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Autore: chiaratennant01    07/04/2021    0 recensioni
ho deciso di iniziare la mia prima collana di racconti, spero possa piacervi
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Francesco era emozionatissimo per Il nuovo lavoro che lo aspettava quella sera stessa. Passò tutta la giornata a fantasticare su come sarebbero potuti essere i suoi nuovi colleghi e si preparò persino una lista di argomenti di cui parlare, nel caso avesse finito le idee. Soltanto che Francesco non immaginava minimamente che i suoi unici colleghi sarebbero state delle statue marmoree, sicuramente non troppo socievoli. Infatti il ragazzone, per la sua gorssa statura fu affidato alla sezione "opere d'arte" come guardia notturna. Era sicuramente il più forte e robusto di tutti gli altri guardiani, e avrebbe potuto ben sorvegliare da solo il settore più importante del giardino reale. Sbuffando e trasciando i piedi, Francesco, si sedette sulla sedia, nella gabbiola che lo avrebbe accolto per innumerevoli sere. C'é da dire che quel lavoro era davvero noiso, soprattutto se si é soli come era Francesco. Egli però aveva previsto momenti di noia, ed aveva quindi portato con sé un buon libro. Ma dopo un paio d'ore anche il libro si annoiò di essere letto, e Francesco getto il malcapitato romanzo tra le rovi del boschetto artificiale. Tra uno sbadiglio e l'altro decide di andare ad esplorare un po' il luogo che lo avrebbe accolto e gli avrebbe dato di cui mangiare. Osservò le staue più belle, che bisogna dire, sotto la luce della luna crescente avevano forse ancora più fascino. Passò poi per la sezione "opere mistiche" e notò uno strano evento, la così detta "statua di polvere", una statua fatta da polvere, di cui nessuno aveva mai capito le fattezze, in quanto non si capiva come si regesse in piedi, aveva una posizione leggermente più angolata rispetto a come la aveva osservata il giorno della sua presentazione al direttore del giardino.
"Sarà la stanchezza" si disse Francesco parlando da solo
"Mi prenderebbero per pazzo se qualcuno potesse sentirmi" si disse ridendo
"Ma tanto chi può sentirmi?" Aggiunse
"Io posso sentirti, ed effettivamente sì, sembri un po' ammattito" proferì una voce nel buio
"Chi và là?!" Disse mettendosi sull'attenti e mettendo mano alla sua pistola finta
"Mi chiamo Giordano e sono stato amico di ogni custode di questo parco dagli ultimi 150 anni" così dicendo spuntò da buio, alle sue spalle, proprio lei, la statua di polvere. In carne ed ossa, o meglio dire, in polvere e forse ossa.
"Ma come... É possibile" disse Francesco
"É possibile per una maledizione che mi accompagna dal giorno della mia dipartita caro amico, mettiti comodo e ti racconterò la mia storia, alleviando la tua noia"
Francesco con la bocca spalancata si mise a  sedere senza staccare gli occhi da quelli strano uomo avvolto dalla polvere
"La mia storia comincia nel 1877, quando fui spedito dalla mia famiglia, per mancanza di viveri in guerra, come Mercenario, inizialmente le cose proseguivano bene, riuscivo a mandare alla mia famiglia dei bei gruzzoletto, e riuscivano a mangiare pane e acqua pulita tutti i giorni. Ma la situazione cominciò a peggiorare con l'avanzare delle truppe nemiche, cominciarono ad attaccarci sempre più spesso, distruggendo i nostri capannoni e i nostri viveri, così tutti i soldi che avremmo dovuto guadagnare da quella tremenda guerra andarono ai nostri capi che si occuparono di riacquistare le forniture per la guerra e la mia famiglia cadde in miseria. Dalle lunghe lettere che ci scambiavano io e Margherita, mia sorella minore, traspariva una situazione sempre più grave, ed il mio umore, e quindi le mie doti da soldato andarono in calo, e non riuscivo più a reagire come prima. Fu forse per questo che durante un assalto ad un vecchio edificio, ci rimisi le penne: dovevamo fare esplodere l'edificio con i nemici all'interno, ma l'assalto andò male, e rimasi solo io, in prima persona intrappolato nelle mura. Mi crolló addosso un grosso pezzo di marmo e rimasi incastrato tra quest'ultimo e una grossa pietra. Rimasi vivo per miracolo, gridai quindi aiuto, ma i miei tentativi fuorno vani, caro amico. Nei primi momenti i miei compagni mi cercarono in lungo e in largo, ma niente da fare, non mi trovavano. Passarono i giorni e le mie urla divenivano sempre più flebili, fino a che non si spensero del tutto e io morì lì sotto, come un ratto tra le macerie. Un rapido telegramma fu inviato alla mia famiglia, e la guerra riprese con indifferenza. Solo anni dopo la mia dipartita muratori andarono a scavare tra le macerie e trovarono quella che credevano una splendida statua,, fatta di polvere,  con le mani rivolte al cielo come a sollevare qualcosa e a scrutare il cielo, i critici non hanno mai capito cosa effettivamente volesse rappresentare l’opera, e resto da allora un mistero per tutti”
“Ma se sei…” tentennò Francesco
“morto?” Rispose secco Giordano con una Punta di triste ironia
“Sì come é… possibile che….” Disse Francesco
Sono vittima di una maledizione, devi sapere che quella casa era intestata dal fantasma di una vecchia megera, morta anche lei tragicamente duecento anni prima. Ella mi punì per aver abbattuto la sua casa e dà allora non trovo pace, e sono esposto in questo e in quel museo, senza poter ascendere al paradiso che merito”
“non c’è modo di liberarti da questa agonia? Chiese preoccupato l’uomo
“non c’è, a meno che…”
“A meno che io non riesca a raccontare la mia storia a qualcuno, trasferendo la mia condanna ad egli” disse con un sorriso diabolico,
“sei l’unico custode incontrato fino ad ora a non conoscere la mia leggenda Francesco” disse ghignante, ed improvvisamente la cenere cadde a terra, e in una spirale fortissima, si avvolse intorno al malcapitato, che giace in quel giardino ancora oggi, con le mani rivolte al cielo, in cerca di scappare dalla cenere.
  
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