Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Mary Grhantam    21/04/2021    0 recensioni
Nonostante quella meravigliosa creatura che è J.K. Rowling ci abbia donato l'epilogo dei diciannove anni dopo, io non sono mai riuscita a smettere di pensare a come sarebbe potuta proseguire la storia, tutta la storia di Harry Potter.
Tante volte mi sono chiesta come si sarebbe svolta la prima alba del mondo magico dopo la battaglia, in che modo la comunità avrebbe potuto risollevarsi, quali nuove sfide o avventure avrebbero atteso i personaggi.
Nel fondo del mio cuore questa saga si è conclusa con Harry che, dopo aver finalmente sconfitto Lord Voldemort, si rifugia nella torre di Grifondoro per dormire e riprendersi dai lunghi sforzi fatti.
É esattamente da lì che oggi voglio ricominciare: dal risveglio di Harry nel dormitorio che tutti conosciamo, ore dopo la battaglia.
I personaggi poi parleranno con la loro voce e agiranno secondo il loro carattere, portando questa storia in un continuo divenire.
Non so pertanto anticiparvi cosa succederà o quali saranno gli amori che sbocceranno.
La storia ricomincia, lì dove è stata lasciata, nella lontana alba che mise fine alla più oscura era della storia magica contemporanea...
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
Erano le 9:30 ed Hermione, Harry e Ron erano in cucina a far colazione, già vestiti di tutto punto, quando una voce sconosciuta accompagnata da un netto crepitio li fece sobbalzare.
I tre si precipitarono in salotto e con grande sorpresa vi trovarono nientemeno che Mafalda Hopkins intenta a spazzolarsi la metropolvere dai vestiti.
“Buongiorno ragazzi!” li salutò la donna con un largo sorriso.
“Buongiorno” le risposero un po’ spaesati i ragazzi. “Ci perdoni, non aspettavamo il suo arrivo” aggiunse Hermione piena di imbarazzo: l’ultima volta che si erano visti lei l’aveva schiantata per prendere le suo sembianze grazie alla pozione polisucco.
“Oh non vi preoccupate, so bene che non ero attesa! A dire il vero quella di venirvi a prendere è stata una decisione dell’ultimo minuto: il nuovo ministro ha pensato che magari non avreste gradito giungere all’appuntamento dall’ingresso principale del ministero vedete…alcune modifiche apportate da voi-sapete-chi non sono ancora state distrutte. Come potete ben immaginare dalla fine della battaglia dell’altro ieri sono successe molte cose e non si è avuto molto tempo per…ecco…cancellare tutti i segni.” 
La voce squillante di Mafalda si abbassò di qualche ottava nel pronunciare l’ultima frase, ma così come si era spenta si riscosse: “Ad ogni modo questa non è l’unica ragione! Al ministero ci sarà moltissima gente oggi: il Ministro nominerà nel pomeriggio i nuovi membri del consiglio e i capi dei diversi ministeri, per non parlare del completo rifacimento del reparto Auror! Visto quello che è successo Kingsley ha proposto una nuova e diversa organizzazione della difesa, con nuovi addestramenti e corsi di sensibilizzazione riguardo l’instaurarsi di un regime suprematista e totalitario. Insomma ci sarà un vero e proprio via vai e se anche solo uno di voi tre entrasse dalla porta principale…beh…non passerebbe dicerto inosservato. Abbiamo pensato che avreste gradito un po’ di discrezione” concluse la strega aprendosi in un sorriso benevolo.
Nell’udire le parole della donna l’entusiasmo di Harry era passato da appena sveglio a partita di Quiddich: la riorganizzazione del ministero e in particolare quella del reparto Auror lo entusiasmarono moltissimo riempiendogli la testa di domande. 
“Si credo che incontrare il ministro in sordina sia meglio, grazie” rispose Hermione, ancora leggermente imbarazzata, a Mafalda.
“Molto bene! Direi che è ora di andare allora, dopo di voi.” la strega guardò prima l’orologio e poi distese il braccio facendoli segno di entrare nel camino.
I tre ragazzi entrarono nel focolare in silenzio seguiti da Mafalda Hopkins che, dopo aver preso una manciata di metropolvere dal vaso sulla cappa, urlò forte e chiaro: “Ufficio del Ministro della Magia!”.
Harry non fece in tempo a intravedere i contorni dei camini aperti di altre case che erano già arrivati: tutti e quattro uscirono dall’angusto spazio spolverandosi gli abiti e tossendo un poco.
“Benvenuti” li accolse una voce calda e rassicurante “spero abbiate fatto un buon viaggio! Mafalda grazie di esserti presa cura di loro.”
La strega rispose all’uomo con un cenno del capo “È stato un piacere ministro” e, lanciando un sorriso ai ragazzi uscì dalla stanza.
“Prego accomodatevi” li invitò Kingsley facendo apparire tre ampie poltrone di fronte alla scrivania “Dovete perdonarmi, ma come Mafalda vi avrà già informato non abbiamo avuto molto tempo per occuparci dell’arredamento” disse aprendosi in un sorriso.
I tre giovani maghi presero posto ringraziando e, una volta seduti, lo fissarono intensamente.
Kingsley li guardò uno ad uno studiandoli per alcuni minuti: “È veramente finita?” domandò infine in tono grave.
“Lo è, si.” rispose Harry serio. Quella domanda il mago l’aveva posta a nessuno in particolare ma il ragazzo sapeva che era implicitamente rivolta a lui.
“Harry…tu sei l’unico ad avere tutti i tasselli di quanto accaduto. Per quanto a noi dell’Ordine Silente abbia spiegato molto, che Merlino lo abbia in gloria, non ci ha mai spiegato abbastanza. Come ben sai Albus amava tenere diverse cose per sé e anche nella lotta a Voldemort non ha fatto eccezioni. Pertanto devo chiederti di spiegarmi con chiarezza cos’è successo. Lo so che ti chiedo molto, gli ultimi mesi devono essere stati per te più duri e bui che per chiunque altro, ma spero tu capisca che io devo sapere.”
Harry annuì, sapeva che questo momento sarebbe arrivato.
Dalla fine della battaglia non aveva spiegato veramente a nessuno ciò che era successo, a parte ovviamente a Ron ed Hermione; nemmeno ai Weasley aveva detto granchè: loro per rispetto nei suoi confronti aspettavano che fosse lui a volerne parlare e Harry aveva approfittato di questa gentilezza per riordinare le idee.
Ora però doveva fare uno sforzo: “È molto complicato” rispose il ragazzo con difficoltà. 
Hermione gli strinse la mano per fargli coraggio.
“Tutto è iniziato durante il mio sesto anno: Silente decise di fissare con me degli incontri privati durante l’anno al fine di rendermi partecipe delle sue scoperte su Voldemort. Quasi sempre iniziava mostrandomi dei ricordi nel pensatoio, suoi o di altre persone. Mi fece ripercorrere tutta l’infanzia di Tom Riddle: dai suoi giorni in orfanotrofio fino al suo ultimo anno ad Hogwarts. In uno dei ricordi il giovane Voldemort chiedeva al professor Lumacorno di dargli qualche informazione in più su una pratica magica chiamata Horcrux, giustificandola come interesse accademico.”
A quell’ultima frase gli occhi di Kingsley si sgranarono e un lampo di sconcerto li attraversò, ciò nonostante non interruppe il ragazzo.
“Lumacorno glielo spiegò e, una volta conclusi gli studi, Tom Riddle girovagò per il mondo per approfondire la sua conoscenza delle Arti Oscure. Nel suo girovagare incontrò diversi maghi che piano piano divennero suoi seguaci, ma non creò il primo Horcrux fino a che non ritornò lì dove suo padre e suo madre avevano vissuto. Vede…”
Harry si interruppe per un momento, nonostante ormai conoscesse quelli avvenimenti come il palmo delle sue mani faceva fatica a dargli un ordine preciso, a concentrarsi per non omettere i dettagli importanti.
“…Tom Riddle lui…era un mezzosangue e discendente di Salazar Serpeverde. Sua mamma era una specie di magonò molto povera che si era invaghita di un babbano ricco della zona. Lo sedusse attraverso un filtro d’amore e quando smise di somministrarglielo lui se ne andò lasciandola sola e incinta. Ella allora si recò fuori da un orfanotrofio babbano e morì durante il parto.”
Kingsley questa volta non si mostrò sorpreso, Silente doveva avergli raccontato questa parte.
“Quando Voldemort una volta adulto scoprì questa storia si recò nella villa del padre e lo uccise, così come i nonni. È in seguito a questa morte che creò il suo primo Horcrux…e…e lo depositò dentro un medaglione appartenuto a Salazar Serpeverde in persona secoli prima.  Da lì in poi Voldemort diede vita a diversi Horcrux fino a raggiungere il numero di sei: tutti custoditi in oggetti preziosi appartenuti ai fondatori di Hogwarts.” 
Harry prese un respiro profondo.
Kingsley annuì vigoroso “È per questo motivo che Voldemort non morì quando…quando i tuoi genitori vennero uccisi.”
“Sì…Quella notte però successe un’altra cosa…Quando lui mi colpì colpendosi a sua volta una parte della sua anima si strappò…andando a depositarsi nell’essere vivente più vicino” concluse il ragazzo con fatica.
Il ministro quasi non cadde a terra dallo stupore: “Harry mi stai dicendo che tu eri…”
“Il settimo Horcrux” concluse quest’ultimo.
Un silenzio assordante calò nella stanza: Kingsley fissava incredulo Harry mentre Hermione e Ron lo confortavano con lo sguardo.
“Perciò…” proseguì il mago.
“Perciò è per questo che Hermione, Ron ed io non siamo tornati a scuola quest’anno: per trovare e distruggere gli Horcrux. Ed è sempre per questo motivo che sono andato nella foresta proibita le sera della battaglia: se volevo renderlo mortale dovevo far sì che lui uccidesse la parte di sé che viveva in me. “
Il Ministro lo guardò sgomento, come se si rendesse veramente conto solo in quel momento del grande fardello che Harry aveva portato sulle spalle. Come se realizzasse solo ora l’enorme coraggio che quel giovane mago e i suoi amici avevano dovuto avere. 
“Incredibile. Veramente incredibile! Però…come hai fatto a non morire quando l’anatema di Voldemort ti ha colpito?”
Harry si aspettava anche quella domanda ma non era sicuro di voler rispondere: “Ecco io…non so se…”
“Ministro” lo interruppe Ron “Credo che questa informazione potrebbe creare dei problemi se uscisse da questa stanza. Vede se qualcuno scoprisse che ciò di cui Harry è entrato in possesso esiste veramente potrebbe cercare di riappropriarsene. Certo uno di loro è andato distrutto però questo non ci assicura che legato agli altri non possa comunque funzionare. Mi dispiace chiederglielo ma se vuole saperlo deve pronunciare il voto infrangibile!”
Kingsley sgranò gli occhi per la centesima volta nell’arco degli ultimi minuti. Ron aveva parlato con voce ferma e decisa che non ammetteva repliche.
“Sì, credo anche io sia la scelta migliore” aggiunse Hermione seria.
“Beh…allora temo di non avere altra scelta. Signoria Granger sarebbe così gentile da farci da testimone?” ribadì il Ministro allungando il braccio verso Harry.
Quest’ultimo un po’ spaesato si alzò in piedi e strinse la mano del mago mentre Hermione sfoderava la bacchetta e la posava sulle loro dita. 
“Giuri tu, Kingsley Shacklebolt, Ministro della Magia e membro dell’Ordine della Fenice di non rivelare né ora né mai a essere umano o qualsivoglia creatura fantastica ciò che il qui presente Harry Potter le racconterà in merito al suo essere rimasto in vita dopo l’anatema che uccide di Voldemort?”  
“Lo giuro.”
Un serpente argenteo si strinse tra le mani del Ministro e quelle di Harry per poi scomparire con un sibilo.
I due tornarono a sedersi e dopo un lungo sospiro il ragazzo riprese il racconto: “Quella notte non sono morto perché possedevo tutti e tre i Doni della Morte, ero quindi il Padrone della morte.”
Questa volta Shacklebolt si portò una mano alla bocca e guardò Harry come se fosse stata una creatura mitologica: “I Doni della Morte?! Esistono veramente? Ma come…?!”
“La bacchetta di sambuco la possedeva il professor Silente, sperava che con la sua morte volotaria il suo potere morisse con lui ma così non è stato. La notte della sua morte sulla torre di Astronomia Draco Malfoy lo disarmò e la bacchetta cambiò proprietario. Quando poi a Malfoy Manor fui io a disarmare Draco ella riconobbe me come il legittimo padrone. La pietra della resurrezione era incastonata in uno degli oggetti che Voldemort aveva usato come custode di uno dei suoi Horcrux. Il mantello invece…”
“Il mantello te lo ha dato tuo padre. Questo lo so, James me lo ha mostrato una volta.” lo interruppe il mago.
“Incredibile! Assolutamente straordinario! Straordinario! Ma ora…dove sono i Doni?”
“La Pietra l’ho persa nella Foresta proibita mentre la bacchetta l’ho spezzata e nascosta. Il mantello invece…vorrei tenerlo…in fondo, è mio.”
Kingsley annuì serio: “Non vedo perché non dovresti. In fondo, come tu stesso hai detto, apparteneva alla tua famiglia” fece una pausa “Sei stato molto saggio signor Potter, molto saggio a rompere la bacchetta di Sambuco e disperdere la pietra. È stato molto lungimirante anche lei Signor Weasley a farmi pronunciare il voto infrangibile! Concordo con voi: se, con la paura che hanno tutti da dopo la guerra e con diversi Mangiamorte ancora a piede libero, venisse fuori che i Doni della Morte esistono sicuramente qualcuno cercherebbe di trovarli. Vi prego dunque di costudire con giudizio questa informazione. Ad ogni modo…che storia incredibile!! Ragazzi avete dimostrato un coraggio e una maturità non comuni, lasciatevelo dire! Il mondo magico vi deve molto, moltissimo!” gli occhi del mago brillarono di sincera ammirazione.
Nessuno dei ragazzi sapeva come rispondere: erano imbarazzati e leggermente a disagio nel ricevere quei complimenti anche se, nel fondo dei loro cuori, sapevano di meritarseli.
 
La porta dell’ufficio si aprì con un cigolio e vi entrò Mafalda Hopkins reggendo un grande vassoio colmo di tazze e tramezzini: “Scusate il disturbo Ministro ma ho immaginato che i ragazzi potessero gradire qualcosa da mangiare, è quasi ora di pranzo.”
“Oh certo certo, prego appoggi pure qui il vassoio.” le rispose il mago.
Mafalda lasciò il vassoio sul tavolo davanti ai ragazzi e, prima di uscire, gli fece un’occhiolino di incoraggiamento.
“Su ragazzi non fate complimenti, servitevi pure!” li invitò Kingsley ed Harry, Ron ed Hermione furono felici di potersi ristorare con un po’ di the.
“La ringrazio di avermi raccontato questa storia Signor Potter, ora mi è tutto molto più chiaro. Posso pensare di affermare senza ombra di dubbio che Voldemort non ritornerà.”
“Pensiamo di poterlo affermare anche noi” asserì Hermione.
“Ora, come penso immaginerete, io non sono il solo ad aver avuto bisogno di chiarimenti: tutta la comunità magica è in attesa di un resoconto ufficiale degli eventi. Ovviamente voi non siete i soli ad aver combattuto e diverse altre sono le informazioni che andranno comunicate al fine di fornire un quadro preciso. Ovviamente però la vostra era la storia che mi premeva di più. Per questioni di sicurezza mi piacerebbe pubblicare una versione ufficiale del ministero il prima possibile: vorrei evitare eventuali incomprensioni o il diffondersi di false e, Merlino ce ne scampi, allarmanti notizie. Perciò, ahimè, avrei bisogno di un racconto un po’ più dettagliato di quello che mi ha fornito Signor Potter.”
Ad Harry si annodò lo stomaco, per quanto ne capisse la necessità non aveva alcuna voglia di ripercorre nel dettaglio gli eventi di quegli ultimi due anni. Il solo pensarci gli faceva venire mal di testa.
“Penso non ce ne sarà bisogno ministro. In questo quaderno troverà tutte le informazioni che le servono: è un resoconto dettagliato di tutto ciò che è successo. L’ho scritto durante la ricerca degli Horcrux per avere sempre sott’occhio tutti gli elementi che potevano servirci e l’ho aggiornato l’altra notte” rispose prontamente Hermione tendendo un grande quaderno rilegato al mago.
Harry credette di non aver mai amato tanto la sua amica come in quel momento!
“Oh molto bene! Ancora meglio! Grazie signorina Granger.” la ringraziò Kingsley prendendo in mano gli appunti e sfogliandoli velocemente.
Hermione sorrise gentile.
“Bene! Ora che questa faccenda è sistemata dobbiamo discutere di alcuni accorgimenti. In primo luogo, come penso sappiate, i vostri nomi sono sulle bocche di tutte le streghe e i maghi del continente e presto anche i nostri vicini americani lo sapranno. Ahimè, che lo vogliate o no, siete dei personaggi pubblici ora, così come alcuni degli altri valorosi maghi e streghe che hanno preso parte alla battaglia di Hogwarts. Questo significa che d’ora in poi non solo non passerete più inosservati ma avrete una grande responsabilità pubblica per tutto ciò che direte o farete, specialmente se riguarda la guerra. Mi rendo conto sia una bella seccatura per voi ma d’altronde non potrebbe essere diverso. Pertanto in quanto Ministro della magia avrei alcune richieste da farvi: come già accennato vorrei dare una linea informativa chiara e unita ai nostri cittadini, perciò vi pregherei di aspettare la pubblicazione ufficiale del ministero prima di rilasciare qualunque intervista o dichiarazione. Non temete, mi atterrò scrupolosamente a ciò che mi avete raccontato e dopo il rilascio sarete liberi di parlare con chi volete, vi prego solo di farlo sempre con criterio. “ Nel pronunciare quest’ultima frase Shacklebolt li guardò con sguardo penetrante ricordando vagamente Silente.
“Altra questione che mi preme molto è la vostra partecipazione ad alcuni processi come testimoni oculari e non. Ovviamente non posso obbligarvi ma credo che la vostra testimonianza potrebbe essere in molti casi preziosa: diversi saranno coloro che giureranno di aver eseguito gli ordini di Voldemort perché sotto imperio e altrettanti quelli che giureranno il falso pur di far finire qualche innocente ad Azkaban. I processi di guerra purtroppo rischiano di risultare un banco di tornaconti personali e voi siete tra quelli che più di tutti hanno visto chi era al fianco di Voldemort. Ora mi rendo conto che non sarà facile per voi però…”
“Lo faremo” rispose Harry asciutto. Ovviamente non era entusiasta all’idea di passare ore intere chiuso in qualche buia aula di tribunale ma allo stesso tempo voleva fare tutto ciò che era in suo potere perché chi avesse ucciso così tante persone avesse ciò che si meritava.
Hermione e Ron annuirono in accordo.
“Ottimo! Ottimo! Appena gli avremo fissati allora vi manderò un gufo con gli orari delle udienze.” disse Kingsley soddisfatto. 
“Bene! Direi che possiamo passare all’ultima questione…”
“Signore…” lo interruppe Harry.
“Dimmi pure Signor Potter” rispose il mago in tono gentile.
“Ecco io volevo chiederle una cosa…prima quando la signorina Hopkins è venuta a prenderci ci ha parlato di alcuni cambiamenti che state facendo al ministero, specialmente riguardo al reparto auror. Ecco io volevo sapere se…”
“È proprio quello che stavo per dirvi signor Potter! Come apprendo ora Mafalda vi avrà riferito stiamo “ristrutturando” diciamo così l’organizzazione del Ministero. Il mio interesse principale al momento è quello di creare una fluida e giusta operazione giudiziaria nonché ampliare la comunicazione diretta del ministero con i cittadini, in modo da avere un’informazione il più possibile chiara e trasparente. Se Caramel non si fosse nascosto dietro un dito creando tanta mala informazione probabilmente molte vite sarebbero state risparmiate. Vorrei inoltre istituire dei corsi obbligatori per tutti di sensibilizzazione sulla Magia Oscura e i suoi usi in modo da scongiurare il nascere di un nuovo Signore Oscuro. A questo si aggiungerà un seminario, sempre obbligatorio, di babbanologia: l’odio nei confronti dei babbani è qualcosa che va combattuto con la conoscenza. In fine riprogetterò l’intero apparato auror…” e in questo preciso punto fece una grossa pausa “estendendo gli anni dell’accademia preparatoria da 2 a 5 e dividendolo in più reparti specializzati. Non bastano maghi addestrati a combattere sul campo: servono strateghi, statisti, informatori ed esperti di pozioni e incantesimi. L’ammissione ovviamente sarà possibile solo con un diploma di M.A.G.O. e voti alti nelle inerenti.” Concluse. 
Harry abbassò il capo deluso. Se voleva intraprendere la carriera da Auror sarebbe stato costretto a concludere il suo ultimo anno ad Hogwarts, cosa che visti i recenti avvenimenti non aveva molta voglia di fare.
“Ministro a questo proposito, come sarà organizzato il ritorno ad Hogwarts? Insomma la scuola deve essere ancora rimessa a posto e molti studenti sono ecco…ancora in condizioni molto critiche.” Domandò Hermione prendendo un lungo sorso di The.
“Non posso ancora dirvi nulla con certezza a riguardo purtroppo, fra due giorni ho un incontro con la Preside McGranitt e insieme decideremo come è meglio procedere. Per il momento posso dirvi che l’idea è quella di far cominciare le lezioni il 15 ottobre, in modo da lasciare tempo a studenti e famiglie di riprendersi dalla guerra. Inoltre, visto la dubbia istruzione degli ultimi mesi, tutti gli studenti saranno invitati a frequentare nuovamente l’anno di studio; prenderemo provvisoriamente degli insegnanti in più per gestire il maggior numero di studenti dovuto a questo procedimento ma dal prossimo anno tornerà tutto come prima.”
“Capisco. Quindi potremo tornare a scuola anche noi? Nonostante non ci siamo presentati lo scorso primo settembre? Ho letto nel regolamento scolastico che non presentarsi volontariamente a scuola è motivo di espulsione.” chiese Hermione preoccupata.
Ron rovesciò gli occhi al cielo ridacchiando.
“Suvvia Signorina Granger! Non penerà mica che i tre ragazzi a cui tutti noi dobbiamo la pace vengano espulsi per non essersi presentati a scuola?! Soprattutto dal momento che erano a rischiare la loro vita per distruggere Voldemort!” ribattè Kingsley tra l’incredulo e il divertito.
Hermione arrossì.
“Tuttavia per voi tre potrebbe presentarsi una diversa possibilità…” riprese il Ministro e tutti e tre i ragazzi gli rivolsero la loro più completa attenzione.
“Mi sono confrontato con diversi membri del ministero e molti di loro trovano che sarebbe prezioso avervi con noi già da quest’anno. Ovviamente siete liberi di scegliere ma potrebbe essere una buona opportunità. Come vi ho detto siete dei personaggi pubblici ormai quindi la vostra presenza qui aiuterebbe di gran lunga a donare nuovamente credibilità e solidità al Ministero. La nostra proposta pertanto è la seguente: potete scegliere liberamente uno dei vari percorsi accademici che il nostro Ministero offre e, nel corso dei primi due anni, integrare con corsi part-time le materie che non avete svolto nel vostro ultimo anno ad Hogwarts. Ovviamente questo richiederà grande impegno e dedizione, non sarà facile, ma credo che nessuno più di voi tre possa avere modo di riuscirci!”
Harry, Ron ed Hermione rimasero basiti: tutto si aspettavano tranne che quella proposta.
Dopo diversi minuti Ron ruppe il silenzio: “Beh ecco…questa è una proposta incredibile! Siamo sicuramente molto lusingati però…potremmo…ecco pensarci?” domandò un po’ titubante arrossendo fino alle punte dei capelli.
Kingsley si aprì in una risata: “Oh ma certo! Certo che sì, prendetevi pure tutto il tempo di cui avete bisogno!”
“Grazie signore” dissero Hermione ed Harry in coro.
“Ma figuratevi! E adesso credo sia l’ora di lasciarvi andare, penso di avervi travolto abbastanza di parole per oggi! Vi invierò presto il calendario dei processi, nel frattempo riguardatevi mi raccomando!” e così dicendo si avvicinò al camino tendendogli un vaso pieno di metropolvere.
I ragazzi si congedarono a loro volta salutando e ringraziando.
Quando finalmente furono di nuovo a casa si sentirono terribilmente esausti da quell’incontro e si afflosciarono sullo spazioso divano casa Weasley.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mary Grhantam