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Autore: riccimmargheritaa    16/04/2021    0 recensioni
Short story Wemma, con protagonisti Will Schuester e Emma Pillsbury da Glee. Altri personaggi presenti presi dalla serie tv sono Carl Howell e Terri Delmonico.
Trama:
Emma Pillsbury è una ragazza bassa, mingherlina, con la pelle bianchissima, i capelli rossi lisci, due grandissimi occhi color nocciola e qualche lentiggine sul viso.
È timida, ha un'ossessione per l'ordine e la pulizia e non è sicura di se stessa.
Si è appena trasferita al liceo McKinley, secondo anno.
Will Schuester è un ragazzo altro, fisico abbastanza muscoloso, con i capelli biondi ricci, gli occhi azzurri e una fossetta sul mento.
È sicuro di se stesso, abbastanza popolare e non riesce a controllare i suoi istinti.
Frequenta il secondo anno al liceo McKinley.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Pillsbury, Terry Schuester, Will Schuester
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(WS)

La scuola è ricominciata da otto giorni, lunedì prossimo c'è la prima lezione del Glee e non vedo l'ora. Quest'anno me lo sento, vinciamo le nazionali. 

Mi guardo intorno, alla ricerca di una testa rossa, finché non la trovo, immersa nel suo armadietto. Vado dietro di lei e le prendo i fianchi con le mani, dicendole:-Ciao!- 

Lei si spaventa e si gira di scatto. -Will! Che infarti che mi fai prendere!- 

Io sorrido raggiante e fisso i suoi grandi occhi color nocciola.

In una sola settimana Emma Pillsbury è riuscita a scalare la classifica delle mie amicizie, adesso la considero ufficialmente la mia migliore amica. Non so cosa sia, forse i suoi occhioni da Bambi, i suoi sempre pettinati capelli rossi, quello spruzzo di lentiggini che ha sul viso o quelle sue adorabili manie per la pulizia, ma ormai non riesco più a fare a meno di parlare con lei. Mi diverto come non mi divertivo da tempo, scherziamo, la prendo un po' in giro e lei mi fa così ridere perché non se ne accorge. 

-Un buongiorno anche a te, anche se continui a spaventarmi e a ridere di me.- mi dice lei, stringendo al petto qualche libro.

Adesso finalmente mi guarda negli occhi quando mi parla e non trema più, ci è voluta una settimana ma ce l'ha fatta.

-Non rido di te, rido con te.- ribatto io, rubandole un libro di nascosto dall'armadietto, senza che lei se ne accorga.

-Ti sembra che io stia ridendo?- dice lei, indicandosi il viso.

-Will!- la nostra conversazione viene interrotta dalla voce stridula della mia ragazza, che mi chiama da dietro di me. -Eccoti! Vieni, dobbiamo parlare.- 

-Ciao Terri.- la saluto io.

Non faccio in tempo a ridare il libro ad Emma, che Terri mi porta via, trascinandomi per un braccio. Io saluto con la mano la rossa, che ricambia il gesto. Vedo la scintilla di gioia spegnersi un pochino nei suoi occhi e il cuore mi sprofonda nel petto.

-Chi è quella?- mi chiede Terri, non appena siamo lontani dall'armadietto di Emma.

-Emma Pillsbury, secondo anno.- rispondo io, guardando la mia ragazza. Come ogni giorno indossa l'uniforme dei Cheerios, la squadra di cheerleader del McKinley, e ha i biondi capelli legati in un'alta coda, che le arriva fino al collo. 

-Ho visto che dall'inizio dell'anno le hai girato un po' troppo attorno. Devo forse ricordarti che sono io la tua ragazza?- 

-No Terri, certo che no. Emma è una mia amica, è nuova e quindi l'ho aiutata ad ambientarsi, passiamo tempo insieme perché è simpaticissima, ma niente di più. Però non aspettarti che io la ignori d'ora in poi, non puoi controllarmi la vita, lo sai dal momento in cui ci siamo messi insieme.- 

-Se vengo a scoprire che con quella Emma Pillsbury fai qualcosa di più che due chiacchiere, ti lascio immaginare che cosa ti faccio.- mi minaccia.

-Devo andare in classe, ciao.- la lascio, mentre mi dirigo verso l'armadietto per prendere i libri. Ho in mano ancora quello di Emma, lo apro e le mie narici vengono invase dal suo profumo, delicatissimo, proprio come lei. 

Lo metto nell'armadietto, glielo ridarò con calma a pranzo.



Mi dirigo in mensa, i miei occhi sono alla ricerca sempre di quella chioma rossa, appartenente alla mia ormai migliore amica.

La vedo seduta da sola ad un tavolo, ha già indossato i suoi adorabili guanti di plastica e sta per aprire la scatolina del pranzo.

-EmmaEmmaEmmaEmmaEmmaEmma!- mi precipito verso di lei, urlando più volte il suo nome.

-Si?- dice lei tranquillamente, aprendo la stagnola e tirando fuori il suo panino.

-Due cose: stamattina ti ho preso il libro di psicologia e non sono riuscito a ridartelo, vieni al mio armadietto subito dopo pranzo, così te lo do.- mi siedo accanto a lei, appoggiando il vassoio sul tavolo e comincio a mangiare. -La seconda è che stamattina mi sono scordatissimo che oggi ci sono le audizioni per il Glee, sei pronta? Io ti vengo a vedere eh.- 

-Non so se sono pronta, sono giorni che provo ininterrottamente, ma sono abbastanza terrorizzata. Tu pensi che ce la farò?- risponde lei. È nervosissima, mangia in fretta e non si preoccupa troppo di pulirsi la bocca dopo ogni boccone.

Le guardo meglio il viso e noto che si è messa un filo di trucco, sorrido perché sono felicissimo che si sia voluta mettere un po' in tiro, si vede che ci tiene. Al posto delle sue solite felpone ha una maglietta larga, le maniche le arrivano al gomito, infilata in un paio di jeans a vita alta.

-Come ti sei tirata oggi.- commento io, sorridendo malizioso.

-Non guardarmi che mi metti in imbarazzo, non credo che riuscirò ad indossare questi vestiti ancora per molto, per fortuna ho portato il cambio.- 

-Alt, prova a cambiarti e non rivedrai mai più il tuo libro di psicologia.- la avverto io.

-No, psico no, è la mia materia preferita, prendi qualcos'altro, ma non psicologia.- mi supplica lei.

-Fai l'audizione così e oggi pomeriggio riavrai il tuo libro.- 

So di averla convinta perché sbuffa, ormai sconfitta, poi chiude la sua scatolina del pranzo e si toglie i guanti. -Mi è anche passata la fame, non so come farò a sostenere l'audizione.- mette via tutto frettolosamente, poi si alza e cammina velocemente fuori dalla mensa.

Io guardo con desiderio il mio pranzo, che però abbandono tristemente per seguire la mia amica in corridoio.

-Ehi Emma, calmati. Guardami.- le prendo le spalle e la faccio fermare, la guardo fissa negli occhi. -Andrà tutto bene, anche se, non succederà, ma anche se dovesse succedere che non ti prendano, non verrà giù il mondo, ci riproverai il prossimo anno e io e te canteremo insieme tutte le volte che vorrai. Ok?- provo a rassicurarla.

Lei annuisce, mentre i suoi grandissimi occhi fissano i miei.

-Adesso fai le altre lezioni con calma e poi andiamo insieme in auditorium.-

-Grazie Will.- dice semplicemente lei.



Sono le tre e cinquanta, hanno appena chiamato Emma a salire sul palco per cantare la canzone per la sua audizione.

-Ciao, sono Emma Pillsbury e canto "I could have danced all night" da My Fair Lady.- si presenta.

La musica comincia e lei inizia a cantare.

La sua voce è incredibilmente dolce e delicata e purissima, rispecchia perfettamente quello che è lei come persona. Riesce ad arrivare a qualsiasi nota senza sforzo e ci mette anche l'interpretazione necessaria a rendere l'esibizione ancora più speciale.

Rimango incantato a guardarla per tutta la durata della canzone, alla fine non riesco a trattenere un fortissimo applauso e mi alzo anche in piedi, seguito dalla professoressa Fitzgerald, direttrice delle Nuove Direzioni, e da tutti i miei compagni del coro.

-Ottimo, davvero stupendo. Grazie mille.- commenta la Fitzgerald. 

Credo che Emma abbia fatto una buonissima impressione su tutti e sono fierissimo di lei per questo.

Lei torna dietro le quinte e io mi fiondo fuori dall'auditorium per raggiungerla e farle i miei complimenti.

-Sei stata magnifica, meravigliosa, stupenda, perfettamente fantastica!- esclamo, prendendola per la vita e facendola girare un paio di volte. Poi la stringo forte a me, lei mi circonda il collo con le braccia e ricambia l'abbraccio.

-Spero davvero che sia come dici tu.- dice solo, continuando ad abbracciarmi.



Entro a scuola in fretta, probabilmente avranno già appeso i risultati delle audizioni. L'altro ieri c'è stato il provino di Emma e oggi si scopre se è entrata nelle Nuove Direzioni.

Spero davvero di sì perché avere lei nel Glee club renderebbe tutto ancora più bello di quanto già non lo sia.

Vedo che la mia amica è già difianco alla bacheca, è immobile, gli occhi persi nel vuoto.

Mi avvicino a lei. -Che succede? Non sei entrata?- chiedo premurosamente.

-N-non ho il coraggio d-di g-guardare.- balbetta lei.

Le sue mani tremano lungo i fianchi, così decido di prenderle per rassicurarla.

-Ci guardiamo insieme.-

Le tengo strette le mani nelle mie e mi avvicino al foglio con scritto "Membri delle Nuove Direzioni".

Scorro la lista dei nomi, trovo il mio, quelli dei miei compagni e poi qualche nome che non conosco e infine, nell'ultima riga lo vedo, scritto in stampatello "Emma Pillsbury".

-Ce l'hai fatta Em.- le dico io.

Lei spalanca gli occhi, che diventano ancora più grandi di quanto già non siano. -C-cosa?- 

-Ci sei riuscita! Sei nelle Nuove Direzioni!- 

-Sono nelle Nuove Direzioni.- ripete lei, mentre io le stampo un bacio sulla guancia e la abbraccio.
 



Spazio autrice

Secondo capitolo 4 u, questi sono più o meno tutti più corti di quelli della Zikki, ma mi sono venuti così, quindi amen. Ho appena finito il TOLC I e non so se ho più un cervello, perciò vi lascio questo e poi me ne vado a letto a cercare di recuperare le forze. Non vi dico ancora quanti capitoli sono in totale, magari più avanti oppure no, chissà. Spero che vi stia interessando e nada, ci vediamo al prossimo.

xoxo

   
 
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