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Autore: l_s    28/08/2009    4 recensioni
Incredibile a dirsi, sintesi naturale e autentica di uno schizofrenico anno della mia vita.
Di pugnalarmi il cuore
ho tentato
troppo a lungo
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Allora dimmi che vuol dire
deteriorarsi e stare bene,
non soffrire, non impazzire
col progressivo imbruttire.

E gli altri lo vedono,
che il tuo fascino è esaurito,
che il tuo disco si è rotto
o, semplicemente, è finito,
che i tuoi sospiri tacciono,
e no, non ti piacciono,
che non sai più cantare,
stonare, stupire,
parlare, persino!

E allora provi a raccontare,
ma la voce è cambiata,
non appartiene al mare,
ai brividi, all'estate;
è quella di tutti,
il tono consueto
che non s'alza o abbassa
per non essere indiscreto,
è quello di tutti,
da tutti compreso,
persino da te che
l'avresti ripudiato.


E perché goffamente
continui a lottare?

Che senso ha il lamento
se non sai parlare?

Cos'ha che non va
l'esser matto o normale?

Cos'hai da girare
ancora qui intorno?


E perché stai morendo
da tre secoli e un giorno?


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Ho scritto questa poesia un po' di tempo fa. La sento mia ora più che mai.
   
 
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