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Autore: AlekHiwatari14    24/04/2021    1 recensioni
Questa è la storia di My Hero Academia vista sotto un altro punto di vista. Ecco a voi una What if insolita con la "variante" immessa nella storia principale, una variante che potrebbe cambiare sotto molti aspetti la storia dei nostri protagonisti, una variante di nome Rin Aizawa.
In fondo... questa non è una storia normale, ma la storia degli eroi più grandi che il mondo abbia mai conosciuto.
Se volete sapere come sarebbero andate le cose se ci fosse stata la variante, allora questa è la storia che fa per voi.
BUONA LETTURA!
***
[ATTENZIONE : Cambio rating da giallo ad arancio per eventi che partiranno dal capitolo 26! Eh si! La situazione si scalda ragazzi! ]
{IL PERSONAGGIO SORPRESA È GIÀ PRESENTE, MA SARÀ EFFETTIVO NEL 65.}
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Shouto Todoroki, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 91

Arriva il giorno del funerale di Nighteye e i ragazzi tirocinanti che hanno preso parte all'operazione per recuperare Eri, partecipano e sono vicini agli eroi in quel giorno triste. Tra loro c'è anche EraserHead, ma la sua mente è altrove. Le parole della figlia continuano a ronzargli nella mente, rendendolo molto preoccupato per la salute psicofisica della ragazza. Sa che oltre a lui, anche la madre deve sapere ciò che sta succedendo a sua figlia. Così dopo aver accompagnato i tirocinanti alla Yuei, decidendo con i loro mentore di sospendere per un po' il tirocinio, si appresta a fare ciò che è giusto.
Quelle parole della figlia rimbombano nella sua testa come un martello. Vedere sua figlia parlare in quel modo lo turba. Sa che è stata plagiata da Chisaki. Sa che c'è qualcosa di molto losco sotto, soprattutto perchè parla esattamente come tutti gli altri della Yakuza che sono stati arrestati ed erano sotto il suo comando, ma ciò che non gli è ancora chiaro è il collegamento tra Yame e quella gente e vuole vederci chiaro.
Così, decide di andare a casa della donna, dopo aver accompagnato i ragazzi a scuola. Con grande sorpresa, però, nota che non è lì e che tutto l'edificio è stato sequestrato dalla polizia.
"Che succede qui?" Cerca di informarsi, avvicinandosi ad uno dei poliziotti e scoprendo una verità di cui non era a conoscenza: "Era proprietà della Hassaikai. Stiamo sequestrando tutto."
"Ma c'erano delle persone lì." Fa presente, preoccupandosi di cosa ne sia stato della donna e il poliziotto continua:"Si, sono state tutte sfrattate. Non abbiamo potuto farci nulla."
In quel momento Aizawa comincia a riflettere per poi comprendere:"Deve essere andata da Best Jeanist..."
Nel frattempo, Yame se ne sta lì, in quella cucina, fumando una sigaretta e contando i soldi riscossi, quando mandano in onda la notizia:"Sniper Block colpisce ancora. Al sud del Kyushu è stato avvistato un uomo cadere a terra. Era un membro del clan rivale della Yakuza. Si sospetta che avesse tradito gli otto precetti. Un lavoro pulito da parte del killer che da anni ormai è insidiato nella Hassaikai. Si tratta di Sniper Block. Non si sa nulla sulla sua identità. Per gli eroi e la polizia è un ricercato fantasma. Sulle arme ritrovate e il luogo della appostamento non si riscontrano ancora segni di impronte. I sospetti continuano a rimanere. E rimane ancora il dubbio su chi possa essere e per chi possa lavorare ora che la Hassaikai..."
Senza alcuna voglia di continuare a sentire il TG, la donna spegne la TV, concentrandosi a contare quei soldi e mettendoli in alcune buste bianche per poi scrivere sopra qualcosa.
"E anche l'ultimo è fatto." Dice, mettendola in una busta di plastica. Sul tavolo ce ne sono almeno altre dieci stracolme di cibo. Spegne la sigaretta per poi accingersi ad uscire con quelle buste tra le mani, approfittando dell'assenza del fratello, dovuto ai vari controlli in ospedale a causa della ferita avuta durante lo scontro con All for One.
Tutto va come previsto, ma non sa che qualcuno la sta pedinando. 
Infatti, rendendosi conto che la donna non è a casa sua, Shota si è diretto verso la presunta abitazione di Best Jeanist, luogo in cui non è mai arrivato poiché ha notato l'argentea poco dopo essere uscita da un abitazione.
La vede con un sorriso ed una busta tra le mani, mentre si dirige da qualche altra parte. Sono vicoli bui di una zona malfamata. Proprio lì la vede fermarsi davanti ad un abitazione. Bussa alla porta di quella casa malconcia e ad aprire è un'anziana. 
"Yame... finalmente sei tornata, cara. Come vanno le cose?" Le chiede la donna, mentre lei entra dentro con un sorriso:
"Passavo di qui e mi sono detta:'perché non andare a trovare la signora Akasa?'." 
"Oh, sei la dolcezza fatta persona, cara." Afferma la donna, chiudendo la porta. 
Aizawa rimane lì appostato ed incuriosito dall'atteggiamento della donna che, una volta entrata nell'abitazione, si guarda attorno. La situazione di degrado di quella famiglia è sempre la stessa, insieme alla notizia che il telegiornale continua a portare. 
"Hai sentito? Pare che Sniper Block continua a terrorizzare tutti. Chissà chi sarà." 
"Però non uccide gente innocente." Fa notare lei, ma l'anziana espone le sue preoccupazioni:"Si, ma la mia paura è che potrebbe attaccare mio figlio. Dopo come vivremo? Non bastano le sofferenze di ogni giorno e il dolore della perdita, ma perderemo anche la casa e non abbiamo alcuna assicurazione sulla vita." 
Hakamata guarda l'uomo gettato sul divano, intento a dare alla piccola da mangiare, quando con aria seria domanda:"E la bimba? Come sta?" 
"Purtroppo i medici dicono che ci sono poche possibilità di sopravvivenza... Ci vogliono cure più approfondite e..." 
L'argentea sospira interrompendo l'anziana per poi tenderle la busta di plastica che ha tra le mani e rassicurare ogni sua paura:"Ecco. Vi ho portato da mangiare e dei soldi." 
"No, Yame! Non possiamo accettare."
"Prendeteli e non preoccupatevi."Insiste lei, mentre l'anziana fa valere le sue ragioni: "Non devi sforzarti di lavorare così tanto. Hai anche una figlia da crescere. Non puoi continuare a darci i tuoi soldi. Siamo al verde e se dovremo ridarteli... " 
"Mi pare che ve l'abbia detto più volte. Non li rivoglio indietro. Lavorerò un po' di più per aiutare anche voi." Interrompe lei, ma la vecchietta continua: "No, non posso accettarlo. Hai anche tuo fratello che sta poco bene." 
"Non vi preoccupate. Avete una bambina da crescere. Non potete stare senza darle nulla. Inoltre non voglio che altre persone si ritrovano a fare qualcosa di sconsiderato come è successo a me." 
"Deve essere stata dura per te crescere una figlia tutta da sola." Interviene l'uomo intento a dare da mangiare alla bambina.
Yame guarda per un istante la piccola, ricordando frammenti della sua vita passata di quanto è stata dura per lei crescere Rin da sola e dell'aiuto offerto tempo fa da quella donna della Yakuza.
Ha un aria malinconica a quei pensieri, ma poi si riprende e fa ciò che ritiene giusto.
"Si, ma c'è stato anche a me chi mi ha aiutato, quindi la ruota gira e bisogna cavalcare l'onda altrimenti il mare ti inghiottisce, no?" Afferma con un sorriso per poi continuare, mettendole la busta tra le mani:"Prendete e non preoccupatevi." 
La anziana signora scoppia in lacrime: "Ti ringrazio, figliola e che Dio ti benedica." 
"Semmai ce ne fosse uno..." Farfuglia lei, uscendo dalla porta. 

Nel frattempo, i ragazzi hanno fatto ritorno alla Yuei e ripreso le lezioni pomeridiane normalmente quando, finite le lezioni, Amajiki, Hadou e Togata si ritrovano a camminare nei corridoi.
"Oggi non si è proprio vista in giro, eh?"
"C-che?!" 
"Parlo della primina. Non si è proprio vista in mensa."
"G-già..." Farfuglia il ragazzo dalle orecchie a punta a quella riflessione del biondino che si ferma, guardando in cortile. Vede Rin starsene seduta in cortile. Ha un'aria pensierosa, mentre Tamaki guarda fuori con aria quasi ammaliata dalla ragazza. Il compagno se ne accorge e lo incita: "Tamaki, penso che sia il tuo momento."
"Eh?! N-no... cioè... no, Mirio. Lascia stare!"
"Guarda che è sola. E poi non credo se la stia passando bene." Pensa ad alta voce, facendolo guardare la ragazza.
Poi lo spinge:"Avanti, va da lei."
"E... e se mi rifiuta...?"
"Avanti, non essere timido. La cosa è reciproca, no?"
"Forza, Amajiki. Puoi farcela. E poi siete così carini vicini. Sembrate proprio due coniglietti, sai?" Si intromette Hadou, facendolo arrossire e portare le mani in faccia brontolando:"Non ti ci mettere anche tu, Hadou. Questa è peggio di una tortura."
"Avanti!" Continua il biondino, dandogli una pacca sulla spalla e facendolo uscire fuori in cortile.
Amajiki guarda verso di lui, mentre Mirio gli fa un pollice di approvazione.
Tremolante si avvicina alla ragazza, ma poi ci ripensa.
"No... non posso farcela..." Mormora, facendo dietrofront. Quel mormorio viene sentito dall'argentea che, voltandosi, lo vede di spalle:"Oh, ciao senpai." 
Sentendo quella voce il ragazzo si blocca e si volta verso di lei, comprendendo che ormai non può scappare e fare la parte del codardo.
"Ehm... c-ciao... ehm..." Farfuglia lui timidamente per poi abbassare il volto e chiedere:"C-come stai?" 
"Non tanto bene. Sto un po' giù..." Confessa lei, facendosi guardare dal ragazzo.
La vede malinconica e ricorda ciò che è successo all'ospedale, comprendendo:"E'... per le medicine?"
Lei annuisce e svela:"Mi sento malata a prenderle..."
Lui si fa coraggio e si siede accanto a lei, cercando parole per rassicurarla:"N-non sei...malata. Cioè... è un brutto periodo... lo so, ma...come dire...passerà." 

"E' molto carino da parte tua, Tamaki-senpai, ma... la verità è che comunque vada, ho queste benedette sindromi. Probabilmente verrà declassata se non miglioro e cosa peggiore rimarrò sola a vita."
"Sola...? Perchè?"
"Chi vuoi che si innamori di una pazza come me, sfregiata e piena di problemi?" Domanda lei demoralizzata, quando inaspettatamente, Tamaki si fa uscire da bocca un flebile:"Io..."
E' impercettibile, ma l'argentea riesce a sentirlo arrossendo di colpo e sentendo il suo cuore mancare un battito.
Amajiki si rende conto di ciò che gli è scappato di bocca e sposta lo sguardo su di lei, mentre l'argentea si volta verso di lui facendolo andare in tilt. Arrossisce di colpo e quello sguardo insistente lo mette sotto pressione a tal punto che comincia a balbettare:"Ehm... Io... ecco... P-penso che tu... Insomma.... Non sei pazza. Solo un po'.... F-fragile e..." 
"Sei così carino e gentile con me, senpai. Ma hai visto anche tu, no...? Chi vuoi che prenda una come me con i crolli che mi ritrovo?" 
"R-Rin.... Sarai un eroe fantastico e più luminoso del sole. Ne sono sicuro. Non verrai declassata. S-sarebbe un peccato se qualcuno che brilla così tanto, si spegnesse e... e poi... a me p-piace la tua cicatrice e credo che non ci sia niente di male in te." 
"C-cosa?"
"S-si... e credo che mi piaccia anche questa Rin qui... insomma... come dire... è... che... mi piace la tua presenza e..."
"Aspetta...a Tamaki-senpai... gli piaccio?" Pensa l'argentea, spalancando gli occhi e sentendo mancare il suo cuore di un altro battito, ma cerca di rimanere con i piedi per terra.
"Capisco..." Farfuglia lei per poi dirgli:"Beh, anche a me piace parlare con te, senpai."
"R-Rin... quello che voglio dirti è che... m-mi.... p-piacerebbe... ehm..." Poi, vedendo lo sguardo fisso dell'argentea su di lui va in tilt. Si compre il volto con le mani:"Non importa. E'... solo un mio pensiero..."
"Cos'è che ti piacerebbe, senpai?" Insiste lei, ma lui tenta in tutti i modi di dirglielo anche se l'ansia, la paura e la tesione sono dentro di lui: "E'... difficile da dire, ma... ecco... mi piacerebbe p-p...passare...cioè...u-u-uscire..."
"Oh... capisco. Anche me ogni tanto mi piacerebbe uscire dalla Yuei. Magari andare al cinema." Fraintende lei, demoralizzandolo ancora di più, quando poi si volta verso di lui e chiede:"Senpai? Qual è l'ultimo film che hai visto?"
"Non lo ricordo. E' stato All Might e i tre moschettieri se non sbaglio."
"Ah... quindi non vai dall'anno scorso." Comprende Rin, facendolo sospirare: "Già. Non ci vado da quando hanno chiuso i cancelli della Yuei."
"Io, invece, ci sono andata poco prima della licenza provvisoria. Non è che sia tanto difficile per me uscire. Anche perchè uso l'astuzia. Basta scrivere una mezza verità. Anche se quando andai al cinema, dissi semplicemente a papà che volevo distrarmi un po' prima della licenza."
"Quindi... Eraser... si è abbassato a queste cose?"
"In realtà ho usato la menzogna logica. Può sembrare strano, ma funziona anche su di lui." Svela lei, facendo un sorriso per poi continuare:"Ricordo perfettamente, ma... preferisco dimenticarlo."
"C-come mai?"
Con aria abbattuta, l'argentea non tarda a brontolare, ricordando la bruttissima vicenda con Shouto e Bakugou: "Film tremendo, soprattutto se penso a ciò che mi circondava. C'erano persone molto fastidiose." 
"A-a volte capita che in sala ci siano persone un po'... scortesi."
"No, non era scortese. Era proprio stronzo." Afferma lei, quando Amajiki, abbassando il volto, ribatte:"S-se... lo dici tu..."
Poi, volgendo lo sguardo verso di lui, si accorge che è fin troppo teso. Ha un aria pensierosa, come se volesse dire qualcosa che non riesce e Rin, come il suo solito, non riesce a fare a meno di essere premurosa con lui: "Senpai? Che hai?"
"Niente... s-stavo solo... pensando..." Balbetta lui e lei insiste:"Non ti va di condividere i tuoi pensieri con me?"
"E'... complicato. Io... m-mi sto sforzando tanto, ma... mi sento così inadatto e fuori luogo. Penso a molte cose e poi, quando decido che dire, la mente si svuota di colpo... sento un nodo alla gola che non se ne va e non riesco a... a dire ciò che penso realmente. Ho l'ansia a mille e... e solo il pensiero di... ecco... mi sento male e..."
"Beh, allora non sforzarti." Consiglia lei, spostando lo sguardo. In quel momento Tamaki alza lo sguardo verso di lei, mormorando un:"Huh?"
"Fa ciò che senti, senza sforzarti. Qui nessuno pretende nulla da te, senpai."
"In realtà... sono io che... vorrei ma..."
"Prenditi il tuo tempo." Interrompe lei, sorprendendolo:"C-cosa?"
"Se non ti va di condividere i tuoi pensieri, mi va bene."
I due rimangono per un po' in silenzio prima che Amajiki prenda coraggio e lo interrompa con:"Riderai di me se ti dicessi che penso."
"Non riderò di te." Rassicura lei, facendolo sospirare.
"Penso che tu... che tu sia... come il sole. Illumini tutto e brilli di una luce meravigliosa e..." Si intimidisce e abbassa il volto sentendosi in tensione a causa degli occhi della ragazza su di lui:"N-non guardarmi così...mi sento così s-stupido a..."
"Non sei stupido, senpai. E' molto dolce da parte tua, ma..." Dice per poi fermarsi, mentre Tamaki si gira a guardarla. La vede con quell'aria malinconica, prima che possa concludere con:"Anche il sole ha un lato oscuro."
Nel frattempo, mentre i due se ne stanno a chiacchierare, la madre di Rin ha appena finito le consegne e, con l'ansia a mille per i problemi di come sistemare altra gente della Yakuza rimasta a piedi, si accende una sigaretta per frenare i pensieri e stemperare la tensione. 
"Non dovresti fumare." Sente dire da una voce familiare.
Si volta, vedendo Shota che si avvicina a lei. Lo guarda per un istante, prima di dirgli chiaramente: "Non dovresti essere qui." 
"Se è per questo nemmeno tu."
"Lo so, ma dovevo." Spiega lei, facendo intuire ad Aizawa qualcosa che lui non tarda a chiedere:"Sei un eroe illegale? Uno di quelli chiamati vigilante?"
La vede soffiare via la nicotina di quella sigaretta, prima di rivelare: "In un certo senso. Tutti possiamo essere eroi. C'è chi salva la gente fisicamente, chi economicamente e chi moralmente. Io sono dell'ultimo tipo e non ho bisogno di licenze per fare un lavoro del genere." 
"Sei sempre la stessa. Rifletti sempre su tutto e sei sempre molto attenta ai dettagli." 
"Se non fosse per la mia attenzione, non avrei mai capito quella volta che la lettera era tua." Ricorda lei, facendogli un sorriso. Lui ricambia, ricordando di come si sono messi insieme, per poi confermare con un semplice:"Già..." 
Rimangono per un istante in silenzio, prima che lei spenga la sigaretta e gli dica: "Vuoi venire a casa? Tsunagu è andato a fare dei controlli. Passo per il supermercato e andiamo. Devo comprare il thé che a quanto pare è finito." 
"Come vuoi." Ribatte Aizawa per poi seguirla. 
Ha molte domande per la mente, ma quell'atteggiamento tranquillo sembra rassicurare ogni dubbio riposto sulla donna. Dubbi riguardanti al suo coinvolgimento verso la Hassaikai.
Intanto, alla Yuei, Aoi è di ritorno verso il dormitorio dopo essere stato in ospedale per controllare la ferita all'occhio per l'ennesima volta. Il ragazzo è giù di corda e da qualunque medico vada, gli dicono sempre le stesse e medesime parole: "Ragazzo mio. La ferita si sta rimarginando bene, ma devi continuare a disinfettare e pulire la cavità dell'occhio. Purtroppo però, vedendo le condizioni in cui ti trovi, la percentuale di riuscita di un trapianto del bulbo oculare non supera il 30%. Ovviamente parlo di un occhio naturale, mentre la percentuale salirebbe di molto con un occhio artificiale. Parliamo del 60-70% di possibilità che tu possa tornare a vedere dall'occhio sinistro."
Rammaricato, Molleggino è finalmente giunto al suo dormitorio. Non ha voglia di parlare, così decide di fiondarsi direttamente in camera sua,  evitando di farsi vedere nella sala comune, dove nel frattempo si ritrovano Kaminari e Kirishima a giocare a carte. 
"Kacchan, vieni a giocare anche tu?!" Prende in giro l'elettrico, facendolo sbraitare:"Chiudi il becco!"
Aoi è completamente ignaro di ciò che stanno combinando e, arrivato fuori camera sua, mette la mano nella tasca dei pantaloni per prendere la chiave della stanza. La inserisce nella serratura, ma si accorge che la porta non è chiusa a chiave.
"Eh? Possibile che mi sia dimenticato di chiudere a chiave?" Si domanda, aprendo la porta e non dando molto peso alla cosa. Entra in camera e si butta subito sul letto, mettendosi una mano su quell'occhio fasciato.
Sta male, ma sa che deve farsi forza.
"No, non ci voglio pensare, devo distrarmi." Si dice, dandosi una spinta dal letto e rimbalzare a terra. Così, come ogni volta che è demoralizzato e vuole distrarsi, va a prendere la sua Switch. 
Si avvicina alla postazione console per prenderla. Allunga la mano, convinta di averla messa proprio lì, tra la playstation e la xbox, ma la mano va a vuoto.
"Huh?" Farfuglia, abbassandosi e accorgendosi del dramma. La Switch non è al suo posto. Il ragazzo spalanca gli occhi per poi iniziare a cercare per tutta la stanza, quando si scompiglia i capelli per risolvere il dilemma:"L'avevo appoggiata lì. Ne sono sicuro. Sul tavolo non c'è, sulla scrivania nemmeno, in bagno neanche... pensa, Aoi, pensa. Dove puoi averla mess...?"
Poi ha un lampo di illuminazione. Pensa alla porta e al fatto che non era chiusa a chiave, poi la Switch mancante, arrivando all'unica soluzione che non tarda a sbraitare:"Si sono fottuti la mia Switch!"
Si guarda intorno, vedendo se manca qualche altra cosa, ma nulla. L'unica cosa mancante è quella console, quindi ipotizza che non può essere stato un ladro, dato che avrebbe rubato anche i suoi soldi o altro, mentre tutto il resto è al proprio posto. Poi, ricorda quella vaga conversazione dei ragazzi del giocare, associando la sparizione della console a Denki e Eijirou.

"Ho capito, deve essere stato uno di quegli scapestrati. Adesso mi sentono! Come hanno osato entrare in camera mia senza permesso?"
Furibondo, Shinkawa scende in sala comune, pronto a dirgliene quattro mentre i due si trovano con Sero a chiacchierare tranquillamente e giocare a carte. 
"Avanti, tirarela fuori!" Dice Molleggino, mettendo le mani ai fianchi e guardandoli, mentre i tre lo guardano con perplessità.
"Tirare fuori, cosa?" Domanda Sero, appoggiato dal rosso che nota:"A giudicare dall'espressione sembri innervosito e non poco."
"Smettetela di fare gli gnorri e ridatemi la Switch."
"Gnomi? Guarda che non siamo così bassi." Si difende Hanta, seguito da Kaminari:"Già, mica siamo Mineta noi."
"La Switch poi è tua. L'altro giorno l'hai messa in camera. Te lo sei dimenticato?" Ricorda Kirishima e dunque Aoi svela: "In camera mia non c'è. Qualcuno è entrato e l'ha presa!"
"Sicuro di aver visto bene? Se vuoi vengo a dare anche io un'occhiata. Tre occhi sono meglio di uno!" Si offre volontario l'elettrico, mentre Shinkawa lo guarda storto e brontola ironicamente:"Ah-ah...molto spiritoso. Guarda come sto ridendo..."
"Comunque non la abbiamo presa noi." Ribadisce il rosso, mentre Sero punzecchia: "Ma il grande detective Aoi dovrebbe risolvere il caso, no?"
"Altro che Detective Aoi. Questa volta sarò Aoi, il Distruttore. La mia Switch non si tocca!" Afferma più alterato che mai, quando Denki domanda:"E perché pensi che siamo stati noi? In classe ne siamo parecchi, per non contare gli altri studenti della scuola."
"Perché stavate parlando di giocare. Ecco perché!"
"Stavamo invitando Bakugou a giocare, si, ma a carte." Fa notare l'elettrico e lui mormora un semplice:"Ah..."
Poi, il rosso tenta di capire:"Ma non sai chi può averla presa?"
"Esclusa Aizawa che adesso è in quella fase che non sa neppure cosa sia un videogame, solo voi tre e il nano malefico potreste avere l'arroganza di entrare in camera mia e fottermi la Switch. Dubito sia stato Bakugou, anche perché non c'è segno di esplosione e poi si sarebbe fatto vedere tranquillamente."
Poi, guardandosi attorno: "Parlando del nano, il fatto che non sia con voi è già molto sospetto." 
"In effetti non sappiamo dove possa essere. Magari è in camera sua a fare cose sconce." Pensa Sero ad alta voce, facendo ridere Denki:"Chi?! Mineta che fa le cose sconce? Quello al massimo può guardarsi un porno e non fare altro."
"Ormai è certo!" Afferma il grande detective, sicuro di sé, facendosi guardare dai tre e concludendo:"Fa cose sconce con la mia Switch, ne sono sicuro!"
Molleggino, determinato più che mai, corre velocemente verso le camere da letto, dirigendosi verso quella di Mineta. Arrivato fuori la porta, decide di evitare di bussare, ma di sfondare direttamente la porta. Vuole usare il bonus sorpresa, così dà un calcio potentissimo, per poi entrare e gridare: "Ah-ah, beccato!"
Indica il ragazzo, convinto di trovarlo con la sua Switch, ma la realtà dei fatti ne è un'altra. Minoru, che si trova sul letto con una rivista in mano e non solo la rivista. Vedendo il ragazzo entrare così di punto in bianco, si nasconde il pistolino con quella rivista, gridando: "E che diamine, non si può leggere neanche più un PlayHero in santa pace?"
Deluso, Aoi inclina il capo, leggendo il nome di quella rivista e comprandendo: "Cosa? Ma stai leggendo una rivista porno?"
"Si, e tu mi hai disturbato sul più bello, razza di ciclope a molla!" 
Shinkawa, non convinto della situazione, comincia a controllare ogni angolo della camera, ma della sua Switch neanche l'ombra. Perplesso, abbandona quella stanza rimettendo la porta al suo posto. La chiude, ma questa non resta in piedi e cade nuovamente a terra. Minoru non ha capito nulla di quelle azioni: "Ma questo oltre all'occhio, ha perso pure i neuroni?"
Fallita la ricerca, il ragazzo-molla non sa più dove cercare e così decide di andare a riferire del furto al suo responsabile. Prima però, vuole ripassare in camera sua per fotografare la mensola priva della console. Arrivato al suo piano, passa davanti alla porta della camera di Rin, dove sente qualcosa. Sente un suono abbastanza familiare. Appoggia l'orecchio sulla porta e la musichetta del gioco di CTR che lo lasciano perplesso.
"No aspetta, non può essere!" Si dice, rimanendo di sasso. Dopotutto Rin ha abbandonato i videogames. Ha ancora tutti i suoi giochi in camera e non comprende il perché prendere la sua Switch e non anche i suoi giochi. Mette la mano sulla maniglia, accorgendosi che la porta è aperta. La apre lentamente e sbircia all'interno della stanza, vedendo qualcosa che mai avrebbe pensato di rivedere. Rin è in mutande e canottiera sul letto, con quella Switch tra le mani a provare e riprovare.
"Ah... è la quarta volta che perdo. Si vede che non sto in forma." Brontola la ragazza quando poi, accorgendosi di essere osservata, si volta verso la porta. 
Shinkawa la apre di botto, realizzando il tutto: "Oh mio Dio, Rin!"
La ragazza, in maniera naturale e confusa, mette il gioco in pausa e gli risponde: "Che c'è?"
"Ma... ma... ma tu stai giocando!"
"Si, e allora?"
"Con la mia Switch?" 
"Già! Mi era venuta voglia di giocare, ma essendo che l'altra volta ho rotto la console, ho deciso di venire in camera tua e prendere la tua console o quanto meno chiedertela. Poi però dovevo cercare anche i giochi e tutto il resto, quindi ho visto la Switch lì e l'ho presa. Volevo rimettere la stanza apposto, ma non c'eri. Così ho pensato di prenderla e..." Ma non finisce la spiegazione che improvvisamente Aoi si mette in ginocchio, giungendo le mani e guardandola con gli occhi pieni di lacrime inizia a pregare: "Oh santa Sony, Oh santa Nintendo, oh santa Microsoft. Vi ho pregato tanto in questo periodo ed ora è avvenuto il miracolo!"
"Ehm... Molleggino? Ho la vaga impressione che ti sia saltata qualche molla tra le rotelle. Ti senti bene?" Domanda lei, stranita da quella reazione, ma Shinkawa continua:"Ora si, anzi, la Switch te la puoi anche tenere per quanto tempo vuoi. Devi recuperare!"
"Cosa?! Che? Dici sul serio?"
"Ovvio che si!" Afferma lui con un sorriso ampio e lei sorride per poi accorgersi di un particolare:"Sei andato in ospedale per il controllo, vero?"
"Eh? Come fai a saperlo? Non l'ho detto a nessuno."
"Stamattina avevi la medicatura più chiara e bendata in modo differente. Tra l'altro te l'hanno fatta anche male." Confessa lei, alzandosi e avvicinandosi a lui, guidata da quella sindrome della crocerossina, continua:"Aspetta, te ne faccio una migliore. Siediti."
Aoi, perplesso da quel comportamento, sta comunque a sentire la ragazza. Si siede e l'argentea inizia a sistemargli la benda. Si pone dietro di lui, per poi rifargli la medicazione più stretta, sistemando le bende in maniera più ottimale rispetto a come le teneva prima. Mentre esegue quell'azione, gli dà da parlare.
"Ah, parlando di cose serie. Tra qualche giorno aprono le prenotazioni di PlayStation 5. Tu la prenoti?"
"Cosa? Si, ovvio!" Afferma lui e lei domanda: "Bene, ci andiamo insieme?"
"Ehm. Io e te?"
"No, io e un altro Aoi. Che dici?" Ribatte ironicamente, ma Shinkawa non comprende l'ironia e continua:"Aoi chi? Lo conosco?"
"Si, l'idiota che vedi quando ti guardi allo specchio."
"Comunque mi fa male."
"Già... Mi sa che te l'ho fatta troppo stretta." Vede lei, aggiustandoglielo alla meglio, mentre su Molleggino appare un sorriso per poi confermare:"Allora va bene."
"Huh?"
"Possiamo prenotare la PlayStation 5 insieme se vuoi." Ribadisce Aoi, facendole un sorriso.
I due si ritrovano a sorridersi a vicenda, ma quella scena viene mal interpretata da Toru che, passando di lì per andare in camera di Molleggino a chiedergli di prestargli il quaderno che gli ha dato durante la lezione, li trova in quel modo ambiguo. L'urlo di Hagakure si fa presto sentire, insieme al lanciargli le cose addosso al povero Molleggino innocente e vittima della brutta circostanza.
"Posso spiegare, Toru! Non è come pensi!" Grida, correndole dietro. 
Nel frattempo la madre di Rin e Shota hanno finito di fare le compre al market e, camminando per strada, i due chiacchierano del più e del meno.
"Ho sentito che stai lavorando in meno." La interroga Aizawa, avendo come risposta:"Meno... Si, si fa per dire. Ho lasciato il lavoro da muratore, ma comunque il lavoro di cameriera è stressante." 
"Ci lavori ogni giorno?" 
"Diciamo che il mio è un lavoro che mi impiega quasi tutto il giorno." Replica rimanendo sul vago, quando il professor Aizawa informa: "Comunque è preoccupata per te." 
"Si, lo so. Dovrei chiamarla più spesso." Pensa ad alta voce la donna, ricordando quella chiamata fatta dalla figlia a cui non ha dato alcuna spiegazione riguardo la sua situazione.
"La questione Chisaki l'ha messa fuori uso, inoltre ha dovuto iniziare una cura."
"Perchè? Lei non è malata."
"I medici hanno detto che doveva prendere i farmaci, altrimenti sarebbe peggiorata. Inoltre ha perso molto sangue." Quelle parole lasciano perplessa la donna che si volta verso Shota e chiede: "Perso sangue? Che significa?"
"Vedi, le hanno dovuto mettere delle sacche di sangue a causa di Chisaki. Le prendeva il sangue fingendo che i tuoi debiti sarebbero stati estinti."
Yame rimane perplessa per un attimo. Ricorda quelle parole, ricorda quelle scuse fatte di Chisaki che fino a quel momento non è riuscita a comprendere.
Stringe i pugni e l'ira l'invade di colpo: "Quel figlio di puttana... se l'avessi saputo, gli avrei strappato quelle fottute mani io stessa."
"Huh?" Farfuglia lui, volgendo lo sguardo verso di lei e vedendola nervosa che continua a dire la sua: "Toccare mia figlia, renderla ancora più fragile di com'era, mi innervosisce e non poco."
"Beh, è inutile che ti preoccupi. Tanto lui è nel Tartarus e Rin è al sicuro adesso."
"L'avete messo lì per proteggere lui o Rin?" Domanda lei, lasciando sorpreso il bruno che tenta di capire: "Che intendi dire?"
"Con i nemici che si è fatto, dubito che stia male lì dentro. Lo state semplicemente proteggendo. Quei bastardi gli hanno tolto le mani, ma è il minimo che potessero fare. Se avessi saputo, non mi sarei limitata con quei bastardi a tagliargli le mani, ma gli avrei tagliato anche le palle."
"Che ne sai delle mani di Chisaki?" Chiede Aizawa, rimanendo perplesso a quelle parole dette dalla donna. Sono parole piene di rabbia e lui sa che nella rabbia si possono dire molte cose. Lei si ferma e lo guarda per un istante. Non batte ciglio, mentre replica: "Ormai non si parla di altro ai TG. C'è sempre Sniper Block e l'evento di Chisaki, oltre alla notizia che EraserHead è il padre di mia figlia."
I due si guardano per un istante e la tensione è enorme, ma i sospetti dell'insegnante vengono a mancare.
"Già. Ormai lo sanno tutti." Ribadisce, accompagnandola a casa con la promessa che sarebbe passata a salutare Rin.
Nel frattempo, alla Yuei, Toru è infuriata. Infatti, dopo aver assistito a quella scena tra i due e fraintendendo tutto, la invisibile scende in sala comune, si siede sul divano e mette un broncio che è tutto un programma. Sta per mandare un messaggio ad Aoi, quando viene interrotta da Shouto: "Ehi Hagakure, hai per caso visto Rin?" 
Sentendo quelle parole, va su tutte le furie: "Certo che l'ho vista a quella bastarda! Stava flirtando con il mio Aoi e la cosa più grave è che lui ci stava!"
Todoroki, sentendo quelle parole, rimane leggermente perplesso. Sa che Rin non farebbe mai una cosa del genere e dunque la difende:"Rin e Shinkawa? Ne sei sicura?! Perché Ricchan non ha mai manifestato sentimenti per Shinkawa e non credo che loro due..."
"E invece è così! Prima gli ho chiesto se gli servisse una mano con le bende e mi ha detto che avrebbe fatto da solo. Invece li ho trovati in camera insieme con lei che gli sistemava la benda e lui che le ha proposto qualcosa. Ho sentito che stavano parlando di prenotare chissà cosa..."
In quell'istante il bicolore comincia a temere il peggio e non è l'unico. In quella discussione si intromette anche Bakugou che, preoccupato per la psiche della ragazza, comincia a infuriarsi:"Coooosa? La molla di merda che se la fa con Rin? Ma che stronzate vai blaterando?"
"Ti dico che è così!"
"Sai che se fosse vero gli farei esplodere quelle molle, eh?!"
Il bicolore, sentendo quelle affermazioni, si intromette:"Diamoci una calmata. Non arriviamo subito a conclusioni affrettare."
"Ma sai anche tu che se l'avesse fatto..."
"Si, ma dobbiamo capirne di più. Shinkawa non sa del suo problema."
"Proprio per questo gli farò esplodere le budella se la tocca!" Continua a ribadire Katsuki, ma non è l'unico.
"Appena lo vedo, giuro che gliene dirò quattro! Come ha osato tradirmi così?" Si demoralizza la invisibile, quando Aoi si ritrova a scendere ignaro di ciò che sta accadendo.
Non sa che gli sta per accadere qualcosa di terrificante.
"Ehi, che fate? Confabulate?" Prende l'attenzione Molleggino, appena sceso in sala comune. I tre lo guardano per un istante in maniera scontrosa e con aria minacciosa. "Perchè mi guardate così?" Domanda il ragazzo, quando Toru si fa anima e coraggio e gliene canta quattro: "Se dovevi tradirmi, almeno potevi cacciare il coraggio e dirmelo in faccia che non volevi stare più con me!"
Shinkawa la guarda perplesso, non capenso cosa sta accadendo e se ne esce con un semplice: "Cosa? Io tradire te? Ma quando?"
L'aurea che emanano anche Bakugou e Todoroki lo spaventano e non poco, tant'è che si ritrova a indietreggiare fino a sentire il muro alle sue spalle per poi urlare:"Io mi dichiaro innocente! Non ho fatto nulla!"
"Stavi tramando con Aizawa per mettermi le corna, non è vero?"
"Io metterti le corna? Con Aizawa?" Rimane per un secondo a guardarla quando lui comprende: "Aaaaaaaaah, ma ti riferisci a...."
"Si, a quello che stavate facendo in camera."
"Ma non stavamo facendo nulla di male. Te l'ho già detto. Aizawa mi stava soltanto svuotand..." Ma non riesce a finire la frase che Bakugou scatta: "Svuotando cosa? Le palle?!"
Quegli occhi minacciosi dell'esplosivo, con tanto di mani scoppiettanti, mettono agitazione al povero ragazzo che inizia a sudare freddo nel tentativo di spiegare come stanno veramente le cose: "Ma che... io e Aizawa stavamo semplicemente tro..."
"Trombando?" Interrompe nuovamente l'esplosivo, mentre Shouto sembra abbastanza deluso anche lui:"Non ci posso credere. Approfittare così di una povera ragazza. Ma non ti vergogni?"
"Ma mi fate parlare? Io e Rin ci stavamo organizzando per..." Cerca di dire nuovamente Aoi, ma stavolta è interrotto da un nuovo componente che avrebbe dovuto farsi gli affari suoi, ovvero Mineta: "Un'orgia? Voglio partecipare anche io!"
Shinkawa è nel panico totale. Quegli sguardi ostili non cessano un solo attimo, dando sfogo a film mentali senza limite, mentre il povero ragazzo continua a provare la sua innocenza: "Ci mancava solo il nano malefico qua. Mi fate parlare o no? Rin mi stava toccando la..."
"Toccando cosa?! Brutto figlio di puttana! Vuoi morire?!" Esplode Katsuki, tentando di lanciarsi addosso al Molleggino, ma non è l'unico.
"Toccando cosa?! Rispondi!" Si innervosisce anche Todoroki, azionando la sua parte sinistra pronto ad incenerirlo, entrambi vengono trattenuti.
"Todoroki, ci sarà sicuramente una ragione, vero Shinkawa?" Arriva Izuku in suo soccorso, mentre Eijirou e Denki mantengono Bakugou intenzionato ad ammazzarlo.
Nel mentre Toru scoppia a piangere, per poi avvicinarsi e cominciare colpirlo con dei pugni sul petto: "Perché? Perché? Non dovevi farmi questo! Io non me lo merito!"
Assistendo a tutta quella scena, Shinkawa non ne può più. Si svincola dalla ragazza per poi salire sulla sedia e perdendo quasi l'equilibrio per salirci e allontanarsi da loro, comincia a gridare:"Adesso basta!"
Attira l'attenzione di tutti e, molleggiando su quella sedia, dà le dovute spiegazioni: "Aizawa mi stava SVUOTANDO il bulbo dell'occhio perché si era creata troppa mucosa. Se ne è accorta e ha iniziato a fare come il suo solito, dopo che mi ha TOCCATO la benda e l'ha vista gonfia. Tra l'altro stavamo TROVANDO il dove, il luogo e il quando prenotare la PlayStation 5. Ci stavamo ORGANIZZANDO per andare a prenotarla e voi mi dite che me la faccio?! Ma vi siete tutti rincretiniti?"
Cala il silenzio nella stanza, mentre i tre accusatori si guardano in faccia, con Shouto che tira un sospiro di sollievo e Bakugou che sbraita contro: "Razza di molla arrugginita, potevi dirlo prima invece di farci prendere un colpo!"
"Ma se non mi facevate parlare!" 
"Che delusione. Speravo veramente in un'orgia..." Si introduce Minoru, avendo un urlo in testa dall'esplosivo: "Sta zitto, tu!"
"Sarebbe stato un vero e proprio problema se fosse successo anche con lui." Mormora Todoroki, mettendosi una mano dietro al collo e pensando alla problematica dell'argentea.
Il ragazzo poi guarda Toru: "Tu poi? Pensi realmente che potrei tradirti? Non mi sarei mai aspettato da te simili accuse!"
Toru gli va vicino, tentando di abbracciarlo: "Scusami, pensavo che..."
Ma il ragazzo, infuriato di quelle accuse, rifiuta l'abbraccio: "La prossima volta, prima di accusare qualcuno, accertati che sia come pensi."
"Ma io..."
"Me ne vado in camera mia. Buonanotte a tutti!" Dice il ragazzo contrariato, mentre la invisibile prova a prendere la sua mano, ma lui la ritira: "Lasciami sbollire. Ci sentiamo domani mattina."
Intanto, un demoralizzato Tamaki se ne sta in un angolo della sala comune convincendosi: "Non ce la faccio... Questa situazione è peggio di avere a che fare con i villains."
"Avanti, Tamaki. Non è andata così male." Rassicura Togata, ma lui non è dallo stesso parere: "Ha pensato che dicessi che volevo uscire dalla Yuei..."
"La prossima volta scandisci meglio le parole e andrà meglio. E poi vi ho visti. Parlavate tranquillamente."
"Già... se non si tratta di chiederle di uscire o dirle ciò che provo, riesco a parlarle, ma..."
"Avanti, Tamaki. Troverai il coraggio. Ne sono sicuro."
"Lo spero." Sospira il ragazzo, andandosene in camera sua. Si avvicina al balcone, toccando quel vetro di quella finestra e guardando fuori. 
Vede l'argentea che se ne sta lì fuori, seduta su di una panchina a guardare le stelle.
"Forse... dovrei..." Si domanda, indeciso sul dafarsi.




   
 
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