Film > Labyrinth
Segui la storia  |       
Autore: Fiore del deserto    12/04/2021    2 recensioni
A causa della sconfitta subita da Sarah diversi anni prima, il regno di Jareth rischia di andare incontro ad un pericoloso scioglimento di alleanze con il famigerato regno di Dullahan, dominato da un sovrano crudele e senza scrupoli. Quest'ultimo, tuttavia, è disposto a chiudere un occhio se Jareth sposerà la principessa Laryna, figlia del re di Dullahan. Non esattamente una storia romantica, Sarah si vedrà coinvolta nuovamente ad affrontare un' altra avventura nell'Underground... senza non incorrere in diversi pericoli.
Genere: Avventura, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
UNDERGROUND
 
Lo smodato desiderio di Laryna riguardo l’organizzazione di un matrimonio in grande, anzi, eccessivo stile, era stato realizzato in pochissimo tempo. Del resto, nessuno si azzardava nemmeno di pensare di deludere le aspettative della nuova regina.
Un matrimonio esagerato che prevedeva che ogni dettaglio fosse, per dirla in maniera riduttiva, impeccabile. Lo scenario era orchestrato da giocolieri e mangiafuoco, acrobati, contorsionisti e musicisti di altissimo livello. Per lasciare intendere il giudizio di Laryna riguardo i talenti coltivati nel regno di Goblin, naturalmente la nuova regina non ci ha pensato due volte ad assumere tali artisti che provenissero esclusivamente da Dullahan. Questa scelta, infatti, aveva già evidenziato il suo parere deludente nei confronti degli abitanti di Goblin, ma nessuno di questi osava fiatare. 
“Nessun matrimonio doveva essere più impressionante del mio” era stato l’ordine di Laryna. Quali siano state le spese ingenti per la realizzazione di tale evento, di sicuro, non sarà dato saperlo. Si sa solo che nessuno a Goblin aveva mai assistito ad una festa del genere.
Oltretutto, tale cerimonia carica di pomposità e lusso non solo deve confermare tutto il potere di Laryna, ma anche dare delle dimostrazioni e immense soddisfazioni al popolo di Dullahan e – naturalmente – ai genitori di lei.
Clamorosamente in ritardo, il matrimonio dei nuovi sovrani di Goblin non ha ancora avuto inizio: la tradizione, infatti, vuole che la celebrazione non può avere inizio prima dell’arrivo dei genitori della futura sposa. Dopo più di mezz’ora dall’effettivo inizio, il dignitario di corte annuncia finalmente l’arrivo dei sovrani di Dullahan e, finalmente, possiamo dare al lettore la possibilità di conoscere anche la madre di Laryna - anticipando il detto “tale madre, tale figlia” – ma ogni cosa a suo tempo.
Alla presenza di re Algol, gli invitati e abitanti del regno di Goblin sembrano tremano, al contrario di coloro che appartengono al regno di Dullahan che, a loro volta, mostrano nei loro volti un fortissimo senso di orgoglio nell’essere governati da un re come lui. La moglie di Algol, tornando a lei, si chiama Lavandula ed è incredibilmente uguale alla figlia... non solo nell’aspetto. A differenza del marito che si mostra solenne, composto e rigido come un insigne re dal grande potere, Lavandula dimostra sin da subito di possedere una personalità al pari di Laryna, sfoggiando ogni preziosissimo gioiello presente sul suo corpo, dalla sfarzosissima collana di diamanti agli orecchini di medesimi brillanti che le cadono fino al collo, dai bracciali d’oro agli innumerevoli anelli costellati di pietre preziose, questi ultimi in particolari ben messi in evidenza effettuando continui gesti con le mani, come il sistemarsi ripetutamente i capelli color arancio aragosta ben acconciati o, in particolare, coprirsi le labbra laccate di rossetto rosso fuoco per nascondere elegantemente qualche stridula risata. Stridula perché, per l’appunto, è proprio questo il suo timbro vocale. Per quanto riguarda l’aspetto, non esistono elementi che possano andare in contrasto con quelli di Laryna, se non fosse per qualche rughetta leggera causata dall’età.
Il motivo del ritardo dei sovrani era derivato... dall’abito di Lavandula. Il fastosissimo abito rosso e giallo, con applicazioni di diamanti rossi e cristalli dello stesso colore e velo lavorato, pesava settanta chili e la regina di Dullahan aveva avuto così tante difficoltà ad entrare nella carrozza che doveva portare lei e il marito nel regno di Goblin.
Tra cerchi di metalli e metri di tessuto, insieme alle pietre preziose, c’era voluta più di mezz’ora solo per infilarle il vestito, per poi rimanere letteralmente bloccata dentro la carrozza. Solo dopo l’intervento di alcune guardie – sia di Dullahan, sia di Goblin – Lavandula era riuscita ad uscirne. Un abito pesante come una roccia che le aveva già causato diversi problemi ma che, per non rinunciare alla propria dignità di regina, aveva fatto giurare alle guardie che l’avevano aiutata a mantenere il silenzio se volevano mantenere il proprio posto di lavoro... e la loro vita.
Finalmente, adesso anche i due sposi possono fare il loro ingresso ed inaugurare l’inizio del matrimonio.
«Sua Maestà, Laryna regina di Goblin.» annuncia formalmente il ciambellano, spezzando l’attesa di tutti quanti.
Laryna effettua il suo ingresso, preceduta da Linaris che ha ricevuto l’immenso onore di poterla accompagnare lungo la navata della sala. Per l’occasione, Linaris sta indossando un abito Brunswick grigio scuro, ovvero un completo in due parti composto da un giacchino abbottonato sul davanti simile ad un pet en l'air, ma privo di scollatura e dotato da una lunga gonna abbinata, insieme ad un paio di maniche lunghe indossate a tre quarti.
Laryna sfoggia con alterigia smodata il suo sontuoso abito robe volante rosso veneziano composto da un corsetto molto aderente e due gonne ampissime sovrapposte. La particolarità dell’abito consiste nel vantare l’ampiezza esagerata dei fianchi ottenuta mediante il panier. Il corsetto è sagomato a cono, irrigidito mediante stecche di balena cucite all’interno, tra il tessuto e la fodera, finendo con un’estremità al punto di mostrare un’ampia scollatura quadrata. La parte frontale ha la piece d’estomac, una rigida pettorina a triangolo ornata da innumerevoli piccoli rubini. Le maniche sono lunghe fino al gomito, aderenti e impreziositi da rubini rossi in corrispondenza di tale parte.
Le scarpe realizzate della stessa stoffa e colore dell’abito, infine, sono molto raffinate e preziose e tendono a farle sembrare i piedi molto piccoli, quindi strettissime e con tacchi alti, ornate con fibbie abbellite di gemme rosse. La tomaia è punta e incurvata verso l’alto, mentre i tacchi alti sono in oro. Linaris la accompagna con formale fierezza verso il trono, dove però Laryna non può ancora sedersi.
Deve restare in piedi per attendere lo sposo.
La regina Lavandula ha occhi solo per la figlia, vantando tutto il suo gracchiante orgoglio ed eccessiva boria riguardo la sua Laryna come ogni povera madre, non facendo altro che straparlare di lei e di vantare a tutti di aver già capito sin dall’inizio che si trattasse di un’ottima figlia quando era ancora nella sua pancia, dal modo deciso in cui scalciava. Sembra, però, che Lavandula sia soprattutto interessata al lussuoso e pomposo corredo della figlia, in quanto concentra vistosamente la sua ammirazione verso il suo vestito e i suoi gioielli. La corona da regina, in un certo senso, insieme alla sua unione con il nuovo re di Goblin, sembra passare in secondo piano.
Già, il nuovo re di Goblin. 
«Sua Maestà, Onyx il re di Goblin.» lo presenta a gran voce il dignitario di corte, ottenendo l’attenzione di tutti quanti.
Onyx fa il suo ingresso, sfoggiando il suo habit à la française dalle lunghe maniche color nero corvo e adornato da decorazioni in fili d’oro ben abbinato alle culottes lunghe fino che si fermano con una fibbia sotto al ginocchio e sopra le calze, lo jabot in pizzo è bianco ed è allacciato a nodo.  L’habit à la française è slacciato in modo da lasciare ben visibile il gilet color avorio chiaro e, per finire, le calzature sono costituite da un paio di scarpe scure, lucide e con il tacco basso. Ad ogni modo, l’abito è in tessuto molto pregiato ed elaborato con decorazioni in oro e, per evidenziare il suo potere, Onyx inizia già a sfoggiare sulla propria testa la corona un tempo appartenuta a Jareth.
Offre i suoi omaggi al re Algol e alla regina Lavandula, facendo un formale inchino. Al contrario di come tutti quanti si aspettano, Laryna compresa, re Algol esprime il suo disappunto.
«Chi è costui?» domanda Algol con fredda calma.
 
Nel frattempo
 
Quando Sarah e i suoi amici vengono catapultati nei giardini del castello di Jareth, il cuore della giovane donna manca un battito alla vista di una brutta sorpresa. Non è tanto il fatto di ritrovarsi nello stesso punto in cui Jareth aveva enunciato il suo esilio, ma è la presenza di una nuova scultura a spezzarle il cuore.
Al posto della statua che raffigurava la madre di Jareth, è stata eretta una scultura ritraente le fattezze di Laryna. La statua in marmo bianco e in oro la raffigura con la corona sulla testa, in posa di una divinità suprema che si accinge a guardare gli spettatori con aria di superba autorità. Ai piedi della scultura c’è una targa d’oro con inciso “Laryna, la vera Regina di Goblin”.
Tale gesto, intuisce Sarah, è la dimostrazione che la loro assenza nell’Underground è stata sufficiente per Laryna per poter consolidare ignobilmente tutto il suo potere. Quale mente così meschina poteva mai fare un torto così grande ad una defunta regina tanto amata, dall’animo nobile e benevolo? Facile prendersela con una scultura di qualcuno che ormai non c’era più, stanno commentando Sarah e i suoi amici.
«Allora, come facciamo ad entrare?» domanda in seguito Hoggle.
Sarah scuote la testa e cerca di farsi venire in mente un’idea.
«Penso che prima dovremmo liberare Jareth.» afferma lei, constatando che non potranno esserci molti controlli dato che sono tutti quanti concentrati sulle nozze dei due nuovi sovrani.
«D’accordo, ma come facciamo a...» Hoggle viene interrotto da un’involontaria zampata partita da Ludo, il quale cercava solo di scacciare via una foglia volatagli sul muso. Senza farlo apposta, nella sua goffaggine crea un piccolo trambusto, facendo cadere Hoggle col sedere per terra.
«Accidenti, bestione che non sei altro!» lo rimprovera il nano «Prima o poi, la tua mole ci causerà dei seri problemi!»
Il povero Ludo emette dei lamenti, cercando di giustificarsi e di chiedere scusa e in quel momento Sarah viene colta da un’idea.
«Ludo!» esclama lei con gioia «Ci hai appena fornito una soluzione.»
«Ludo ha aiutato?» domanda il bestione con voce felice.
«Ma cosa?» gracchia Hoggle «Ma se mi ha appena fatto cadere per...»
«Sarà proprio Ludo a farci entrare nelle prigioni.» annuncia Sarah, rimproverandosi di non averci pensato prima.
Realizzando che il castello brulica di gente di ogni angolo di Goblin e Dullahan, sicuramente farsi notare mettendo in mostra la forza bruta di Ludo non è delle migliori idee, ma può fare buon gioco se si tratta di superare le prigioni e aiutare Jareth.
«Per di più,» aggiunge Didymus «allorché dovessimo ricevere qualche tedio, faremo provare a quei bravacci la dolce fragranza di questo.» esclama facendo uscire dal suo taschino la fiala contenente il liquido della palude della Gora dell’Eterno Fetore.
Un piano molto semplice ma efficace che carica gli animi di ognuno di loro, ma devono fare in fretta. Non sembra essere rimasto molto tempo.
 
All’interno della nuda e fredda cella, Jareth sente scorrere attraverso la pelle ormai lacerata dalle torture delle dolorose sensazioni che mai aveva provato in vita sua. L’orgoglio gli ha permesso di poter resistere, ma mai avrebbe immaginato cosa provasse un corpo mortale, flagellato da crudeli tormenti segnati dalle strazianti cinghie del flagrum. Oltre a quelle, si chiede, quanti altri dolori riescono a percepire i corpi dei mortali?
La sua posizione attuale, con le braccia straziate sollevate dalle pesanti catene ai polsi, gli impedisce di poter provare anche solo per qualche minuto un senso di sollievo. Questo, dunque, è ciò che si chiama dolore ed ora Jareth lo sa benissimo.
I suoi pensieri scompaiono di colpo quando sente un forte trambusto di cui ne ignora completamente la natura.
«Ma cos...?» urla una voce di qualche guardia «Cosa sta succedendo?»
Un ruggito fa eco su tutta la prigione.
«Fermi, in nome del...» esclama una guardia.
Jareth solleva il volto in direzione della porta, senza capire cosa stia accadendo.
«Oh, buon Cielo...» un’altra voce di una guardia inizia a lamentarsi verso qualcosa di sgradito «Cos’è questa puzza?»
Un altro ruggito e altri lamenti delle guardie. Dei passi molto pesanti si fanno sempre più vicini verso la cella di Jareth e quest’ultimo alza la guardia, confuso più che mai. Non ha tempo di farsi ulteriori domande, poiché qualcosa ha già spaccato la porta della cella con un colpo solo.
Un grosso bestione dal lungo pelo rossiccio e un paio di corna sul capo ha appena fatto il suo ingresso, seguito da una bestiolina in groppa ad un cane bianco e grigio e da due figure che Jareth riconosce istantaneamente.
«Oh, mio Dio... Maestà...» esclama Hoggle in una smorfia di sgomento nel vederlo ridotto in quello stato dolorosamente assurdo.
«Jareth...» balbetta Sarah, accompagnata dai sentimenti di Hoggle.
Per quanto provi per lui degli impulsi mirati al risentimento e alla rabbia per come sia stata trattata ingiustamente, questa volta Sarah sente di provare un fortissimo senso di pietà.
«Orsù, fratello Ludo.» lo sprona Didymus «Non stare lì imbambolato, libera il nostro re.»
Non appena Ludo esegue l’ordine, rompendo le catene con estrema facilità grazie all’incredibile forza delle sue enormi zampe, Jareth cade rovinosamente per terra e trattiene un urlo di ulteriore dolore.
«Oh, mi dispiace tanto.» Sarah accorre in suo aiuto, come se la colpa della caduta accidentale fosse sua.
«Indelicato!» Didymus redarguisce Ludo, colpendogli un ginocchio col proprio scettro.
Impressionata dall’aspetto delle ferite sul corpo di Jareth, Sarah raccoglie la propria razionalità e gli offre il suo mantello.
«Cosa ti hanno fatto, maestà?» domanda Hoggle ancora confuso «Perché sei ridotto così? Chi ha osato farti questo?»
Tutte queste domande vengono rubate dalla bocca di Sarah, la quale non riesce a spiccicare verbo. Si limita solo a stare accanto a Jareth, cercando di coprirlo col mantello nella speranza di dargli un po’ di sollievo. Si è dimenticata di tutto il male che le ha fatto.
Con un filo di voce, Jareth comincia a spiegare per filo e per segno cosa Laryna e Onyx gli hanno fatto, dal togliergli l’immortalità alle torture, lasciando che Sarah e gli altri rimangano sbigottiti parola dopo parola.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Labyrinth / Vai alla pagina dell'autore: Fiore del deserto