Quei giorni di vacanza dividevano la fine della scuola media dall’inizio del liceo.
La Kitagawa Daiichi avrebbe perso i suoi giocatori di punta: Oikawa e Iwaizumi; i due infatti erano quasi studenti liceali, la squadra sarebbe proseguita con Kageyama, Kunimi e Kindaichi, ma non sarebbe stata la stessa.
Come ogni giorno Oikawa tormentava Iwaizumi con quesiti assurdi, saltando sul parapetto del ponte nel parco, il ragazzo iniziò a camminare a braccia allargate, mentre Hajime, alzando gli occhi al cielo, lo seguiva tenendolo per un fianco.
“Iwa-chan, e se cadessi di sotto?”
“Esulterei.” La voce monocorde fece storcere il naso all’amico.
“Rude Iwa-chan! Non ti dispiacerebbe nemmeno un po’?”
Stringendosi nelle spalle Iwaizumi rispose:
“Un po’ si.”
“Davvero?“ Il tono speranzoso venne subito smorzato.
“Sì perché dovrei venire a raccattarti, e non ne ho voglia!”
“Iwa-chan!”
Il tono petulante di chi arrestò la camminata, si guadagnò l’occhiataccia del ragazzo che teneva i piedi saldi al ponte.
“Piantala Skittykawa! Andiamo a casa!”
“Sei cattivo, Iwa-chan, però ti perdono perché io sono buono di cuore e voglio che restiamo amici al liceo. Saremo i migliori della squadra di pallavolo e vinceremo il campionato nazionale! Saremo favolosi nella divisa della Seijo! Io di più, ovviamente!”
“Ovviamente.”
Saltando di nuovo accanto all’amico Tooru sussurrò:
“Non temere Iwa-chan, stando al mio fianco diventerai molto popolare, ti farò conoscere un sacco di ragazze, saremo i più fighi!”
Sospirando Hajime scosse la testa, a lui sarebbe bastato non avere grane a scuola e giocare a pallavolo, ma naturalmente Oikawa aveva altri progetti, lui doveva solo seguirlo e limitare i danni.
Sorrise ai vaneggiamenti dell’altro, era il suo migliore amico da troppo tempo, e lo sarebbe stato anche nella nuova scuola.
Annuì convinto fino alla frase di Tooru che aveva ormai raggiunto la fine del ponte: “Saremo pieni di donne, ma alla fine io sposerò te, non temere!”
Arrossendo fino alla punta delle orecchie, Hajime borbottò qualcosa di indecifrabile prima di insultare di nuovo l’altro ragazzo e decidere di rientrare a casa da solo.
“Iwa-chan! Aspettami!”
Angolino dell’autrice:
Sono una persona semplice: vedo un’immagine, mi piace, penso a qualcosa e fine!
Ahahah questa è l’immagine! I diritti sono riservati all’autore.
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