deteriorarsi e stare bene,
non soffrire, non impazzire
col progressivo imbruttire.
E gli altri lo vedono,
che il tuo fascino è esaurito,
che il tuo disco si è rotto
o, semplicemente, è finito,
che i tuoi sospiri tacciono,
e no, non ti piacciono,
che non sai più cantare,
stonare, stupire,
parlare, persino!
E allora provi a raccontare,
ma la voce è cambiata,
non appartiene al mare,
ai brividi, all'estate;
è quella di tutti,
il tono consueto
che non s'alza o abbassa
per non essere indiscreto,
è quello di tutti,
da tutti compreso,
persino da te che
l'avresti ripudiato.
E perché goffamente
continui a lottare?
Che senso ha il lamento
se non sai parlare?
Cos'ha che non va
l'esser matto o normale?
Cos'hai da girare
ancora qui intorno?
E perché stai morendo
da tre secoli e un giorno?
continui a lottare?
Che senso ha il lamento
se non sai parlare?
Cos'ha che non va
l'esser matto o normale?
Cos'hai da girare
ancora qui intorno?
E perché stai morendo
da tre secoli e un giorno?
__________________________________________________________________________________________________________________________________
Ho scritto questa poesia un po' di tempo fa. La sento mia ora più che mai.
Ho scritto questa poesia un po' di tempo fa. La sento mia ora più che mai.