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Autore: VigilanzaSiaCostante_    10/04/2021    4 recensioni
Dieci concorrenti si trovano per sei ora nella Stanza delle Necessità, con a mente un solo obiettivo: devono tentare di far ridere gli avversari in qualsiasi modo e tramite qualsiasi mezzo. Chi ride, è fuori.
Con il conduttore Lee Jordan e la sua co-host, Minerva McGranitt, vi presentiamo la prima edizione di LOL, chi ride è fuori ー Harry Potter Edition.
«Qual è l’obiettivo?, mi chiederete voi. No, non ammazzarsi a vicenda, anche se potremmo appuntarci l’idea per la prossima volta».
«Jordan!» Minerva si gira subito verso di lui contrariata, stringendo le mani in due pugni.
«Ho detto la prossima volta, non ora» le spiega con una scrollata di spalle ed un sorriso lieve sulle labbra.

|Ispirata allo show di Fedez e Mara Maionchi su Amazon Prime|
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Lee Jordan, Minerva McGranitt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Laugh(ing) out Loud

 

Prologo
Ovvero: Come far impazzire Minerva McGranitt

 

C’è una strana aria che aleggia per i corridoi di Hogwarts, un forzato mutismo che prende il fiato degli studenti che s’aggirano a gruppi parlottando per le alte stanze. Sussurrano nomi, si scambiano scommesse sottobanco e, i meno fortunati che frequentano i primi anni, cercano di carpire il maggior numero di informazioni dalle classi superiori. Non funziona quasi mai, ovviamente. 
Girano voci da settimane, voci talmente sicure che fanno tremare i muri dell’intera scuola. Qualcuno giura di averlo sentito dalla McGranitt stessa e qualcuno risponde che è impossibile, mai una come lei potrebbe dire cose come quelle. Invece le dice, le dice una sera a cena, alzandosi a passo svelto dalla sua sedia e pretendendo il silenzio della Sala Grande in grande stile.
Non ci sono state molte occasioni per fare discorsi, dalla fine della guerra, e quando sono stati fatti erano di solito lugubri e ridondanti. Invece la preside, questa volta, si deve schiarire la gola per annunciare un lieto evento. Non che lei sia totalmente d’accordo, intendiamoci, è stata costretta, incastrata da Ludo Bagman (che ancora non s’è capito perché ha un posto al Ministero)  e il suo tirocinante Lee Jordan.
Quindi si schiarisce la gola, si posiziona bene in modo da vedere tutti e inizia a spiegare. «Studenti e studentesse, come ben sapete la scuola è stata rimessa su con fatica e sforzi, grazie a generose donazioni e la forza lavoro di tutti. Ora ci attende un nuovo inizio».
Uno scroscio di applausi accoglie le parole della donna che, per quanto austera e rigida, ha i suoi modi per farsi voler bene dagli studenti. Ma loro sanno, lo sentono, che c’è qualcosa di più grande ad attenderli.
«Proprio per questo, qui a Hogwarts si terrà un evento… ludico» prende un respiro profondo per dissimulare il suo disappunto. 
I ragazzi non stanno più nella pelle ed ecco, quei sospiri pesanti della McGranitt non fanno altro che aumentare la loro curiosità e trepidazione. Ma, prima che la donna possa dire alcunché, il grande portone della Sala Grande viene spalancato. 
Gli studenti si sporgono dalle panche, si tengono con le mani al legno pesante e vecchio per vedere meglio chi sia il nuovo arrivato che entra nella stanza prima che la preside possa riuscire a terminare il suo discorso. Una pessima mossa, ché quando Minerva viene interrotta a volte diventa tutta rossa e stringe le labbra in una linea che si perde sul volto. E fa paura, soprattutto ai nuovi arrivati. E che ci vedono? Ci vedono forse un eroe del tempo passato? Ci vedono forse una bella donna che sfila davanti agli occhi di tanti giovani fanciulli? Ci vedono magari qualcuno come loro, ma che è più di loro perché ha il coraggio di interrompere la McGranitt? No, all’inizio non vedono proprio niente, solo un’ombra che si avvicina a passi tranquilli, qualcuno direbbe fin troppo misurati. E poi arriva e non è niente di quello che avevano immaginato, perché non è proprio un eroe, sicuramente nemmeno una bella donna. 

Entra un giovane uomo dalla pelle scura e il passo che d’un tratto s’è fatto più sicuro, che qualcuno tra i più grandi riconosce come Lee Jordan. Il nome passa presto di bocca in bocca e viene individuato anche da quelli che non l’hanno mai visto in volto prima d’ora. Negli ultimi anni, infatti, ha proprio fatto il botto: Radio Potter è stato solo il preludio per la sua carriera nel mondo radiofonico. L’hanno chiamato a varie partite di Quidditch, a intervistare importanti esponenti politici, fino a quando non l’hanno cercato dall’alto, dall’Ufficio per i giochi e gli sport magici. Ludo Bagman sostiene che la sua sia la verve giusta, l’attitudine che bisogna adottare in mezzo a persone troppo serie.
«Buonasera professoressa, le sono mancato? Mica voleva iniziare senza di me?».
I ragazzi lo guardano con un’ammirazione mista a panico. Chi mai si è sognato di rispondere in quel modo a Minerva McGranitt? Ha vissuto una guerra quella donna, cosa mai potrebbe fermarla da stenderli per terra?
La linea delle labbra della preside si fa più sottile, più incavata.
«Buonasera, Jordan. Vedo che non ha ancora imparato a intervenire nei modi e nei tempi adeguati».
«Lei ancora ci crede? Speravo si fosse messa il cuore in pace tempo fa» le dice sornione, salendo con un balzo i primi scalini che li separano. La affianca in qualche secondo e le appoggia con fare affettuoso una mano sulla spalla, un gesto che ottiene un sorriso gentile come risposta. Minerva non dovrebbe ammorbidirsi così, ché poi gli altri studenti che vivono nel terrore della sua ombra potrebbero finire per pensare che invece non è altro che un orsacchiotto. Lee legge quel pensiero fugace nei suoi occhi e allontana d’istinto la mano: sa cosa significhi costruirsi un nome e mantenere una certa reputazione.
S’appresta a girarsi verso il suo nuovo pubblico, è da un po’ che non ha così tante orecchie a disposizione davanti a lui, dal vivo, «Per chi non mi conoscesse – e capiamoci, questo è già di per sè inaccettabile – sono Lee Jordan. Ex telecronista delle partite di Quidditch a Hogwarts, studente preferito della qui presente preside McGranitt e colui che vi salverà da un anno scolastico che rischiava d’essere una noia mortale» urla pacatamente, incrociando le braccia davanti al petto.
Risatine divertite percorrono tutta la sala, dai Serpeverde ai Grifondoro, nessuno escluso. Ma i più impazienti scalpitano e fremono, che sarà mai questa sceneggiata?
«Ma arriviamo al punto, ragazzi miei. Dieci partecipanti si sfidano per sei ore di fila all’interno della Stanza delle Necessità. Qual è l’obiettivo?, mi chiederete voi. No, non ammazzarsi a vicenda, anche se potremmo appuntarci l’idea per la prossima volta». 
«Jordan!» Minerva si gira subito verso di lui contrariata, stringendo le mani in due pugni. 
«Ho detto la prossima volta, non ora» le spiega con una scrollata di spalle ed un sorriso lieve sulle labbra, «adesso facciamo quella cosa là, dove i partecipanti devono rimanere impassibili alle battute e cercare di far ridere i propri avversari. Oh, chi ride, è fuori».
Una sorta di scontento dipinge gli occhi degli adolescenti lì presenti. Ecco, belle le risate, ma i duelli? I draghi che sputano fuoco? L’azione?
Lee non sembra proprio accorgersi di come la platea non sia più eccitata, e continua a sorridere sornione trovando l’idea geniale. La preside, accanto a lui, prova una sorta di fierezza per i suoi studenti correnti: forse, per loro, c’è ancora un pizzico di speranza. Non si rende conto che i suoi amati alunni preferirebbero assistere ad un duello mortale ed è meglio così.
«Ma non vi ho detto la parte migliore! Non siete voi i partecipanti, vi godrete bellamente lo spettacolo che proietteremo qui in Sala Grande. A sfidarsi sono ex studenti di Hogwarts che, chi più o chi meno, conoscete tutti».
È la formula magica quella frase lì, che risveglia l’interesse degli studenti che hanno ancora l’ombra della smorfia annoiata sul viso. Ci si dimentica in fretta delle scommesse fatte ad inizio settimana, poco importa di quello che ha detto la McGranitt qualche giorno prima se ora c’è in ballo qualcosa di più. Harry Potter è il nome che si passano di bocca in bocca, entusiasti. Qualcuno dice Ron, altri Hermione. Le femministe incallite di Tassorosso battono le mani all’idea che ci sia anche Ginny. Insomma, l’idea sembra già fare faville. 
«Calmi, calmi» cerca di riportare l’ordine la Preside, un gesto della mano che va dall’alto verso il basso è il segno di cucire la bocca adesso, che più si parla, più si aspetta per vedere chi davvero parteciperà all’evento. 
Lee scrolla il capo, «Non cambierà mai, eh? Li lasci parlare, è divertente vedere che s’inventano».

 

✈✈✈


A fine serata Minerva si siede stanca nel suo ufficio. Si toglie gli occhiali e si massaggia le palpebre, perché quell’idea l’ha già stufata prima d’iniziare. Sta per sistemare le ultime cose, e mettersi a dormire quando un paio di occhi azzurri la bloccano sul nascere.
«Albus, apprezzo il tuo interessamento ma no, non ora» sussurra stanca, passandosi una ciocca dei lunghi capelli grigi dietro l’orecchio. Se li lascia cadere sulle spalle prima di rannicchiarsi nel letto che le hanno messo a disposizione da quando è diventata il capo.
Silente, dall’alto del suo quadro, sorride divertito e le lancia un occhiolino, come a dirle che le concede di andare a riposarsi, almeno quella volta.
«Severus, apriamo il banco scommesse?» Si gira verso la cornice che gli hanno posto davanti, una sorta di inferno personale per il povero professor Piton che non trova un po’ di pace nemmeno dopo la sua morte e, schifato, alza gli occhi al cielo. 
«Questo è proprio il genere di cose per cui detesto essere confinato in un quadro».
Albus si mette a ridere, la barba s’alza e s’abbassa insieme al movimento del petto. «Ne fai un dramma solo perché fanno partecipare… ».
«Non sia sciocco, Silente» taglia corto Severus, prendendosi i capelli unti tra le mani. «Ne faccio un dramma perché fanno partecipare lui e tutta una cricca di persone che ho sempre odiato. Merlino, quanto siete fastidiosi tutti quanti».

 





 


Angolo autrici dalle venti dita:

 

Benvenuti! 

Siamo finalmente riuscite a mettere giù qualcosa che, almeno per noi, ha un po’ di senso. Sia_ e VigilanzaCostante, è questo il noi di cui parliamo, sono riuscite a mettersi d’accordo sul prologo e sui personaggi che vogliono trattare durante questa prima stagione. Ma siccome siamo cattive, li teniamo nascosti ancora un po’. Sarete in grado di indovinarli? 

Ci rendiamo conto che l'idea rasenta la pazzia, ma noi siamo pazze. E adoriamo esserlo, incominciare progetti un po’ ambiziosi e (si spera) finirli. Ci darete una possibilità? Il nostro intento, alla fine, è quello di farvi ridere.
Intanto, vi lasciamo così! Ma stay tuned, ci faremo sentire presto.
Silvia e Mati

 
   
 
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