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Autore: sweetbookreader    04/04/2021    2 recensioni
!Major Character Death!
Il silenzio avvolge la città che lentamente si sta svegliando, mentre i tipici colori dell'alba sono oscurati da nuvole nere e grigie e cariche di pioggia.
Nonostante sia estate, fa freddo.
Bakugou maledice sé stesso per non aver portato con sé una felpa da mettere sopra la maglietta leggera
Genere: Angst, Dark, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Le strade sono tranquille quando il ragazzo esce di casa.
Non c'è nessuno che cammina, nessuna macchina che circola.
Non ci sono persone che parlano, nessun gruppo di amici che chiacchierano, non si sente il rumore familiare dei clacson delle auto.
 
Il silenzio avvolge la città che lentamente si sta svegliando, mentre i tipici colori dell'alba sono oscurati da nuvole nere e grigie e cariche di pioggia.
 
Nonostante sia estate, fa freddo.
Bakugou maledice sé stesso per non aver portato con sé una felpa da mettere sopra la maglietta leggera.
 
Ora ha la pelle d'oca e i brividi, ma non è sicuro se sia per l'aria fresca della mattinata o per la sua agitazione.
 
Non sa perché stia facendo questo. Non ha idea del perché stia andando nuovamente lì.
 
Detesta andarci, detesta andare a trovarlo.
 
Ogni anno dice a sé stesso che non andrà, che non rifarà lo stesso errore.
 
Eppure, il 15 luglio si ritrova sempre a ripercorrere le stesse stradine e gli stessi vicoletti.
 
È sempre la stessa storia.
In quel periodo dell'anno dorme poco e male, si sveglia durante la notte a causa degli incubi, tremante e zuppo di sudore.
 
E poi passa la notte del 15 completamente in bianco, desiderando di riuscire ad addormentarsi, ma sapendo bene che non ci riuscirà
Restare sveglio lo fa ricordare, e ricordare è l'ultima cosa che Bakugou Katsuki vuole fare.
 
E si odia, perché alla fine, ogni 15 Luglio esce di casa all'alba per arrivare lì.
 
Di solito, per raggiungere il posto ci impiega poco tempo, ma non questo volta.
 
Il suo passo è lento, stanco. Questa volta, è più difficile delle altre.
 
Le persone dicono sempre che col tempo tutto passa, che la ferita dolorante si rimargina col tempo, fino a diventare una piccola cicatrice. Avrai la consapevolezza di essere stato male, ma il dolore sarà passato.
 
All'inizio ci ha creduto. Ci ha sperato.
 
E invece il dolore è sempre lì.
 
Se possibile, sembra peggiorare ogni giorno di più, e quella che doveva diventare una piccola cicatrice si è in realtà trasformata in una ferita mortale.
 
Una goccia cade sulla sua guancia. Poi un'altra, e un'altra ancora.
 
Comincia a piovere sempre più forte e Katsuki impreca, perché non ha portato con sé un ombrello.
 
Ma invece di cercare riparo, continua a camminare, senza curarsi degli abiti che si bagnano sempre di più.
 
Quando arriva a destinazione, la pioggia è diventata molto più forte, e lui è fradicio.
Si prenderà sicuramente un brutto raffreddore, e sua madre gli urlerá contro per essere stato un idiota.
 
Ma per ora, accantona questo pensiero in un angolo della sua testa.
 
Si guarda attorno.
 
Il posto è triste come sempre.
 
Lui lo odia.
 
Mentre lo cerca, si chiede perché non sia rimasto a casa.
 
Si chiede perché continui a tornare se sa che, una volta finito tutto, starà ancora peggio e i sensi di colpa torneranno più forti di prima.
 
Ci pensa, mentre cammina per le vie acciottolate, ma non si sa dare una risposta.
 
Il luogo, nonostante tutto, è ben curato.
 
Bakugou riuscirebbe anche ad apprezzarlo se fosse soltanto di passaggio, se lo vedesse di sfuggita da fuori. Invece, non è così.
 
I suoi occhi scrutano il posto, cercando di individuarlo, mentre la pioggia cade fitta.
 
I vestiti fradici gli si incollano alla pelle, e il gelo gli arriva fin dentro le ossa.
 
In mezzo alla pioggia, lo vede.
 
È li, come sempre da quattro anni.
 
A Bakugou si svuota lo stomaco, come ogni volta.
 
Il peso che porta sulle spalle diventa sempre più opprimente ad ogni passo che fa per avvicinarsi.
 
Le mani gli tremano così tanto che quasi spezza ciò che ha tra le mani, nonostante anche quello sia ormai stato rovinato dalla pioggia.
 
Quando si trova davanti a lui, non si siede per terra.
Non lo fa mai.
 
Guarda in basso, e lo vede.
 
2000 - 2014
 
Un brivido gli percorre per tutta la schiena.
 
Si inginocchia, toccando con i polpastrelli il piccolo trattino e i numeri incisi sul blocco di pietra.
 
Lascia cadere i fiori che ha portato sul terreno.
 
Sono rovinati, bagnati e i petali quasi completamente distrutti. Gli steli sono tutti piegati, a causa della forza che il ragazzo ha messo nel tenerli tra le mani.
 
Scuote la testa e, velocemente, si alza.
 
Vuole uscire da lì al più presto.
 
Dà le spalle alla lapide, e si avvia verso l'uscita del malinconico cimitero.
 
Se avessi tenuto la bocca chiusa, sarebbe ancora qui
 
Si blocca. Non è andato molto lontano, ha fatto solo qualche passo.
 
Il suo cuore è pesante, e riesce a sentire la ferita aprirsi ancora di più, sanguinare copiosamente.
 
Non vuole stare lì, vorrebbe solo tornare a casa e nascondersi sotto le coperte per giorni, cercando di andare avanti.
 
Perché lo ha fatto anche quest'anno?
 
Si detesta. Si odia.
 
Non si gira mentre, con voce angosciata e tremante, parla.
 
"Buon Compleanno, Deku"
   
 
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