Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: breezeblock    03/04/2021    3 recensioni
Quando la guardi vedi un’estate calda e assolata, di quelle che ti fanno stringere gli occhi, doloranti per la troppa luce. Soffochi le parole nel caffè freddo che ti serve con il solito sorriso smagliante chiamandoti Reg e ti senti un po’ morire.
Seconda classificata con premio al Miglior Tradimento nel contest “Still Star Crossed – Love Contest” indetto da CatherineC94 sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Regulus Black
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Filo teso'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caffè freddo 
 




“Sono sicuro che con qualche giorno in più, ora in più, ti avrei portato via con me.
È l’idea che almeno una volta succeda, no?
Hai presente?”
Gli amori difficili, Calvino


 
luglio 1978
 
 
I suoi capelli profumano di muffin appena sfornati. È un po’ che ci pensi, e questo ti manda su di giri, perché è sbagliato, perché è una cosa sporca.
È così buono, maledizione, ma non puoi lasciare che ti annebbi il cervello più di quanto non abbia già fatto. Chi lo racconta poi, a Evan e a Barty, chi gli dirà che non ce l’hai fatta a farle del male, che sotto sotto non ti diverte vedere qualcuno contorcersi dal dolore, “tocca a te Reg, portaci quella lì, ci divertiremo”. 
Chi gli racconta che quello che fai quasi ogni giorno da quando è arrivata l’estate è osservarla dalla vetrina, oltre le torte e le meringhe, mentre parla ai clienti con quella bocca che potrebbe strapparti il cuore a morsi.  
I tuoi amici dovranno aspettare, perché oggi è il giorno di un altro caffè freddo. Ormai hai perso il conto di quanti ne hai bevuti, e forse è per questo che non riesci più a dormire. Il cuore ti scoppia in petto al pensiero che tra pochi secondi la vedrai di nuovo davanti a te, con il solito grembiule macchiato, i capelli rossi raccolti in una treccia disordinata, gli occhi più limpidi che tu abbia mai visto. 
Oggi è il giorno in cui finalmente le dirai qualcosa, ma cosa? Che sei un mago? Che generalmente odi quelli come lei, che non sai perché né da quando lei è diventata un’eccezione? 
Non ci riesci, ovviamente. Quando la guardi vedi un’estate calda e assolata, di quelle che ti fanno stringere gli occhi, doloranti per la troppa luce. Soffochi le parole nel caffè freddo che ti serve con il solito sorriso smagliante chiamandoti “Reg” e ti senti un po’ morire. Perché è sbagliato, è folle, è una cosa sporca. 
“Questa sera io e i miei amici andremo a un concerto all’Hyde Park, suona gente interessante…ti va di venire?”
È Vivienne a rompere il silenzio, e non ti sembra vero. Il vociare confuso dei clienti si fa ovattato, il tramonto entra nel locale, inondando di luce il suo abito a righe e i suoi capelli. 
“Si”.
Lo sai che è l’inizio della fine, ma sai anche che non potresti mai assaggiare una morte più dolce di questa.
 
Quella sera al concerto Vivienne si sporge in punta di piedi sull’orlo del baratro, e incontra le labbra di Regulus. Nessuno dei due si è accorto di quanto veloce stessero cadendo, i baci che seguono attutiscono il colpo. 
 
 
(415 parole)
 


luglio 1980
 
 
Gli riservi sempre un posto in pasticceria. Non importa quanti clienti ci sono, il tavolo sulla sinistra all’entrata è di Regulus, ma è da quasi un anno che non si fa più vedere. I clienti cominciano a insospettirsi, l’aria nel locale si è fatta un po’ tetra, hai l’animo inquieto e questo non passa inosservato. Lasci sempre un bicchiere di caffè freddo al suo tavolo sperando che a un certo punto varchi la soglia e si prenda il posto che gli spetta, ma Regulus non lo fa mai. Da quando se n’è andato, ha dimenticato di restituirti il cuore, ma non ti sorprende, è sempre stato un fottuto egoista. E se prima questo ti eccitava a dismisura -la sua ossessione nel volerti proteggere da chissà cosa, le scenate di gelosia dopo un’uscita con i tuoi amici, smorzate solo dopo una notte ad aggrovigliarsi tra le lenzuola - adesso ti fa solo venire i brividi.  
Si sentono storie di aggressioni, di persone scomparse. Vorresti ti spiegasse una volta per tutte che sta succedendo, sentirgli dire che non è lui la persona colpevole di queste vicende. Quando ti ha confessato di essere un mago per poco non sei svenuta, ma alla fine ci avete riso su, accoccolati su quel divano che “prima o poi ne compro uno nuovo” e “non serve, faccio io”. Ancora stai lì a chiederti come diavolo abbia fatto a sistemare le molle con solo un colpo di bacchetta. 
Il suo umore è cambiato subito dopo. Blaterava su quali fossero i suoi doveri, spariva per giorni solo per ricomparire poi, con mille scuse e l’anima sempre più a pezzi. Adesso anneghi nel ricordo dei suoi occhi, ma infondo lo sai che ti ha mentito per tutto questo tempo.
 
Alla fine, Regulus torna ma è troppo tardi, dell’estate che lei era, non trova più niente.
Come dirle che si era sbagliato? Che ha sputato sopra tutto il suo mondo, sopra tutto ciò che lei diceva di voler costruire. Come confessarle i suoi crimini? Come convincerla che non ripeterà mai più gli stessi errori? 
Vivienne è stanca, sa che il suo mondo gli starà sempre troppo stretto, lo realizza quando intravede quell’orribile marchio sul braccio.
“Vorrei solo tornare indietro, guardarti e non vederti più”.
“Un modo c’è”, le dice, e si condanna a morte da solo. 
 
ottobre 1980
 
Regulus stringe il medaglione e sorseggia del caffè freddo. 
“Desideri altro?”
Lui si chiede perché tornare se è solo per soffrire.
“Vorrei altro caffè, ti ringrazio”.
“La tazza è piena”, gli sorride imbarazzata. 
“Oh...”.
“Bella collana”, Vivienne si morde la lingua. Perché diamine deve sempre coprire i silenzi? 
“Oggi me ne sbarazzerò”.
“Oh, mi dispiace…”
“Tranquilla, è acqua passata”.
Vivienne fa per tornare indietro ma la tentazione è più forte di lei e “forse la prossima volta potresti regalarle dei fiori, più leggeri da portare e piacciono a tutti, non puoi sbagliare”.
Aspettami, ti giuro che ne varrà la pena, pensa, ma poi le dice solo
“Lo farò”.
 
 (500 parole)


 
_______________________________________________________________________________________________
 
Non so proprio da dove cominciare, perché è la prima volta che la mia mente malata concepisce qualcosa di così assurdo, che mi viene quasi da ridere. Girovagavo su Harry Potter Mischievious Wiki (chiaramente una fonte non ufficiale) e ho iniziato a curiosare nella voce di Regulus. Ho letto di una sua presunta relazione con questa Vivienne Price, strega nata da genitori babbani. Qui ho solo mantenuto il nome, (sui nomi ho davvero poca fantasia), ma poi ho stravolto tutto, immaginando il personaggio completamente babbano. È assurdo lo so, perdonatemi ahaha Anche le date sono inventate.
E niente, spero vi piaccia almeno un po'. Spero si sia capito che alla fine Reg usi l'oblivion per farle dimenticare tutto. Lui comunque non riesce a dirle addio del tutto, anche se poi sappiamo come va a finire la storia del medaglione. Ringrazio Cate per il bellissimo contest e per le infinite possibilità che ci ha dato per sperimentare e perché no, osare un po'. <3
A presto, 
Lu.
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: breezeblock