«Quando Bellatrix è salita sopra di me, con quel coltello, all'inizio ho provato terrore».
La Granger aveva evidentemente scambiato il suo ufficio per un confessionale, ma ormai non aveva neanche più la forza di mandarla via. Si era avvicinata alla scrivania e ora stava prendendo posto sulla sedia davanti a lui.
«Poi, ha iniziato a premere sulla mia pelle. Sentivo che stava scrivendo qualcosa. Ho percepito ogni lettera entrarmi nella carne».
Nonostante non ce ne fosse bisogno - sapeva perfettamente quali danni Bellatrix aveva inflitto alla ragazza - sollevò la mano sulla quale era stata incisa la parola Sanguesporco, mostrandogliela da ogni angolazione. La cicatrice era ancora rosso fuoco. Soppresse con violenza il ricordo di Lily, il viso imperscrutabile, come sempre.
«Sa, professore, ho pensato tanto a quel momento. Per molto tempo mi sono convinta del fatto che stessi bene, anche se non era vero. Io e lei abbiamo qualcosa in comune».
Quasi rise, alla sua ingenuità. Io e te non abbiamo niente in comune, per tua fortuna.
Invece disse:
«E cosa sarebbe, Granger?»
«Siamo entrambi dei sopravvissuti. La morte ci ha guardato negli occhi e ci ha risparmiati, per qualche ragione».
Questa volta rise. La ragazza lo scrutò, confusa e forse offesa.
«Mi dica, Granger, lei voleva morire?»
«Io...»
«Mi risponda».
«No».
«Vede? Non siamo uguali, Granger. E ora se ne vada, ha sprecato già abbastanza del mio tempo».