NOTA: consiglio a tutti quelli che leggeranno di ascoltare l’omonima canzone dei Faun. Sarà l’occasione per scoprire un gruppo fantastico.
SCHREI ES IN DIE WINDE
Il groppo in gola era violentissimo, faceva quasi male. Come aveva potuto permettere che accadesse? Come aveva potuto cedere il suo cuore a gente che non lo meritava?
Gridalo ai venti, gridalo lontano…
Le lacrime cominciarono a scendere senza che lei riuscisse a fermarle. Si era ripromessa di non cedere ma il pianto ha una volontà sua.
Il vento è debole, gli uccelli tacciono, il tuo respiro è corto, il tuo cuore batte senza tregua…
Inciampò in una radice ma riuscì a restare in equilibrio. Sul volto le si aprì un sorriso amaro. Ci sarebbe mancato solo quello.
La terra è umida, il mattino è freddo, cosa vai cercando qui, da sola nel bosco?
Non capiva se il gelo provenisse da dentro di lei o da fuori. In ogni caso l’aveva ghiacciata. Come frecce avvelenate, i ricordi le pungevano il cuore. Sentiva ancora le loro risa, i loro giudizi, i loro bisbigli malvagi.
Il tuo vestito è bello, la tua pelle morbida, hai paura, il tuo sguardo è gelido…
Gli alberi la fissavano, silenti e millenari. Alcuni dicevano che ognuno di loro aveva un’anima. L’avrebbero ascoltata, se avesse gridato tutto ciò che aveva dentro e che la stava dilaniando?
Cosa ti ha portato qui? Parla! Come è sceso il dolore sul tuo volto?
Aprì la bocca ma nulla uscì. Era una statua. Una statua di rancore e di ghiaccio.
Sei stata esiliata dal mondo, sei stata abbandonata a te stessa, l'aria della foresta ti accoglie e ti consola, sembra che ti sia amica e ti protegga,
Le foglie degli alberi si muovevano dolcemente. Sembrava che le stessero mormorando parole di conforto. Una ninna nanna. Il suo cuore, lentamente, rallentò. E un sorriso, stavolta più sincero e sicuro, comparve di nuovo sul suo volto.
Non hai ancora perso questa battaglia, hai giurato che saresti ritornata! E quando la strega farà ritorno, nessun giudice potrà salvarsi…