Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: dramione5    14/04/2021    1 recensioni
Sono passati tre anni dalla fine della Guerra Magica. L'eroina del mondo magico viene colpita un giorno da un incantesimo di magia oscura che, come primo effetto, le fa perdere la memoria di quei tre anni e dei suoi avvenimenti più importanti tra cui la sua relazione con Draco. Chi è stato a lanciarle l'incantesimo e perché? Draco riuscirà a ricostruire il suo rapporto con Hermione?
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La prima cosa che Hermione notò, ancora in dormiveglia, fu un insolito peso che le premeva soprattutto sullo stomaco e non le permetteva di muoversi. Aggrottando la fronte con ancora gli occhi chiusi portò le mani in avanti per spostare da sé Grattastinchi quando esse si scontrarono contro un fianco morbido. Aprì gli occhi ricordando chi si fosse sdraiato su di lei e il cuore prese a battere all'impazzata pervasa da un senso di gioia ed euforia mai provati prima. Poteva sentire il viso di lui incastrato nell'incavo tra il collo e la spalla ed il suo respiro regolare, che le faceva venire la pelle d'oca, poco sotto l'orecchio. Riuscì a malapena a distinguere i suoi capelli chiari nel buio che li circondava e distrattamente si chiese se fosse ancora notte. Appena però riconobbe, una volta che i suoi occhi si adattarono al buio, la trama della coperta che li copriva ricordò tutto ed il suo corpo si irrigidì. La spensieratezza e la gioia di qualche attimo prima scomparvero sostituite dall'angoscia e dalla paura. Rimase immobile, paralizzata ripensando a ciò che aveva visto. Probabilmente svegliato dal suo respiro leggermente affannato lo sentì muoversi su di lei e allontanare il viso dal suo collo. Rabbrividì avvertendo già la mancanza di quel contatto caldo e confortevole e girò il capo nella sua direzione per guardarlo in viso. Il suo sguardo venne prontamente ricambiato e le si mozzò il fiato tanto erano intensi e profondi i suoi occhi. Non ricordava di aver mai ricevuto uno sguardo così intriso di dolcezza e allo stesso tempo di un altro sentimento che la fece arrossire violentemente. Era bello come un angelo eburneo ed etereo scolpito nel marmo, non c'era nulla in quel momento che potesse scalfire la sua bellezza, nemmeno i capelli arruffati e l'aria ancora un po' assonnata. Il suo sguardo dal viso si spostò sui loro petti uniti e poté giurare di aver visto per un attimo i suoi occhi oscurarsi. A Draco non sfuggì lo sguardo di lei e facendo leva sulle mani accanto alla sua testa si puntellò sul materasso per sollevare di poco il busto e non pesarle addosso. Un forte senso di vuoto però la colpì inaspettatamente e prima che potesse rifletterci passò le mani sulla sua schiena e lo spinse verso il basso volendolo sentire sopra di sé. I loro corpi aderirono nuovamente, lo abbracciò più stretto e mentre poggiava il capo sulla sua spalla poté sentirlo chiaramente fremere. Chiuse gli occhi e rabbrividì quando avvertì il suo fiato caldo infrangersi contro il suo collo. Con lentezza fece scorrere le mani tra i suoi capelli soffici sentendolo trattenere il respiro ma poi per un attimo le comparve davanti l'immagine dei suoi capelli candidi imbrattati di sangue. Di riflesso li strinse e riaprì di scatto gli occhi volendo cacciare via dalla sua mente quel ricordo. Draco le accarezzò e baciò il viso con dolcezza per rassicurarla e distrarla avendo notato il suo irrigidimento ed Hermione inizialmente si lasciò andare andandogli incontro, volendo dimenticare. La Grifondoro cercò con disperazione le sue labbra per sentirne la morbidezza, per convincersi che lui fosse reale e si aggrappò alle sue spalle quando con la testa che le girava subì in risposta il suo dolce assalto alle sue labbra e al suo cuore. Non ricordava di averlo mai visto nè sentito così appassionato e poco controllato come in quel momento. I baci infatti si facevano più profondi ed Hermione non riusciva a pensare ad altro che al suo sapore e alla sua dolcezza. Trattenne il fiato per un momento sorpresa quando Draco passò un braccio dietro la sua schiena per farla aderire ancora di più al suo petto. La riccia si chiese che significato avesse tutto questo per lui ma soprattutto che cosa provasse lei. Sapeva in cuor suo che non avrebbe potuto capirlo senza esaminare le sensazioni legate all'allucinazione che aveva avuto. Si sforzò perciò di ricordare il corpo straziato e privo di vita di Draco e immediatamente un forte dolore al petto la colpì. Represse un piccolo singulto ma Draco non l'avvertì intento a baciarle il collo incoraggiato dalla mano di lei tra i suoi capelli. Hermione si fece coraggio e decise che era su quel ricordo che doveva insistere per capire. Provò a riportare alla mente i suoi pensieri e sentimenti e rivide le sue mani tentare di scuoterlo, di svegliarlo e il suo viso delicato così deturpato... "Se muore lui muoio anch'io", ecco cos'aveva pensato in quel momento e che ora le era chiaro. Annaspò alla ricerca di aria mentre una chiara consapevolezza si faceva strada in lei e Draco si staccò dal suo viso per guardarla con una espressione confusa, poi preoccupata e infine piena d'orrore. Hermione non riuscì ad afferrare le parole che stava pronunciando e stordita dall'enormità di ciò che aveva appena compreso il cuore le si gonfiò mentre una lacrima le rigava inavvertitamente il viso.

<< Hermione>> sussurrò Draco con gli occhi vitrei mentre con il pollice tremante raccoglieva la sua lacrima. << Non avrei dovuto...>> disse a lei e a se stesso pensando a ciò che aveva appena passato. << Perché non mi hai fermato?>> le chiese con timore nella voce e con tono di scuse terrorizzato dall'idea di aver rovinato tutto, di aver superato il limite.

Hermione ancora sopraffatta non riuscì a dire nulla e Draco sentendo qualcosa spezzarsi dentro fece per spostarsi dal suo corpo. In quel momento però la riccia reagì e portando le mani all'improvviso sulle sue spalle, cogliendolo di sorpresa, lo attirò a sè e lo baciò con irruenza. Annegò in lui e assaporò i suoi baci con una nuova consapevolezza che le fece quasi uscire il cuore dal petto. Gli allacciò le braccia al collo per avvicinarsi ancora di più a lui ma Draco interruppe il bacio quasi bruscamente guardandola incredulo e apprensivo, capendo che c'era qualcosa che non andava. Hermione però avvertendo quel gesto come un rifiuto si rabbuiò e non riuscì a guardarlo in viso temendo irrazionalmente di essere derisa. Draco capì il fraintendimento e l'attirò a sé baciandola con maggiore trasporto per trasmetterle tutto ciò che provava per lei. Hermione allora si strinse a lui e pose una mano sul suo petto stupendosi nel sentire il suo cuore battere impazzito. La speranza fiorì in lei mentre la sua anima gioiva nell'avvertire le sue braccia avvolgere il suo corpo. Un dolore improvviso alla schiena però la fece gemere e Draco allontanò subito la mano da lei per ritrovarla coperta di sangue. Il biondo dopo aver ricevuto un cenno di assenso tolse dalle loro teste la coperta e per un attimo la luce del mattino li accecò. Appena riuscirono ad aprire gli occhi senza lacrimare volsero entrambi lo sguardo alle spalle della Grifondoro; alla vista di tutto il sangue che sporcava le lenzuola Hermione impallidì e trattenne un conato di vomito. Le tornò in mente la visione del corpo insanguinato e privo di vita di Draco e chiuse gli occhi di scatto per scacciare quell'immagine dalla testa. Il ricordo però andò avanti e con un senso d'orrore riaprì gli occhi fissandoli in un punto imprecisato della stanza. Voltò le spalle a Draco dimenticando come si facesse a respirare mentre si chiedeva che cosa le stesse succedendo. Questa volta aveva attaccato solo un pallido riflesso della sua mente ma se dietro la figura terrificante di Bellatrix ci fosse stato qualcuno in carne ed ossa? Per un attimo tornò a Hogwarts nella classe di difesa contro le arti oscure seduta al suo banco con la penna in mano per prendere appunti. I suoi occhi però non erano concentrati sul foglio dinanzi a sé ma su qualcosa di raccapricciante che le stava facendo chiudere lo stomaco. Per quanto avesse voluto distogliere lo sguardo da quello spettacolo improvvisato e orribile continuò a fissare ciò che si svolgeva sulla cattedra dell'insegnante. I suoi occhi correvano dal ragno che si contorceva quasi accartocciandosi su se stesso al viso pallido di Neville sul punto di svenire. Conosceva la maledizione che il professore stava infliggendo al povero animale e non poté non pensare alle altre due che l'affiancavano.

Maledizioni senza perdono.

Solo il nome le aveva fatto rizzare i peli sulla nuca e ora che anche lei ne aveva scagliata una si sentì terribilmente sporca e imperdonabile. Un leggero tocco sulla spalla la fece sobbalzare. Sollevò lo sguardo per posarlo su Draco e notò lo sguardo acuto e indagatore con cui cercava di leggere i suoi pensieri. Appena incontrò i suoi occhi però improvvisamente si sentì anche divisa tra il desiderio di baciarlo e quello di allontanarsi per la paura. Paura di ciò che provava per lui e di se stessa così spaventosamente fuori controllo. Non avrebbe saputo dire quando si fosse formato un legame così forte con il Serpeverde ma di una cosa era certa: quando l'aveva visto accasciarsi sul pavimento una parte di lei era morta con lui. Le dita sottili e delicate del biondo sul suo viso la strapparono ai suoi pensieri e lei si aggrappò con disperazione alle sue spalle combattendo dentro di sé per decidere se respingerlo o attirarlo a sé. Razionalmente sapeva che avrebbe dovuto allontanarsi da lui, da quel sentimento che ora le bruciava il petto e la gola, fare un passo indietro dal baratro in cui sarebbe caduta se gli fosse successo qualcosa eppure le sanguinava il cuore al pensiero di non poterlo più toccare né stargli accanto. Draco come se avesse capito il suo turbamento era rimasto fermo, paziente ad aspettare che fosse lei a fare la prima mossa, a decidere. Hermione sentì le guance andare a fuoco proprio dove le sue dita la accarezzavano e alla fine arrivò ad una soluzione temporanea. Era il momento di prendere il controllo della situazione.

<< Puoi chiamare Ginny?>> chiese Hermione con voce ferma spiazzando Draco. << Ho bisogno del suo aiuto>> continuò facendo un cenno al lenzuolo macchiato di sangue e staccando le mani dalle sue spalle nonostante ogni parte del suo corpo le stesse gridando di non farlo.

Draco si rabbuiò ma annuì senza dire nulla. Tolse a malincuore le mani dal suo viso e uscì dalla stanza. Hermione lo seguì con lo sguardo e solo quando si chiuse la porta alle spalle smise di trattenere il fiato. Sfruttò il poco tempo a disposizione per capire quale fosse la decisione più razionale e di buon senso da prendere in quella situazione e più rifletteva più si rendeva conto che il pensiero che stava formulando fosse quello migliore. Cercò di svuotare la mente per allontanare il senso di disperazione che quella scelta le stava già provocando. Si ripromise di essere forte e di non far trasparire nulla quando avrebbe parlato con l'amica.

Dopo poco tempo da quando Draco era uscito, la porta si riaprì rivelando la figura della rossa ancora in pigiama e con il necessario per medicarla. Ginny diede un'occhiata veloce al letto sporco di sangue per poi guardare con dolcezza Hermione. La riccia ricambiò con un sorriso accennato sforzandosi di non farlo sembrare una smorfia.

<< Come ti senti?>> le chiese Ginny mentre si avvicinava al letto.

<< Bene>> rispose con calma Hermione voltandole le spalle per mostrarle la ferita aperta.

La rossa le lanciò uno sguardo scettico e si sedette sul letto iniziando a toglierle le bende insanguinate.

<< Come hai passato la notte?>> ritentò Ginny.

<< Sono riuscita a dormire abbastanza tranquillamente>> rispose la Grifondoro sobbalzando quando l'amica toccò la ferita.

<< Scusa>> sussurrò mentre puliva la ferita con un panno bagnato. Per un po' scese tra loro il silenzio interrotto solo dallo sciabordio dell'acqua della bacinella sul letto.

<< Ginny>> la chiamò Hermione mentre la ferita veniva nuovamente fasciata.

<< Sono qui>> le rispose l'amica spronandola a continuare.

Hermione si prese qualche attimo di pausa per trovare il coraggio di comunicarle la sua decisione e il fatto che le stesse volgendo le spalle l'aiutò.

<< Tornate a casa>> disse con sicurezza e si sentì fiera di se stessa per non aver fatto tremare la voce. Seguì un lungo silenzio durante il quale la riccia rimase nella stessa posizione di prima e  se non fosse stato per il rumore del panno che ricadeva nell'acqua avrebbe giurato che Ginny se ne fosse andata.

<< Perché?>> chiese con altrettanta voce ferma.

<< È meglio per tutti, credimi>> rispose con freddezza e chiudendo gli occhi per rimanere lucida.

Ancora una volta alle sue parole seguì il silenzio e la Grifondoro la sentì alzarsi dal letto. Si aggrappò al bordo del letto e strinse gli occhi per impedire alle lacrime di scorrere sul viso. Inaspettatamente però il materasso si abbassò nuovamente e prima che potesse riflettere riaprì gli occhi liberando alcune lacrime trattenute.

<< Hai creduto veramente che ti avrei lasciata da sola ad affrontare tutto questo?>> le chiese guardandola con dolcezza scuotendo la testa.

<< Ginny, ragiona. Ci sono momenti in cui non sono in me. Sono un pericolo per tutti voi, non lo capisci?>> ribatté Hermione angosciata ed esasperata. << Se vi accadesse qualcosa... >> continuò con voce spezzata.

<< Non torneremo a casa>> affermò categorica. << Ne abbiamo passate tante insieme, supereremo anche questa>> le disse stringendole le spalle mentre la vedeva scuotere la testa.

<< Questa volta è diverso, io non... >> le si spezzò il fiato e abbassò lo sguardo sulle sue mani. << Non credo che ce la farò, non stavolta, almeno voglio assicurarmi che a voi non accada nulla. Allontanare Malfoy sarà più complicato, tu potresti aiutarmi... >> continuò con calma e rassegnazione, cosa che allarmò l'amica.

<< Guardami>> disse Ginny con fermezza e severità cercando il suo sguardo. << Non voglio più sentirti parlare così, questa non è l'Hermione che conosco, che combatte>>

<< Mi sento così stanca di combattere>> confessò e la rossa non poté fare a meno di attirarla in un abbraccio.

<< Lo so ma devi resistere per le persone che ti amano>> le rispose accarezzandole i capelli. A quelle parole si chiese Hermione se anche Draco rientrasse in quella categoria e di colpo si sentì in colpa nei confronti del rosso.

<< Mi dispiace così tanto per Ron, non volevo fargli del male>> si sfogò sussurrando contro la sua spalla.

<< Se non provavi più nulla per lui hai fatto bene a non illuderlo>> la rassicurò. << Soprattutto se c'è qualcun altro che ha preso il suo posto>>

<< Ginny io credo di...>> iniziò a dire lasciando la frase in sospeso non riuscendo ancora ad ammetterlo a se stessa.

<< Ho capito>> rispose la Grifondoro comprensiva e annuendo.

<< Ma non so se anche lui...>> espresse il suo timore mettendo fine all'abbraccio e giocando nervosamente con il lembo del lenzuolo.

<< Perché non glielo chiedi?>> le suggerì Ginny mentre le scostava una ciocca di capelli che le nascondeva il viso.

<< Perchè non riuscirei a reggere un suo rifiuto>> spiegò. << Stanotte vederlo in quello stato mi ha quasi uccisa>> le confessò guardandola negli occhi e Ginny paziente attese in silenzio che continuasse. << Se gli accadesse qualcosa non sarei più la stessa. Una parte di me andrebbe con lui. Oh, Ginny, è tutto così terrificante!>> esclamò prendendosi la testa tra le mani.

<< Non è terrificante, è la cosa più dolce che io abbia mai sentito dire da una persona innamorata>> rispose con dolcezza portandole un braccio attorno alle spalle. Hermione sussultò nell'udire l'ultima parola da lei pronunciata.

<< Per te non è un problema? Il fatto che sia Malfoy?>> le chiese insicura pensando a Ron ma soprattutto al passato.

<< Io mi fido di te e rispetto la tua scelta>> la rassicurò. << E poi, mi costa ammetterlo, ma per quanto Malfoy sia stato insopportabile, spocchioso, viziato, infantile, odioso, prepotente, arrogante...>>

<< Si, Ginny, ho capito. Hai reso l'idea>> la interruppe Hermione con un sorriso.

<< Comunque, nonostante tutto sembra davvero diverso. Ho notato come ti guarda quando pensa di non essere visto e devo dire che è incredibile come riesca a passare con rapidità dalla dolcezza ad uno sguardo molto più profondo, come se ti volesse spogliare con gli occhi>> le disse con calma mentre descriveva il cambiamento cui aveva assistito diverse volte.

<< Ginny!>> esclamò Hermione rossa in viso per l'imbarazzo immaginandosi lo sguardo di Draco.

<< Ma soprattutto noto come cambi tu quando sei accanto a lui>> continuò Ginny ignorando la sua protesta. << Ti vedo felice, luminosa e innamorata. Quindi no, fin quando ti vedrò felice con lui per me non sarà un problema che ti piaccia Malfoy. Io credo, anzi, che dovreste darvi una possibilità>> le suggerì.

Il mondo stava sicuramente andando al contrario. Ginny che faceva un complimento a Malfoy e addirittura la incoraggiava a stare con lui era qualcosa di fin troppo surreale. Parlava inoltre con sicurezza come se sapesse qualcosa che a lei invece sfuggiva. Tutto ciò la fece insospettire.

<< Come fai ad essere così certa di quello che stai dicendo? C'entra con qualcosa che non ricordo?>> le chiese guardandola attentamente negli occhi ma il suo viso mentre le rispondeva era assolutamente tranquillo.

<< No, semplice osservazione>> le rispose per poi stringerle le mani. << Hermione, lui è qui fuori e aspetta di entrare. Vuoi che gli dica di passare dopo?>> le chiese.

<< No, fallo entrare>> rispose stupendola dopo un attimo di silenzio. Appena vide Ginny alzarsi per prendere tutto il necessario che aveva portato per curarla Hermione la fermò prendendole delicatamente il polso. Si alzò e l'abbracciò. << Grazie>> sussurrò con il viso poggiato sulla sua spalla.

Ginny ricambiò la stretta e con un sorriso la salutò uscendo dalla stanza. Hermione rimase in piedi con lo sguardo fisso sulla porta in attesa e il cuore prese a battere all'impazzata appena Draco entrò. Con lo sguardo guardingo, terribilmente vulnerabile nel suo pigiama e con i capelli arruffati l'osservava come in attesa di un verdetto. Hermione abbracciò con lo sguardo la sua figura composta ed elegante e pensò al fatto che probabilmente a causa dell'incantesimo le sarebbe rimasto  poco tempo per vivere, per poterlo amare. Perché non provare, dunque, ad essere felice? Con quei pensieri in mente, mettendo a tacere le sue paure, si avvicinò a lui tremante stavolta per l'emozione e mentre vedeva accendersi nei suoi occhi un lampo di consapevolezza posò le labbra sulle sue.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: dramione5