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Autore: CatherineC94    12/04/2021    0 recensioni
Sirius vive nel caos della sua vita, che finalmente ha un senso.Sulle pareti scarne di quella prigione però, non ritrova più nemmeno il suo nome.Invece adesso sprofonda, senza riuscire a risalire più.(Questa raccolta partecipa/è stata scritta per l'iniziativa "Apri le challenge" indetta da Gaia Bessie su Facebook)
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'I Malandrini'
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Disordine
 
 
Sirius vive nel caos della sua vita, che finalmente ha un senso.
 
«Questa stanza è un disastro» afferma il Prefetto.
Sirius e James non alzano nemmeno gli occhi, Peter si guarda intorno.
«Ti vedo concentrato, James» dice invece Sirius in direzione dell’amico
che aggrotta le sopracciglia in modo convulso.
«Sto scrivendo una poesia» esclama fiero.
«Ah, anche poeta?» chiede.
Tutti e tre lo guardano sbigottiti.
«Si! Per la Evans, crede che io sia un demente…» spiega.
«Ha ragione» dice annuendo Remus.
«Finitela traditori» urla James lanciando qualche cartaccia addosso ai tre.
«Ma questa da Natale che sta qui?» chiede Sirius schifato.
«Di quale anno?» chiede James meditabondo.
Lo sguardo di Remus è rassegnato, fino a quando non inizia ad imprecare contro i tre.
 
 
 
 
 
Sulle pareti scarne di quella prigione però, non ritrova più nemmeno il suo nome.
 
 
Non ricorda più quanti giorni siano passati, quanti mesi o anni abbiano solcato quella stanza cupa. Sa che non è nemmeno più lì, chiuso in un frantumato essere, spezzato dal senso di colpa e del tempo.
I loro visi lo stanno guardando, inespressivi.
Il pianto di un bambino, che scalpita. Il suo pianto che si tramuta in grido straziato.
Sirius è schiacciato dal disordine.
Le persone, i momenti, le colpe la rabbia lo stanno schiacciando.
«Non metterò in ordine, Lunastorta. Voglio soffocare sotto questo peso» urla.
E poi ride, rauco.
La risata gli ricorda che ha una voce, un nome, una testa.
Nel petto nulla.
Sirius è schiacciato.
Chi è?
 
 
 
 
 
Invece adesso sprofonda, senza riuscire a risalire più.
 
 
 
«Quando ti deciderai a mettere in ordine questa tana?» chiede.
Il tono è inquisitorio, come i baffetti che si ostina a tenere.
Sirius nemmeno lo ascolta, si volta sbuffando.
Gli occhi seguono il vasto assortimento di ogni genere di chincaglieria
che ormai sbiadita e corrosa dal tempo sembra parte di un mausoleo.
Remus gli lancia uno sguardo in tralice.
«Perché non ti fai gli affari tuoi?» replica stizzito.
Lui non capisce, lui vuole andare avanti.
Sirius invece è in bilico, aggrappato ad una corda consunta con il passato.
La nostalgia lo divora, allo stomaco una morsa che gli fa trattenere il respiro.
La corda si spezza, Remus invece va via amareggiato.
 
 
 
 


Note.
Questa piccola flash partecipa alla challenge, spero vi piaccia.  Prompts: "Ah anche poeta" e "Chincaglieria".Un abbraccio.
   
 
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