Libri > Cinquanta sfumature di...
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    11/04/2021    3 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Anastasia si sentiva molto sospettosa nel non trovare da nessuna parte sia sua madre che Elliot.
< Kate, hai per caso visto… >
< Se ti stai riferendo a tua madre o ad Elliot, mi dispiace ma non so niente di loro. >
< Non è possibile che siano scomparsi nel nulla. >
< E’ quello che crediamo noi. >
Non avendo controllato accuratamente in cucina, solo molte ore Ethan dopo si accorse che la madre di Anastasia aveva lasciato un biglietto.
Leggendolo tutto d’un fiato, capirono che erano partiti per una missione al Castello Slane.
< Non ho mai sentito parlare di questo posto > fece Ethan confuso < Tu, Ana? >
< Mia madre mi raccontava di un Duca senza scrupoli che viveva in quella dimora. Me lo diceva quando voleva spaventarmi. >
< Che bella madre rassicurante hai avuto nell’infanzia, Ana. >
< Non per altro quando ho acquistato la ragione giusta per intendere o volere, ho cercato di scappare da lei. ma lasciando stare la mia infanzia felice, non riesco a capire perché sia andata da sola con Elliot. >
< Infatti dovremmo raggiungerli pure noi e farci spiegare le loro intenzioni. >
< Purtroppo non saprei come raggiungere questo posto. Non ci sono mai stata. >
< Dovrebbe trovarsi a nord – est di Limerick. Ma di più non so. >
< E’ insufficiente, Ethan. L’Irlanda è una terra sconfinata. >
< Allora avete un’idea migliore in mente? >
Ma nel mentre stavano ragionando sul da farsi, una decina di uomini a cavallo si avvicinarono al loro rifugio sgangherata.
< Ragazzi, abbiamo compagnie. >
Per paura che potesse essere un’imboscata da parte della Contessa Grace, Ana e i Kavanagh cercarono un’uscita secondare per sfuggire alle loro intenzioni.
Ma appena svoltarono l’angolo e si misero a correre senza voltarsi, dovettero fermarsi subito dopo.
< Buongiorno > fece un soldato con tono fermo < Voi dovreste essere La Contessina Anastasia Steele. >
< No. vi state sbagliando > tagliò corto la giovane donna.
< Davvero? Allora perché stavate fuggendo? >
< Ci siamo spaventati. Pensavamo che volevate arrestarci. >
< No, Contessina. Non siamo venuti qui per portarvi in prigione, ma per condurvi al Castello del mio padrone: il Duca Troy Whelan di Slane.
< Che cosa? >
Potendo cogliere la possibilità al volo, Katherine Kavanagh fu molto felice di seguire quei soldati.
< Kate, ma cosa stai facendo? E se fosse una trappola? >
< Non ti preoccupare, Ana. Hai sentito le intenzioni dell’uomo. Non potrebbe mai farci del male. E poi siamo sicuri che non sono i soldati di Dunguaire. Non hanno il solito stemma. >
Fissando in maniera attenta lo sguardo e l’armatura del soldato, Ama alla fine si convinse.
< Va bene, verremo con voi > rispose freddamente Ana < Ma lasciate prenderci le nostre armi. >
< Non vi serviranno nel viaggio. Siete al sicuro con noi. >
< Mi dispiace, ma non mi fido degli sconosciuti. Anche se il Duca è stato molto gentile a venirci a prendere. >
< Vostra madre e il Conte Grey hanno stretto un’alleanza molto importante che ci porterà in guerra contro la famiglia Grey. È grazie a ciò se siamo qui. >
< Mia madre sa come essere convincente. >
< Contessa, non vorrei essere troppo sgarbato, ma dobbiamo partire subito. Il viaggio è molto lungo e tortuoso. Potremmo anche incorrere in numerosi acquazzoni. Dobbiamo muoverci. >
Non potendo più desistere, Anastasia salì sul cavallo del comandante della missione seguita dagli altri due suoi amici.
< Avete mai provato a cavalcare, Contessina? >
< POvvio che sì. Che razza di domande mi fate? >
< Allora non sarà un problema per voi se cavalchiamo velocemente. >
< Che cosa? >
Tenendosi stretto al bacino dell’uomo, i soldati di Slane partirono al trotto per il ritorno immediato al castello, mentre Anastasia si sentiva più in pericolo che mai.
< Reggetevi, Contessa. Non possiamo aspettare oltre. Sta per cominciare una guerra e non possiamo fare tardi. >
< Possono benissimo combattere anche senza di noi! > urlò la donna sopra il rumore della corsa.
< Ne dubito fortemente. Reggetevi e non parlate. Rischierete che qualcosa finisca nella vostra bocca. >
< Ma cosa dite? <
< Questa zona è popolata da insetti di ogni tipo. Datemi retta che è meglio. Conosco l’Irlanda come le mie tasche. >
< Guardate che non siete l’unico, sapete? > ribatté risoluta Anastasia.
< Non ne dubito, Contessina. >
 
 
Mentre il Conte Grey si apprestava a ritirarsi nella sua stanza, voleva assicurarsi che la Contessa Steele fosse nelle vicinanze.
< Mi stavate cercando, Conte? >
< Dannazione! mi avete spaventato. >
< Se non vi conoscessi direi che avete paura di qualcosa. >
< Certo. Questo posto non è sicuro per me. >
< Perché dite questo? Non mi trovavo così bene in un castello da quando ero proprietaria di Limerick e dintorni… Ormai sembra passato un secolo. >
< Già, e tutti noi abbiamo attraversato un mucchio di peripezie che ci hanno portato fin qui. >
< Vi state pentendo della scelta? >
< Contessa, sapete come la penso. >
< Vedrete che con il tempo mi ringrazierete… Sì è fatto molto tardi e sarà meglio che mi ritiri nella mia stanza. Sarò qui accanto alla vostra se avrete bisogno di me. Naturalmente per le faccende urgenti, Conte. >
< Starò bene. Almeno lo spero. >
< Buonanotte, Conte. >
Dopo aver salutato la Contessa Madre e aver chiuso la porta della sua stanza, Elliot non poté immaginare di trovare due ospiti seminude.
< Buonasera, Conte. Vi stavamo aspettando. >
Vedendo che si trattavano delle due figlie del duca, l’uomo fu allibito e non poco preoccupato.
< Che cosa ci fate voi due nella mia stanza? >
< Volevamo tenervi un po’ di compagnia > rispose Greta < Io e mia sorella Sofia sappiamo che non vi sentite a proprio agio nel castello di nostro padre e vorremmo fare di tutto per aiutarvi.
< Non ce ne sarà bisogno. Sto bene. >
< Conte, non dovete avere paura di noi. non mordiamo… Almeno per ora > rispose Sofia divertita mentre lo stava spogliando.
< Che cosa state facendo? Vi prego, sono molto stanco e ho bisogno di dormire… >
Capendo che non era così difficile convincere l’uomo, Greta e Sofia spinsero l’uomo sul suo letto mentre si preparavano a fare qualche giochetto sessuale e a farlo godere come non gli era mai successo.
< Conte Grey, avete mai fatto l’amor con due donne simultaneamente? >
< Assolutamente no. e se volete saperlo, io sono felicemente fidanzato. >
< Con chi? Non vi preoccupate, Conte. Non siamo gelose. >
Mentre Elliot continuava a cadere sotto il loro desiderio, non poté che respirare affannosamente.
< Lasciatevi trasportare > gli sussurrò Sofia mentre gli mordeva il lobo destro < Vedrete che dopo vi sentirete meglio. >
< Vi prego signorine, io non sono l’uomo per voi. >
< Non è vero > protestò Greta < Non possiamo godere di molti uomini visto che siamo sempre rinchiuse nel castello e nelle nostre stanze. Il tempo non passa mai in questo castello… Il vostro arrivo è stato un segno che le nostre vite potevano cambiare per sempre. >
Anche la vita dell’uomo poteva cambiare in quell’istante, non facendo nulla per difendersi.
< Prima di poter contemplare le nostre carezze, bevete questo > fece Greta porgendogli il bicchiere.
< Che cos’è? >
< Una bevanda che ingerita vi terrà in forma tutta la notte… per noi… >
< Siete sicure? Non ho mai sentito di questa bevanda in tutto il Regno. >
< E’ stata appena elaborata da un medico di nostra fiducia. Bevete tranquillo, Conte. Fidatevi di noi. >
senza obiettare minimamente, il giovane Conte bevve il composto tutto d’un fiato prima di cadere in un sonno profondo dopo alcuni secondi.
< Che sciocco di un uomo > fece Greta con tono disgustato < Un vero ingenuo. >
< Greta, adesso tocca a te finire il Conte. Prendi il coltello. >
Tirando fuori l’arma sotto un nascondiglio nelle vicinanze, la sorella maggiore si apprestava ad uccidere il giovane uomo fissandolo con sguardo carico d’odio.
Ma le sue intenzioni furono subito interrotte quando qualcuno bussò alla porta.
< Chi diavolo può essere a quest’ora? > sussurrò Sofia con tono nervoso.
Capendo che era il loro padre intenzionato a dare la buonanotte al Conte, le due ragazze ebbero paura di farsi scoprire.
< Che cosa stai facendo, Sofia? >
< Scappo dalla finestra, stupida. Non voglio che mio padre ci becchi infragrante. >
< Non succederà se non gli apriamo. Finiamo l’uomo e ce ne andiamo. >
< No! non rimarrò un secondo di più in questa stanza! >
Impaurita per la situazione che si poteva creare, alla fine anche Greta dovette resistere e provare  a scappare dalla finestra.
Ma i sospetti del padre non vedendo che l’ospite non rispondeva, lo spinsero ad entrare senza il suo permesso cogliendo sul fatto le sue due figlie.
< Padre! >
Prima che potessero fuggire dalla finestra, L’uomo le prese per i capelli e le riportò nella camera.
< Che cosa ci facevate voi due nella camera del Conte?! Per di più mezze svestite. Spero che non sia quello che sto pensando. >
< Non è colpa nostra, padre > rispose frettolosamente Greta < E’ stata lei a dirci di uccidere il Conte. >
< Perché vostra madre vi avrebbe detto una cosa del genere?!>
Ma le due ragazze non risposero subito, guardandosi negli occhi molto preoccupate e intimorite.
< Parlate! O mi assicurerò di rinchiudervi in un convento! >
< Questo castello è simile ad un convento, padre. Non possiamo nemmeno uscire quasi mai. >
Nel sentire che Sofia gli aveva mancato di rispetto, la risposta del padre non si fece attendere, dando uno schiaffo sonoro alla ragazza.
< Ditemi perché vostra madre aveva intenzione di incaricare voi di uccidere il Conte, altrimenti ne risponderete personalmente voi. >
< Ci ha solo detto che era per il bene della nostra famiglia. Il Conte Grey non ha mai legato con voi e di conseguenza voleva toglierlo di mezzo. In sostanza per farvi un favore, padre > rispose Greta parlando tutto d’un fiato.
Non credendo a quello che stava udendo, alla fine l’uomo cacciò via le due ragazze dalla stanza del Conte con effetto immediato.
< Sofia. Perché il Conte non si sveglia? >
< L’abbiamo addormentato con un sonnifero. Si riprenderà molto velocemente. >
< Lo spero per voi. Adesso uscite immediatamente da qui e dalla mia vista. Domani mattina parlerò con vostra madre e mi assicurerò che voi non entriate mai più nei miei affari. Siete ancora troppo ingenue per queste faccende. >
< Ci dispiace, padre. Davvero. >
< Oh, lo immagino. Adesso andiamo a dormire. Non voglio più parlare di questa situazione con voi due. >
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cinquanta sfumature di... / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94