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Autore: Fiore del deserto    12/04/2021    2 recensioni
A causa della sconfitta subita da Sarah diversi anni prima, il regno di Jareth rischia di andare incontro ad un pericoloso scioglimento di alleanze con il famigerato regno di Dullahan, dominato da un sovrano crudele e senza scrupoli. Quest'ultimo, tuttavia, è disposto a chiudere un occhio se Jareth sposerà la principessa Laryna, figlia del re di Dullahan. Non esattamente una storia romantica, Sarah si vedrà coinvolta nuovamente ad affrontare un' altra avventura nell'Underground... senza non incorrere in diversi pericoli.
Genere: Avventura, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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UNDERGROUND
 
Disgustati da ciò che Jareth ha subito, Sarah reagisce immediatamente e chiama a raccolta l’attenzione di tutti quanti.
«Hanno infranto i principi delle Antiche Leggi.» esclama lei con sicurezza, asserendo che quanto hanno fatto è stato più che sufficiente perché si dessero la zappa sui piedi.
Jareth, accovacciato per terra e coprendosi con il mantello, le domanda a cosa si stia riferendo e Sarah chiede ad Hoggle di tirare fuori il libro dalla copertina rossa.
Sarah ritrova subito la pagina interessata ed è pronta ad elencare tutto ciò che può essere usato contro Laryna e Onyx. Jareth, tuttavia, la ferma.
«Metti via quel libro, Sarah.» chiede con un tono che né Sarah né nessuno tra i suoi amici, hanno mai sentito. È una voce arrendevole, Jareth sembra aver perduto tutta la sua arroganza.
«Perché dovrei?» gli chiede «Qui c’è scritto tutto ciò di cui hai bisogno per poter riprendere il tuo titolo di re.»
«Onyx e Lavernia hanno ormai cambiato il destino di Goblin.» risponde Jareth gettando uno sguardo debole verso il pavimento.
«Ma cosa dici?» Sarah cerca di riprenderlo.
«Ho permesso che i miei sentimenti prendessero il sopravvento sulla mia ragionevolezza.» continua Jareth, sgretolato dai rimorsi «No, peggio. Ho lasciato che quella lingua biforcuta di Laverna mi seducesse al punto da ingannarmi e di permettere che io ti esiliassi.» guarda Sarah, riferendosi a lei «Non ho saputo onorare la mia intelligenza, né il mio cuore, né la mia corona. Mi detesto e merito di rimanere qui.» sospira sempre più corroso dai sensi di colpa.
Si adagia accanto all’angolo di un muro della cella, coprendosi sempre di più con il mantello come per farne un bozzolo per proteggersi.
«Oh, andiamo, maestà.» lo incoraggia Hoggle «Tutti facciamo degli sbagli.»
Jareth non risponde.
«Non vi angustiate, sire.» interviene Didymus.
«Jareth, re di Goblin.» aggiunge Ludo.
Sarah si avvicina al sovrano del Labirinto e gli poggia con estrema delicatezza una mano sulla spalla.
«Io ti perdono, Jareth.» gli dice con la stessa dolcezza e con lo stesso timbro vocale che, un tempo, aveva usato con Hoggle dopo avergli perdonato il tradimento mediante la pesca avvelenata offertogli da Jareth.
Quelle parole riescono a far riaccendere lo sguardo di Jareth, riassumendo una luce energetica. La testardaggine, l’arroganza e la voglia di andare avanti hanno sempre fatto parte di lui, immortale o no. Si alza da terra e, dopo aver sorriso a Sarah, gli chiede di leggere le righe di quel libro.
 
Dopo aver letto ed interpretato ogni paragrafo interessato, Jareth quasi si dimentica delle ferite sul suo corpo e del fitto dolore che gli causano. Una ruggente grinta scorre dentro di lui.
«Andiamo adesso.» dichiara con la sua solita fierezza «Ho delle faccende da sistemare.»
Queste parole caricano gli animi di Hoggle, Ludo e Didymus che, a sua volta, sprona Ambrogio a “galoppare”. Sarah, dal canto suo, guarda Jareth come per manifestargli di essere fiera di lui.
«Ma prima,» aggiunge Jareth «ci sono due cose da fare.»
«Oh...» si stupisce Hoggle, insieme a Ludo e Didymus «E quali, maestà?»
Jareth stira le labbra in un sorriso beffardo.
«La prima cosa da fare,» risponde «tocca solo a me farla. Ed è questo.» afferra velocemente il volto di Sarah e le ruba un bacio di riconciliazione, lasciando tutti quanti sbalorditi – Sarah più di tutti.
Sarah non si aspettava minimamente un gesto simile, eppure lo accetta. I suoi occhi, dapprima spalancati per essere stata colta di sorpresa, iniziano a chiudersi per la piacevole sensazione. Accettando il bacio, Sarah ha come dichiarato a Jareth di aver accettando la sua richiesta implicita di rappacificamento.
Ludo si copre gli occhi, ridacchiando timidamente.
Non appena Jareth si separa dalle labbra di Sarah, dopo averle offerto uno sguardo pieno di intesa, si rivolge di nuovo ai presenti.
«La seconda cosa da fare,» dice con più serietà «dobbiamo farla insieme.»
«E cioè?» chiede Hoggle.
«C’è qualcun’altro, oltre me,» risponde il sovrano del Labirinto «che deve essere liberato.»
Sentendosi richiamato, Ludo emette il suo ruggito di battaglia. Il suo urlo echeggia per tutta la prigione, ormai completamente priva di guardie e pronta per essere svuotata da ogni prigioniero rinchiuso ingiustamente lì dentro.
 
Nel frattempo
 
«Perché mai costui è in veste di sovrano di Goblin?» è la tagliente domanda di re Algol «Non è a te che ho destinato mia figlia.»
Onyx sembra essere imbarazzato di fronte a quelle parole inaspettate. Infatti, la sua arroganza di re sembra sgretolarsi di fronte alla potente figura di Algol, il quale continua a fissarlo come per fulminarlo letteralmente con lo sguardo. Al cospetto di un re di famigerata potenza, Onyx non può fare altro che sbiancare dalla paura e di tremare.
Ci pensa una risata frivola e schiamazzante della regina Lavandula ad interrompere il silenzio.
«Oh, caro.» alterna le futili risate, perlopiù simili a quelli di una lamentosa sirena «La nostra bambina è diventata impossibile.» si copre di pochissimo le labbra mettendovi sopra una mano per coprire le risate, ma è palese a tutti che lo faccia solo per mettere in mostra i suoi costosissimi anelli «La mia Laryna è sempre stata tale e quale a me e ha sempre amato fare sorprese. È vero che nella lettera che ci ha mandato per partecipare al suo matrimonio ha scritto che ci sono stati dei cambiamenti, ma ti assicuro che, in quanto a sorprese, molte volte Laryna batte persino sua madre.» fiumi di fastidiose risate. 
Re Algol non sembra aver prestato attenzione alle frivole parole della moglie, concentrandosi più che altro verso Onyx.
«Vuoi dirmi perché mai indossi tu la corona?» insiste Algol sempre rivolto verso Onyx, mantenendo una severa calma.
Laryna osserva tutta la scena con occhi molto duri, aspettandosi una risposta di Onyx degna di un re. Allo stesso modo, Linaris è divisa tra il senso di angoscia per la disapprovazione del re di Dullahan e la tiepida speranza che il figlio possa farsi valere.
Agli occhi di tutti i presenti, Onyx sembra un pulcino bagnato che tenta di mostrare il suo sconosciuto valore di fronte ad una possente aquila come Algol, che a sua volta non ha bisogno di alzare la voce o di mettere in mostra il suo titolo di re per farsi rispettare.
«Non rispondi?» continua il re di Dullahan senza cambiare tono «Chiedo scusa, ma proprio non riesco a capire.»
Lavandula sta per pronunciare qualcosa, forse in difesa di Onyx, ma Algol non la lascia proseguire.
«Ho promesso nostra figlia al re di Goblin, Jareth, figlio di Aristos.» il re di Dullahan alterna lo sguardo verso la moglie e la figlia, anche se quanto sta dicendo è indirizzato a tutti quanti «L’ho presentata con il titolo di principessa, ma oggi la ritroviamo come regina. Poi, come se non bastasse, spunta questo tipo vestito di tutto punto che si pavoneggia con la corona di Jareth. E, infine, non appena gli chiedo legittime spiegazioni, non sa nemmeno cosa rispondermi.» prende una piccola pausa, notando come Onyx sia visibilmente a disagio «Le risposte sono due.» continua Algol con affilata pazienza «O tutto questo non è altro che uno scherzo da matrimonio, oppure Laryna e gli abitanti di questo regno vogliono solo prendere in giro l’autorità del re e della regina di Dullahan.» questa volta la sua voce si incrina leggermente, ma Algol ritorna a riassumere la sua compostezza.
«Padre.» interviene Laryna, allontanandosi dal trono e lasciando indietro Linaris – la quale prende a seguirla come un cagnolino. C’è da aggiungere che Laryna e Linaris non hanno fatto altro che bruciare dentro di forte rabbia nel sentire tali parole da Algol, desiderose di distruggere Onyx da un momento all’altro per aver fatto una magrissima figura. Del resto, persino gli invitati non hanno fatto altro che confabulare giudizi poco generosi nei riguardi del loro nuovo re, incapace di spiccicare una semplice spiegazione di fronte ai genitori della nuova regina. “Cominciamo bene”, “Ma che razza di re è mai questo, se non è nemmeno capace di difendersi?”, “E questo dovrebbe essere il re che dovrebbe rappresentarci e difenderci?”, avranno sicuramente pensato.
«Posso spiegare tutto io.» Laryna si mette in mezzo tra suo padre e Onyx, facendo gli occhi innocenti ai suoi genitori «Vedi, durante il mio alloggio nel regno di Goblin, sono successe tantissime cose. Tanto per iniziare, l’ormai ex, re Jareth non si è dimostrato all’altezza delle mie aspettative e nemmeno di quelle del suo popolo. Sono stati proprio i suoi sudditi che, ormai stanchi delle continue superficialità di Jareth, hanno deciso di destituirlo e hanno scelto me come degna regina. Inoltre,» indica Onyx con il palmo della mano rivolto verso l’alto «questo valoroso gentiluomo ha dimostrato di nutrire un forte sentimento di devozione verso me. Così, ho deciso di renderlo degno della corona...»
Con risolutezza, ma anche con garbo, Algol la blocca facendo un cenno con la mano.
«E dimmi, Laryna,» chiede con severa dignità «a parte tutte queste assurdità che mi hai detto, sei soddisfatta di aver scelto un tipo così timoroso come nuovo re e marito?»
Nei suoi occhi Laryna scorge una dura delusione.
«Mio signore,» Linaris invade il discorso tra Algol e sua figlia, prendendo parola eseguendo un formale inchino «se posso permettermi...»
«Che ruolo ha» chiede Algol a Laryna come se Linaris non esistesse «questa madama per poter parlare con me?»
«È la mia dama di compagnia, padre.» spiega Laryna «Ed è la madre del mio futuro sposo.»
«Di cui ancora non so il nome.» Algol guarda Onyx.
«Io sono Onyx, mio signore.» risponde finalmente, anche se titubante.
«Oh,» dice il re di Dullahan «allora ce l’hai la lingua. Poco male, credevo che mia figlia avesse scelto uno stolto per marito, oltre che un pusillanime.»
Laryna lancia uno sguardo di aiuto alla madre, come per esclamarle “Fai qualcosa!”.
«Ma caro,» Lavandula accoglie l’implicita richiesta di aiuto della figlia «non c’è bisogno di accanirsi così tanto. Se la nostra bambina ha preso una decisione del genere, avrà avuto i suoi motivi. Probabilmente, il nuovo re di Goblin ha solo una natura timida per via della sua giovane età. Chissà, con il tempo questa timidezza inizierà a scomparire. Fallo per la nostra bambina.»
«Forse è così.» sentenzia re Algol, raccogliendo tutto il suo buon senso di re per cercare di accontentare la sua bambina.
Onyx tira un sospiro di sollievo, anche se ottiene da Linaris un’occhiataccia.
Laryna, contemporaneamente, nasconde il suo senso di angoscia lasciando prevalere la sua gioia che il padre abbia accettato la sua serie di “cambiamenti”. Lavandula le dona uno sguardo di altezzosa complicità.
«D’accordo.» prosegue Algol alleggerendosi un po’ «La felicità di mia figlia vale prima di tutto. Sono spiacente di aver interrotto il vostro matrimonio. La cerimonia può procedere.»
Nessuno può avere il tempo di tirare un sospiro di sollievo, dato che nella sala irrompe una voce femminile.
«Fermatevi!»
Tutti i presenti si girano in direzione della voce, chiedendosi chi mai sia quella misteriosa giovane umana.
Laryna spalanca la bocca come uno stoccafisso, tra lo stupore e l’accecante rabbia. È Sarah.
  
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