Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Stilesinskii    11/04/2021    0 recensioni
Lykosdale è una cittadina come tante altre od almeno in apparenza e Khalil lo scoprirà a sue spese.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gli occhi di quel lupo brillavano in modo innaturale, Khalil non aveva mai visto nulla del genere in vita sua. Senza pensarci due volte pose la mazza da baseball davanti a sé senza distogliere lo sguardo dall'animale che però non sembrava essere minaccioso, rimaneva fermo, non muoveva un muscolo. Il ragazzo lo osservò per diversi istanti prima di notare il sangue di cui era imbevuto il suo manto grigiastro. "Ti hanno sparato?" bofonchiò Khalil abbassando l'arma facendole toccare le tavole di legno che formavano un pavimento poco stabile, il lupo abbassò il capo posandolo sulle proprie zampe anteriori. Khalil lasciò cadere la mazza a terra, sospirò profondamente e fece un passo in avanti "ok, sta fermo, va bene? Voglio aiutarti" bisbigliò avvicinandosi con tanta lentezza, intanto l'animale si era alzato in piedi, non sembrava essere sulla difensiva, ma era debole e le zampe gli tremavano. Il giovane si avvicinò ancora, il pavimento scricchiolava ed il lupo lo guardava senza reagire al suo avanzare. Si inginocchiò davanti al lupo con lentezza "guarda cosa ti hanno fatto" commentò guardando il foro che il proiettile aveva lasciato tra le costole della povera bestia che ora stava muovendo passi lenti verso Khalil, "ti prego non sbranarmi" disse trascinando le parole, il cuore andava a tremila e le sue mani sudate tremavano come foglie, il lupo diede una leggera testata ad un braccio del ragazzo che inizialmente sussultò, ma poi vedendo che l'altro non aveva cattive intenzioni sospirò liberando i polmoni da tutta l'aria. Era un comportamento strano per un animale selvatico, nessuno, almeno da quello che Khalil sapeva, aveva mai provato ad addomesticare un lupo a Lykosdale, quindi escludeva a priori che potesse avere un padrone, ma non riusciva comunque a darsi una spiegazione. Il lupo girò intorno a Khalil uscendo dalla baracca e con lentezza, zoppicando, iniziò a dirigersi verso la porta di casa, il ragazzo lo osservò ancora stupito da quel comportamento insolito, lo vide entrare e salire sul divano, "assurdo" pensò dirigendosi anche lui in casa. Il ragazzo si fermò davanti al divano guardando la bestia per qualche istante per poi andare nel sottoscala dove tenevano una cassetta di primo soccorso ed alcune cianfrusaglie dalla dubbia utilità, fece cadere erroneamente una scatoletta piena di chiodini ed ogni gioco da tavolo presente sulla mensola superiore, i chiodi si sparsero tutti sul pavimento, insomma fu impossibile non svegliare i suoi genitori. In pochi istanti entrambi gli adulti si precipitarono al piano di sotto con un manico di scopa a testa, Khalil rimase qualche secondo a fissarli mentre cercava di nascondere la cassetta dietro di sé, ma ormai l'avevano notata. La madre sospirò e si diresse verso il figlio per poi prendere quello che teneva tra le mani "ti sei fatto male?" Chiese alzando un sopracciglio con aria interrogativa. Khalil non rispose per diversi attimi, poi rivolse il suo sguardo verso il divano ed i genitori notarono l'animale ferito ed all'unisono esordirono "è un lupo quello?" Il ragazzo fece cenno di sì con il capo e poi aggiunse "È tranquillissimo, è entrato da solo e-" I due lo guardarono per poi riposare gli occhi sulla bestia ferita "Gli hanno sparato?" Domandò il padre avvicinandosi lentamente e notando quanto sangue avesse addosso il poveretto. Khalil annuì, "Sì, penso abbia a che fare con gli spari che abbiamo sentito questa sera!" L'uomo fece cenno alla moglie di portare la cassetta che aveva in mano, "Vediamo cosa posso fare" Borbottò. James, così si chiamava l'uomo, prese una pinza e fece un respiro profondo, "Speriamo bene" Pensò osservando il proiettile che spuntava leggermente dal busto del lupo. Dopo aver sterilizzato l'attrezzatura chiese a Camille, sua moglie, ed a Khalil di tenere fermo l'animale, ma appena lo toccarono lui si agitò allontanandosi dal divano e mostrando i denti con fare minaccioso. "Non mi sembra così tranquillo!" Commentò la donna indietreggiando e dando uno sguardo colmo di scarcasmo al figlio che fece spallucce e buttò uno sguardo veloce sulla bestia: le sue gambe tremavano come foglie, era evidentemente indebolito dalla perdita di sangue, ma non sembrava intenzionato a farsi aiutare. James fece qualche passo verso il lupo, non si capiva chi fosse più spaventato dei due, uno si muoveva alla medesima velocità di una tartaruga mentre l'altro stava sul posto con la coda tra le gambe, "Coraggio bestiolina, non voglio farti nulla..." La sua voce si percepiva appena, lo scricchiolare del pavimento si sentiva decisamente più di essa. Mentre James si avvicinava l'animale lo squadrò dalla testa fino ai piedi ed ad un tratto lo scintillio che aveva negli occhi svanì, non sembrava più spaventato, l'uomo si fermò per un istante a guardarlo, aveva completamente cambiato espressione. Uno, due, tre passi mosse il lupo verso l'uomo, fece altri lenti passi tremolanti fino a raggiungere la mano del bipede dandogli una testata delicata, James sorrise facendo un lungo sospiro "Beh sembra essersi calmato!" Esclamò dando un paio di pacche amichevoli sul capo della creatura. Era un comportamento singolare per un animale selvatico, ma d'altronde non era il primo che aveva avuto durante quella strana notte. Passò un'ora abbondante prima che James riuscisse a rimuovere il proiettile e medicare in modo più o meno decente la vittima di quei cacciatori, ora stava dormendo beato sul divano, come se fosse un cane domestico. James e Camille decisero di tornare a dormire, entrambi il giorno dopo dovevano andare a lavorare ed era già parecchio tardi, mentre Khalil rimase ancora un po' con il loro insolito ospite. " Sei un tipetto particolare..." Borbottò mentre ripuliva il pavimento dal sangue che era colato dalla ferita del lupo e si sbarazzava del cotone che il padre aveva usato per disinfettarlo. Gli capitò tra le mani il proiettile, non vedeva dal vivo qualcosa anche di vagamente correlato ad un'arma da fuoco da quando era andato al Museo delle armi da fuoco di Cody nel Wyoming sette anni prima. Qualcosa però catturò la sua attenzione: su di esso vi era un disegno, sembrava quasi un fiore, Khalil ridacchiò ironicamente, cosa ci faveva una cosa delicata come un fiore su qualcosa di aggressivo come un proiettile? Decise di non buttarlo, lo infilò nella tasca del pigiama e finì di pulire per poi andare a mettersi a dormire, d'altra parte anche lui aveva da fare: mancava solo una settimana all'inizio della scuola e lui doveva ancora comprare tutto il necessario. Erano le dieci del mattino ed il sole era alto nel cielo ormai da ore, in casa c'era un silenzio tombale, l'unico rumore che si sentiva da fuori era quello degli uccellini che cinguettavano allegramente, una coppia di Serinus serinus aveva deposto le uova in quel periodo sul cipresso che sorgeva davanti al vialetto della casa degli Hummel. Alcuni raggi di sole entrarono tra le sbarre della serranda fino ad arrivare a posarsi sul volto di Khalil che indispettito tirò su il lenzuolo fino a coprirsi gli occhi, rimase così per diversi minuti cercando la voglia di alzarsi dal letto. Aprì gli occhi e scostando il lenzuolo dalla sua faccia sospirò e fissò per alcuni istanti il soffitto bianco della sua cameretta, in quel momento ricordò quello che era successo la notte passata e senza pensarci balzò in piedi, si infilò le pantofole gialle che aveva di fianco al letto e corse al piano di sotto attraversando il corridoio e scendendo la scalinata, ma una volta arrivato in sala rimase perplesso: sul divano non c'era assolutamente nessuno, solo il segno che qualcuno fosse rimasto lì per diverse ore. "Dov'è andato?" Bofonchiò grattandosi la testa e togliendo i capelli neri come la pece dalla sua fronte. La porta scorrevole era leggermente aperta, forse i suoi genitori avevano deciso di rimetterlo in libertà, anche se a quel punto stava considerando l'ipotesi che fosse stato tutto un sogno... Khalil mise entrambe le mani nelle tasche del pigiama cercando il proiettile, lo aveva messo in una di esse, ma erano tutte e due vuote, "Magari è caduto nel letto!" Disse ad alta voce, quasi come se qualcuno gli avesse potuto dare una risposta. Corse al piano di sopra e si lanciò alla ricerca dell'oggetto lanciando le lenzuola a destra ed a sinistra, tolse la federa al cuscino, tolse il copri materasso, a quel punto sentì un suono metallico dietro di sé, si girò di scatto e vide sul pavimento della camera il proiettile che tanto bramava, lo prese senza pensarci due volte, controllò tutti i lati fino a trovare quello strano fiore, "Bene Khalil, non era un sogno." Pensò stringendo quello che aveva in mano. Ripose la pallottola nel primo cassetto del suo comodino e sbuffò rumorosamente, era una situazione strana e continuava a pensare a come gli occhi dell'animale si fossero illuminati e come mai i suoi genitori non erano rimasti neanche vagamente sorpresi dalla questione?
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Stilesinskii