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Autore: Allen Glassred    07/04/2021    5 recensioni
Ivy è una giovane ragazza, figlia di due Hunters molto famosi. Dopo il brutale assassinio dei suoi genitori da parte di Vanitas, il così detto re bambino e sovrano di Veritas, la ragazza vive insieme al fratello Garry, ed entrambi hanno un solo scopo: trovare ed uccidere l'assassino dei genitori. Ma cosa succederà quando Ivy si troverà faccia a faccia con il re dei vampiri, ora ventenne è più spietato di prima? Quale tremenda verità emergerà dal loro incontro? E cosa succederà in seguito? Ragione o sentimento, cosa seguirà la bella cacciatrice? Vi ho incuriositi? Allora leggete la mia storia, e scoprirete tutto quanto.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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I fratelli Hikari si guardano per qualche istante: Ivy pare essere determinata, non vuole essere lasciata indietro e vuole scoprire cosa sia successo a Villa Veghner. D’altro lato Vanitas la osserva qualche momento ancora, prima di sbuffare sonoramente. “ Non voglio andare dai Veghner, la mia meta è un’altra. Non credere che ti lascerò uscire da palazzo, specialmente non ora che c’è qualcuno in giro intenzionato ad interrompere la tregua “. Sentenzia quasi gelido, lei tuttavia non pare voler desistere e lo affronta ancora una volta.

“ A me non importa chi ci sia là fuori! La verità è che non vuoi che esca da qui per paura che incontri mio fratello e che riesca finalmente a scappare da te! Ma non mi potrai tenere prigioniera in eterno, troverò il modo di uscire da qui anche in questo stato! “. Si riferisce naturalmente alla sua trasformazione in vampira: non sa come prenderà la situazione Garry ma, di certo, non può rimanere prigioniera in eterno di quello psicopatico che non esitò a sterminare davanti ai suoi occhi la sua famiglia. Per lo meno: quella che lei considererà sempre e comunque la sua sola famiglia, malgrado non li unisse un vero legame di sangue. A quelle parole tuttavia il maggiore pare perdere nuovamente le staffe: dimenticando l’odore nauseabondo che ancora arriva alle narici di entrambi e persino la meta a cui era diretto si avventa con una velocità disarmante sulla sorella, afferrandola per il collo mentre i suoi occhi si tingono da prima di un rosso incandescente per poi divenire di un blu brillante: il potere della luna blu si è attivato malgrado quest’ultima non sia ancora sorta alta nel cielo, forse a causa della rabbia. Per un solo secondo la donna sente quasi il respiro mozzarsi e, proprio quando riesce a recuperarlo lui stringe maggiormente la presa, sempre più forte e quasi la volesse strangolare.

“ Non osare più parlarmi in questo modo! “. Sentenzia, i suoi artigli affilati feriscono il collo delicato di lei che, quasi senza respiro porta la mani sulla sua cercando di fargli mollare la presa. “ E smettila di chiamare quei luridi hunters madre, padre e fratello! Non sono nulla per te, sono solo gli assassini di nostra madre! Cerca di mettertelo in testa! “. Continua la sfuriata abbastanza alterato: l’ultima uscita di Ivy lo ha nuovamente destabilizzato e mostrato ancora una volta alla fanciulla perché il fratello venga chiamato “ il re bambino “: no, non è solo per la giovane età a cui salì al trono, dipende proprio dal suo carattere e dalla sia personalità altalenante tra quella di un uomo e quella di un bimbo arrabbiato. E pericoloso: se non molla la presa pensa, finirà per soffocarla davvero! “ Non credere che ti lascerò scappare, ora che ti ho ritrovata! Ora che finalmente sei mia, dopo così tanti anni… “. Si ferma un momento: come se avesse notato solo ora le lacrime della minore si calma lievemente anche lui mentre i suoi occhi tornano di un azzurro naturale. “ Io non voglio che tu faccia la stessa fine della mamma, maledizione! “. Scoppia nuovamente in lacrime in un nuovo e repentino sbalzo d’umore, lasciando la presa sul collo di lei, che porta una mano su di esso per poi tossire in cerca di ossigeno: se l’è vista brutta, ancora una volta ha creduto di morire per davvero. “ Non voglio… “. Ricomincia lui, senza smettere di piangere come se, in un momento si fosse trovato a rivivere la drammatica notte in cui perse in un sol colpo la madre, la sorella ora ritrovata ed il fratellino. Ivy non sa come reagire: da un lato vorrebbe andarsene ma, suppone per il richiamo del sangue o cose simili ed ancora a lei sconosciute non ci riesce: rimane immobile mentre riprende fiato, così, nella stessa posizione di poco prima così come lui, che non si è ancora mosso di un passo. In quel momento Dante passa di lì e, essendo la porta socchiusa non può fare a meno di assistere a quella scena: si era preparato ad intervenire per salvare la principessa ma, vedendo il nuovo e repentino cambio d’umore del suo re capisce che in quel momento è lui quello ad aver immediato bisogno di un suo intervento.

“ Maestà… “. Sussurra semplicemente, entrando cautamente nella sala e guardando prima lui ed in seguito Ivy. “ Principessa, so che il mio Re vi ha fatto del male e non vi biasimo per la rabbia che provate. Ma guardatelo: è vostro fratello, il sangue del vostro sangue: ha sofferto l’indicibile, quella notte non ha perso solo voi e la nostra amata Regina, ma anche il Principe Vincent che è stato probabilmente ucciso dai ribelli. Un colpo simile, credo avrebbe cambiato chiunque, specie un bimbo di soli otto anni “. Sussurra quasi mestamente l’uomo dalla chioma aranciata, sperando che la principessa possa almeno accantonare la sua rabbia e dare conforto al fratello. In quel momento pensa, sarebbe la sola dalla quale Vanitas si farebbe toccare senza scattare o infuriarsi. Ma questa volta Ivy non ce la fa: stavolta non riesce a superare la paura provata, la paura provata all'ennesima aggressione di Vanitas.

“ Io non… non posso! “. Fa semplicemente la figlia minore di luna e Kevin, alzandosi di scatto epr poi correre come un fulmine fuori dalla sala, diretta verso il giardino. Come gli fosse stato ordinato l’erede degli Hikari smette di piangere, lo sguardo fisso su un punto impreciso mentre Dante lo osserva preoccupato.

“ Signore… “. Sussurra mentre, quasi in un sibilo lui scandisce una sola parola.

“ Vattene… “. Mormora, ma a quella parola l’altro non pare intenzionato ad obbedire. A quella vista tuttavia il corvino pare infuriarsi ulteriormente: si volta di scatto verso il domestico mentre il suo sguardo pare quasi incenerirlo. “ Vattene via, sei sordo?! Sparisci!! “. Grida, portando le meni alle orecchie mentre il maggiordomo, ormai abituato a questi sbalzi d’umore del suo Re, non può fare altro che annuire mestamente per poi chinarsi rispettosamente ed andarsene: Vanitas sa che può contare su di lui e che, se vorrà, gli basterà chiamarlo.

Una volta solo Vanitas inizia a sentire ancora quell’insolito freddo di cui non ha ancora parlato a nessuno. Un freddo che non viene dall’esterno sicuramente e che nemmeno lo fa tremare, le mani ancora sulle orecchie mentre, improvvisamente, una mano nera come le tenebre si posa sui suoi occhi. “ Smetti di piangere, Vanitas “. Suona quasi come un ordine mentre, nel sentire quella voce lui smette in maniera definitiva di piangere. La mano continua a tenergli gli occhi chiusi per un po', per poi sfiorare il suo collo ed in fine posandosi sulla sua spalla. “ Ecco, bravo: adesso dimmi perché non hai ancora agito? Cosa stai aspettando? “. Chiede e, sapendo perfettamente a cosa la voce si riferisca lui non pare voler togliere le mani dalle proprie orecchie anche se, di fatto, sa che è perfettamente inutile: la voce arriva alla sua testa direttamente e non è di qualcuno presente fisicamente nella stanza, pertanto non è possibile tenerla al di fuori.

“ Non  lo posso fare, smettila… io la amo davvero “. Sussurra esasperato il corvino. La voce pare infervorarsi a quella frase, gli occhi di quell’ombra si tingono di un intenso e brillante blu.

“ Allora lascerai che sia un altro a fare ciò che tu non hai il coraggio di fare? “. Chiede, facendo sussultare di colpo il Re.

“ Cosa stai dicendo?? “. Fa semplicemente Vanitas, mentre un ghigno compare su quel volto totalmente nero.

“ Lui sta tornando e, se non ti sbrighi, farà ciò che tu non hai voluto fare per chissà quale ragione “. Posa ora le mani su quelle di lui, togliendole da vicino alle sue orecchie ed avvicinando il viso, sussurrando alcune altre parole. “ Coraggio: se la ami non dovresti avere problemi a fare una cosa che per due persone innamorate è normale. In oltre… “. La voce si interrompe bruscamente. Di chi stia parlando, certamente non è dato saperlo ma una cosa è sicura: il ritratto di Vanitas Lunettes appeso nella sala del trono, per un breve istante pare animarsi e mostrare un malefico ghigno.

Ivy giunge in giardino, frastornata: tutto ciò che è accaduto l’ha sconvolta e non poco, deve un momento riprendersi e capire come comportarsi: da un lato c’è la richiesta di Dante di aiutare colui che è suo fratello biologico, dall’altra sa che quello stesso fratello ha distrutto la sola famiglia che lei abbia mai conosciuto e l’ha divisa dal solo fratello che abbia mai avuto. E questo lo sa, per quanto ci provi non riuscirebbe mai a superarlo. Ma d’altro canto non può fare a meno di domandarsi perché non riesce ad odiare Vanitas fino in fondo? Perché le parole del maggiordomo rimbombano ancora nella sua mente come una pesante condanna? Un fruscio attira improvvisamente la sua attenzione mentre, di lì a poco la luna inizia a prendere un colore del tutto inusuale per l’occhio umano. “ Chi… chi c’è? “. Chiede semplicemente la principessa di Veritas. Ma non vedendo nessun altro crede semplicemente di essersi sbagliata, di essere troppo tesa ed aver immaginato cose che in realtà non ci sono. “ Ah, Ivy: sei una sciocca “. Mormora più a sé stessa mentre riprende la propria passeggiata per poter calmare n po' i nervi e mettere ordine nella sua tormentata mente. “ Non mi capisco proprio: perché mai non riesco ad odiarlo? Perché…? “. Improvvisamente le sue parole vengono interrotte, il respiro manca qualche istante mentre il cuore manca un battito per poi accelerare mostruosamente. Ma non è spavento, più che altro è sorpresa: qualcuno l’ha afferrata da dietro e le sta gentilmente cingendo la vita con un braccio. La donna percepisce immediatamente che non si tratta di Vanitas: ancor prima del tocco ha avvertito il profumo di quella persona che, di certo, non appartiene al fratello ma allo stesso tempo è molto simile al suo. “ Chi…? “. sussurra solamente la mora mentre, a quella sua semplice domanda colui che le sta dietro le da una risposta.

“ No… non voltarti, rimani così “. Suona quasi come un ordine ma, nonostante questo la principessa non prova il minimo timore e fa cenno di sì con il capo. Sente di non dover aver paura, ma le è inevitabile chiedersi chi sia costui che ancora la sta cingendo mentre, con la mano libera va a scostarle i capelli di lato e le scopre così il collo candido, che le accarezza con una lentezza disarmante.

“ Chi sei? “. Sussurra ancora una volta lei mentre, non può fare a meno di notarlo, la luna piena si tinge di un intenso blu. “ Oh cielo, la luna… “. Sussurra incredula la ragazza: non avrebbe mai creduto che la luna blu sorgesse così presto, a così poca distanza di tempo dalla sua trasformazione. Chi le sta dietro abbassa lievemente il viso sopra il quale il cappuccio è calato, parlandole finalmente in un sussurro.

“ Guardala: sembra che anche lei sia contenta per noi e questo sia il suo modo per dimostrarlo “. le sussurra all’orecchio mentre, inspiegabilmente lei inizia a sentirsi accaldata mentre i raggi della luna blu la illuminano per qualche istante. Chiude gli occhi un momento ma la cosa è perfettamente inutile: essendo un’Hikari ed essendosi totalmente risvegliata risente anche degli effetti del potere immenso del suo clan, strettamente collegato alla luna blu. “ e’ la tua prima luna blu, vero? “. Chiede di lì a poco la misteriosa figura incappucciata che ancora la cinge e le accarezza lentamente il collo, lei non può fare a meno di annuire. “ Lo supponevo “. Fa poi lui, mentre lei non avverte alcuna paura ed un fremito di altro tipo le percorre tutto il corpo. “ Coraggio, Ivy: esprimi un desiderio “. Fa la misteriosa persona dietro di lei che, prima ancora di potergli chiedere come faccia a conoscere il suo nome sente la mano che precedentemente le accarezzava il collo afferrarle il mento e farla voltare verso chi sta dietro di lei che, senza altre esitazioni posa le labbra sulle sue. La principessa sgrana gli occhi qualche istante, shoccata: uno sconosciuto la sta baciando nel giardino di palazzo e, invece di scappare a lei pare quasi piacere. Un forte calore invade interamente il suo corpo, la luna blu inizia ad agire su di lei e massimizzare i suoi desideri. La mano di lui che precedentemente le cingeva la vita passa ad accarezzarle il ventre e, seppur il tocco sia ancora da sopra l’abito il suo corpo sembra reagire a quel tocco, facendola arrossire vistosamente mentre quel bacio si fa più intenso. In un momento di lucidità tuttavia, la fanciulla interrompe bruscamente il contatto ed allontana il viso per quanto le è possibile. “ Cosa c’è? “. Chiede semplicemente quel misterioso uomo, che pur non conoscendola ha potuto baciarla senza che lei opponesse la minima resistenza.

“ C’è che non ti conosco e… non voglio… proseguire… “. Ansima pesantemente lei: la ragione non vuole assolutamente proseguire e anzi, vorrebbe scoprire di chi si tratta e che cosa voglia da lei costui, perché mai l’abbia baciata, dall’altra però… si ferma. Lui la sta ancora cingendo e continua ad accarezzarle il ventre.

“ A parole sei brava, ma il corpo ti tradisce: sento il ritmo del tuo sangue e percepisco il tuo desiderio, amplificato dalla luna blu. Tu non vuoi che me ne vada, malgrado non mi abbia ancora visto avverti il forte legame tra noi “. Lei non capisce: di che legame va parlando? Chi è mai quest’uomo che le sta letteralmente facendo perdere il controllo, aiutato sicuramente dalla Luna Blu e dagli effetti che questa ha sulla donna? Un leggero sospiro di piacere sfugge dalle sue labbra nel percepire dei baci sul proprio collo: non sa quanto riuscirà a resistere alle sue stesse emozioni, non sa quanto la ragione potrà opporsi all’istinto. “ Lasciati andare e non resistere: è il tuo, il nostro destino, non ti puoi opporre “. Sussurra lui al suo orecchio. Lei non riesce a reagire, forse nemmeno lo vuole. Ma improvvisamente avverte una nuova presenza.

“ Forse lei no, ma io si! Bastardo! “. Una voce: una voce che lei ben riconosce, la voce di chi afferra il misterioso uomo e lo fa volare contro il tronco di un albero, liberando così Ivy della sua presa. La donna finisce a terra e non può fare a meno di sorprendersi.

“ V… Vaniats? “. Chiede: non credeva sarebbe mai capitato in vita sua, ma è davvero felice di vedere il Re e, seppur con sorpresa si ritrova ad essergli grata per il suo intervento. Malgrado lo abbia chiamato lui non pare degnarla di un solo sguardo, i suoi occhi bruciano d’ira mentre osserva colui che, dopo essere stato colto di sorpresa ed essere finito contro l’albero si rialza: il cappuccio non è caduto, la sua identità è ancora celata.

“ Tu… bastardo “. Mormora semplicemente. L’altro sogghigna qualche istante per poi puntare lo sguardo in quello di Ivy. Fa un lieve inchino per poi scomparire, esattamente com’è comparso e lasciando attonita la donna, ancora a terra dopo essere caduta durante la sua “ liberazione “, se la si vuol definire tale.

“ Si può sapere chi era quell’uomo?! “. Chiede, percependo tuttavia il respiro farsi nuovamente affannoso: la luna blu è ancora ben presente e lei risente ancora dei suoi effetti. Allora, come mai suo fratello no?

“ Sta zitta! “. Fa ad un certo punto lui, interrompendo bruscamente i suoi pensieri con un tono che, lei lo deve ammettere, probabilmente non ha mai utilizzato con lei. “ Perchè lui si e io no, eh?! Con lui non hai fatto tanto la difficile, eh?! “. Si irrita al solo pensiero: quel bastardo ha baciato la sua Ivy.

“ Forse perché lui non ha sterminato la mia famiglia?! “. Sbrocca lei, sentendolo gridarle addosso. A quelle parole lui pare perdere le staffe: quando lei fa per alzarsi da terra la spinge nuovamente, facendola cadere ancora una volta sulle ginocchia.

“ Tu sei mia! Mia! MIA! “. Calca sull’ultima parola con veemenza. “ Tu sei la mia futura sposa, non  la sua! “. Continua la sfuriata, nonostante di fatto Ivy non abbia mai accettato di diventare sua moglie. La mora vorrebbe ribattere, notando in oltre come una nuvola abbia coperto la luna blu: ecco perché Vanitas non ne sente gli effetti. Proprio mentre la mora sta per parlare tuttavia, la nuvola si sposta e fa ritornare ben visibile la luna. Lei si porta una mano al collo, respirando nuovamente irregolarmente come poco prima e percependo nuovamente quel forte calore che non ha nulla a che vedere con la temperatura esterna. La figlia di Luna e Kevin non può fare a meno di puntare lo sguardo in quello del fratello, che non accenna a calmarsi dopo ciò che ha visto. quell’uomo baciare la sua Ivy, lo manda fuori controllo. Nessuno deve mettere le mani sulla sua futura sposa, solo lui ne ha il diritto. “ Ma rimediamo subito, non temere “. Sussurra semplicemente il corvino e, prima che lei abbia il tempo di dire o fare qualunque cosa lui la afferra bruscamente per il braccio, costringendola ad alzarsi e prendendola tra le braccia. I loro sguardi si incontrano qualche istante, lei socchiude le labbra per poter parlare ma nessun suono esce da esse. Lui, esattamente come l’altro uomo prima, scosta i capelli della fanciulla di lato mentre lei, che normalmente avrebbe reagito male alla cosa, stavolta rimane immobile anche quando, di lì a poco e proprio come il misterioso uomo di poc'anzi. Il giovane Re le bacia il collo esattamente nello stesso punto, come a voler cancellare anche solo il ricordo di quello straniero dalla mente di lei. Lei, che inibita dalla luce della luna blu rimane docile e decisamente troppo accaldata tra le braccia di chi dovrebbe odiare più di chiunque altro ma che, di fatto, le lascia un vistoso succhiotto sul collo per poi sogghignare compiaciuto. “ Questo però, lui non te l’ha fatto eh? “. Chiede vittorioso mentre, di riflesso, lei sente le gambe cedevoli e quasi cade a terra. Vanitas se ne accorge e la afferra al volo, i loro sguardi si incontrano nuovamente mentre, questa volta, entrambi iniziano a risentire l’effetto della luna blu sul loro sangue e sui loro desideri più nascosti e non.

“ Era… era questo che intendevi… quando dicevi che alla prima luna blu, i miei poteri si sarebbero manifestati? “. Chiede lei, le guance sono arrossate ed il respiro irregolare. Stessa situazione per lui che, a differenza di lei, fatica a controllare le proprie emozioni.

“ Non dovevano emergere con quell’infame, doveva succedere con me. Solo con me! “. Sembra nuovamente su tutte le furie, come se la domanda lo avesse infastidito. Porta una mano al collo della sorella e la fa appoggiare contro il tronco dell’albero, senza stringere eccessivamente la presa ma allo stesso tempo, come a volerle far capire a chi appartiene realmente. Le parole dello spettro misterioso si fanno ancora strada nella sua mente: deve farlo, deve farlo quella notte stessa. Deve farla sua, deve compiere il loro destino prima che sia qualcun altro a precederlo, ad avere ciò a cui lui ambisce maggiormente. O meglio, una delle cose alle quali ambisce. Lei questa volta non pare aver paura: la ragione è offuscata da un desiderio che non sapeva nemmeno di possedere, un desiderio che ora si è fatto dirompente e che la sta quasi travolgendo.

“ Lasciami… ti prego… “. Mormora in un momento di lucidità, ma lui non pare intenzionato a darle retta: tenendo una mano sul collo di lei la guarda intensamente, per poi posare nuovamente le labbra sulle sue e coinvolgendola in un bacio carico di passione. La mano libera si posa sulla sua spalla, scoprendola con una certa violenza e quasi strappandole il vestito. I suoi artigli le lasciano alcuni graffi e, forse spaventata dalla piega inaspettata che la situazione sta prendendo la donna riesce a divincolarsi da quella presa e ad interrompere il bacio. “ N.. No… basta! “. Fa la principessa, spingendo di lato il fratello e riuscendo ad allontanarsi da lui. Lui, che a differenza di lei sente anche l’aggressività massimizzata con il potere della luna blu e, vedendosi rifiutato ancora una volta dalla donna che in futuro, lo sa bene, sarà sua moglie, perde il controllo mentre le parole della nera figura di poco prima tornano a far rumore nella sua mente, come un martello costante.

“ No! Stavolta non mi scappi “. Commenta semplicemente e, con uno scatto fulmineo ed inaspettato si avventa nuovamente su di lei, riuscendo stavolta a bloccarla sotto di sé e tenendole fermi i polsi sopra la testa con una mano. “ Sai? Ha ragione lui: avrei dovuto farlo molto tempo fa, ho perso anche troppo tempo. Me lo aveva detto, che quel bastardo stava per tornare e che sarebbe stato un problema. Avrei dovuto farti mia già nella precedente note di luna blu, ma non temere: rimediamo subito “. Il suo ghigno si fa sadico e poco rassicurante, la luna blu continua ad influire sul suo desiderio di possedere Ivy – letteralmente – in tutti i sensi, anche quello più fisico. E lo farà, pensa: lo farà che lei lo voglia o meno, perché è la sua futura sposa, perché è sua e perché non vuole che qualcun altro lo preceda, avendo per sé ciò che gli appartiene sin da quando lei è nata e gli è stata promessa in sposa.

“ Ma che cosa stai dicendo? L… lasciami “. Sussurra lei, inibita quasi totalmente dalla luna blu che, invece, su di lei ha solamente l’effetto di massimizzare i desideri ma che al momento non fa emergere il suo potere che anzi, pare inibito.

“ Ti ho detto che stavolta non mi scappi… “. Sussurra semplicemente lui al suo orecchio, le parole dello spirito ancora in testa mentre, malamente, abbassa anche l’altra spallina dell’abito di lei e, nel farlo lascia anche dei graffi forse involontari sulla spalla della sorella e lasciando scoperta una parte del suo petto. A quella scena e forse per lo spavento, per la paura di come sicuramente evolverà la situazione lei inizia a gridare spaventata, seppur per pochi istanti prima che la mano di lui le tappi la bocca. La guarda intensamente e quasi tristemente, seppur la rabbia sia ben visibile in quello sguardo celeste, un celeste brillante. “ Se solo avessi fatto meno storie, non saremmo a questo punto! Io ti amo, dannazione! Io ti amo, sei la mia promessa sposa! E tu che fai?! Ti fai baciare da un altro?! “. Continua ad alterarsi, per un momento togliendo letteralmente il fiato alla ragazza tanta è la forza con cui le tiene la bocca chiusa. Sta per dire altro, ma una voce di donna lo trattiene.

“ Vanitas! “. Fa una donna dalla lunga chioma bionda, seguita a ruota da Dante. “ Per amor del cielo, lasciala! Lascia andare Ivy… “. Tenta colei che si rivela essere Rosina, madre di Jeanne: era a palazzo quando ha sentito delle grida in giardino e, preoccupata, ha avvertito Dante affinché la accompagnasse a controllare. E a quanto sembra pensa, ha fatto bene.

“ Maestà! Maestà per favore, lasciate la principessa “. Prova anche Dante, ma entrambi ottengono solamente di far infuriare maggiormente il re che, sotto l’influsso della luna blu, li attacca con furia. Approfittando della sua distrazione tuttavia, Ivy riesce a liberarsi ancora una volta, stavolta seriamente traumatizzata: stava per essere stuprata! Se non fossero intervenuti Rosina e Dante, per lei non ci sarebbe stato alcuno scampo. Capisce che anche Vanitas come lei si trova sotto effetto della luna blu, ma sa anche che possederla è sempre stato uno dei suoi principali desideri. E questo le fa ancor più paura: spaventata e ancora tremando osserva i suoi “ salvatori “ con gratitudine: non si aspettava l’intervento di Rosina, ammette che l’ha sorpresa. Ma non ha tempo di dire nulla: alterato suo fratello si alza di scatto da terra, facendo per afferrarla. Rosina e Dante riescono a trattenerlo a stento, fino a quando il giovane Re non si sente indebolito di colpo: un altro effetto della luna blu, è chiaro. Conferisce e toglie forza a suo piacimento e questa volta pare essersi “ schierata “ dalla parte della Principessa. Dante soccorre subito il suo signore, che lo guarda con astio.

“ Aspetta che mi riprenda e ti do una lezione… “. Sibila il Re bambino, mentre l’arancione lo guarda qualche istante per poi guardare Rosina.

“ Donna Rosina, per favore: portate la principessa nelle sue stanze, penso io al re “. Fa semplicemente, Rosina annuisce per poi aiutare Ivy che, ancora sconvolta dagli eventi e sopraffatta dai raggi della luna blu non può che annuire e seguirla: nella sua stanza sarà al sicuro, almeno fino a quando la luna blu sarà visibile ed i suoi effetti si continueranno a manifestare su di lei e su suo fratello.  


Salve miei fans, come va? Eccoci qui per il nuovo capitolo, che ve ne pare? Abbiamo visto gli effetti della luna blu su entrambi i fratelli Hikari, e non solo: un misterioso uomo fa la sua comparsa e tenta di sedurre Ivy. Chi sarà mai? Perchè Vanitas pare conoscerlo? Che ne pensate voi? Un abbraccio, al prossimo capitolo!                                                                                                                                                  
   
 
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