontanò, inchiodandolo con quegli occhi dorati assolutamente glaciali.
E magnifici.
Probabilmente neppure si rendeva conto di quanto fossero preziosi.

« Smettila di pensare col cazzo. Siamo qui per affari, non per soddisfare le tue disgustose voglie.»

« “Disgustose voglie”? Non sarai mica una vestale verginella?» Dabi riuscì a stento a trattenere una risata.

Inizialmente aveva provato non poche perplessità alla decisione di Shigaraki: insomma, uno scambio di ruoli? Prendere il posto di Chronostasis come fedele braccio destro?
Oh... già.
In effetti a Overhaul servivano delle braccia.
E a questa battuta -che mai sarebbe passata di moda-, la risata trattenuta tanto stoicamente gli rimbalzò per la gola crepata e rugosa, riversandosi all'esterno simile a delle fusa di un placido gattone.

« Stai zitto. E a questo proposito, quando incontreremo il mio informatore, cerca anche lì di parlare il meno possibile: la tua presenza mi è utile solo per intimidirlo, ma non mi serve a nulla fargli troppa pressione psicologica. Questi sono gli ordini e vedi di eseguirli, se non vuoi ritrovarti con la testa sfracellata contro qualche muro.»

Però era dannatamente divertente.
Insomma, quasi certamente era una decisione necessaria presa da entrambi i capi per tenersi d'occhio a vicenda pure a distanza, ma questa volta Shigaraki era riuscito a vedere ben più lontano di Overhaul: il primo infatti era sull'aeronave seguito da Chronostasis, un uomo meticoloso e per di più riflessivo, un eccellente aiutante; il secondo, invece...

« Uhm? E sarai tu con quel tuo corpo rachitico a sfidarmi? Avrai perso almeno una decina di chili.»

« Prendi questa missione seriamente, Dabi. È il mio ultimo avvertimento.» Overhaul si sporse leggermente, quel tanto che bastava per permettere alla luce delle ali d'infrangersi sulla canna di ben due pistole « Altrimenti ti arriverà una pallottola in mezzo alla fronte.»

Quale fuoco sarebbe stato più veloce? Le fiamme angeliche o la tecnologia umana?
Pur essendo estremamente curioso, Dabi decise di accantonare quel pensiero per assecondare le richieste del Birdie-Boss.

« Non preoccuparti, sono bravo a eseguire gli ordini: guarda, mi sono vestito come uno della tua banda, come mi hai detto.»

Tra l'altro, superati i dubbi iniziali, doveva ammettere che quella mascherina aveva un certo fascino, tanto che poteva addirittura definirla elegante: nera, dalle linee semplici, pulite, comoda, con un disegno bianco, stilizzato, simile a fauci di un feroce mastino.
Scelta da Overhaul in persona.
Ciò dimostrò che, sotto a quel piumaggio da uccellaccio del malaugurio, aveva anche un certo senso dell'umorismo.
Impressionante.

« Ti sei messo solo una mascherina.» dopo quell'aspra critica, il boss, senza nemmeno rifletterci, ritrasse il braccio prostetico per una grave fitta.

Ovviamente non si scompose, anche se gli occhi azzurri di Dabi riuscirono a cogliere ugualmente alcune micro-espressioni sul suo volto.
Al di là della perdita di peso, era davvero sorprendente la rapidità con cui si era ripreso: per essere un comune umano, era sopravvissuto a ben due amputazioni senza anestesia, a una perdita di sangue considerevole e a un lieve problema di infezione, probabilmente dovuto al fatto che il tavolo da pranzo non era decisamente asettico.
Però era sopravvissuto.
Il dio che aveva deciso di salvargli la vita era un dio estremamente benevolo. O estremamente stronzo, dipende dai punti di vista.

« Muoviti.»

Dabi, a quel comando, batté un paio di volte le palpebre: non si era accorto di essersi soffermato a guardarlo più del dovuto, lasciando cadere tra di loro un imbarazzante silenzio.

« Agli ordini, Birdie-Boss

« Come mi hai chiamato?»

« Birdie-Boss. Non conosci lo slang Elysiano?»

Silenzio.
Overhaul, a quella scomoda verità, smise totalmente di replicare, mentre un lieve rossore gli tingeva le gote sotto la mascherina. Così, per non lasciare alcuna soddisfazione a Dabi -assolutamente colto impreparato a quella curiosa, bellissima reazione spontanea-, con un abile movimento delle anche lo superò senza neppure toccarlo.

 

« Cammina, siamo in ritardo.»


     Semiramis era una delle più grandi metropoli dell'intera Elláda, nonché la più sporca: il gas di scarico delle aeronavi, vascelli e mezzi di trasporto pubblici -come tram e carrozze a motore- componeva ormai la totalità dell'aria respirabile, mentre la volta celeste era solo un lontano ricordo, fagocitata dalla cappa di smog e dai luminosi neon dei cartelloni pubblicitari dalle immagini in costante movimento. Per non parlare dell'inquinamento acustico, aggravato non solo dall'enorme afflusso umano, ma anche dai cigolii, sbuffi, acuti fischi continui degli enormi macchinari a vapore che azionavano titanici ponti levatoi, ascensori e mastodontici treni merci o passeggeri.
Una volta, quella città brillava come l'oro più puro, il vero gioiello del mondo.
Ora solo lercia. Magnificamente lurida.
E poi sì, era una metropoli famosa anche e soprattutto per i numerosissimi bordelli, presenti lungo le vie più alla moda. Le vetrine di quei locali erano decisamente uniche, con magnifici ballerini professionisti che danzavano perlopiù nudi, con solo qualche pezzo di biancheria addosso.
Delle vere e proprie attrazioni per turisti.
Dabi era rimasto particolarmente sorpreso dall'incredibile varietà che presentava quella città: c'erano infatti case chiuse tematiche, dedicate esclusivamente a una particolare fetta d'utenza con gusti altrettanto particolari.
Davvero particolari.
Neppure s'accorse di aver rallentato il passo per osservare le insegne con interesse.

« No.» Overhaul, divenuto improvvisamente la voce della sua coscienza, si fermò poco più avanti, con uno sguardo torvo.

« Uhm?» con le mani in tasca e un'espressione spavalda, Dabi tornò a guardare il suo caro Birdie-Boss.

« Muoviti, siamo in ritardo.»

Ma l'Angelos non lo ascoltò e si fermò, sorridendo diabolicamente divertito.
Ciò fece infuriare parecchio Overhaul, già in preda a una crisi di nervi per chissà quale motivo: da quando avevano abbandonato il vicolo, era diventato particolarmente scontroso e taciturno; un dettaglio che inizialmente Dabi aveva trascurato, visto che si stava parlando di un personaggio decisamente scontroso e taciturno, eppure quel degrado repentino stava ora assumendo molti altri significati.
I metri diventarono centimetri.
I centimetri, millimetri.
Se non avessero avuto le maschere indosso, probabilmente avrebbe potuto assaporare persino l'umidità delle labbra dell'umano.

« Obbedisci, carogna che non sei altro.» la minaccia, detta con un tono di voce basso e estremamente adirato, procurò un brivido gelido lungo tutta la schiena dell'Angelos.

Cazzo.
Voleva davvero saltargli alla gola come un cane rabbioso.
E il sentimento era assolutamente reciproco.

« Ohi... sei davvero un pessimo turista.»

« Io non sono un “turista”. Sono nato in questo buco di posto.»

Quella risposta schietta sorprese Dabi: Overhaul era una persona estremamente riservata e soprattutto attenta, non dava informazioni personali a qualcuno col rischio che un giorno potessero ritorcersi contro nel peggiore dei modi.
Ma d'altronde era talmente esasperato, furioso, schifato da quella totale insubordinazione, che la sua meticolosa attenzione era venuta a mancare.
E se ne sarebbe pentito.
Molto presto.
Accorgendosi di aver attirato fin troppi sguardi indiscreti, Overhaul riprese a camminare, non preoccupandosi più di essere ancora seguito.
Dabi, prima di raggiungerlo, si soffermò a guardare un'ultima insegna proprio davanti ai suoi occhi: un'elegante, arzigogolata scritta che riportava un nome straniero, ovvero “Les Fleurs du mal”.

 

« Solo per oggi,
per le coppie,
uno sconto sulle consumazioni alcoliche


     Una ragazza carina in abiti succinti si avvicinò a loro per consegnare un biglietto, un comunissimo buono sconto valido nel bar che sponsorizzava con tanto ardore esponendo le sue morbide forme.
Come molti altri ragazzi carini appostati fuori dai locali, dopotutto.
Ed era una strategia di marketing terribilmente efficace, a giudicare dall'afflusso costante di persone che entrava col sorriso stampato in volto.
Overhaul, dopo un ringhio cupo -il suo umore non era affatto migliorato dal litigio- diede una veloce occhiata al foglio e lo ripiegò, facendolo sparire nella tasca del giubbotto.

« Che carino che sei! Sei nuovo della città? Per te un ulteriore sconto.» la fanciulla si sporse un poco per rivolgere a Dabi un radioso sorriso.

Una manica dell'abito, a quel movimento fluido, scivolò distrattamente, scoprendo non solo la spalla, ma anche parte di un magnifico tatuaggio che ricopriva tutta la schiena, un albero in piena fioritura, chiaro richiamo alla bellezza della stagione primaverile.
Un dettaglio insignificante che passò in secondo piano, davanti all'abbondante prosperosità del seno.

« No, non è nuovo.» Overhaul si mise però in mezzo, assottigliando pericolosamente il glaciale sguardo dorato « Muoviamoci, la nostra prenotazione sta per scadere.»

« Che peccato.» la ragazza arretrò di un passo con un tenero broncio triste, prima di muovere impercettibilmente le labbra.

 

Lei ha riso.”

 

Il giovane, a quell'osservazione, diventò incredibilmente inquieto, ma anche furioso: un nuovo sentimento che si tradusse sul viso in una fronte aggrottata e degli occhi sgranati.
Poi l'autocontrollo ebbe immediatamente il sopravvento e ritornò il classico cruccio cupo.
Dabi, osservando da semplice spettatore quella discussione, ebbe la tremenda sensazione che l'offerta di cui parlava fosse in verità un'allegoria.
Anzi, l'intero, breve dialogo, probabilmente, lo era.

 

« Giovane Signore,
Misterioso Estraneo.
Gradite una tazza di tè?»

 

     Avevano superato -a malincuore per Dabi, che iniziava ad avere la gola secca- il bar, si erano addentrati nel retro del locale, nel seminterrato, sottoterra, ancora più in basso, per lunghi, tortuosi corridoi in cui era davvero impossibile orientarsi.
E poi, d'un tratto, l'atmosfera era cambiata completamente: si erano ritrovati in un'ampia stanza caratterizzata da elementi classici, come pareti dai colori neutri, mobili antichi in legno e quadri di alberi in fiore, ma anche da dettagli più moderni, come il pavimento in vetro, che ricopriva una vasca di murene, e le numerose bambole meccaniche ammassate qua e là, completamente nude.
Ma tutto risultò insignificante, confrontato all'unica, radiosa bellezza della sposa che stava attendendo pazientemente al centro della camera: la bianca purezza del kimono -privo però del copricapo tradizionale- era contrapposta non solo al nero della chioma lunghissima e liscissima, lasciata libera di sfiorare il terreno, ma anche al trucco brillante, tanto simile ai colori accesi della coda di un pavone, che le esaltava i magnifici tratti gentili, senza età.
E poi... quegli occhi.
Due occhi dorati da togliere il fiato, profondi e enigmatici, assolutamente stupendi.
Sembrava una dea.

« È avvelenato?»

Alla domanda di Overhaul, la donna rise.

« Non siete del vostro solito, splendido umore, Giovane Signore. Ciò mi rattrista.» cercando di mantenere la mano ferma, seppur fosse in preda a lievi tremori, versò il tè in tre tazze, poi si inchinò e attese, trattenendo quasi il respiro, mentre manteneva i sensi costantemente vigili.

Come se si sentisse minacciata.
L'umano si tolse le scarpe e si accomodò specchiato alla sposa.
L'Angelos, dopo un attimo di esitazione nel vano tentativo di comprendere quel che stava accadendo, iniziò a slacciare una ad una le numerose fibbie dei suoi lunghi stivali.

« Se il Giovane Signore è d'accordo, potete pure restare così come siete, Misterioso Estraneo.» ma prima che il Giovane Signore potesse anche solo pensare di schiudere le labbra, la donna continuò a parlare « Avete una fragranza incredibilmente pungente... insolita, direi. Siete nuovo da queste parti?»

« No, Madama Butterfly. E lo sapete benissimo.» Overhaul rispose per Dabi. Una risposta incredibilmente atona, arida, colma di rancore.

La donna rise nuovamente, nervosa.

« La mia, Giovane Signore, era una vana speranza. Fino ad ora ho sempre visto scarti di galera, uomini nerboruti, bestie meccaniche... solo il giovane Chronostasis è un raggio di luce alla fine di questo infinito corridoio di ombre terrificanti. A tal proposito... sta bene? Sono in pensiero per lui.»

« Lui sta bene, Madama Butterfly. E lo sapete benissimo

Sempre più atono.
Sempre più arido.
Sempre più colmo di rancore.

« Uhm... la storia del buono sconto e del “se sono di qui”... era una richiesta di qualche tipo?>> Dabi, sedendosi un po' meno composto accanto a Overhaul, iniziò a sorseggiare la tazza di tè.

Era assolutamente tremendo.

« Oh... è molto sveglio. Visto, Giovane Signore? Dovreste tenerlo da conto.» Madama Butterfly finse di non vedere il terribile sguardo dorato che le fu rivolto « Avete un nome, Misterioso Estraneo

« Mi puoi chiamare Dabi.»

« Dabi? Mhm... interessante. Per ora mi accontenterò.»

L'Angelos fissò gli occhi di quella bellissima donna ed ebbe la tremenda sensazione che lei sapesse di più, molto di più di quel che voleva dimostrare con le semplici parole.
Era inquietante.

« Madama Butterfly. Il messaggio diceva due informazioni e una richiesta.» Overhaul estrasse dalla tasca il buono sconto e lo piazzò al centro del tavolo.

Un normalissimo buono sconto, se non fosse per una leggera sbavatura di colore presente sul numero uno.
Un semplice errore di stampa.
O forse no.

« Una banda di spacciatori ha invaso il territorio, Giovane Signore, ma ho già organizzato un incontro amichevole per risolvere la questione. Se volete partecipare, sarete il benvenuto, visto che nessuno ha le vostre incredibili doti persuasive.» prima di riprendere a parlare, Madama Butterfly si alzò e nascose le mani sotto alle ampie maniche della veste, chinando il capo « Inoltre i miei piccoli boccioli sono fioriti anche nell'Averno. Come previsto.»

Dabi corrucciò la fronte.
Averno.
Davvero la Shie Hassaikai era riuscita a insinuarsi in quel territorio totalmente chiuso al mondo esterno? Era semplicemente impossibile.
Non per un'organizzazione criminale così poco conosciuta.
Quanto era realmente estesa la loro influenza?

« E la richiesta?»

« Prima, però, allontanate Dabi, Giovane Signore. Le mie ancelle si prenderanno cura di lui, non temete.»

Lo sguardo aureo del Giovane Signore si spostò qualche attimo sull'Angelos, poi sulle bambole dimenticate a terra ed infine tornò fisso sulla donna.

« No, lui sta bene qui, al mio fianco.»

Silenzio.
Madama Butterfly liberò un respiro rassegnato, avanzò lentamente verso una parete e poi... si bloccò.
Strinse le delicate mani in pugni serrati.
Sospirò.
Lasciò correre le dita a vuoto, un ultimo ripensamento.
Poi spostò un pannello, scoprendo un'infinita riserva di alcolici e superalcolici, ne prese uno dalla collezione, lo stappò e iniziò a trangugiarlo senza alcuna grazia.
Dabi spostò lo sguardo su Overhaul -pregustandosi già un terribile cruccio in viso-, invece rivide gli stessi, identici occhi di quando, chino sul lavandino, era rimasto fermo, immobile a fissare la mannaia.

« Lui sta morendo. Il cancro lo sta consumando più velocemente del previsto. Non c'è più nulla da fare, ha anche deciso di sua spontanea volontà di interrompere ogni terapia.» con assoluta schiettezza, la donna parlò senza più un sorriso, senza più quel falso, ricercato buonismo « Il suo ultimo ordine... vuole vederti prendere il suo posto. Vuole vederti marchiato d'inchiostro, una firma indelebile che ti vincolerà per sempre a questa vita. Diventa Overhaul. Ecco la sua ultima richiesta.»

Overhaul strinse la tazza di tè.
La crepò.
La distrusse.

« Io sono Overhaul.»

Madama Butterfly rise ancora una volta.

« No, non lo sei. Se lo fossi, avresti evitato quell'assurdo litigio di coppia in mezzo alla strada. Non avresti raccolto sotto la tua protezione un branco di randagi, chiamandoli “scarti umani”, ma trattandoli ugualmente come tutti gli altri membri della Shie Hassaikai. Non avresti fatto un'alleanza tanto sconsiderata con gente squilibrata priva di morale.»

Per l'orgoglio di Overhaul fu troppo da sopportare.
Scattò, al suo passaggio le tazze colme di tè si rovesciarono sul pavimento, ma si fermò appena qualche istante prima di afferrare la donna per il collo.

 

Click.

Click.

Click.

Click.

Click.

Click.

Click.

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Click.

Click.

Click.

Click.


Al singolo, preciso movimento delle dita di Madama Butterfly, i sensori attivarono le adorabili, dodici bambole che imbracciarono immediatamente le armi da fuoco.

« Ho preso in prestito un po' dei tuoi proiettili speciali: decisamente efficaci contro gli Angeloi, ma uccidono anche gli umani, non temere.»

« Stai minacciando il tuo capo?!»

« Oh, non è una minaccia. È una certezza. Inoltre tu non sei il mio capo, ma mio figlio in compagnia di un... estraneo.» Madama Butterfly dopo un ghigno assolutamente feroce sul suo bel viso, rivolse uno sguardo ostile a Dabi, schiudendo le labbra per dire qualcosa.

Già.
Lei sapeva decisamente qualcosa.
Ma prima che potesse formulare la prima sillaba, un ragazzo biondo spalancò la porta e fece irruzione nella stanza, strepitando.

« Stanno fuggendo! Sono qui per dirvi che... stanno...» riprendendosi dall'asma, si soffermò un momento per osservare la situazione e sgranò « Ma... cosa...?»

Overhaul, sforzando l'autocontrollo, si sistemò la cravatta e si voltò. Appariva calmo, un freddo calcolatore con solo un cipiglio in viso, la sua classica espressione.
Nulla tradiva le sue reali emozioni.
Il suo reale, abissale rancore.

« Madama Butterfly mi stava mostrando il funzionamento dei nuovi burattini. Che prenderanno il tuo posto, se non ti sbrighi a parlare.»

« AH! Beh... sì... la banda estranea presente sul nostro territorio... ecco, è riuscita a rubare una macchina e-...»

« Zitto. Renditi utile e prepara la mia moto.» il Giovane Signore fece un cenno a Dabi, che nel frattempo stava fissando con un'occhiata truce la donna che aveva ripreso a bere, adagiata sul pavimento con le murene che si agitavano sotto di lei « Muoviti. Non abbiamo tempo da perdere.»

I passi del ragazzo biondo rimbombavano nel silenzio più tombale.
Un veloce scambio di sguardi.
Oro.
Oro.
Azzurri.

« Giovane Signore... scegliete bene il vostro destino. Potete ancora salvare Kai Chisaki.>>

« Kai Chisaki è morto da tempo.» dopo quella sentenza, Overhaul si allontanò con le mani in tasca e un'espressione decisamente terrificante in viso « E morirai anche tu, un giorno, quando non mi servirai più.»

 

Per l'ultima volta,
lei rise.

 

 

Fine Quarto Capitolo!

 

 

Immagine di inizio capitolo: illustrazione di Flaviobolla https://www.deviantart.com/flaviobolla

Geisha: Madama Butterfly non è una Geisha, pur sembrandolo. Prima di tutto, è una prostituta, poi i suoi capelli sono sciolti, non eccelle nella preparazione del tè, il suo trucco più che orientale si rifà alla cultura occidentale e poi soffre di una grave forma di ansia sociale.
Col suo personaggio, ho voluto ricalcare il contrasto tipico presente negli Otto Precetti.

Pavone: era l'animale sacro della dea Hera, la dea delle unioni (qui rappresentato anche con l'abito da sposa di Madama Butterfly). Una dea ricordata per la sua benevolenz-... ah, no.

Vasca di murene: in alcune antiche ville romane, è presente anche una vasca di murene. I servi non all'altezza del loro compito, finivano per sguazzarci dentro e... beh, non dev'essere un'esperienza piacevole.

Tatuaggio: qui, così come in Giappone, ha un forte valore simbolico.

Steampunk: ok... siate clementi. Ho cercato di descrivere al meglio la parte bassa della città, anche se è venuto fuori un bizzarro mesciotto di diverse realtà.

 

 

 

     Angolo dell'Autrice:

Sono viiiiiiva *Mushu che risorge dalla tomba*

Insomma, a parte i piccoli problemi a casa (ogni volta che c'è da fare un lavoro importante come pitturare/assemblare i mobili, chissà perché i figli diventano un'ottima risorsa a basso, bassissimo costo), anche questo capitolo ha avuto un paio di problemi strutturali: inizialmente contava più di dodici pagine di world (in media, io scrivo dalle 6 fino a un massimo di 8 pagine per capitolo), quindi ho cercato di “smezzarlo” per rendere la vicenda più... scorrevole?
Dopotutto ci sono molti cambi di scena, passaggi da un posto ad un altro, numerose situazioni con addirittura un piccolo combattimento... non volevo tediare troppo.

Quindi sì, per due capitoli di fila vedrete le magiche avventure di Dabi e Overhaul. Questo duo mi sta piacendo davvero molto e non solo perché li shippo (ormai mi sono votata al Crack Pairing), ma soprattutto per il fatto che sono completamente agli antipodi.
Molti odiano Overhaul per quello che ha fatto a Eri (a proposito, dov'è Eri in questa storia? Mhm...) e insomma, sì, è una valida motivazione, ma ciò non toglie che è davvero divertente da scrivere.
E con questo non lo sto difendendo. Così come non giustificherei mai le azioni di Dabi, anche se è uno dei miei personaggi preferiti.
È sempre meglio specificare, visto che ho letto certe discussioni su Twitter prive di senso logico: cioè, davvero se apprezzi un personaggio automaticamente diventi marcio quanto lui? *s'annusa* No... non puzzo di carogna come Dabi, per fortuna.
Non ancora, almeno.

Comunque, al di là del disagio, ho avuto problemi anche con la presentazione di Madama Butterfly.
Nel buddismo, gli Otto Precetti rappresentato le linee guida morali da seguire. Nel manga, questi concetti sono stati distorti e modellati. E anche io, col suo personaggio, ho voluto fare qualcosa di simile: pur non facendo parte dei sottoposti di Overhaul, ho cercato di mantenere questa dualità, ma non è stato affatto facile.
Volevo che dalle sue parole trasparisse una sorta di “importanza” o “solennità”, conforme all'idea che avevo in mente, ma alla fine risultava sempre sbagliata.
Poi ho voluto anche rappresentare al meglio delle mie possibilità la sua ansia sociale. Attraverso le parole, la gestualità... sono affascinata dalle fobie, per cui cerco di descriverle al meglio cercando di rispettarle.
Insomma, mi ha dato non pochi grattacapi, ma spero di aver fatto un buon lavoro.

E alla fine eccoci qui!

Ringrazio come sempre chi continua a leggere questa fanfiction, a recensirla e anche a metterla tra i preferiti/ricordate ecc. Gli aggiornamenti pian piano arriveranno.

 

Un bacio da _Lakshmi_!

 

 

  
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