10. Semplicemente se stesso
Le rare volte in cui Kuroo riusciva a convincere Kenma ad uscire con lui rendevano il corvino estremamente felice. Non facevano nulla di speciale e non si spostavano neanche troppo da casa, visto che Kenma si stancava facilmente; evitavano le strade affollate perché il biondo non si sentiva a suo agio tra le persone.
Semplicemente, passeggiavano.
Mano nella mano, mentre Kenma con quella libera usava il cellulare e si faceva guidare da Kuroo per evitare di andare a sbattere contro qualcosa o qualcuno.
Erano tranquilli, erano insieme e Kuroo sentiva di essere veramente felice in quei momenti.
Ma quel giorno il capitano della Nekoma uscì da solo, senza invitare Kenma. E quando l'alzatore non ricevette nessun messaggio dal corvino per tutto il giorno iniziò a preoccuparsi; riuscì a calmarsi soltando quando il maggiore fece capolino nella sua stanza la sera, con il suo solito ghigno stampato sulle labbra. Non disse nulla e neanche Kenma; passò al biondo una borsa che teneva tra le mani che riportava il nome di un negozio piuttosto famoso lì a Tokyo. Non appena Kenma la afferrò, Kuroo girò i tacchi e tornò a casa.
Il biondo era abbastanza confuso, ma quando aprì la borsa e controllò che cosa contenesse gli si mozzò il fiato.
Era un vestito. Un vestito stupendo che anche lui aveva notato durante una delle loro passeggiate, ma si era affrettato a distogliere lo sguardo anche se faceva male perché era semplicemente troppo incantevole.
Era bianco e lungo fino alle ginocchia, fasciato in vita da una serie di brillanti che si trovavano anche sulle sottili spalline e sull'orlo inferiore della gonna; quest'ultima non era particolarmente ampia ed era rivestita da un sottile strato di tulle.
Dopo lo stupore iniziale, Kenma notò un biglietto all'interno della borsa e lo prese, iniziando a leggerlo.
"L'ho visto e non ho potuto non pensare a te. Con la speranza che tu possa indossarlo e sentirti te stesso perché sei bellissimo così come sei."
E Kenma iniziò a sentire gli occhi pizzicare. Si morse il labbro e alzò lo sguardo cercando di non piangere, ma fu inutile.
Kuroo lo conosceva così dannatamente bene che faceva paura; lo conosceva persino meglio di se stesso.
Era inutile negarlo: Kenma amava i vestiti, amava il make-up, amava quando Kuroo gli acconciava i capelli; semplicemente, era sempre stato troppo difficile da ammettere.
Anche quello faceva paura.
Il biondo posò nuovamente lo sguardo sul vestito e non esitò, non quella volta. Lo indossò, se ne innamorò, si guardò allo specchio e proprio come aveva scritto Kuroo sul biglietto si sentì se stesso. Il vestito lo fasciava perfettamente in vita, la gonna gli ricadeva morbidamente sulle gambe e i brillanti risaltavano sulla sua pelle chiara.
Continuò a piangere silenziosamente mentre sorrideva, e non esitò ad afferrare il cellulare per scrivere a Kuroo.
"Vieni da me."
Voleva ringraziarlo per il regalo.
E voleva che lo vedesse mentre lo indossava.
Voleva che Kuroo si innamorasse ancora di lui, insieme a lui.
**************************************
Angolo autrice:
Innanzitutto, ci tenevo a spendere due parole su questa flashfic che per me è tremendamente importante. Non so se verrà apprezzata, ma io avevo bisogno di scrivere qualcosa di simile. Kenma è sempre stato un personaggio veramente importante per me, e ho voluto dedicargli interamente quest'ultima flashfic della raccolta e ho voluto scrivere qualcosa di diverso dal solito che spero possa toccarvi come ha toccato me.
Volevo inoltre farvi sapere che sì, tecnicamente questa è l'ultima flashfic, ma come ho detto nel primo capitolo ci sarà una sorta di "capitolo bonus" che sarà più lungo di una flashfic normale, ma che mi sono sentita di scrivere per dare una sorta di conclusione a questa storia.
Volevo veramente ringraziare chiunque sia arrivato fino a qui e abbia letto, ricordato e recensito questa fanfiction per me così importante.
Ci vediamo con l'ultimo capitolo!
Heartist
Semplicemente, passeggiavano.
Mano nella mano, mentre Kenma con quella libera usava il cellulare e si faceva guidare da Kuroo per evitare di andare a sbattere contro qualcosa o qualcuno.
Erano tranquilli, erano insieme e Kuroo sentiva di essere veramente felice in quei momenti.
Ma quel giorno il capitano della Nekoma uscì da solo, senza invitare Kenma. E quando l'alzatore non ricevette nessun messaggio dal corvino per tutto il giorno iniziò a preoccuparsi; riuscì a calmarsi soltando quando il maggiore fece capolino nella sua stanza la sera, con il suo solito ghigno stampato sulle labbra. Non disse nulla e neanche Kenma; passò al biondo una borsa che teneva tra le mani che riportava il nome di un negozio piuttosto famoso lì a Tokyo. Non appena Kenma la afferrò, Kuroo girò i tacchi e tornò a casa.
Il biondo era abbastanza confuso, ma quando aprì la borsa e controllò che cosa contenesse gli si mozzò il fiato.
Era un vestito. Un vestito stupendo che anche lui aveva notato durante una delle loro passeggiate, ma si era affrettato a distogliere lo sguardo anche se faceva male perché era semplicemente troppo incantevole.
Era bianco e lungo fino alle ginocchia, fasciato in vita da una serie di brillanti che si trovavano anche sulle sottili spalline e sull'orlo inferiore della gonna; quest'ultima non era particolarmente ampia ed era rivestita da un sottile strato di tulle.
Dopo lo stupore iniziale, Kenma notò un biglietto all'interno della borsa e lo prese, iniziando a leggerlo.
"L'ho visto e non ho potuto non pensare a te. Con la speranza che tu possa indossarlo e sentirti te stesso perché sei bellissimo così come sei."
E Kenma iniziò a sentire gli occhi pizzicare. Si morse il labbro e alzò lo sguardo cercando di non piangere, ma fu inutile.
Kuroo lo conosceva così dannatamente bene che faceva paura; lo conosceva persino meglio di se stesso.
Era inutile negarlo: Kenma amava i vestiti, amava il make-up, amava quando Kuroo gli acconciava i capelli; semplicemente, era sempre stato troppo difficile da ammettere.
Anche quello faceva paura.
Il biondo posò nuovamente lo sguardo sul vestito e non esitò, non quella volta. Lo indossò, se ne innamorò, si guardò allo specchio e proprio come aveva scritto Kuroo sul biglietto si sentì se stesso. Il vestito lo fasciava perfettamente in vita, la gonna gli ricadeva morbidamente sulle gambe e i brillanti risaltavano sulla sua pelle chiara.
Continuò a piangere silenziosamente mentre sorrideva, e non esitò ad afferrare il cellulare per scrivere a Kuroo.
"Vieni da me."
Voleva ringraziarlo per il regalo.
E voleva che lo vedesse mentre lo indossava.
Voleva che Kuroo si innamorasse ancora di lui, insieme a lui.
**************************************
Angolo autrice:
Innanzitutto, ci tenevo a spendere due parole su questa flashfic che per me è tremendamente importante. Non so se verrà apprezzata, ma io avevo bisogno di scrivere qualcosa di simile. Kenma è sempre stato un personaggio veramente importante per me, e ho voluto dedicargli interamente quest'ultima flashfic della raccolta e ho voluto scrivere qualcosa di diverso dal solito che spero possa toccarvi come ha toccato me.
Volevo inoltre farvi sapere che sì, tecnicamente questa è l'ultima flashfic, ma come ho detto nel primo capitolo ci sarà una sorta di "capitolo bonus" che sarà più lungo di una flashfic normale, ma che mi sono sentita di scrivere per dare una sorta di conclusione a questa storia.
Volevo veramente ringraziare chiunque sia arrivato fino a qui e abbia letto, ricordato e recensito questa fanfiction per me così importante.
Ci vediamo con l'ultimo capitolo!
Heartist