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Autore: PadParadSchia    05/04/2021    2 recensioni
Midorya Izuku Hero Number One del Giappone ha una brillante carriera a Tokyo e la sua vita sembra andare a gonfie vele finché un incidente lo trasforma in una donna. Come riuscirà a risolvere questo inconveniente?
|Katsufem!Deku| Adult Character | Angst ma altrettanto demenziale!|
Genere: Angst, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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Capitolo 6





Izuku tamburellava nervosamente sul tavolo del meeting. Si sentiva come un pesce fuor d’acqua, tutti gli occhi puntati addosso e l’aria difficile da respirare.

In quel momento rimpiangeva l’idea di aver convocato tutti i suoi colleghi nella sala riunioni per un annuncio importante. Come era entrata nella stanza tutti la guardarono confusi e curiosi su quello che stava per succedere.

-Ehm..- aveva una voce molto leggera e imbarazzata – Come avrete capito, questo è il motivo perché non sono venuto nelle ultime settimane…-

Shinso, che era seduto alla sua destra, gli posò una mano sulla piccola spalla. Come a confortarla e dirle che andava tutto bene.

-Visto che non so per quanto rimarrò ancora così, ho deciso di provare a ricominciare la mia carriera- un sorrisetto le spuntò sul viso lentigginoso.

Ci fu un minuto di silenzio che per la ragazza sembrarono ore, deglutì rumorosamente. 

-Ma sai che sei proprio una gnocca da paura Izuku!- una voce squillante echeggiò dal fondo della sala, era la voce di Mina, Izuku la riconobbe subito ed ebbe un sospiro di sollievo perché la sala si riempì di una risata generale.

Anche Izuku scoppiò a ridere. Non rideva da un secolo oramai e il cuore le si fece più leggero.

Uraraka le sorrise gentile -È bello riaverti con noi, Deku.-

 
Da lì in avanti le cose per Izuku andarono proprio a gonfie vele, tranne forse per la questione Bakugou, ma per il resto tutto si stava finalmente sistemando. Ancora non aveva ricevuto notizie da Katsuki e il telefono era praticamente morto. Aveva chiesto anche notizie da Ashido e Kirishima ma a quanto pare neanche i suoi amici più stretti avevano più sue notizie.

Anche se avevano litigato per un futile motivo la verità era che alla ragazza mancava terribilmente, non solo per gli allenamenti ma soprattutto il loro rapporto sul luogo di lavoro.

Anche se appartenevano a due agenzie diverse collaboravano sempre nelle missioni più rischiose e ora che ci rifletteva meglio la loro sintonia durante le azioni era davvero impareggiabile, non aveva neanche bisogno di guardare e già sapeva che il biondo era proprio al suo fianco. Non avevano bisogno di parlare che già sapevano come muoversi. Erano l’uno nella mente dell’altro.

Quella sera dopo il lavoro era uscita a bere qualcosa insieme a Uraraka e Ashido visto che le due colleghe avevano insistito per una serata tra donne, e di cerco la verde non avrebbe rifiutato una serata di svago!

Il locale era ben illuminato e affollato. Non avevano prenotato ma grazie alle formidabili doti di persuasione di Ashido erano riuscite a trovare un tavolo. Midorya indossava una camicetta color pastello che Uraraka aveva appositamente scelto e regalato alla verde dopo il suo ritorno in agenzia.

Le fasciava bene il torace ed evidenziava i punti giusti delle sue nuove rotondità. Sotto aveva abbinato una gonna stretta che arrivava proprio sotto il ginocchio, inizialmente mettere una gonna le provocava ansia ma, a conti fatti, la trovava davvero comoda perché aveva le gambe più libere e soprattutto non stringeva troppo sui fianchi o sul cavallo come i jeans stretti che portava solitamente.

La serata stava svolgendo nei migliori dei modi, e sicuramente dopo il terzo boccale di birra le risate echeggiavano acute nel locale.

-Allora tu e Iida…- Mina aveva le guance rosse che si intonavano perfettamente con la pelle rosa acceso – A quando le nozze?-
Uraraka sgranò gli occhi e per poco non spuntò birra dalle narici -Che diavolo dici Ashido!- disse lei indignata.

-Come cosa dico? Abitate insieme, lavorate insieme, vi mancano solo le nozze e una quindicina di marmocchi urlanti.-
Le guance di Ochaco si fecero rosso borgogna.

-E allora tu che mi dici con Kirishima eh? State insieme da quando? Dall’ultimo anno di liceo?-

-Sì ma noi siamo una coppia alla moda! Il matrimonio è superato!-

-Mi stai dicendo che non vuoi indossare un abito bianco e attraversare la navata con Eijirou che ti aspetta lì tutto nervoso?-
Ashido sembrava pensarci seriamente, posò il boccale e dopo qualche secondo di riflessione rispose: -Mmh.. forse per il vestito!-

Tutte e tre scoppiarono a ridere e Izuku in poco tempo buttò giù la quarta birra, sarà pure una donna ma tracanna ancora come un marinaio ubriaco.

-Eh tu Midorya…- Izuku guardò interrogativa la rosa -Hai fatto breccia nel cuore di qualcuno? No perché da come ti guardava Shinso con gli occhi a cuore l’altro giorno…-

Midorya iniziò a tossire convulsamente, che diavolo stava dicendo? Deve essere proprio ubriaca Mina.

-Io e… Shinso? Ma no! Siamo solo amici. E colleghi. Amici e colleghi e basta!- Izuku tornò a sorseggiare l’ennesima birra. L’imbarazzo era salito fino alle sue guance, non aveva mai e poi mai pensato al suo amico in quel modo; no assolutamente! Sì forse ultimamente avevano passato più tempo insieme del dovuto ma non aveva notato dei cambiamenti.

-Sì certo raccontala a qualcun altro! Lo vorrei io uno che mi guarda come Shinso guarda durante le ronde!- Rispose Mina impettita.

-No! No! Ti stai sbagliando nel cuore di Izuku c’è qualcun altro!-

-E chi di grazia Uraraka-chan?- Chiese Mina curiosa.

-Diciamo un certo biondino bombarolo di nostra conoscenza…-

Mina sgranò gli occhi -CHE COOOSA? E tu mi tieni nascosta una notizia del genere Midorya! O cavolo se lo sapevo lo obbligavo a un appuntamento a quel frigido del cavolo!-

-Non è vero niente!- negò la verde -Siete ubriache non sapete quel che dite!-

-Non dire sciocchezze cara sareste una coppia straordinaria ne sono sicura! Appena quel tonto torna dalla missione di copertura vedi come vi combino a voi due!-

Le due ragazze si gelarono e Mina le guardò confuse per qualche secondo prima di rendersi conto di cosa aveva appena rivelato.

-M-missione di copertura?- Chiese seria Izuku

-Oh cazzo!- Mina si agitò -Izuku io; mi dispiace davvero non dovevi saperlo era riservato!-

Izuku si gelò sul posto, allora ecco perché non dava segni di vita da giorni oramai. Il cuore le si fece pesante nel petto, sapeva benissimo quanto rischiose erano quelle missioni, anche il più piccolo errore poteva costargli la vita.

-Di cosa si tratta?- chiese atona.

-Midorya…-

-Mina è importante di cosa si tratta?- alzò la voce nervosa.

-N-non so i dettagli nello specifico… so solo che si tratta di un gruppo di Villain terroristi, abbiamo cercato di convincerlo a non accettare credimi! ma sai quanto ha la testa dura!-

Si strinse le labbra e assottigliò gli occhi. Era arrabbiata. Anzi incazzata, perché esporsi a un pericolo simile? Aveva tanti di quei casi da risolvere e lui va a immischiarsi nel territorio nemico da solo?

Lanciò un paio di banconote sul tavolo, prese la borsetta e la giacca. Uscì dal locale in fretta e furia, la combinazione rabbia più alcool non era delle migliori poteva di certo sfacciare qualche tavolo con il suo Quirk.

La sua mente era talmente annebbiata che nemmeno i richiami delle sue amiche le arrivarono alle orecchie. Strinse la giacca tra le braccia e tirò fuori il telefono.

Cosa diavolo gli è calato nella mente? Andare a rischiare la vita così come se nulla fosse? probabilmente se Mina non si fosse ubriacata non avrebbe neanche saputo della missione. E se le cose fossero andate male? La volta scorsa che si sono visti avevano litigato e il solo pensiero che quella poteva essere l’ultima volta in cui vedeva i suoi occhi azzurri e il solo pensiero la fece piangere.

Tirò su con il naso. Stava giusto per digitare il suo numero, sempre a memoria, quando vide una chiamata in arrivo. Era Shinso. Izuku fece tutto meccanicamente, rispose al telefono con la voce impastata dalla birra e dalle lacrime.

-P-pronto?-

-Midorya, tutto bene?-

La ragazza sgranò gli occhi, si guardò intorno e subito vide un cespuglio di capelli fucsia spiccare tra la folla. Shinso aveva uno sguardo preoccupato, il telefono accanto all’orecchio. Chiuse la chiamata mentre si avvicinava a lei.
 
   
 
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