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Autore: Kastania    18/05/2005    1 recensioni
*COMPLETO* Un'altra FF su "Il fantasma dell'Opera"...un po' più cupa della precedente,sicuramente più interessante (a parer mio,ovviamente)
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6: DI NOTTE VENNE A ME,NEL SONNO MIO…

CAPITOLO 6:  DI NOTTE VENNE A ME,NEL SONNO MIO…

 

 

Il destino guida chi lo segue, trascina chi si ribella.

                                                                                           Seneca

 

 

 

Meg teneva premurosamente la mano dell’amica,in attesa che rinvenisse.

Ultimamente sta mangiando così poco… Non c’erano altre possibili cause per il suo svenimento.

Fissò l’abito da sposa ancora dispiegato sul tavolo.

Era abbastanza bello,tutto sommato, certamente le stoffe erano preziose ed il disegno piuttosto originale...

 

Ma non avrebbe mai pensato che Raoul desiderasse un abito così provocante, così particolare ed attraente per la sua fidanzata. Davvero strano.

Dopo tutto c’erano stati già tanti pettegolezzi su di loro…fece spallucce,scuotendo il capo.

Evidentemente al ragazzo interessavano meno di quanto avesse dimostrato nei mesi passati.

 

Finalmente Christine aprì gli occhi.

Per meglio dire,li spalancò,come se fosse stata terrorizzata da qualcosa.

Meg le accarezzò la mano con tenerezza. L’emozione di quell’attesa era evidentemente troppo per lei.

 

“Christine”scherzò “se questa è la tua reazione al vedere l’abito…”,abbassò le voce e le sussurrò all’orecchio,con fare misterioso,“non voglio immaginare quale sarà la tua reazione la prima notte di nozze!Povero Raoul!”


Christine scoppiò involontariamente a ridere, seguita da Meg.

L’innocente battuta della ragazza le aveva reso il buonumore. L’incidente del vestito era già dimenticato.

 

Ovviamente Meg non aveva potuto notare la forte rassomiglianza di quel vestito con quello…con quello che Erik aveva preparato per lei,e che le aveva fatto indossare in quella tragica notte,quando le aveva domandato di sposarlo. Non avrebbe potuto.

Meg l’aveva vista molte ore dopo,quando il prezioso abito era lacero,sporco di fango,zuppo d’acqua.. in condizioni pietose,in verità. Era stato probabilmente gettato via da qualche cameriera,come uno straccio di nessuna importanza..non era più riuscita a trovarlo,e non aveva osato farne parola con Raoul,com’è ovvio.

 

Per fortuna Meg non aveva collegato il suo svenimento alle emozioni di quella notte. Non avrebbe saputo trovare giustificazioni per quella sua imperdonabile debolezza.

 

Ma questa sera Raoul mi sentirà…mi ha giocato davvero uno scherzo di pessimo gusto. Sospirò.

Certo sapeva quanto mi avrebbe fatto infuriare.. deve essere stata la sua punizione per il mio deplorevole comportamento delle ultime settimane. Il mio padre confessore ha ragione,devo smettere di sognare e concentrarmi sulla famiglia che stiamo per formare.

 

 

 

Il Visconte de Chagny era immerso nel proprio lavoro,quando la sua fidanzata,quella sera, bussò timidamente alla porta del suo studio privato.

 

“Vieni avanti Christine…non dovresti bussare. Lo sai che vorrei sempre averti intorno.”

Gli occhi chiari del ragazzo le sorridevano innocenti e felici…ma lei non era venuta per fargli compagnia.

 

Christine esigeva delle spiegazioni.  Strinse  forte i pugni dietro la schiena mentre lui l’abbracciava e la baciava con trasporto.

 

Non penserà di cavarsela con qualche smanceria!  

 

Si sottrasse al suo abbraccio,e si avvicinò al caminetto,tendendo le mani, fingendo di essere infreddolita.

L’aria della sera infatti,nonostante fosse primavera inoltrata,era ancora piuttosto fresca.

 

“Raoul…devo parlarti.” Gli voltava le spalle,perché non potesse decifrare la sua espressione.

“Si tratta del mio vestito da sposa…oggi sono andata da Madame Lertain,la modista,e lei…”

 

Lui la circondò protettivamente con le braccia. “Shhhh…non aggiungere altro.”Le baciò le nuca.

“Non voglio assolutamente sapere nulla del tuo vestito. Sono certo che ne avrai scelto uno stupendo…e voglio rimanere senza fiato,quando ti vedrò entrare in chiesa,quel giorno. Voglio poter pensare che un angelo sceso dal Cielo è lì per me,e che da quel momento in poi sarà sempre mio,e mio soltanto.”

 

Christine si irrigidì improvvisamente sotto il suo tocco.

Com’è possibile che…Raoul non sa fingere.. non può essere…

 

Sentì il respiro indebolirsi,e si sciolse dall’abbraccio.

Con un sorriso nervoso,si voltò verso il fidanzato.

“Non mi ero accorta di quanto fosse tardi…Sono davvero stanca Raoul. Vado a letto.”


Il ragazzo ne sembrò sorpreso e deluso. “Ma non è tardi Christine…e Meg è in biblioteca,non è ancora salita in camera. Perché non rimani ancora un po’? potresti leggermi qualcosa…”


La ragazza si diresse velocemente alla porta, senza esitazioni. Sulla soglia si voltò.

“Davvero Raoul,sono esausta. Domani.. domani passeremo un po’ di tempo insieme.”

 

Il tono di lui si indurì di nuovo. “Mi sembrava di avertelo detto a cena. Per un paio di giorni sarò ospite in città del mio amico,il Duca di Sigognac. Non tornerò che venerdì.”

 

Lei sembrò dispiaciuta per quell’ulteriore piccola separazione. Se ne era completamente dimenticata… durante la cena la sua mente aveva vagato altrove,lontana dalla brillante conversazione dei suoi commensali.

 

Tornò sui suoi passi e lo abbracciò teneramente,quasi a farsi perdonare del comportamento sgarbato di poco prima. Raoul non la rimproverava quasi mai,ma lei si rendeva perfettamente conto di quando lui si sentiva ferito..povero Raoul!Non meritava un compagno tanto paziente..

 

Il giovane le accarezzò piano i capelli,sussurrandole all’orecchio con straordinaria tenerezza.

“Se penso che fra poche settimane sarai mia moglie.. mia moglie Christine! Ci sveglieremo insieme ogni giorno,ed ogni notte dormiremo abbracciati. Sarai la madre dei nostri figli…solo a pensarci sento il cuore che scoppia di gioia.”

 

Perché io invece sento il cuore pesante? Dovrei essere felice anch’io come lui,perfino più di lui… Dopotutto io non sono altro che un’orfana sola al mondo,e lui è sempre stato così caro e buono con me…

 

Non poteva fare a meno di sentire un nodo alla gola.

Lo stretto nodo alla gola tipico del senso di colpa.

 

 

Qualche minuto più tardi si trovava al sicuro nella propria camera da letto.

 

Si sentiva incredibilmente stanca, aveva le palpebre pesanti e non vedeva l’ora di coricarsi.

Non sarebbe riuscita neppure ad attendere l’arrivo di Meg.

La ragazza, sprofondata nella lettura dell’ultimo romanzo di grido,non sarebbe venuta a letto molto presto,del resto. Spense quasi tutte le candele della camera,rimanendo ferma un attimo ad assaporare quell’atmosfera romantica e soffusa. 

 

Era notte di luna piena,notò con uno sguardo rapido fuori dalla finestra semichiusa.

 

 Le notti di luna piena..si dice che in queste notti il potere della Luna spinga gli esseri umani a seguire le proprie passioni,i propri istinti,senza badare alle conseguenze.

Sorrise fra sé e sè.

Ricordava quante volte,all’Opera Populaire, aveva sentito parlare di seduzioni lascive e proibite proprio nel periodo della luna piena..tutte scuse,certamente. Ma l’immagine aveva colpito la sua mente impressionabile di bambina,e l’aveva fatta a lungo fantasticare,ogni nuovo ciclo lunare.

 

Dopo aver indossato la semplice camicia da notte di lino azzurro, procedette con il suo solito rituale.

Cento colpi di spazzola la sera,cento la mattina. Il segreto dei suoi capelli perfetti.

 

Sorrise di nuovo, al ricordo dei saggi insegnamenti di Madame Giry,la donna che in pratica le aveva fatto da madre,quando al mondo non le rimaneva più nessuno.

Era solo merito suo se Christine era riuscita ad ottenere un posto all’Opera Populaire, prima come ballerina di fila e poi come ragazza del coro. E in seguito,come primadonna…

 

…solo merito di Madame,certo. E del suo angelo…

 

Per una sorta di strana suggestione, dovuta a quei nostalgici pensieri, le sembrava di udire un lontano richiamo,nell’aria. Dalla finestra aperta le giungevano dolci note udite già… come il richiamo inesorabile di una vita precedente..

 

 

 

 

  
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