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Autore: darkroxas92    25/04/2021    1 recensioni
Kaito Kid è sempre stato famoso per essere un esibizionista… e finora è riuscito a portare a termine tutti i suoi furti. Ma se dovesse avere a che fare con un altro esibizionista, anche questi bravo in ciò che fa, riuscirà ad avere la meglio? Kaito Kid VS Great Sayaman! Nemici o alleati? Magia o energia? Ai posteri l’ardua sentenza.
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4: Un insospettabile dolce incontro (Un’amicizia tra esibizionisti) Un insospettabile dolce incontro

Il viaggio questa volta fu abbastanza silenzioso.
Ci fu giusto una sorpresa iniziale alla partenza, quando il furgoncino, con loro grande dispiacere, si rivelò in grado di eguagliare la velocità della Nuvola Speedy, anche se per fortuna Videl era ben in grado dal trattenersi dal fare manovre azzardate, perciò si abituarono in pochi minuti.
“Allora…” Fece Videl senza girarsi. “Andate ancora a scuola tutti e tre, vero?”
“Purtroppo.” Rispose Conan, sospirando. “Anche se ora come ora la cosa più difficile che mi ritrovo a fare sono dei calcoli di matematica che saprei risolvere a occhi chiusi e con le mani legate. Senza parlare di dover fare da balia a un gruppo di bambini che mi hanno preso come loro esempio.”
“Oh, i famosi Detective Boys.” Ridacchiò Kaito. “Ogni tanto sento parlare di voi. E anche con loro ti ritrovi sempre coinvolto in qualche omicidio. Però se non sbaglio sono sempre il professore Agasa o quella ragazza a risolvere i casi… la nipote del vecchio Suzuki, no?”
“Certo che è strano, sei sempre circondato da persone in grado di risolvere casi straordinariamente complicati. E solitamente fai notare dettagli che sfuggono agli altri.” Si aggiunse Aoko. “Mio padre ti nomina spesso, dicendo che ci sono già diversi reparti della polizia che ti stanno tenendo d’occhio per quando finirai gli studi per poterti prendere al volo.”
Conan ridacchiò. “Preferisco restare per conto mio. Ero pronto a diventare un investigatore privato e non voglio cambiare idea. Anche se spero di non farlo come Conan Edogawa.”
“Dev’essere frustante per te non venire ascoltato più di tanto. Solo il vecchio Suzuki sembra seguire le tue direttive. Lui e anche quel detective di Osaka.”
“Diciamo che solitamente ho i miei metodi per aiutare a risolvere i casi…” Rispose il bambino, muovendo a disagio il farfallino che portava attorno al collo. “Anche se purtroppo a volte sono stato fin troppo ovvio. Pure Lupin III ha scoperto il mio segreto, anche se fortunatamente ha capito la situazione e pare non volerlo rivelare a nessuno.”
“Spero per te che quel ladro da strapazzo mantenga la parola.” Commentò Kaito.
“Pensavo che non disprezzassi i ladri, Kaito.” Fece Aoko. “Per come prendi sempre le parti di Kid, credevo fossi un fan dei ladri gentiluomini.”
“Kid infatti lo è. Ma un vero ladro gentiluomo non userebbe mai l’aspetto di un suo collega per fare un colpo, se non per una buona causa. O vendetta.”
“Heiji mi ha detto qualcosa sul fatto che Kid ha incastrato Lupin in un suo furto.” Rifletté Conan. “Anche se lo hanno scoperto solo grazie alle riprese delle telecamere e dopo tre ore di inseguimento.”
Videl guardò appena indietro, notando solo lei il sorrisetto sul volto di Kaito nel sentire ciò.
“Gohan parla bene di Kid. Dice che in realtà non è una persona cattiva.”
“È un ladro, è per forza cattivo. Tu stessa vai in giro a combattere contro di loro, no?” Replicò subito Aoko.
“Sì, ma credo che anch’io lascerei stare un ladro come Kid. Anzi, forse gli darei anche una mano.”
“Perché dici questo?” Chiese Conan.
“Gohan ha scoperto il vero obiettivo di Kid. E comprende perfettamente le sue intenzioni. E considerando che a differenza nostra Kid non può vantare di avere poteri eccezionali o contatti in alto-”
“Non credo ci siamo molte persone in grado di poter dire di incontrare spesso e volentieri divinità.” Sbottò Kaito.
“Tu sai qual è l’obiettivo di Kid?” Gli chiese Conan. “Hai detto che eri presente quando si è incontrato con Gohan, perciò magari anche tu ne sei a conoscenza.”
“No, mi spiace. Sono arrivato dopo. Non sapevo nemmeno che ci fosse qualche motivo preciso dietro ai suoi furti. Ho sempre pensato che fosse solo la sua voglia di dimostrarsi capace di imbrogliare la polizia e di intrattenere il pubblico.”
“E poi a volte è necessario mascherare le proprie azioni. Ironicamente, se mio padre non avesse finto di aver sconfitto Cell, Goku non sarebbe mai riuscito a sconfiggere Majin Bu.”
“Come mai?” Fece Aoko, mentre Kaito sospirava internamente, ringraziando per il cambio d’argomento.
“Goku conosce una tecnica particolare, che consiste nel radunare energia da altri esseri viventi. Majin Bu era così forte che nemmeno tutti insieme è stato possibile sconfiggerlo. Così Goku ha chiesto in prestito l’energia da tutti quanti. Ma i terrestri non erano propensi a credergli, e non hanno partecipato fin dall’inizio. A quel punto è intervenuto mio padre, che usando la sua fama, è riuscito a convincere tutti. E così Goku e riuscito a sconfiggere Majin Bu, vaporizzandolo.”
“Era proprio necessario?”
“Considerando che, proprio come Cell, era in grado di rigenerarsi dal più piccolo atomo, sì. Inoltre Majin Bu aveva già distrutto la Terra una volta, non potevamo rischiare lo rifacesse.”
“Sai, non prenderla come offesa, ma non vedo l’ora di tornare a casa. Questo pianeta sembra più pericoloso ogni volta che ci raccontate qualcosa.”
“Ringraziate che per merito di Goku e della sua famiglia i pericoli sono anche diminuiti. Qualche decennio fa c’era un’organizzazione criminale diffusa per tutto il pianeta, chiamata Esercito del Fiocco Rosso. Goku, ancora ragazzo, è riuscito a debellarlo completamente da solo.”
“Sono contenta che non siete persone cattive.” Mormorò Aoko, ricevendo un assenso dai due compagni.
“Beh, mentre parlavamo siamo arrivati a destinazione.” Esclamò Videl. “Benvenuti a Satan City!”
Mentre diceva ciò il furgoncino passò oltre un arco che portava il nome della città.
“Satan City?” ripeté Kaito. “Che nome strano.”
“Colpa di mio padre temo.” Rispose la ragazza. “Si chiama Satan, e la città è stata rinominata in suo onore dopo la sconfitta di Cell.”
“Però, non male come premio. Da noi è assai dura che una città cambi nome, figuriamoci per un motivo del genere.”
“Io sono più sorpresa che Gohan abbia accettato tutto questo come se niente fosse. Insomma, doveva esserci lui al posto di tuo padre, no?”
“Gohan non è mai stato uno da stare sotto i riflettori. Almeno, non come Gohan. Poi preferisce che le persone siano salve piuttosto che tenere conferenze stampa o simili. È più che felice di lasciare quell’onere a mio padre.”
“Considerando la scena che ha messo su nel nostro mondo come GreatSayaman, fatico a crederci.” Replicò Kaito, sospirando. “Si è fatto sparare contro da tutti i poliziotti lì presenti solo per dimostrare la sua forza.”
“Io sono più sorpreso per il fatto che non ci sia nessun video o foto di quell’evento.” Fece Conan. “Va bene cancellare i ricordi di tutti, ma quello, considerando internet, era difficile da fare.”
“Shenron ha enormi poteri. Se può ricostruire la Terra dopo che è stata distrutta, eliminare qualche video e foto non può di certo essere difficile.”
“E poi è meglio così. Se questi tipi che ti volevano fare fuori dovessero scoprire dell’esistenza di un tizio come Gohan, sarebbero capaci di fare di tutto pur di trovarlo. Impossibile, okay, ma immagino non sia così facile da spiegare.”
“Beh, dubito ci avrebbero creduto. Dopotutto, solo una di loro è a conoscenza dei reali effetti collaterali del loro veleno.”
A quella frase Kaito e Aoko si voltarono a guardare il bambino. “Aspetta, vuoi dire che sanno di te? Avevo capito che sarebbe stata la tua fine se fosse successo.”
“Per mia fortuna, la persona in questione sembra avere dei suoi tornaconti per non dire a nessun altro la verità. Una volta ero anche quasi riuscito a catturarla, ma è riuscita a scappare. Senza contare che è una professionista del travestimento, proprio come Kid.”
“Non può essere lui?” Domandò Aoko.
“Ne dubito. Il suo modo di fare è diverso, e sono abbastanza sicuro che sia una donna. Nemmeno Kid potrebbe fingere così bene.”
“Cercherò di non prenderla come offesa.” Pensò il ladro, sorridendo.
“Ed eccoci arrivati!” Esclamò Videl, facendo atterrare il furgoncino di fronte a una villa gigantesca, circondata da un parco delimitato da un cancello.
I tre viaggiatori spalancarono la bocca, mentre Videl apriva la porta scendendo. “Sì, posso capire la vostra reazione. Mio padre non ha esitato a usare la sua fama per togliersi qualche sfizio.”
“Qualche sfizio?” Ripeté Aoko. “Se Kid dovesse venire qui, sarebbe capace di prendere un carello della spesa e fare razzia di tutto quello che trova!”
“Nemmeno Sonoko ha una villa così grande.” Aggiunse Conan. “E la sua famiglia possiede praticamente di tutto.”
“Io sinceramente non credevo nemmeno possibile che qualcuno possedesse una villa così grande tutta per sé. Ma stiamo parlando di un mondo dove a quanto pare l’impossibile è quasi la normalità, quindi credo proprio dovrò tenere per me i miei commenti.” Mormorò Kaito, mentre entravano.
“Papà! Sono a casa!” Urlò Videl.
Immediatamente si sentì il rumore di diversi oggetti cadere a terra, seguito da quello di una corsa. Pochi istanti dopo una delle tante porte presenti all’ingresso si spalancò, rivelando un grosso uomo dai folti capelli neri, con addosso una tuta marrone coperta da un mantello bianco, con una grossa cintura d’oro attorno alla vita.
“Videl!” Esclamò felice, correndo ad abbracciare la figlia. “Ti aspettavo! Gohan e i bambini sono arrivati poco fa e mi hanno già spiegato tutto quanto. Così loro sono i misteriosi amici dell’altra dimensione.” Continuò, guardando i tre. “Piacere di conoscervi! Io sono Mr. Satan, il campione del mondo di arti marziali e colui che ha sconfitto Cel-”
“Papà, sanno la verità.” Lo interruppe Videl, ridacchiando quando il padre si sgonfiò visibilmente.
“Cosa? Ma non sono nemmeno riuscito a presentarmi come si deve!”
“Dovrei far fare un controllo del DNA, sono sicuro quasi al 100% che lui e Goro sono in realtà la stessa persona di due mondi diversi. Pure le figlie si somigliano.” Commentò Conan, sorridendo nervoso.
“Beh, immagino non sia impossibile. Ma non credo che possa esserci qualcuno come mio papà.”
“Considera che si vanta di aver risolto centinaia di casi di omicidio senza ricordarsene nemmeno uno. Ed è diventato famoso come uno dei migliori detective del mondo… il tutto semplicemente dormendo.”
“Però! Dev’essere un tipo simpatico.” Fece Satan, annuendo con gli occhi chiusi e una mano sotto il mento. “Beh, se un giorno dovesse finire anche lui qui, assicuratevi di farlo venire qua. Se mi somiglia anche solo di poco, dev’essere senza dubbio una persona da incontrare!”
“Dove sono Gohan e i ragazzi?” Chiese Videl, decidendo di mettere fine a quella discussione.
“Beh, sono arrivati proprio mentre Bu stava mangiando… inutile che ti dica che si sono uniti a lui a fare merenda.”
“Se l’appetito di Goten e Trunks è simile a quello di Gohan, ti manderanno in bancarotta.” Ridacchiò Kaito.
“Nah, in confronto a Bu non mangiano nulla. Ma considerando le alternative di non far mangiare Bu, è decisamente meglio rifornire il frigorifero un paio di volte al giorno.”
“Scusate, ma c’è una cosa che continuo a pensare.” Intervenne Conan. “Prima avete detto che la Terra è stata distrutta da un tale Majin Bu, e voi spesso nominate questo Bu… c’è un legame tra di loro?”
A questa frase Videl e Satan si guardarono tra di loro. “Beh, diciamo che la situazione è un po’ complicata. In realtà sarebbero la stessa persona, ma allo stesso tempo non lo sono.”
“Soffre di doppia personalità?” Chiese preoccupata Aoko.
“No. Si è letteralmente diviso in una parte buona e una malvagia. E tranquilli, quella malvagia è quella che è stata disintegrata da Goku. Ma quella buona… beh, non è altri che un grosso bambinone.” Ridacchiò Videl. “Solo che possiede tutti i poteri che aveva anche l’altra sua parte.”
“Quindi in poche parole ci state dicendo che ospitate qualcuno che ha la mentalità di un bambino ma che sarebbe in grado di distruggere il pianeta intero?” Disse Kaito, facendo sfoggio ancora una volta della sua faccia da poker per nascondere la sua perfetta imitazione dell’Urlo di Munch.
“Sì, ma tranquilli. Finché non gli rubate il cibo dal piatto, non correte rischi.”
“Beh, credo che con queste premesse, nemmeno Kid si azzarderebbe a commettere un simile furto.” Fece Conan, deglutendo.
“Concordo pienamente.” Pensò Kaito. “Oltre al fatto che se anche il padre di Gohan ha avuto tante difficoltà a sconfiggerlo, dubito fortemente che potrei fare qualcosa.”
Il gruppo seguì in silenzio Mr. Satan e la figlia attraverso una serie di porte, fino a ritrovarsi in una sala con un tavolo al centro ricoperto fino all’ultimo centimetro di ogni tipo di cibo.
E seduti attorno ad esso ritrovarono Gohan, Goten e Trunks, assieme a un grosso essere umanoide rosa con una specie di corno molle sulla testa piegato all’indietro; indossava dei larghi pantaloni bianchi e un gilet nero decisamente piccolo per lui, tanto che lasciava in vista la sua enorme pancia e infine aveva un mantello viola legato attorno al collo.
I quattro erano così impegnati a mandare giù quanto più cibo possibile che si accorsero appena dell’arrivo degli altri, dove ancora una volta i tre viaggiatori dimensionali si ritrovarono a fissarli increduli.
“C-Com’è fisicamente possibile riuscire a mandare giù così tanto cibo così velocemente?” Domandò Conan.
“E-E dire che io sto attenta a cosa mangio per non ingrassare… E a parte quello che immagino sia Bu, nessuno di loro mi sembra avere problemi di linea.”
Dovettero aspettare solo pochi minuti prima che della montagna di cibo restassero solo pochi avanzi, la maggior parte dei quali sparsi per tutto il tavolo. Fu a quel punto che Gohan si alzò.
“Scusate, ma ci era venuto un certo languorino e ne abbiamo approfittato.” Disse ridacchiando.
“Ma figurati. Finché non siamo noi a pagare, non c’è nessun problema.” Rispose Kaito. “Toglimi giusto una curiosità: quando hai collaborato con l’ispettore Nakamori, non gli hai chiesto di pagarti offrendoti un pranzo, vero? No, perché credo che avrebbe risparmiato, e di parecchio, pagando direttamente Kid per non commettere più furti.”
“Perché?” Chiese Bu, alzandosi. “Questo era solo l’antipasto.”
Mr. Satan intervenne immediatamente. “Ma Bu, te l’ho già detto mille volte: se mangi troppo tutto assieme finirai con il non gustarti i pasti successivi. E non vorrai di certo rinunciare alle merenda delle 18, vero?”
La creatura parve mettersi a pensare per qualche secondo, per poi sorridere e annuire. “Hai ragione Mr. Satan. Sarebbe davvero un peccato.”
L’uomo sospirò di sollievo, per poi indicare con la mano i tre viaggiatori. “Bu, ti presento degli amici di Gohan: loro sono… ehm…”
I tre si presentarono nuovamente, immaginando che durante quella giornata sarebbero stati costretti a farlo ancora diverse volte.
“Ogni amico di Gohan è mio amico!” Esclamò felice Bu.
“Bu, ti ricordi della sfera che ti abbiamo chiesto di custodire per noi?” Intervenne Gohan, ricevendo un assenso dalla creatura. “Beh, ci servirebbe indietro. Dove la tieni?”
“Nel posto più sicuro dove potevo metterla, proprio come mi hai chiesto.” Rispose lui, per poi sputare a terra quello che sembrava una cicca masticata, che tuttavia non appena toccò terra si trasformo con uno sbuffo di fumo nella Sfera del Drago con sei stelle. “Eccola qui!”
“H-Ha… Ha appena sputato fuori… una Sfera del Drago?” Ripeté Aoko, sbiancando. “M-Ma come…”
“Altro che stomaco di ferro. Spero che non decida mai di fare il mago, o per noi poveri prestigiatori sarebbe la fine.”
A quello Aoko sembrò esplodere. “Ma non sai pensare a nient’altro?!” Gli urlò contro. “Siamo in una dimensione diversa piena di tizi e cose che fino a poche ore fa consideravamo assolutamente impossibili e tu ti preoccupi della tua stupida carriera di mago da quattro soldi?!”
“Suvvia Aoko, cerca di prendere le cose più dolcemente, altrimenti rischi di farti venire i capelli bianchi prima del tempo.”
“Cos’hai detto?!”
“Se vuoi farla diventare dolce, posso pensarci io senza problemi.” Intervenne Bu.
Prima che qualcuno potesse fare qualcosa, il suo corno si mosse in avanti, mentre sulla sua punta si creò una luce rosa.
Questa si diresse contro Aoko, che rimasse sospesa a mezz’aria per qualche secondo, prima di venire avvolta da una nuvola di fumo.
Pochi istanti dopo al suo posto apparve una torta di panna, che cadde dolcemente a terra.
Vedendo ciò Kaito e Conan urlarono immediatamente per la sorpresa.
“Aoko!” Gridò Kaito.
“C-Che cosa… Che diamine è successo?!” Urlò Conan verso Gohan, che guardò male Bu assieme agli altri.
“Bu!” Esclamò Mr. Satan. “Cosa ti avevo detto sul trasformare le persone in cibo?”
“Che non era una cosa bella da fare, ma l’ha chiesto lui.”
“Bu, quella era solo un’espressione, non una richiesta.”
“E io ora cosa dico a suo padre?” Mormorò Kaito, in visibile stato di shock. “Come minimo mi manda dietro tutte le forze di polizia… Non che io agirei diversamente al suo posto… E non sono nemmeno riuscito a dirgli che-”
Qualunque cosa stesse per dire si interruppe quanto la torta venne colpita di nuovo dal raggio di Bu, ritrasformandosi così in una stordita Aoko, seduta a terra.
“C-Cos’è successo?” Fece, sbattendo le palpebre un paio di volte, per poi voltarsi a guardare il volto esterrefatto di Kaito al suo fianco.
“Sei viva!” Gridò lui, abbracciandola immediatamente, per poi lasciarla andare subito dopo, dandole immediatamente le spalle. “O-Ovviamente la mia preoccupazione era puramente per il fatto che dopo la vita sarebbe stata terribilmente noiosa. E poi tuo padre avrebbe senza dubbio lasciato perdere Kid per dare la caccia a me. Sarebbe stato un bel fastidio.”
“Non che sarebbe cambiato molto…” Aggiunse internamente il ladro, cercando di controllare il proprio rossore sul viso.
“Tutto a posto.” Disse Bu. “Scusate, avevo frainteso cosa volevi dire.” Aggiunse, rivolgendosi a Kaito.
“Io… Io credo che sia il caso di gettare la spugna.” Fece Conan, portandosi una mano sugli occhi. “Ovviamente questo non può essere altri che un incubo molto, molto, ma veramente molto realistico. Non c’è altra spiegazione per tutto questo.”
“Beh, almeno non l’ha mangiata.” Disse Videl. “Credetemi, non è qualcosa che vi consiglio di sperimentare, e parlo per esperienza personale.”
“Che cosa mi è successo esattamente?!” Urlò Aoko, che ancora non riusciva a capire che cos’era accaduto.


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“Una torta… Mi ha trasformato in una torta…” Ripeté per probabilmente la centesima volta Aoko, mentre sul camioncino volavano sopra l’acqua. “Ed è tutta colpa tua, Kaito!”
“Ma secondo te andavo a immaginare che il potere di un ex distruttore di mondi fosse quello di trasformare in cibo chi e cosa vuole?!” Replicò lui. “Era un po’ troppo da prevedere, non trovi?”
“Videl, adesso dove stiamo andando?” Chiese Conan, lasciando i due amici a litigare tra di loro, sapendo fin troppo bene che era meglio non interferire.
“Dal primo maestro del papà di Gohan.” Rispose lei, continuando a guidare. “È il Genio delle Tartarughe di Mare, una volta considerato come l’esperto di arti marziali più forte al mondo. Era una leggenda. Poi beh, i suoi allievi lo hanno di gran lunga superato.”
“Aspetta, vuoi dire che ha avuto altri allievi oltre a Goku che sono diventati più forti di lui?” Fece Kaito, voltandosi a guardarla, felice di avere una scusa per interrompere il battibecco con Aoko, la quale si mostrò anche lei interessata alla questione.
“Già. Ovvio, nessuno al livello di Goku, però lo hanno aiutato più volte a difendere la Terra. Inoltre uno di loro, Crilin, vive proprio a casa del Genio assieme alla famiglia.”
“Sono umani loro o sono come Bu? Giusto per sapere se dobbiamo fare attenzione a qualcosa di particolare o no…”
“Beh, no, direi che sono umani… quasi.” Rispose Videl.
“Come ‘quasi’?” Chiese Kaito.
“Beh, diciamo che Bu e Vegeta non sono gli unici ex nemici che sono diventati amici.” Continuò la ragazza. “Ma direi che potrete vedere di persona. Eccoci arrivati!”
Sentito ciò, i tre guardarono in avanti, vedendo una piccola isola grande a sufficienza per ospitare una casa e lasciare qualche metro attorno ad essa di spiaggia.
Lì, ad aspettarli, c’erano i tre semi sayan, assieme a un vecchio dalla lunga barba bianca, un uomo dai capelli neri e sei punti divisi in due file da tre sulla fronte e una donna dai capelli biondi con in braccio una bambina che era senza dubbio sua, data la somiglianza.
Videl atterrò con il furgoncino proprio di fronte a loro e il gruppo uscì giusto in tempo per sentire Gohan terminare di raccontare loro gli ultimi eventi.
“Beh, i viaggiatori di dimensioni parallele ci mancavano ancora.” Ridacchiò l’uomo, per poi alzare una mano per salutare i nuovi arrivati. “Ciao! È bello vedere qualche faccia nuova che non tenti di ucciderci!”
“Crilin!” Lo richiamò la donna al suo fianco.
“Beh, di solito le cose vanno così, no?”
“Scusate mio marito. Passa così tanto tempo a combattere che spesso pensa non si possa fare altro.”
“Personalmente parlando, fino a poco fa ero sicuro di essere in compagna dell’essere più pericoloso di tutti, ma mi sono trovato costretto a ricredermi. E non di poco.” Ridacchiò Kaito.
“Hai viaggiato con Bills?” Chiese Crilin, sorpreso.
“Chi scusa?”
“Il dio della distruzione di cui ti ho parlato.” Spiegò Gohan.
“Temo si riferisse a me.” Aggiunse Conan, sospirando. “È convinto che solo perché ovunque vado muore qualcuno questo significa che debba succedere sempre.”
Crilin ridacchiò, anche se fece un passo indietro. “Beh, non dovrei essere preoccupato… sono già morto tre volte, eppure sono ancora qui.”
“Non è proprio qualcosa di cui vantarsi.” Fece il vecchio, per poi avvicinarsi ad Aoko. “Ma piuttosto, direi di presentarsi come si deve a questa favolosa ragazza! Che ne dici di mostrarmi le tue mut-”
Quello che doveva essere il Genio delle Tartarughe non concluse la frase che si ritrovò ad avere un incontro ravvicinato con un pugno di Aoko, che lo spedì letteralmente contro il muro della casa.
“Pervertito!” Gli urlò subito lei contro, per poi voltarsi verso Gohan. “E quello dovrebbe essere il maestro di tuo padre?!”
“Già… fortunatamente, è riuscito a insegnarli solo le arti marziali.”
“Goku non è mai stato molto coinvolto in queste cose. Ha accettato di sposarsi con Chichi senza nemmeno sapere che cosa fosse il matrimonio.” Ridacchiò Crilin.
“Ohio… picchia forte la ragazza…” Mormorò il Genio, rialzandosi. “Però dovresti fare attenzione: un normale vecchietto di quasi 350 anni non si sarebbe rialzato.”
Sentendo ciò i tre viaggiatori lo fissarono increduli.
“Quanti anni hai, scusa?” Chiese infine Conan, sicuro di aver sentito male.
“Ho bevuto l’elisir di lunga vita.” Spiegò semplicemente il vecchio, solo per ritrovarsi Kaito ad afferrarlo per la maglietta.
“Non lo avrai creato con una pietra rossa, vero?” Chiese lui serio, mentre tutti quanti lo fissarono sorpresi per quella reazione.
“Kaito!” Lo richiamò Gohan. “Anche se fosse, non sarebbe la stessa.”
Aoko guardò alternativamente i due, per poi osservare il suo amico mettere giù il Genio.
“Sì… hai ragione. Scusa vecchio.”
“Oh, nulla, ho passato di peggio.” Rispose lui, per poi costringere Kaito ad abbassarsi alla sua altezza e dirgli qualcosa a bassa voce direttamente all’orecchio.
Pochi istanti dopo sul volto di Kaito apparve un sorriso. “Oh, davvero?” Disse infine, rialzandosi. “Sai vecchio, potrei anche imparare qualcosa da te e-”
“Non se ne parla nemmeno!” Esclamò Aoko, raggiungendolo e portandolo via per un orecchio. “Sei già fin troppo un pervertito, da uno così rischi solo di peggiorare!”
“Ahi, ahi, ahi! Aoko, che razza di modi! E poi io al tuo posto la smetterei di tirarmi l’orecchio, finirai con il staccarmelo!”
Non appena ebbe detto ciò, come da sua previsione l’orecchio si staccò di netto, restando in mano a una per nulla sorpresa Aoko, mentre Goten e Trunks lo indicarono increduli. “Ha perso l’orecchio! Proprio come può fare Piccolo!”
Kaito, che si era portato una mano dove c’era l’orecchio, li guardò deluso. “Sapete, solitamente non è questa la reazione che provoco con questo trucco.” Fece, per poi togliere la mano e mostrare l’orecchio al suo posto, mentre Aoko buttò via il pezzo di plastica con cui Kaito l’aveva magistralmente sostituito.
“Beh, con me non funzionava di certo. Mi hai fatto lo stesso scherzo con l’intera testa, un orecchio era ben poca cosa.”
“Fantastico!” Esclamarono invece i due bambini, con le stelle agli occhi. “Sei già riuscito a farlo ricrescere! Sei anche più veloce di Piccolo!”
Kaito restò in silenzio per qualche secondo, per poi battere le mani tra di loro e poi poggiarle sulla testa dei due. “Beh, non è proprio quello che mi aspettavo, ma almeno vi ho sorpresi.”
Dicendo ciò tolse le mani dalle loro teste, rivelando due lecca lecca. “Non sarà il massimo considerando il vostro appetito, ma i vostri capelli non avevano altro nascosto dentro.”
“Uao! Non sapevo che si potesse fare!” Esclamò Goten, mentre tutti gli altri ridacchiavano alla scena.
“Allora, immagino siate qui per questa.” Disse la moglie di Crilin, per poi prendere la sua borsa e tirare fuori la Sfera del Drago da due stelle.
“Grazie mille!” Esclamò Conan, prendendo la sfera e guardandola. “Fatico ancora a credere che queste sfere facciano davvero quello che dicono, ma è l’unica speranza che abbiamo.”
“Oh, non preoccuparti. Per Shenron sarà una sciocchezza rimandarvi a casa. Finora le uniche limitazioni, oltre a non poter riportare in vita due volte la stessa persona, sono state il non poter sconfiggere nemici forti e di far diventare umani degli androidi.”
“Scusa?” Intervenne Aoko. “Hai detto androidi? Perché volevate farli diventare umani?”
“Diciamo che mio marito, prima ancora di dichiararsi, voleva farmi un favore.” Rispose la donna bionda, sorridendo. “Il mio nome è C-18.”
I tre restarono in silenzio, finché non fu Kaito a interromperlo. “Beh, mi sembri già migliore dell’ultimo androide con cui ho avuto a che fare.”
Sentendo ciò sia Conan che Aoko si voltarono di colpo a guardarlo. “E questo quando sarebbe successo?!”
“Un po’ di tempo fa. E considerando che aveva assunto le mie sembianze, non è stata una bella cosa. Almeno, tu non hai avuto il coraggio di guardarmi per giorni e i nostri compagni di classe continuavano ad augurarci buon matrimonio.”
“E non dimentichiamoci di come ha provato a farmi fuori distruggendo un palazzo nel frattempo…” Aggiunse mentalmente.
“E hai vinto? Uao!” Esclamò Trunks. “Mamma dice che C-18 e C-17, la prima volta che hanno incontrato mio padre e gli altri gli hanno sconfitti senza alcuna difficoltà.”
“Beh, dalla mia parte c’era il fatto che non era forte come voi… e per mia fortuna era programmato per agire come me. Quindi quando mi sono puntato una pistola alla testa ha fatto lo stesso. L’unica differenza è che la mia era a salve, la sua no.”
“Aspetta…” Lo interruppe Aoko. “Questo significa che è stato un robot a dichiararmi il suo amore?!”
“C-Cosa?! Che cos’ha fatto quell’ammasso di latta?! Senza offesa signora.”
“Tranquillo, Vegeta era molto più colorito con gli insulti.” Rispose C-18.
“Ma, scusa la domanda, come puoi aver avuto una figlia se sei un androide?” Chiese Conan, sinceramente incuriosito. “Dopotutto, non dovrebbe essere possibile.”
“A essere sincera, sono un cyborg. Quindi buona parte del mio corpo è ancora quello che avevo quando ero umana. E il resto direi che è ancora presto per te.”
“Non lasciarti ingannare, quel moccioso è ben più grande di quello che sembra.” Intervenne Kaito.
“Davvero? Wow, e dire che credevo che io e Goku fossimo un’eccezione sulla crescita tardiva. Ok, Goku mi ha superato alla grande, però…”
“Sono stato rimpicciolito.” Spiegò subito Shinichi. “Contro la mia volontà.”
“Davvero? E sai come? Se non sei interessato a guadagnarci sopra, potresti sempre lasciare a me il compito di mettere in vendita il metodo. Ovviamente ti darei una percentuale sui guadagni.”
Il piccolo detective guardò C-18 per qualche secondo. “Sicura di non avere nessuna parente che si chiami Fujiko Mine? Perché anche lei la pensava così… E comunque no, se avessi la formula sarei già tornato grande. Sfortunatamente, chi la conosce non è disposto a condividerla senza piantare un proiettile nella testa di chi la chiede.”
“Bello…” Commentò Crillin. “Allora, adesso dove andrete?” Chiese a Gohan, cambiando drasticamente argomento.
“Beh, prima di tutto torneremo da Bulma per recuperare il radar e poi-”
Ma il semi sayan si interruppe quando un rumore cominciò a riempire l’aria, diventando sempre più forte, mentre all’orizzonte cominciava ad alzarsi una scia d’acqua.
In pochi secondi una Bulma sorridente fermò una moto d’acqua sulla spiaggia dell’isola.
“Meno male, vi ho raggiunti in tempo!” Esclamò. “Speravo che non foste ancora partiti da qui o che doveste ancora arrivare.”
“Bulma! Come mai qui?” Chiese Videl. “Ci sono stati problemi?”
“No, no, anzi. Sono venuta a consegnarvi direttamente gli occhiali aggiornati.” Disse lei, tirando fuori un porta occhiali che porse subito a Conan. “Mi sono permessa di copiarne la struttura. Chi li ha fatti è davvero un genio. Ovviamente non l’ho fatto senza dare nulla in cambio.”
“Ossia?”
“Beh, diciamo che ho inserito al suo interno il brevetto delle capsule. Il tuo amico inventore dovrebbe riuscire a capirlo senza troppe difficoltà.”
“Bulma!” Esclamò Gohan. “Non ti sembra un po’ troppo?”
La donna per tutta risposta alzò le braccia. “Non temo certo la concorrenza da un’altra dimensione. E poi la sola idea che l’invenzione della mia famiglia diventi un successo in ben due universi mi basta come soddisfazione personale.”
“Beh, di certo il professore ne sarà immensamente felice.” Rispose Conan, credendo tuttavia che la donna non fosse seria. Dopotutto, era un’invenzione troppo rivoluzionaria per darla via così.
Pensando ciò indosso gli occhiali, accendendoli subito.
“Il radar è l’ultima delle opzioni. Ho immaginato che una volta tornato a casa non ti servirà a molto.”
Il finto bambino annuì, per poi far scorrere le varie opzioni, fino a scorgerne una nuova.
Con sua sorpresa, nella lente apparve una mappa a lui sconosciuta, con sette puntini che lampeggiavano, di cui tre nello stesso posto.
“I-Incredibile!” Esclamò, per poi schiacciare un tasto e riuscire a zoomare. “E questa è la mappa del vostro mondo? È totalmente diverso dalla nostra Terra!”
Ma prima che potesse dire altro, Kaito gli rubò magistralmente gli occhiali, indossandoli a sua volta. “Wow! Davvero incredibile! Immaginavo che non fossero uguali, ma non che fossero proprio due pianeti diversi.”
“Già. Immagina la mia difficoltà iniziale quando mi sono ritrovato da voi. Senza parlare dell’incontro ravvicinato che ho avuto con uno dei vostri aerei al mio primo volo. Quando mi sono fermato a mezz’aria per evitarlo, i piloti mi hanno guardato come se fossi stato un fantasma.”
“Ed ecco spiegato il mistero di quei due piloti che dopo un volo sono scesi di corsa dall’aereo urlando che era infestato.” Ridacchiò Kaito, restituendo gli occhiali. “Beh, allora che cosa aspettiamo? Abbiamo il radar, possiamo andare a prendere le altre sfere, no?”
   
 
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