Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Vickk36_    20/04/2021    1 recensioni
Gemma è una ragazza alle prese con l’ultimo anno di medicina, determinata e intraprendente come poche. La giovane è impaziente di ottenere la sua laurea al più presto difatti, da quando il suo ragazzo, Andrea, l’ha tradita, facendole smettere di credere all’amore, ed i suoi genitori sono disinteressati alla sua vita, ella non si è concentrata in altro se non allo studio al fine di poter diventare ciò che ha sempre desiderato: Un medico. Ma i suoi obiettivi vengono messi a dura prova da un professore tanto irascibile e misterioso quanto importante, colto e dedito al lavoro: Riccardo Esposito.
I due ben presto, da un odio iniziale, si ritroveranno a far parte di qualcosa di può grande di loro e…di proibito.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gemma si sentiva eccitata e agitata per il suo primo giorno di tirocinio con Riccardo Esposito. Non era mai stata così ansiosa in quanto, nell'arco dei suoi sei anni, aveva fatto sempre tirocinio in ospedale nei diversi reparti ma da quando aveva incontrato quel professore che tanto la mandava in confusione, sia per i suoi modi di fare, che si alternavano a momenti di empatia e ad altri in cui era irritato, sia per il suo atteggiamento quasi presuntuoso e di gran lunga superiore, cosa che Gemma non sopportava, ed era forse per quel motivo che si era ritrovata ad andare esageratamente contro i valori e i principi di del professore. 

 

Negli ultimi giorni però, era cambiato. Certo, non poteva ancora stabilire con precisione se il suo professore l'avesse presa di buon occhio e avesse cambiato il suo pensiero riguardo ad ella anche perché a Gemma serviva un solo aggettivo per descriverlo, che racchiudeva un insieme di significati di facile interpretazione: Imprevedibile. 

Ma magari, aveva deciso di mollare un po' la presa e avere un rapporto civile con la giovane studentessa. Queste erano le uniche ipotesi possibili anche se, in quest'ultima cosa, Gemma era molto perplessa in quanto aveva imparato a conoscere Riccardo Esposito seppur indirettamente, osservando solamente i suoi modi di fare, e tutto le sembrava ma non un tipo che non gli e l'avrebbe fatta pagare per molto, ma molto tempo. Ella tremava alla sola idea che lui si stesse prendendo gioco di lei escogitando così, una vendetta alternativa per gli avvenimenti degli ultimi mesi.

 

Non ci volle pensare. In mente doveva avere soltanto l'idea che quello sarebbe stato il giorno in cui avesse provato a salvare delle vite, a fare degli interventi seppur piccoli ma non insignificanti perché per Gemma, tutto ciò che riguardasse la medicina aveva un grande significato. Nonostante il suo rapporto con colui che da lì a poco avrebbe incontrato e con il quale avrebbe passato un bel po di tempo, si riteneva fortunata ad avere una persona di tanto prestigio quale era Riccardo Esposito. 

 

Prese un bel respiro e appena di fronte a lei si ritrovò il grande ospedale universitario adiacente la sua università, non esitò a metterci dentro piede presa dalla carica che possedeva in quel preciso istante e che sperò mantenesse fino alla fine del suo percorso universitario come d'altronde aveva sempre fatto.

Ormai conosceva a memoria quell'ospedale e perciò orientarsi non doveva essere un'impresa. Pertanto si diresse verso l'ascensore e successivamente verso il 3 piano in cui si trovava il reparto di ortopedia e traumatologia. 

 

Il cuore le martellava nel petto e le mani erano fredde e allo stesso tempo umide. Tante erano le sensazioni indecifrabili che la ragazza stava provando, forse infinite o forse ignote a lei stessa. 

Appena sentì il suono dell'ascensore e le porte di esso aprirsi, queste sensazioni si amplificarono ma come le era solito fare quando era in preda all'angoscia, che fosse in senso buono o il contrario, pensava ai suoi obbiettivi e a giungere finalmente alla meta verso la quale voleva andare sin dalla giovane età di 16 anni per sfuggire alla città tossica nella quale era nata e cresciuta.

 

Si sorprese ulteriormente quando davanti a lei si palesò un'insegna che le fece un certo effetto: 

"Riccardo Esposito, primario di Ortopedia e Traumatologia"

Prese a guardarlo attentamente come mai le era successo. Mai prima d'ora infatti, una normalissima insegna che si trovava in tutti i reparti degli ospedali era riuscita a suscitarle quella particolare attenzione.

Una voce femminile  schiuse quella bolla che si era andata a creare attirando l'attenzione di Gemma, la quale scosse la testa prima di girarsi verso la ragazza:

"Sei con il professor.Esposito?" Il suo tono fece inarcare un sopracciglio a Gemma in quanto questo era scocciato e a dir poco arrogante. 

"Si, perché?" Chiese Gemma con diffidenza e freddezza. Ella scrutò attentamente la ragazza sconosciuta e appurò che sicuramente fosse una specializzanda e non una tirocinante come lei in quanto, assumevano tutte lo stesso modo di fare: comandare a bacchetta gli studenti.

 

"Seguimi, sei in ritardo e come penso tu sappia, Riccardo non sopporta le persone ritardatarie" 

Gemma sgranò gli occhi appena la sentì chiamarlo con un tono abbastanza confidenziale e si chiese se non ci fosse di più o se semplicemente Riccardo Esposito si comportava da bastardo solo con gli studenti universitari, cosa che al solo pensiero la fece innervosire e non poco.

La specializzanda la condusse in una sala dove solitamente i tirocinanti si accordavano con il primario e i restanti specializzandi e intravide dalle pareti trasparenti proprio il suo professore.

 

"Dottore, è appena arrivata" 

Improvvisamente gli occhi celesti del professore incrociarono quelli castani della giovane studentessa, la quale avvertì un colpo al cuore quando notò che lo sguardo del professore era tutt'altro che gentile come invece lo era stato fino al giorno precedente ma ella non potè fare altro che sperare che si sbagliasse e che magari, c'erano anche delle piccolissime tracce dell'uomo che aveva incontrato il giorno precedente e che le aveva illustrato argomenti non semplici con una certa calma e tranquillità dalla quale Gemma era rimasta ammaliata.

Ad un certo punto, egli alternò lo sguardo dal soffitto al pavimento mordendosi le labbra per cercare di colmare il millesimo errore che la sua studentessa aveva fatto, errore che oggettivamente era considerato irrilevante, per lui era come disobbedire ad uno dei suoi ordini più importati.

“Una delle cose verso la quale sono fin troppo rigido è la puntualità e la precisione, perciò chiunque prenda esempio dalla vostra compagna non avrà un percorso molto semplice in mia presenza, sono stato chiaro?" Dopo attimi di silenzio, il professore decise di mettere in chiaro le cose e di ribadire una delle sue più importati regole della quale Gemma era a conoscenza ma che evidentemente, non reputava così importante come la persona di fronte a lei. 

"Per oggi signorina può entrare ma sono un uomo di parola, dunque spero che sia stata attenta a ciò che ho appena detto" 

Lo sguardo del professore era fuoco: i suoi occhi chiari erano improvvisamene diventati due pozzi e i pugni erano stretti così tanto che le vene delle mani erano ben visibili e sporgenti agli occhi di Gemma, che si ritrovò ad annuire debolmente, esposta e vulnerabile a Riccardo Esposito. 

 

"Dopo questo avvertimento..." 

il professore incominciò, volgendo lo sguardo ancora una volta verso Gemma, la quale era incapace di stare ferma nella sedia, per poi continuare:

"Incomincio dicendo che alcuni di voi saranno assegnati a degli specializzandi o specializzande in gruppi, che a loro volta saranno sotto la mia supervisione ma uno di voi, poiché gli specializzandi oggi presenti sono 7, verrà assegnato a me e a Federico che ha quasi finito il suo percorso anche da specializzando" 

Egli indicò lo specializzando e Gemma intravide un sorriso di soddisfazione nel viso del professore. Che fosse probabilmente il suo braccio destro? Probabilmente teneva molto a lui visto il modo in cui egli lo fissava, le sembrava quasi...paterno. 

"No, sarebbe impossibile..."

Gemma aveva molte domande alle quali non sapeva darsi una specifica spiegazione ma decise di soffermarsi nel presente e di porre tutta la sua attenzione a chi sarebbe stata affidata e pregò che lei non capitasse proprio con quei due. È vero che da una parte sarebbe stato un bene in quanto poteva imparare ancora meglio l'arte della chirurgia e di tutto ciò che riguardasse l'ortopedia ma al contempo era terrorizzata  poiché  avrebbe avuto più ostacoli nella strada di quanti non ne avesse già.

"Bene allora...Francesca Valenti, Marco Paci e Letizia Rossi con la specializzanda Silvia di Martino" 

Il professore iniziò a creare gruppi per gruppi mentre Gemma aspettava impazientemente il suo nome che a quanto pareva, tardava ad arrivare.

 

"Gemma Ferrari con me"

Egli sorrise maliziosamente appena vide il volto della studentessa sbiancare. Ella pensò che il destino c'è l'avesse in particolare modo contro di lei e sopratutto contro il suo futuro. Gemma in quel momento dovette fare grandi sforzi per non opporsi alla decisione di Riccardo Esposito, il quale aveva messo la sua pazienza a dura prova in quanto ella voleva solamente prenderlo a schiaffi ma sapeva che purtroppo non poteva farlo e doveva adattarsi alle scelte di colui che aveva in mano il controllo di tttto. Perché Gemma era consapevole che se Riccardo Esposito avesse voluto, l'avrebbe messa in serio pericolo da tutti i punti di vista e la ragazza non poteva permetterselo. 

 

"Prego, si avvicini"  le disse, incitandola a venire verso quello che Gemma aveva inteso come l'inferno.

L'inferno perché è questo che lui le avrebbe fatto passare e lei non poteva fare nulla per uscirne,  era intrappolata nel 'girone di Riccardo Esposito'.

"Ha la faccia di un angelo, ma dentro è un diavolo" 

Sussurrò tra se e se mentre esitante e scoraggiata si avvicinava verso il professore e il ragazzo sul quale non si era soffermata ma che solo mentre era vicino a lui si ritrovò ad osservare: egli aveva gli occhi castani leggermente più scuri di quelli di Gemma, le labbra sottili ma non troppo e il fisico slanciato con un discreto accenno di muscoli in varie parti del corpo. 

"Federico Sartori piacere di conoscerti" lo specializzando allungò una mano che Gemma  strinse accennando un sorriso, per poi presentarsi educatamente anche lei: 

"Gemma Ferrari, piacere".

 

Il professore stava guardando i due con interesse, il loro modo di guardarsi lo spinse ad interromperli improvvisamente attirando così la loro attenzione schiarendosi la voce rumorosamente:

"Federico, potresti andare ad ingessare il braccio sinistro ad una bambina mentre io mi occupo della mi studentessa per piacere?"

Più che una richiesta, quello del professore nei confronti del suo specializzando sembrava un ordine al quale il ragazzo era obbligato a sottoporsi. Non comprendeva il motivo per il quale lo specializzando non si ribellava; certo, chiaramente era ancora sotto la supervisione del professor.Esposito ma se Gemma fosse stata in lui, non avrebbe probabilmente obbedito facilmente anche se ne fosse stata costretta.

Adesso però aveva altre domande che le vorticavano in testa: Perche Riccardo Esposito aveva scelto proprio lei tra tutti? Era forse una giusta occasione per attuare la sua vendetta?

 

"Non poteva venire con noi?" Chiese incerta Gemma. Il professore si girò verso di lei e sorrise per la banale domanda di Gemma. 

"Nessuna domanda che non sia inerente alla medicina, adesso mi segua" affermò conciso, davanti  agli occhi strabuzzati di Gemma.

"Fortunata la donna che lo capisce!"

Ancora una volta si era ritrovata sola con Riccardo Esposito e ogni volta era sempre uguale: quell'uomo riusciva a farla sentire debole, come se non riuscisse a ribattere a ciò che lui dicesse e la cosa ancora più strana era che a lei iniziava a piacere e quasi si stava abituando a quella stramba situazione ma con ogni probabilità non l'avrebbe ammesso a se stessa a breve.

Mentre seguiva il professore attraversando tutti i corridoi dell'ospedale, notava che tutti -sopratutto le donne- avevano gli occhi puntanti su di lui ed era più che ovvio che loro stessero provando ad attirare la sua attenzione mentre lui non le degnava di uno sguardo. Ella lo guardò con la coda dell'occhio e si chiese se fosse a conoscenza dell'effetto che faceva alle donne e dal fascino che sprigionava come se gli fosse qualcosa del tutto naturale: il modo di camminare, la voce, la sua prestanza fisica e sopratutto la sua cultura lo distinguevano e lo mettevano ben in evidenza. 

 

Appena egli si fermò, Gemma fece lo stesso e notò che si trovavano nella sala TAC alla quale dopo pochi secondi accedettero. Gemma si concentrò in particolare modo nella radiografia di una colonna vertebrale, elaborando la sua diagnosi. Il professore aveva le braccia conserte e godeva alla vista della sua studentessa ammirando la sua concentrazione, precisione e scrupolosità per quel caso che le aveva affidato di proposito,  per metterla alla prova,  per testare le sue conoscenze a riguardo e infine, per arrivare poi ad una conclusione positiva o negativa ma Riccardo Esposito puntava sopratutto alla prima opzione.

Gemma si girò verso di lui dopo aver capito di cosa si trattasse ed infatti azzardò: “sclerosi multipla suppongo”. 

Al professore brillarono gli occhi prima di avvicinarsi lentamente verso Gemma, che notando che egli stava accorciando sempre di più la distanza, lo guardò interrogativa, non sapendo cosa fare e come muoversi mentre lui si poneva accanto al suo orecchio. Così tanta era la vicinanza che poteva avvertite il suo respiro sul collo, per sussurrarle poche e semplici parole: “è per questo che l’ho scelta, signorina. Non mi deludi..”

 

Spazio autrice

Ciao a tutti! Intanto spero che questo capitolo vi sia piaciuto perché ci ho messo un bel po’ per scriverlo ma eccolo qua! 

Finalmente, dopo molto tempo,  ho fatto un mio spazio in cui scriverò e cercherò di mettermi in contatto con voi per porvi delle domande, alle quali spero risponderete, e dei consigli. Non so...dite cosa ne pensate, cosa dovrei cambiare o modificare. Ogni commento è accettato, anche ovviamente le critiche che spero saranno costruttive e non il contrario. Intanto mi scuso se non mi presento o non lascio anche un mio commento ma mi soffermo più che altri sul contenuto della storia in quanto questa è il mio primo e serio libro che scrivo anche se le visualizzazioni non mi incoraggiano ma su questo penso che ci si possa lavorare. Detto questo, ci vediamo presto con il capitolo 15!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Vickk36_