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Autore: darkroxas92    25/04/2021    1 recensioni
Kaito Kid è sempre stato famoso per essere un esibizionista… e finora è riuscito a portare a termine tutti i suoi furti. Ma se dovesse avere a che fare con un altro esibizionista, anche questi bravo in ciò che fa, riuscirà ad avere la meglio? Kaito Kid VS Great Sayaman! Nemici o alleati? Magia o energia? Ai posteri l’ardua sentenza.
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Guardare aldilà del solito (Un’amicizia tra esibizionisti) Guardare aldilà del solito

Dopo aver salutato il Genio delle Tartarughe, Crillin, C-18 e Bulma, il gruppo si ritrovò a viaggiare per un paio di giorni in giro per il mondo.
La sfera dalle cinque stelle era stata trovata nientemeno che da un drago, il quale l’aveva presa e portata dentro un vulcano (“Kiwi? Avete chiamato un vulcano Kiwi?!” Fu il commento di Kaito quando gli dissero il nome). Il drago fu facilmente messo K.O. da Goten e Trunks, i quali poi dovettero essere fermati da Gohan dal mangiarlo come merenda.
La sfera con sette stelle invece era finita in mezzo a un deserto disseminato di crateri, venendo sepolta da qualche metro di sabbia, rimossa in pochi secondi grazie a uno scatto d’energia di Great Sayaman.
Infine la sfera da tre stelle era stata trovata da una strana bambina che abitava in un piccolo paese chiamato Villaggio Pinguino, la quale aveva più che volentieri ceduto la sfera in cambio di un trucco di magia da parte di Kaito, al quale aveva poi voluto replicare allo stesso modo.
“La testa… Si è staccata la testa… e continuava a parlare anche dopo!” Urlò un Kaito esterrefatto, mentre il gruppo si allontanava dal villaggio, con Conan che iniziava a ritracciare l’ultima sfera.
“Adesso capisci come si sentono le persone a cui fai quel trucco.” Lo riprese Aoko.
“Sì, ma io uso una testa finta. Finta, capito?! Quella bambina se l’è letteralmente staccata e la teneva tra le braccia mentre continuava a parlare!”
“Beh, credo fosse anche lei un robot, visto che non emanava alcuna energia proprio come C-18.” Fece Trunks, sbadigliando. “Che pizza però. L’ultima volta era stato molto più emozionante e veloce cercare le sfere.”
“Personalmente, considerando che una volta abbiamo trovato il clone impazzito di un sayan che a quanto pare era pazzo di suo ed era considerato come il Super Sayan più forte della galassia, sono più che contenta di come stia andando.” Replicò Videl.
“E poi temo ci possa essere un problema.” Disse Conan, facendo letteralmente cadere a terra Kaito.
“Ecco! Lo sapevo!” Esclamò rialzandosi, per poi voltarsi verso Trunks. “Mai, MAI dire una frase come quella! In particolar modo in presenza di Mr. Sfiga in persona!” Concluse, indicando Conan, che sospirò.
“Intendevo dire semplicemente che il radar dev’essere instabile. L’ultima Sfera del Drago è sparita nel nulla di punto in bianco.”
Sentendo ciò Gohan si portò una mano sotto il mento. “No, non è un guasto. Se così fosse si limiterebbe a non mostrare nessuna sfera. Invece hai detto che ne manca una sola, giusto?”
Il piccolo detective annuì, per poi ricontrollare ancora una volta. “Ci sono solo le sei sfere in nostro possesso.”
“Com’è possibile?” Domandò Goten.
“Mamma mi ha raccontato qualcosa in proposito.” Fece Trunks, attirando l’attenzione di tutti su di se. “Se ben ricordo, durante una delle loro prime ricerche delle sfere, un tipo era riuscito a nasconderne una usando un materiale particolare.”
“Oh, sì, ricordo che papà me ne ha parlato mentre mi allenava per farmi diventare Super Sayan.” Disse Gohan. “L’aveva nascosta un tizio che voleva usare le sfere per diventare il re del mondo. Riuscirono a trovarla grazie a Baba.”
“Baba?” chiese Kaito.
“La sorella del Genio delle Tartarughe. È una chiaroveggente in grado di viaggiare nell’Aldilà e di prelevare di tanto in tanto un guerriero morto per farlo partecipare ai suoi tornei. Oltre ovviamente a poter vedere il futuro.” Spiegò velocemente il semi sayan.
“Beh, allora andiamo da lei e chiediamogli dov’è l’ultima sfera.”
“Potremmo farlo, se non fosse che in questi giorni è in viaggio proprio nell’Aldilà alla ricerca di un guerriero adatto ai suoi tornei. Se la disturbassimo, rischieremo solo di farla arrabbiare e di non farci dire dove si trova. E non trattandosi di qualcosa da cui dipendono vite, sarebbe poi difficile convincerla.”
“Quindi come facciamo?”
“Direi che non ci resta che tornare da Dende.” Rispose Gohan. “È in grado di controllare tutti sulla Terra, non dovrebbe essere difficile per lui individuare dov’è nascosta l’ultima sfera.”
“Q-Quindi dobbiamo risalire su quella nuvola?” chiese Aoko, deglutendo.
Videl a quel punto sorrise. “Vi consiglio di allacciare le cinture di sicurezza. Sto per aumentare drasticamente velocità e inclinazione del veicolo!”
Ci vollero meno di tre secondi ai viaggiatori per comprendere a pieno il reale significato di quella frase. Senza perdere un solo momento in più si lanciarono verso i sedili più vicini e obbedirono all’ordine.
Non appena sentì l’ultimo click delle cinture, Videl schiacciò completamente il pedale dell’acceleratore, per poi inclinare il volante.
Il furgoncino si alzò ulteriormente dalla terra, per poi decollare a tutta velocità verso il cielo.
“D’ora in poi non mi lamenterò più della guida di Sato!” Esclamò Conan, schiacciato contro il sedile, mentre dal finestrino vedeva l’Obelisco di Balzar avvicinarsi.
Gohan, Goten e Trunks ridacchiarono, mentre loro si limitarono a restare sospesi nel vuoto quando Videl inclinò perpendicolarmente il mezzo, cominciando la risalita verso il palazzo di Dende.

Il guardiano della Terra e Mr. Popo non fecero una piega quando videro il furgoncino sbucare dal nulla, atterrando poco lontano con una brusca frenata.
La prima ad uscire fu Aoko, la quale si lasciò cadere felice sul pavimento. “Una volta finita questa storia, il primo che mi suggerisce anche solo per scherzo di prendere un aereo finirà con il volare per gentile concessione di un mio pugno!”
“B-Beh… Credo che anch’io eviterò per un po’ di fare manovre azzardate con lo skateboard…” Aggiunse Conan, uscendo anche lui seguito dagli altri.
“Personalmente, credo sia meglio che volare aggrappati a qualcuno. Scusa Gohan, ma non puoi darmi torto. Almeno così non c’era l’aria sulla faccia.”
Great Sayaman ridacchiò, scuotendo la mano. “Tranquillo, posso capire. Noi ci siamo abituati, ma all’inizio non è mai facile.”
“Ci avete messo poco.” Disse Dende, avvicinandosi.
“A dir la verità, siamo venuti qui per chiedere il tuo aiuto.” Fece Conan. “Abbiamo trovato sei sfere, ma l’ultima pare sia stata nascosta.”
Dende guardò Gohan, che annuì in conferma. “Capisco. Comincerò subito la sua ricerca, ma potrebbe volerci un po’. Scandagliare l’intera Terra non è una cosa da pochi minuti. Voi approfittatene per riposarvi un po’. Mr. Popo, puoi preparare per loro una stanza?”
“Certo, non c’è problema.” Rispose lui, per poi cominciare a camminare verso il palazzo, mentre Dende tornava al limite del pavimento, cominciando a guardare in giù.
“Oh, sì, un letto dove riposare non mi dispiace affatto come idea.” Fece Aoko, sbadigliando, seguita da Conan.
Goten e Trunks fecero per entrare, ma venero fermati da Kaito.
“Scusate ragazzi, posso chiedervi una cosa veloce?” Disse, mentre Gohan e Videl entravano anche loro nel palazzo.
“Uh? Certo, spara pure.” Rispose Trunks.
“Vedete, c’è un piccolo sfizio che vorrei togliermi prima di tornare a casa, ma temo che Gohan e Videl non sarebbero d’accordo…”
“Di cosa si tratta?” Chiese Goten, curioso.
“Beh, voi sapete di Kaito Kid, giusto?”
“Certo! Quando Gohan ci ha raccontato dei tuoi furti siamo rimasti entusiasti! Un ladro gentiluomo che ruba tutte le gemme alla ricerca di quella di donare la vita eterna per poterla così distruggere!”
Kaito restò un attimo in silenzio. “Gohan è stato piuttosto preciso con le informazioni che vi ha raccontato…” Mormorò a bassa voce, per poi scuotere la testa. “Beh, diciamo che c’è una tecnica che mi piacerebbe imparare. E voi tutti siete in grado di usarla.”
“Vuoi imparare a volare?” Chiese Trunks, intuendo dove voleva andare a parare.
“Bingo!”
“Questo è un bel problema.” Fece Goten. “Io ci ho messo pochi giorni per imparare, ma Videl invece ha impiegato qualche settimana per volare senza problemi.”
“Potete usare la stanza.” Disse Dende alzando la voce senza tuttavia nemmeno girarsi. “Basta che non facciate troppi danni come l’ultima volta.”
Kaito si voltò a guardare il dio. “Come… Come hai fatto a sentirci? E di quale stanza parli?”
“Ho un buon udito. E i ragazzi sanno di cosa sto parlando. Ma non più di qualche ora, d’accordo? Vedrò di farvi prendere un po’ di tempo, ma non posso fingere di metterci un giorno intero per trovare la sfera.”
Kaito guardò confuso i due bambini, che ghignarono allo stesso modo.
“Ricevuto!” Esclamarono assieme, per poi prendere ognuno per un braccio il ladro e condurlo all’interno del palazzo.
Kaito non riuscì a dire nulla prima di ritrovarsi di fronte a una grande porta di legno.
“Aspettate un attimo! Che stanza è questa?!” Chiese lui, non appena i bambini lo lasciarono andare.
“Una stanza dove potremo insegnarti a volare senza preoccuparci del tempo.” Rispose Goten, mentre Trunks apriva la porta, entrando subito dopo.
Goten lo seguì immediatamente, mentre Kaito entrò lentamente, guardandosi attorno.
Non appena passò oltre l’ingresso sentì immediatamente l’aria farsi più pesante e iniziò a fare fatica a muoversi, mentre la porta alle sue spalle si chiuse da sola.
Ma quello che gli fece spalancare gli occhi fu lo scenario di fronte a sé. Si trovava in quella che sembrava una casa, ma circondata dal nulla più puro. Solo bianco che si estendeva in ogni direzione, senza mostrare un’apparente fine.
“C-Cos’è questo posto?” Ansimò.
“La Stanza dello Spirito e del Tempo!” Risposero assieme i due bambini.
“Una stanza molto particolare. Un giorno fuori da questa stanza corrisponde a un intero anno al suo interno.”
“Che cosa?!” Urlò immediatamente il ladro. “State scherzando?!”
“Affatto. Ci siamo allenati qui per affrontare Majin Bu, anche se per meno di un anno, visto che ci ha trovati prima.”
“I-Incredibile… Quindi posso passare qui dentro tranquillamente intere settimane e fuori si accorgeranno appena della nostra assenza?”
“Esatto!”
“Però come facciamo a insegnargli a volare?” Chiese Goten. “Io e te abbiamo imparato in maniera diversa.”
“Facile. Basterà chiamare lui!” Rispose Trunks, sorridendo.
“Lui?” Chiese Kaito, vedendo il volto dell’altro bambino illuminarsi.
“Oh, ottima idea! Dovrà fare delle pause, ma almeno potrà insegnargli il metodo migliore! Dopotutto, vedrà lui come fare!”
“Di chi state parlando? Qui non c’è nessuno oltre a noi.”
“Non ancora, ma se aspetti qualche istante…” Cominciò Trunks, per poi allontanarsi di qualche passo da Goten, che fece lo stesso.
“… arriverà lui!” Continuò Goten, alzando le braccia in perfetta sincronia con l’amico, lasciando fuori solo gli indice delle mani.
“Fu…” Cominciarono a dire, muovendosi a passi piccoli uno contro l’altro.
“…sio…” E portarono indietro le braccia, per poi muoverle a tutta velocità uno contro l’altro, facendo toccare tra di loro le dita. “…ne!”
Non appena conclusero la parola vennero avvolti da una fortissima luce che costrinse Kaito a chiudere gli occhi.
Quando riuscì a riaprirli al posto dei due bambini ce n’era uno nuovo. Aveva dei larghi pantaloni bianchi, con una fascia verde come cintura e un gilet aperto che lasciava in bella vista degli addominali che il ladro pensava fossero impossibili da vedere su un bambino. Ma la cosa che lo lasciava più esterrefatto erano i capelli, che erano tutti all’insù, lateralmente di colore viola come quelli di Trunk e al centro neri come Goten.
“Eccomi qui!” Esclamò il bambino, parlando con le voci di Trunks e Goten assieme. “Il mio nome è Gotenks, e per la prossima mezz’ora sarò il tuo insegnante di volo!”
Kaito a quel punto spalancò comicamente la bocca e sbarrò gli occhi.
“CHE COSA?!?!” Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.

“Uh?” Fece Gohan, alzando la testa, facendo fermare il resto del gruppo.
“Che succede?” Chiese Aoko, guardandolo, mentre anche Videl si guardava in giro.
“Ma questa non è l’energia di-” Cominciò, venendo subito interrotta da Mr. Popo.
“Dende ha dato il suo permesso di usare la stanza.” Spiegò. “Aveva detto che non ve l’avrebbe riferito, ma dopotutto non poteva nemmeno nasconderlo.”
“Perché?” Chiese subito Gohan. “I ragazzi non hanno bisogno di allenarsi o-” Ma si interruppe subito, guardandosi indietro. “Dov’è Kaito?”
“È con i ragazzi.” Rispose Mr. Popo. “Torneranno tra qualche ora.”
“Di quale stanza state parlando?” chiese Conan, guardando curioso i tre abitanti di quella dimensione.
“Non ci credo, è riuscito a convincerli…” Borbottò Great Sayaman, sospirando. “Beh, ormai c’è poco da fare. Mentre noi stiamo qui a parlare, ormai gli avranno già dato le basi. E se l’energia che sento è giusta, almeno hanno avuto una buona idea. Anche se trasformarsi al terzo livello… sicuramente lo hanno fatto solo per mostrare che cosa possono fare.”
“Di che cosa state parlando esattamente? Stanza? Terzo livello? E che cos’ha fatto stavolta Kaito?” Sbottò Aoko.
“Lo scoprirete tra poco. Dubito che Kaito possa resistere troppo tempo al suo interno.” Rispose Gohan. “Anche se considerando quanto sa essere testardo…”
“Beh, non possiamo farci niente adesso.” Fece Videl. “Aspettiamo che escano o che Dende trovi la sfera.”
Il gruppo annuì, mentre Mr. Popo apriva una porta, mostrando loro una confortevole sala con due divani all’interno è una tavola imbandita.

Aoko uscì dalla stanza dopo qualche ora, riuscendo a trovare la strada giusta per uscire dal palazzo.
Vide Dende ancora concentrato a cercare la sfera e decise di non disturbarlo, dirigendosi nella direzione opposta, fermandosi sul limitare del pavimento, osservando il pianeta sotto di lei.
“Preoccupata?” Domandò Gohan alle sue spalle, raggiungendola.
“Posso non esserlo?” Rispose lei, per poi mettersi seduta a gambe incrociate. “Questi ultimi giorni sono stati… beh, dire folli sarebbe dire poco.”
“Sì, posso ben immaginarlo. Anch’io mi sono sentito a disagio quando mi sono ritrovato nel vostro mondo. Io, che ero abituato a poter fare di tutto senza che la gente si sorprendesse troppo, mi sono ritrovato in un mondo dove quello che ero in grado di fare era possibile solo nelle storie.”
“Chissà come sarà preoccupato mio padre… Avrà sicuramente già messo tutta la polizia sulle mie tracce. Sicuramente dando la colpa a Kid dicendo che mi ha rapito o cose del genere.”
“Sì, avevo notato che tuo padre è decisamente fissato con la sua cattura. Però non capisco il perché. In fondo, non tiene nulla per sé, quindi perché tuo padre lo vuole catturare a tutti i costi? Ci saranno criminali peggiori, no?”
Aoko sorrise. “È una vecchia storia. Mio padre e Kaito Kid sono sempre stati rivali. Credo che alla fine sia quasi un gioco tra loro due. Mi ricordo com’era frustato quando Kid scomparve nel nulla. Era convinto che si fosse ritirato per paura, decidendo di non dargli così la possibilità di catturarlo. Quando è tornato, mio padre era sia furioso che felice. Poteva finalmente concludere la sua battaglia contro Kid.”
Gohan restò in silenzio. “Sicura che sia così?”
La ragazza si voltò a guardarlo. “Cosa vuoi dire?”
“Tuo padre è così fissato con Kid che non si è nemmeno reso conto che non è la stessa persona, vero?”
“Beh, il dubbio gli è venuto, ma il modo di parlare e di agire è identico. Ed essendo un mago della trasformazione, non è difficile per lui farsi vedere come più giovane. Una volta ha pure assunto le mie sembianze per rendere chiaro questo punto.”
“Come sai, io l’ho incontrato. E dopo un breve scontro, alla fine è stato costretto a rivelarmi le sue intenzioni.”
“E allora? È chiaro che vuole solo prendere in giro la polizia. Quale altro motivo può esserci?”
“Forse… Forse vuole solo portare giustizia, a modo suo.”
“Giustizia?”
“Sono diventato Great Sayaman perché non volevo che la gente pensasse a Gohan come un mostro, e anche perché non volevo nessun tipo di attenzione. È a questo che serve il mio travestimento. E anche per proteggere chi mi è caro. Ho già fin troppi nemici, non mi serve aggiungere all’elenco anche criminali normali. Dopotutto, mia mamma alla fine è una persona qualunque.”
Aoko continuò ad ascoltarlo, chiedendosi dove stesse andando a parare.
“Kid probabilmente non vorrebbe che te lo dicessi, ma ha assunto quel ruolo per vendicare una persona a lui cara. Ossia il precedente Kaito Kid.”
La Nakamori spalancò gli occhi, alzandosi in piedi. “Vuoi dire che è… morto?” Chiese incredula.
“È stato ucciso mentre era nei suoi panni civili. Tutti credono sia stato un incidente, ma non è così. L’attuale Kid ha scoperto per puro caso l’identità del suo predecessore. Da quel che mi ha detto, e quel che posso immaginare, ha indossato i suoi panni per capire perché fosse diventato un ladro. Questo finché non ha incontrato i suoi assassini.
“Ha avuto un confronto con loro e ha così scoperto le loro intenzioni. Ora sia lui che quelle persone sono alla ricerca di un oggetto particolare. L’unica differenza è che Kid vuole distruggerlo, in modo che nessuno possa usarlo.”
“È un oggetto così pericoloso?” Domandò Aoko. “Allora perché non si è rivolto alla polizia?”
“Credo non voglia coinvolgere nessuno. La morte del precedente Kid lo ha segnato profondamente, dato che lo conosceva bene anche nella vita civile. Credo non sopporti nemmeno l’idea di perdere qualcuno per colpa sua.”
La ragazza distolse lo sguardo. “Detto così, sembra quasi buono… Però potrebbe farlo con altri metodi. Di certo così non passa inosservato, no?”
“A questo non ti so rispondere. Ma la sua volontà è forte. Pensa, ha rifiutato anche la possibilità di riportare in vita il precedente Kid, dicendo che rubare alla morte era troppo anche per lui. O qualcosa del genere, non ricordo bene le sue parole.”
Aoko fece per replicare, ma il rumore di una porta che si apriva la interruppe.
“Oh, bene!” Esclamò Gohan. “Hanno finito!”
“Di chi stai parlando?”
“Di Kaito, Goten e Trunks. Sono finalmente usciti dalla stanza.”
Aoko si alzò subito in piedi, per poi seguire Gohan nuovamente all’interno del palazzo, dove trovarono Videl e Conan, quest’ultimo preso a guardare curioso un bambino che non conosceva, anche se per qualche motivo gli ricordava una strana combinazione tra Goten e Trunks.
Ma lo sguardo di Aoko restò ben poco sul bambino, volgendosi invece verso il suo amico d’infanzia, e facendole esclamare “Che cosa diamine è successo ai tuoi capelli?!”
Infatti Kaito ora aveva i capelli più lunghi rispetto a poche ore prima, e il ragazzo parve rendersene conto solo in quel momento.
“Oh, mi sembrava di aver dimenticato qualcosa. Non mi sono tagliato i capelli.”
“Per me non è mai stato un problema.” Rispose Gotenks, per poi illuminarsi e dividersi nuovamente in Trunks e Goten, che caddero a terra. “Oh, tempo finito.”
A quello spettacolo Aoko e Conan spalancarono gli occhi. “C-Cosa?! Come-”
“Sì, anch’io la prima volta non ho reagito proprio bene.” Ridacchiò Kaito, per poi guardare i due bambini. “Senza parlare di quando hanno deciso di trasformarsi ulteriormente, facendosi crescere i capelli lunghi e farli diventare biondi in pochi secondi.”
“Ok, ormai con loro sono pronto ad aspettarmi di tutto e di più… ma tu cos’hai fatto?!” Esclamò Conan, guardandolo. “Insomma, sembra che sei stato via per mesi invece che qualche ora!”
“Effettivamente… sono stato via per più di tre mesi.” Rispose Kaito, portandosi una mano dietro la testa e ridendo nervosamente.
“Che cosa stai dicendo?”
“La Stanza dello Spirito e del Tempo.” Spiegò Gohan. “Al suo interno, il tempo scorre diversamente rispetto a qui. Un giorno qui fuori, all’interno della stanza corrisponde a un intero anno. E devo dire, sono sorpreso che hai resistito così tanto tempo, considerando che non hai nessuna base come guerriero.”
“Infatti ho impiegato un paio di settimane per abituarmi all’atmosfera di quel posto. I primi giorni riuscivo appena a muovermi.”
“Ma perché sei entrato in una simile stanza?” Chiese Aoko.
“Ho chiesto ai ragazzi se conoscevano un posto dove potevo praticare un po’ di giochi di prestigio, e loro mi hanno suggerito quella stanza. E Dende ha dato il suo permesso.” Spiegò subito lui. Fortunatamente aveva deciso in anticipo con i bambini la scusa da usare. Dopotutto, non poteva certo dire la verità ad Aoko e al moccioso con gli occhiali.
“Beh, siete usciti giusto in tempo.” Fece Dende, avvicinandosi. “Ho trovato la settima sfera, anche se non è stato facile.”
“Perché?” Domandò Videl.
“La persona che la possiede in questo momento ha una strana aura. Ho impiegato un po’ per capire perché, ma alla fine l’ho scoperto: deve aver subito un grave incidente, e ha diverse parti del suo corpo sostituite con componenti meccaniche.”
“Potrebbe anche essere la causa del problema con il radar.” Rifletté Conan.
“E dove lo troviamo questa specie di cyborg?” Chiese Kaito.
“Si trova in mezzo alle rovine di quello che doveva essere un castello. Gohan, dovresti riuscire a individuarlo anche tu. È l’unico essere vivente presente in quella zona.”
Il semi sayan annuì, avvicinandosi poi al bordo del pavimento e chiudendo gli occhi per qualche secondo.
“Trovato!” esclamò poco dopo. “Che strano però, mi sembra di aver già sentito in passato quell’aura.”
“Non sarà C-17, vero?” Chiese Videl.
“No, no. Lui non ha proprio l’aura, quindi lo possiamo escludere. E comunque non sarebbe un problema, ormai posso tranquillamente affrontarlo e batterlo.”
“Allora ci pensi tu a farci strada?” Continuò la sua ragazza, mentre si dirigeva verso il furgoncino.
Gohan annuì, mentre Aoko e Conan abbassarono la testa, preparandosi psicologicamente a un nuovo volo, mentre Kaito si limitò a sorridere.

Quando il furgoncino atterrò, i suoi occupanti saltarono subito giù, ritrovandosi a fissare quello che una volta doveva essere stato un enorme castello, ora tuttavia ridotto a una serie di mucchi di macerie.
“Che diamine è successo qui? Sembra che sia stato preso a cannonat-” Cominciò Kaito, per poi fermarsi. “Che lo chiedo a fare? Probabilmente qualcuno l’avrà fatto a pezzi durante qualche battaglia, vero?”
“Chissà, potrebbe essere il castello che mio padre ha distrutto per errore quando era un ragazzino.” Rispose Gohan. “Bulma mi ha raccontato che ha perso, possiamo dire, il controllo.”
“Tuo padre?” Chiese sorpresa Aoko. “Non mi sembrava il tipo che perdesse facilmente il controllo.”
“Diciamo che sayan e luna piena non vanno molto d’accordo, di solito.”
“Ti prego, dimmi che non siete anche lupi mannari…” Fece il ladro, chiedendosi ormai che cosa l’avrebbe più sorpreso una volta tornato a casa.
“No, non lupi. Più come scimmie giganti con un’enorme vena distruttrice. Ma fortunatamente, succede solo con la luna piena e solo se abbiamo la nostra coda. E come puoi vedere, nessuno di noi ce l’ha. Oltre al fatto che Piccolo ha distrutto la luna anni fa.”
“Coda? Tuo padre aveva una coda?!” Esclamò Conan.
“Anch’io da bambino. Infatti mi è capitato di trasformarmi qualche volta, ma essendo mezzo umano avevo più controllo. Poi va beh, Vegeta riusciva a controllarsi perfettamente in quella forma, tanto da riuscire anche a parlare.”
“Più sento parlare dei Sayan, più sono contento che siate rimasti solo voi. Scusa Gohan, ma non sembravano proprio i più pacifisti come popolo.”
“E non avete visto Broly.” Fece Videl, tremando al ricordo.
“E qualcosa mi dice che è mille volte meglio così!” Disse subito Kaito, per poi guardarsi attorno. “Allora, dov’è questo tizio con la Sfera del Drago?”
“Proprio qui.” Rispose una voce, facendoli girare tutti quanti, ritrovandosi così a fissare un uomo con un impermeabile nero, il cui cappuccio nascondeva totalmente il volto.
“Non l’ho sentito arrivare!” Esclamò Trunks, guardandolo sorpreso.
“Oh, so essere molto silenzioso. Dopotutto, ho dovuto far sì che percepiste la mia aura per farmi trovare. Non è facile quando si ha un corpo bionico.”
A quella frase Gohan saltò subito davanti a Videl in modo protettivo. “Vuoi dire che ci hai fatto venire qui apposta?”
“Proprio così… Son Gohan.” Rispose l’uomo, per poi mostrare una scatola di metallo. “Ho scoperto che le Sfere del Drago, se nascoste all’interno di un particolare materiale, diventano come invisibili per qualsiasi radar. Quando l’ho trovata per puro caso sapevo che prima o poi l’avreste cercata, così l’ho custodita e ho atteso pazientemente.”
“Per che cosa? Perché aspettavi Gohan?” Chiese Conan.
“Non proprio Gohan. No, devo dire che speravo di incontrare suo padre, Son Goku. Ma vedo che ha avuto anche un altro figlio.” Continuò, spostando la sua attenzione su Goten. “Il quale è la sua fotocopia sputata.”
“Chi sei?” Domandò Gohan.
“Vedo che ti sei già dimenticato di me. Non che io te ne faccia un torto. Dopotutto, l’ultima volta sono scappato, sapendo di non poterti tenere testa. Ma ora la situazione è diversa. Finalmente potrò vendicarmi di Goku.”
“Era troppo bello non rimanere coinvolti almeno in una vendetta, eh?” Fece Kaito, deglutendo, guardando appena Conan. “E poi non venirmi a dire che non porti sfortuna.”
“Cosa ti ha fatto mio padre?”
“Cosa mi ha fatto? Oltre a rovinare la mia reputazione, dici? Beh, guardate pure!”
Dicendo ciò si tolse l’impermeabile, rivelando un uomo con una tuta viola coperta da un abito gi rosa e rosso. Ma quello che saltava subito all’occhio erano le braccia metalliche, oltre alla testa, che bocca a parte era totalmente di ferro, con una specie di cannocchiale al posto degli occhi.
“Ecco che cosa mi ha fatto tuo padre! Invece di restare morto come doveva essere, si è rialzato e nel nostro successivo incontro mi ha rispedito contro la bomba che avrebbe dovuto colpirlo!”
A quella frase tutti restarono in silenzio.
“Ma mica poteva farsi colpire, no?” Chiese innocentemente Goten.
“Sta’ zitto moccioso!” Gli urlò contro l’uomo. “Io ero il grande Taipai, il killer più famoso del mondo! Non avevo mai fallito prima di incontrare Goku, e lui mi ha portato via tutto! Dopo essere stato battuto sia da lui che da quel traditore di Tensing la mia credibilità è scesa sotto zero! Nessuno voleva più affidarmi alcun assassinio! E anche dopo l’ombra di tuo padre mi ha perseguitato per anni! Senza contare la figura che tu stesso, Gohan, mi hai fatto fare!”
“Beh, tu non eri di certo uno stinco di santo.” Replicò Videl. “Ho sentito parlare di te. Uccidevi chiunque capitava sulla tua strada senza alcuna pietà! Donne, bambini, vecchi… non risparmiavi nessuno!”
“Ah, i bei vecchi tempi… quando riuscivo ad uccidere usando solo la lingua.”
“La… lingua?” Ripeté Kaito, sbattendo le palpebre.
“Esatto. Riuscivo a spaccare le teste delle mie vittime semplicemente usando la lingua. Sfortunatamente, da quando mi è stata ricostruita, non è più stato possibile.”
“Taipai… Sì, papà mi ha raccontato di te.” Disse Gohan. “Mi ha detto di come hai ucciso il padre di un suo amico per ottenere le Sfere del Drago, e poi di come hai cercato di ucciderlo. E di come hai tentato di uccidere anche Tensing, lasciandogli di conseguenza quella cicatrice. Ma so anche che sei molto più debole di noi. Mio padre ti ha sconfitto quando non era nemmeno lontanamente forte come noi.”
“Questo era il passato. Sapete, avreste dovuto custodire meglio quelle sfere. Potrebbe sempre succedere che qualcuno le riunisca ed esprima un desiderio pericoloso.”
“Cos’hai chiesto?” Domandò subito Conan, intuendo dove stava andando a parare.
“Oh, prima di tutto ho chiesto di eliminare Goku, la sua famiglia e i suoi amici. Curiosamente, quel drago è scoppiato a ridere per cinque minuti buoni, per poi dirmi che ero un pazzo a credere che fosse capace di qualcosa del genere. Poi gli ho chiesto di ripristinare il mio vecchio corpo, ma ancora una volta mi ha detto che non era possibile. A quel punto, ho ripiegato sull’ultima opzione rimastami. Così gli ho chiesto di farmi diventare l’essere umano più forte di tutta la Terra! Dopo aver esaudito il mio desiderio, il drago è sparito. Curioso, considerando che avevo sentito che i desideri erano tre.”
“Quindi hai chiesto di diventare l’umano più forte della Terra?” Chiese conferma Aoko.
“Esatto. Così ora sono in grado di sconfiggere una volta per tutte Goku! Ma credo che comincerò con voi!”
E prima che gli altri potessero intervenire, Taipai scomparve nel nulla, riapparendo alle loro spalle, puntandogli contro un cannone che aveva preso il posto della sua mano destra.
“E direi di cominciare dal più piccolo!” Urlò, facendo fuoco in direzione di Conan, il quale riuscì appena a spalancare gli occhi prima che la sfera d’energia lo raggiungesse.
Kaito e Aoko vennero sbalzati via dall’esplosione, mentre gli altri si coprirono gli occhi per la terra sollevata, senza tuttavia riuscire a nascondere il loro shock.
Quando il fumo scomparve, di Conan non era rimasta alcuna traccia, se non dei frammenti di vestiti e dei suoi occhiali.
“C-Conan…” Mormorò Kaito con gli occhi che tremavano di paura, come facevano anche quelli di Aoko.
“Ah, che bello! Era da tanto che non riuscivo ad uccidere in questo modo!” Disse Taipai, poco prima di scomparire per evitare un raggio d’energia da parte di Gohan, che fissava furioso il posto dove si trovava l’assassino.
“Mi spiace, ma dovrai fare di meglio se speri di colpirmi.” Disse lui, riapparendo questa volta alle spalle di Aoko e Kaito. “Ma prima di allora, sarete tutti già morti!”
Kaito agì senza pensare.
Sfruttando la tecnica di volo appena appresa, saltò contro Aoko, riuscendo a spingerla via proprio mentre Taipai faceva fuoco.
Aoko poté solo sgranare gli occhi mentre vedeva il suo amico, sospeso a mezz’aria, sorriderle, per poi venire letteralmente vaporizzato dal colpo ricevuto.
“KAITO!!!!!!” Urlò con tutto il fiato che aveva, mentre le lacrime cominciavano ad offuscarle la vista.
“Che magnifica sensazione!” Esclamò nuovamente l’assassino. “E ora-”
Ma Taipai s’interruppe quando la terra cominciò a tremare.
Aoko alzò lo sguardo giusto in tempo per vedere Videl volare verso di lei, prendendola e portandola via.
“Dobbiamo allontanarci di qui.” Disse lei seria. “Meglio non stare vicino a loro quando sono arrabbiati.”
Taipai nel frattempo si voltò a guardare i tre semi sayan, i quali in quel momento erano avvolti da un’aura di energia dorata, mentre la terra sotto di loro cominciava a riempirsi di crepe.
“Questo… non dovevi farlo!” Urlò Gohan, mentre i suoi capelli diventavano ancora più dritti, come quelli di Goten e Trunks, che tuttavia si voltarono in color oro, mentre i loro occhi diventarono verdi.
“S-State indietro!” Esclamò Taipai, alzando il suo cannone contro di loro. “Vi ricordo che ora sono l’essere umano più forte di tutti!”
Per tutta risposta Gohan si spostò istantaneamente di fronte a lui, afferrando il braccio-cannone e distruggendolo con la sola presa della mano. “Purtroppo per te, Goku non era umano, e di conseguenza non lo siamo nemmeno noi.”
“C-Cosa?!”
“Ti ricordi di Cell, vero? Vuoi sapere chi lo ha distrutto?”
“N-Non è stato Mr. Satan?”
“No. Sono stato io. L’ho vaporizzato, proprio come hai fatto tu con Conan e Kaito. Ora, rispondimi: quanto velocemente vuoi raggiungerli?”
L’assassino sgranò gli occhi, per poi staccarsi il braccio e tentare di scappare, solo per ritrovarsi i pugni di Goten e Trunks a scontrarsi contro i suoi occhi artificiali, i quali cedettero immediatamente sotto la loro forza.
“Non è possibile! Dovrei essere io il più forte di tutti!” Urlò, portandosi la mano restante sul volto. Tuttavia, non era più in grado di vedere Gohan portare le mani indietro, per poi cominciare a creare una sfera d’energia tra esse.
“Non mi piace uccidere, ma tu hai fatto troppo male per permetterti di lasciarti andare ancora una volta. Finirò ciò che mio padre aveva iniziato!”
Taipai avrebbe sgranato gli occhi se gli fosse stato possibile. “C-Cosa vuoi fare?”
“Onda…” Cominciò a dire Great Sayaman, mentre la sfera d’energia diventava sempre più grande.
Da lontano, Aoko e Videl non poterono fare altro che assistere alla scena, senza tuttavia provare alcun pietà verso l’uomo.
“Energetica!” Concluse Gohan, scagliando un raggio d’energia contro Taipai, il quale urlò di dolore non appena colpito, mentre l’attacco di Gohan lo trascinava verso l’alto.
“Non può essere!!! Io sarei… dovuto essere… il… più… forte…” urlò, per poi scomparire all’interno dell’onda energetica, la quale si dissipò lentamente nel cielo.
Gohan sospirò, mentre lui e gli altri due semi sayan tornavano al loro stato normale.
“I… Incredibile…” Mormorò Aoko, per poi vedere qualcosa precipitare verso terra.
Perfettamente integra, l’ultima Sfera del Drago, quella da una sola stella, si schiantò a terra poco lontano da lei.
“Menomale.” Sospirò Videl, andando a recuperarla. “Per un momento ho temuto che non avrebbe resistito all’attacco.”
“Ma… Kaito e Conan sono…” Fece Aoko, per poi scoppiare di nuovo a piangere.
“Ehi, non preoccuparti. Fortunatamente abbiamo due desideri a disposizione.” Le disse subito Great Saiyagirl. “Shenron li riporterà qui in men che non si dica.”
“Sì, hai ragione.” Fece Gohan, raggiungendole assieme a Goten e Trunks. “Ma sarà meglio tornare da Dende. Meglio non attirare ulteriore attenzioni.”
“Kaito… Kaito tornerà?” Chiese conferma Aoko, ricevendo un sorriso da Gohan.
“Sì, te lo posso assicurare. Prima mi sono lasciato prendere dalla rabbia… Ma alla fine né Kaito né Conan sono mai morti prima, quindi non sarà un problema farli tornare in vita. E l’Aldilà non è poi così male come posto.”
“Questo è vero. Inoltre, sono sicura che entrambi passeranno senza problemi oltre Re Enma.”
A sentire ciò Aoko sbatté le palpebre un paio di volte. “Aspettate… QUEL Re Enma?! Volete dire che esiste davvero?!”


Kaito spalancò gli occhi di colpo.
“C-Cosa… Cos’è successo?” Chiese, guardandosi attorno, per poi trattenere un grido non appena abbassò lo sguardo. Infatti dalla vita in giù il suo corpo sembrava una nuvola. E alzando lo sguardo poté vedere un’aureola sospesa sopra la sua testa.
“Direi che la risposta è abbastanza ovvia.” Disse una voce al suo fianco.
Il ladro si girò, ritrovandosi a fissare nientemeno che il famoso detective liceale Shinichi Kudo, ridotto nel suo stesso identico stato.
“E dire che speravo tanto di poter tornare normale… anche se avrei preferito essere vivo.” Sospirò il detective.
“Tornare normale- Moccioso? Sei tu?!”
“Ehi, guarda che abbiamo la stessa età.” Replicò l’altro. “E fai attenzione a non distrarti. A quanto pare siamo in una coda.”
Solo allora il ladro si rese conto di trovarsi in una lunga fila di spiriti, i quali si dirigevano velocemente all’interno di un palazzo sospeso sulle nuvole. Attorno a loro, dispersi in più punti della coda, c’erano degli Oni a sorvegliare che tutto andasse bene.
“Cos’è questo posto?”
“Da quel che ho sentito, siamo in coda per incontrare Re Enma.” Bofonchiò Shinichi, andando avanti e seguito subito da Kaito. “Quindi sì, se non ti fosse ancora chiaro, quel Taipai ci ha ucciso entrambi.”
“Non mi sembri sconvolto come dovresti essere!” Gli sbraitò contro il ladro. “O ormai sei così abituato alla morte da non fare più caso nemmeno alla tua?!”
“Normalmente reagirei come stai facendo tu. Ma dimentichi una cosa fondamentale.”
“Ossia?”
“Le Sfere del Drago. Se quel che Gohan ci ha detto è vero, dubito che dopo la nostra morte ci abbiano messo troppo a sconfiggere quel tipo e a prendere l’ultima sfera. Questione di poco e torneremo in vita.” A quel punto sospirò. “Purtroppo così ci giochiamo un desiderio. Ovviamente dovrò aspettare ancora un po’ per avere quell’antidoto. Ma direi che riportarci in vita e nel nostro mondo ha la priorità.”
“Giusto…” Ammise Kaito, calmandosi. “Menomale. Non oso immaginare in che stato sia in questo momento Aoko.”
“È la tua fidanzata, no? Sarà disperata.”
“N-Non è la mia ragazza!” Sbottò Kaito, mentre le sue guance si tingevano leggermente di rosso, cosa che lo sorprese. Ma immaginò che non avendo più un corpo non riuscisse più a mettere su la sua faccia da poker. “Comunque… non sarà un problema questo? Siamo di un altro universo, e stiamo per venire giudicati in un altro.”
“Non preoccuparti, Kuroba Kaito.” Disse una voce sopra di loro.
Impegnati com’erano a parlare, non si erano accorti che erano arrivati alla fine della coda, ritrovandosi così di fronte a una gigantesca scrivania, dietro alla quale c’era seduto un demone gigante, dalle pelle completamente rossa e vestito con un completo elegante, con giusto l’elmo con le corna a stonare. “L’Aldilà è lo stesso per tutte le dimensioni.”
I due ragazzi sbiancarono immediatamente, facendo velocemente uno più uno.
“C-Ci perdoni, non ci eravamo accorti che eravamo già qui.” Si scusò subito Shinichi.
“Tranquillo, ho visto reazioni peggiori della vostra. Come il fratello di Goku.” Rispose Re Enma, mentre prendeva il quaderno di fronte a lui, cominciando a sfogliarlo. “Ah, bene, eccoti qui Shinichi Kudo.”
Il detective deglutì involontariamente.
“Da quel che leggo, direi che sei a posto. Giusto un po’ ingenuo per quanto riguarda il rapporto con Ran Mori, ma di recente pare che tu abbia fatto finalmente chiarezza. Senza contare di tutti i casi di omicidio che hai risolto, sia come Shinichi Kudo sia come Conan Edogawa. Sai, tutte le vittime ti sono piuttosto grate per aver risolto il mistero dietro ai loro omicidi.”
“Non… Non c’è di che, credo…” Rispose lui, sorpreso.
“Vuoi andare subito oltre o vuoi aspettare il tuo amico? Mi sembrava che non aveste difficoltà a parlare, nonostante le vostre esperienze passate.
“Uh? Beh, sinceramente con Kuroba non è che abbia parlato più di tanto prima degli ultimi giorni.” Fece Shinichi, per poi girarsi, vedendo Kaito deglutire.
“B-Beh… diciamo che ho… qualche segretuccio…” Rispose lui. “Vai pure avanti… spero di poterti raggiungere…”
“Oh, suvvia Kaito Kuroba.” Fece Re Enma, sfogliando ancora il quaderno, fino a trovare il nome che cercava. “Dopotutto, c’è un buon motivo per cui sei diventato il secondo Kaito Kid.”
Sentendo ciò il detective spalancò gli occhi. “Kaito Kid? Tu sei Kaito Kid?!”
A quel punto il ladro sospirò, per poi guardare Re Enma. “Certo che uno impiega tutta la sua carriera di onorato ladro gentiluomo per tenere segreta la sua identità e lei rovina tutto in pochi secondi.”
Re Enma ridacchiò. “Non possono esserci segreti quassù. E anche se resterete poco, vista la vostra amicizia con Gohan, le regole valgono anche per te. E poi, come dicevo, leggo che hai avuto motivi più che validi. E non avendo mai tenuto per te alcuna refurtiva non hai ufficialmente commesso dei furti. E la tua indole malandrina è facilmente passabile.”
Kaito sospirò, per poi farsi coraggio. “Posso farle una domanda?”
“Beh, se posso rispondere non vedo perché no.”
“Toichi Kuroba… è qui?”
Re Enma sfogliò velocemente il suo quaderno. “Uhm… temo che il suo nome non sia in questo quaderno. Incaricherò i miei dipendenti di cercare in quelli precedenti. Se sarai ancora qui ti farò sapere, altrimenti temo dovrai aspettare la tua prossima visita.”
Kaito sorrise. “Capisco. Va bene, grazie mille lo stesso.”
“Ah, dimenticavo. Ci sono un paio di persone che vogliono parlarvi prima che vi facciano tornare in vita. Pare che entrambi vi abbiano tenuto sott’occhio per un po’ di tempo.”
“Di chi si tratterà?” Domandò Kaito, mentre Shinichi continuava a guardarlo male. “Che c’è?”
“Devo dire che sono deluso. Non pensavo che ti abbassassi a fingere di essere amico di Aoko per il tuo alibi.”
“Ehi, piano con le accuse! La mia amicizia con Aoko è sincera. Siamo amici fin da bambini, e fino a poco tempo fa ignoravo pure chi fosse Kaito Kid. Ho scoperto per puro caso la sua identità, e ho cominciato a sfruttare la sua figura più per gioco che per altro. Solo dopo le cose si sono fatte serie, come ti ha già detto Gohan.”
“A questo punto immagino che il precedente Kid fosse tuo padre, non è vero? Il famoso prestigiatore Toichi Kuroba. Mia mamma mi parla spesso di lui.”
“Davvero? Era una sua fan?”
“No. Era una sua allieva.” Rispose Shinichi, sorridendo all’espressione di pura sorpresa di Kaito.
“Mi prendi in giro?! Non sapevo neppure che papà avesse degli apprendisti!”
“Questo perché poteva vantarsi solo di una di loro.” Rispose una voce femminile dietro di loro.
I due ragazzi si voltarono subito e il detective spalancò gli occhi.
Akemi Miyano era di fronte a loro, salutandoli con un sorriso.
“N-Normalmente direi che non è possibile…” Balbettò Shinichi. “Ma immagino che trovandomi qui, non sia proprio impossibile rivederti.”
“Devo dire che speravo di non rivederti tanto presto, ma date le circostanze speciali, sono felice perché posso ringraziarti di persona.”
“Per che cosa? Non sono riuscito a salvarti…”
“Però stai proteggendo mia sorella. E di questo avrai la mia eterna gratitudine.”
“Uao… Non male, detective. Riesci a farti ringraziare davvero ovunque.”
“Non è il solo, Kaito Kid.” Fece un’altra voce, anticipando un secondo spirito, che questa volta sorprese il ladro. Infatti si ritrovò a fissare nientemeno che Jack Connery.
“Tu? Eri tu che volevi parlarmi?” Chiese incredulo Kaito.
“Ehi, non c’è bisogno di essere così deluso. So che avresti preferito incontrare tuo padre, ma sfortunatamente non siamo riusciti a trovarlo Ma considerando quanti spiriti ci sono qui…”
Il ladro sorrise. “Immagino. Se non vuole farsi trovare, è più che capace di nascondersi per molto tempo. Ma perché volevi incontrarmi?”
“Per ringraziarti.”
“Uh? Scusa, non è che voglio per forza copiare il mio falso gemello qui presente… ma io non sono riuscito a salvarti. Il mio guanto è scivolato assieme a te.”
“Eppure hai impedito che Kenta scoprisse la verità su suo padre. E non cercare neppure di nascondere il fatto che i guadagni di quei spettacoli di beneficenza che fai ogni tanto vanno direttamente al fondo per il suo intervento. Sai, qui ci sono ottimi televisori, in grado di farci vedere cosa succede nel mondo dei vivi.”
“Già.” Aggiunse Akemi. “Per questo sappiamo che cosa vi è successo finora. E non appena abbiamo saputo che eravate giunti qui abbiamo chiesto il permesso di incontrarvi.”
“Beh, di sicuro è stata una sorpresa.” Rispose Shinichi.
“E poi, volevo chiedere ad entrambi un favore.” Continuò la donna.
“Beh, vi siete presi tanta briga, come possiamo rifiutare almeno di ascoltare cos’hai da dirci?” fece Kaito.
“Proteggete per me Shiho. So che qualcosa di brutto sta per succederle… E potrebbero essere necessarie le abilità di tutte e due. Quindi almeno per lei, vi chiedo di collaborare.”
“Beh, è una richiesta grossa.” Rifletté Kuroba. “Stai chiedendo a due nemici di unire le forze. Tuttavia, considerando che ora entrambi siamo a conoscenza dei segreti dell’altro, credo si possa trovare una via di mezzo. Tu che dici, moccioso?”
Shinichi sbuffò, ma un sorriso apparve sul suo volto. “Direi che per una volta sono d’accordo, ladro. Tieni giusto gli occhi aperti, perché sarò io a farmi vivo.”
Non appena ebbe detto ciò, sia lui che Kaito cominciarono a diventare trasparenti, mentre l’aureola scomparve nel nulla.
“Direi che il vostro tempo qui è finito, per ora.” Fece Jack. “E spero di non vedere nessuno dei due per molto tempo. Kaito, se puoi, porta i miei saluti a Kenta.”
“Cercherò di farlo senza sembrare un pazzo.” Annuì il ladro, mentre Shinichi annuiva all’identica ma silenziosa richiesta di Akemi.
E senza dire altro, i due scomparvero nel nulla.


Quando Kaito riaprì gli occhi, si ritrovò di fronte a Shenron in tutta la sua maestosa presenza.
Ma prima che potesse dire altro un peso improvviso lo buttò a terra, ritrovandosi così stretto in una morsa d’acciaio da parte di una Aoko in lacrime.
“S-Stupido!” Lo richiamo subito lei. “Non osare mai più fare nulla del genere!”
“R-Ricevuto… Ma se non mi lasci andare, rischio di tornare subito indietro, stavolta per soffocamento…” Ansimò, prima di riuscire finalmente a fare un profondo respiro.
“Uffa… Devo dire che speravo di tornare con il mio vero corpo.” Si lamentò Conan, guardandosi. “Ma credo sia già un miracolo essere di nuovo in vita.”
“Bentornati!” Li salutò Gohan. “Scusate per l’attesa, ma abbiamo preferito tornare da Dende per evocare Shenron.”
“Non ti preoccupare. Anzi, è stato utile come ritardo. Abbiamo avuto un incontro interessante con un paio di persone, che per lo meno ci hanno confermato come ultima prova che non era una complicatissima candid camera.”
“Siete… Siete davvero finiti nell’Aldilà?” Chiese Aoko, aiutando Kaito a rialzarsi.
“Già. E anche se sembrava un bel posto, spero di tornarci il più tardi possibile.”
“Qual è il vostro ultimo desiderio?” Domandò il drago Shenron, guardandoli.
“Beh… direi che questa volta è un addio.” Fece Gohan, guardando l’amico che per tutta risposta sorrise.
“Già. Almeno finché non ci ritroveremo lassù. A quanto pare è lo stesso posto per tutte le dimensioni.”
“Devo dire che è stato un piacere conoscervi. Mi dispiacerà non potervi rivedere. E soprattutto sarà un peccato per Pan. Sono sicura che le sarebbero piaciuti i tuoi trucchi, Kaito.” Commentò Videl.
“Oh, così si chiamerà Pan, eh?” Fece il ladro, sorridendo. “Beh, non ero preparato per darvi un regalo, però…”
Dicendo ciò agitò le mani, per poi batterle e allontanarle, facendo apparire tra di loro un foulard arancione. “Spero gradirà lo stesso. Non è molto, ma l’unico a cui potrei chiedere un regalo più adatto è il drago qui presente, e non voglio aspettare un anno per tornare a casa.”
“Sono sicuro che le piacerà.” Rispose Gohan, prendendo il regalo per la figlia. “Chissà, magari ci sarà così affezionata da non separarsene quasi mai.”
“Spero allora che sappia tutto di chi glielo ha regalato.”
“Tutto tutto?” Chiese Conan, guardandolo.
“Beh, quasi, tutto.” Precisò il ladro, ridacchiando.
“Allora, chi esprime il desiderio?” Domandò Trunks.
“Posso farlo io!” rispose subito Goten.
“Direi che è il caso che sia Kaito a farlo.” Disse Videl. “Dopotutto, sono loro a dover tornare a casa.”
“D’accordo. Ehi, Shenron, sei pronto?” Chiese subito Kaito.
“Sì. Qual è il tuo desiderio?”
“Desidero che io, Aoko e Conan torniamo nel nostro mondo e nella nostra dimensione, se possibile pochi minuti dopo la nostra partenza!”
“Certo, non è un problema!”
Kaito fece per girarsi a salutare un’ultima volta Gohan e gli altri, solo per ritrovarsi a fissare l’aria.
I tre erano riapparsi a circa un metro di altezza a fianco al tavolino dov’erano seduti, cadendo così al suolo.
“Ahia… Gli atterraggi non sono mai morbidi, eh?” Fece Aoko, la quale era caduta sul povero Conan. “Ehi! Perché tu sei caduto in piedi?!” urlò subito a Kaito, che per tutta risposta si mise a ridere.
“Forse sono il più atletico tra di voi.” Rispose. “O forse devo ringraziare le lezioni di volo di Goten e Trunks… Anzi, di Gotenks.” Aggiunse mentalmente.
   
 
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