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Autore: IvanaAnkhese    03/04/2021    0 recensioni
La mia prima fanfiction su Chloé e il suo maggiordomo Jean, dalla serie animata "Miraculous". Il nome originario del maggiordomo sarà Jean-Yves (è così che dovrebbe chiamarsi, come dice Audrey Bourgeois nell'episodio"Queen Wasp" della seconda stagione).
Il tutto si svolge in un futuro possibile, ovvero 10 anni dopo gli avvenimenti della terza stagione. Per rendere quindi la storia d'amore tra i due protagonisti possibile, ho fatto in modo che Chloé avesse 25 anni e il suo maggiordomo sui 40 (non è specificata l'età di lui nel cartone animato, ma io credo sia più giovane di Gabriel Agreste, che dovrebbe avere più o meno tra i 40 e i 50 anni, Chloé invece dovrebbe averne 15.)
I nostri personaggi sono cresciuti, ognuno conduce la propria vita.
Accadranno degli imprevisti e ci saranno nuovi nemici. Per affrontarli, è necessario un cambiamento da parte dei protagonisti. Riuscirà Chloé a capire chi ha al suo fianco? Comprenderà il significato dell'amore? E Jean-Yves riuscirà con la sua dolcezza a mutare l'atteggiamento di Chloé e sarà all'altezza di stare accanto a Queen Bee?
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Chloè
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-"Oh Chloé cara! Sei arrivata!"urlò gioiosa Audrey Bourgeois vedendo la figlia arrivare mentre percorreva il viale nel giardino dell'albergo di lusso dove lei si trovava. Audrey sedeva comodamente al tavolino e gustava un tè. Indossava i suoi soliti occhiali scuri, un  cappello largo e delle alte décolletté, il tutto abbinato a un vestito rosa stretto e senza bretelle. Jean-Yves seguiva Chloé trascinandosi con le valigie: i facchini accorsero giusto in tempo! -"Dovete fare check-in in hotel!", gli disse uno di loro. -"Sisi, questo lo so!" rispose spazientito e affaticato Jean. Chi meglio di lui poteva saperlo? Prima di seguirli, si voltò verso mamma e figlia. Madame Bourgeois era elegante e fiera come una pantera nella foresta: sembrava una vera regina, e neanche la principessa scherzava! Il poveretto sospirò preoccupato: chissà cosa gli aspettava! 

L'hotel era estremamente elegante: sembrava un palazzo reale! Vi era una larga scalinata d'ingresso, all'interno c'erano colonne dorate e tendoni rossi, come in un teatro d'opera! Jean-Yves si guardava attorno affascinato. Giunto alla cassa, diede i documenti al receptionist. :-"Lei è il marito della signora?"chiese quello con disinvoltura. Jean lo guardò stranito:-"Eh?" Forse si riferiva a Madame Bourgeois...così Jean-Yves rispose :-"Ma no, Madame Bourgeois è la moglie del..."-"Sindaco di Parigi, certo! Noi ospitiamo la signora in quanto parteciperà alla giuria di moda per la Fashion Week qui a Manhattan! La conoscevamo già, è ovvio che sappiamo che è la moglie del sindaco di Parigi! Non le pare?" disse antipatico il receptionist. Jean-Yves rimase senza parole per tale scortesia. -"Intendevo la ragazza! Lei chi è??" Il maggiordomo era frastornato. Perchè chiedevano di Chloé?? Era scritto nei documenti! -"E' la figlia del sindaco..."-"Già..."rispose quello seccato. -"LEI chi è? Perchè è venuto con la ragazza?" alzò la voce il receptionist indicando il povero Jean-Yves, per fargli capire che si riferiva a lui! -"Io sono il..."Jean non sapeva come continuare. Servo?? Guardia del corpo?? L'accompagnatore di mademoiselle?? E poi, perchè sarebbe dovuto essere il marito di Chloé??Pensava. Allora, data la situazione delicata del miraculous, e, riflettendo su quello che gli aveva detto il sindaco, per non dare troppo nell'occhio, disse semplicemente:-"Sono il maggiordomo della signorina."-"AH ALLELUJAH! Ce l'abbiamo fatta!" esclamò quello sarcastico. -"Ma perchè portarsi un maggiordomo?! Qui le signore sarebbero servite e riverite come regine, e abbiamo così tanti camerieri! Non c'è bisogno di alcun maggiordomo!" Jean-Yves era offeso nel profondo. Così, accigliato,  alzò un sopracciglio, e disse con voce calma ma decisa :-"Volere del sindaco!"-"Oh! Vuole una suite con la signorina??"continuò quell'altro con sorrisetto ironico. Ora sì che aveva superato il limite! Jean strabuzzò gli occhi assumendo un'espressione contrariata. -"Ma no, certo che no! Scherzo!"disse quello. Il maggiordomo in quel momento avrebbe voluto perdere le staffe, ma decise di mantenere quel savoir-faire che lo aveva sempre caratterizzato. -"La signorina starà con la madre nella suite, mentre per lei andrà bene una camera... al piano terra, vicino la sala colazione?"Jean lo guardò sorpreso. -"Perchè non vicino alla suite di Mademoiselle e Madame Bourgeois?"-"Per dare più spazio alla figlia e alla moglie del sindaco! Così avranno un piano tutto loro! In fin dei conti Audrey Bourgeois è la nostra grande critica di moda! Lei è solo...un cameriere!" A quelle parole Jean-Yves sentì una forte collera. La sua faccia espresse tutto: aveva gli occhi spalancati e strinse i denti. -"Inoltre stando vicino alle cucine può aiutare gli altri camerieri a preparare i pasti e a servire!"terminò il receptionist con aria malefica. -"Sono un maggiordomo, e per la precisione il maggiordomo solo di Chloé Bourgeois, e servo la colazione alla signorina a letto!" puntualizzò  deciso e risentito Jean-Yves, così, dato che la registrazione dei dati era stata effettuata, riprese i documenti e si diresse verso l'uscita per raggiungere Chloé e la madre. Tutta questa situazione gli puzzava, il comportamento del receptionist era stato troppo strano. E poi perchè l'avevano diviso da Chloé?? Cioè, perchè dargli una camera su un piano diverso?? Jean-Yves si meravigliò di certi suoi pensieri: gli interessava stare accanto a Chloè?? Beh, in fin dei conti il sindaco era stato chiaro con lui: doveva essere come una guardia del corpo! Come avrebbe potuto controllarla se troppo distante? Inoltre poteva essere solo al servizio di Chloé! Non era un cameriere qualunque! Anche se, in un certo senso, era già abituato ad essere trattato come un "inferiore"! Ma la cosa che più non riusciva ad abbandonare la sua testa era questa: come poteva essere il marito di mademoiselle?? Si sentiva imbarazzato e confuso. Intanto il receptionist si era alzato dalla sedia e si era recato nella camera di servizio. In men che non si dica, cambiò aspetto: era Félix! Questa volta era stato lui Camaleonte! -"Ottimo lavoro, tesoro!"gli disse Lila telepaticamente. Purtroppo il vero receptionist si trovava steso sul pavimento, svenuto.

Chloé e madame Bourgeois stavano chiacchierando al tavolino fuori in giardino. Non appena arrivò Jean-Yves, Chloé gli ordinò:-"Jean-coso, vammi a prendere un tè e dei biscottini!" Il maggiordomo sospirò e corse al bar. L'incubo era appena incominciato! Quando potè sedersi accanto a loro, ascoltò attentamente i loro discorsi. -"Allora Chloé, tesoro, sei venuta per restare per sempre, oppure sei in vacanza?" Chloé sussultò. Non si aspettava quella domanda da sua madre. Credeva che l'avrebbe presa con sè subito, per rimanere a New York per sempre in una casa tutta loro. Ma forse sarebbe stato difficile per lei, senza la sua amica Sabrina! Così le rispose:"Mamma, a Parigi non c'è più niente  di interessante, e nessuno mi merita! E ho anche litigato con Ladybug! Evidentemente non è buona a niente senza Queen Bee!" A Jean-Yves andò il tè di traverso. Dire quella cosa alla madre avrebbe complicato la situazione. Involontariamente cominciò a tossire. Audrey percepì qualcosa di strano. La chiacchierata tra le due continuò, e Chloé espresse alla madre il suo desiderio di voler fare i provini per Broadway. Jean osservava ogni movimento di Chloé, era attento a ciò che diceva, e sembrava già conoscere tutti i suoi bisogni! Il suo sguardo tradiva tenerezza, dolcezza e comprensione verso di lei, e forse anche un po' di ammirazione! Tutto ciò non sfuggì agli occhi di Audrey. Quando ebbero finito di parlare, Chloé si avviò alla hall. Appena Jean-Yves si alzò per seguirla, fu bloccato dalla voce di Audrey: -"Jean-Yves, ti devo parlare." Egli si raggelò. Il tono della donna sembrava autoritario e freddo. -"M-mi dica madame." balbettò lui in difficoltà. -"Non ci provare!" disse dura. Poi si levò gli occhiali, e mostrò i suoi grandi occhi grigi. Jean-Yves rimase colpito:  erano completamente diversi da quelli della figlia, che invece erano blu come il cielo. -"Ho visto come la guardi!" Jean-Yves non capiva. -"Cosa vorresti fare? Tu sei solo...un cameriere. Se succede qualcosa a mia figlia, me la paghi cara! Devi proteggerla, hai capito?" disse categorica, con  tono tagliente e antipatico. L'uomo abbassò lo sguardo, e, senza dire una parola, andò via. Era confuso e demoralizzato. Di certo avrebbe mantenuto la sua promessa, avrebbe portato a termine la sua missione di proteggere Chloé, ma una frase continuava a risuonare nella sua testa:"Sei solo un cameriere."


   
 
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