Diciannove anni  dopo Pansy Parkinson non era cambiata più di tanto :occhi grandi ed espressivi ,il suo taglio a cashetto giovane e sbarazzino che incorniciavano un viso fine ormai segnato da qualche ruga ,la rendevano riconoscibile tra mille.

Era una donna matura,Pansy.

Una moglie,una madre.

Ma,mentre aspettava che l' Hogwarts Express partisse  portando lontano il figlio , incrociando lo sguardo con Draco Malfoy non poté fare a meno di sentirsi come la ragazzina innamorata che era stata tempo prima.


E , in una frazione di secondo un esorbitante numero di ricordi inondò la visuale di Pansy e la rapirono per portarla indietro nel tempo.


Ah,memoria.Prepotente,arrogante,crudele memoria.





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1 anno

I genitori di Pansy avevano ammonito la loro bambina sul comportamento consono in presenza dei Malfoy.

Rispetto,eleganza,astuzia :era tutto quello che Pansy doveva tenere in mente.

Ma,quando incontrò per la prima volta Draco,seppe che gli avvertimenti del padre non sarebbero serviti.

Quel bambino era un principe,nei modi e nell'aspetto e lei non doveva essere di meno.

Pansy sarebbe stata una principessa.

O almeno ,questo era ciò che sperava.




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2 anno/3 anno

Pansy era  diventata l' ombra di Draco Malfoy.

Durante il tempo passato con il ragazzino aveva capito che lui non si sarebbe interessato a lei se non per chiederle qualche favore(che sembrava più un ordine) occasionalmente.

Il suo prodigarsi per piacergli,per rendersi simpatica era del tutto inutile,eppure non ne poteva fare a meno.

Era attratta come un ago alla calamita da quel ragazzino che sapeva mettere in soggezione con un solo sguardo.

Draco brillava luminoso come una stella agli occhi di Pansy e lei voleva brillare con lui,in alto nel cielo per fargli da compagna.



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4 anno

Pansy era felice: Draco Malfoy l'aveva invitata al ballo.

La ragazza aveva scelto il vestito con massima cura e programmato tutta la serata in maniera quasi maniacale.

Stava sveglia fino a tardi per migliorarsi nella danza e aspettava con ansia il gran giorno.

Niente avrebbe potuto rovinare quella serata,la sua serata.

Se non fosse per una frase,bisbigliata da Draco a Blaise nel buio della sala comune e origliata per una crudele coincidenza proprio da Pansy :

"sì vado con la Parkinson...dopotutto bisogna pur dare il contentino ai propri cagnolini"

Un pugno nello stomaco e un cuore spezzato.

Tutto le diceva di ribellare,urlargli un mare di insulti ,di lasciarlo solo per sempre ,di picchiarlo.

Eppure non uscì nemmeno una parola dalle labbra bagnate di lacrime amare.
Nessuna parola in grado di esprimere sentimenti incomprensibili e incompresi.

E quando,arrivata l'ora del ballo del ceppo,Draco la prese sotto braccio per accompagnarla in sala grande lei ostentò il migliore dei sorrisi e,respingendo nel suo inconscio l accaduto,si godette ogbi istante della serata illudendosi di essere la ragazza di Draco.

Si perse nel suo sogno personale e ,improvvisamente ,lei era la dama di Draco,la principessa che tra le braccia del suo principe volteggiva felice e poteva avere un "e vissero felici e contenti"

Fu curioso vedere come,a mezzanotte,i suoi sogni andarono in frantumi e la bella carrozza ritornò una zucca:terminate le danze Draco l' abbandonò in mezzo alla sala per unirsi ai suoi amici non dandole nemmeno la grazia di uno sguardo.


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5 anno/6 anno

Pansy era innamorata e per questo si odiava.

Si era ridotta a essere lo zerbino di Draco,la sua concubina,la sua servetta.

Avrebbe dovuto dirgli di no,rifiutarsi ,ribellarsi ma non ce la faceva.
Al contrario ringraziava il cielo per quegli attimi rubati e passati in sua compagnia.

Chi l'avrebbe mai detto che una serpeverde non sarebbe riuscita  ad ascoltare la voce della ragione ?

No,Pansy ascoltava solo il cuore.
Un cuore spezzato con crudeltà maltrattato ma sempre pieno d'amore,ossessione per lui.

Un cuore che avrebbe tanto voluto donargli,in assenza di quello di Draco,ma che il ragazzo non avrebbe accettato.



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Dopo la caduta dell'oscuro signore,le cose cambiarono per tutti.

Pansy aveva trovato un buon lavoro come dipendente del ministero e non aveva fatto una piega quando alcune delle sue colleghe pettegole aveva annunciato in estasi il matrimonio dell'anno: Malfoy e Greengrass.

Pansy non era più una bambina e nemmeno una sognatrice,sapeva che il suo amore non sarebbe mai stato corrisposto.

Il giorno stesso accettò l'invito a cena di un bel ragazzo che lavorava al piano sopra il suo.
Pochi mesi dopo si sarebbbero fidanzati e poi sposati.
A distanza di qualche anno sarebbe nato il loro primo genito.

Pansy non aveva mai accettato gli inviti ai ricevimenti in cui presenziava Malfoy.
Il biglietto di invito al battesimo del piccolo Scorpius finì nel camino senza esitazione.


La svolta di cui aveva bisogno era arrivata.
Doveva smetterla di sognare un amore impossibile e sepolto sotto le macerie del tempo per dedicarsi a una serenità concreta e un amore gentile che le offriva il marito.
Doveva andare avanti e smetterla di pensare a Draco.

Lui era un'ossessione un fantasma e come tale doveva essere abbandonato.

Meritava di essere felice,Pansy.
Di vivere una vera storia d'amore.
Di tornare a casa dal marito e fare l'amore per poi addormentarsi con accanto il suo uomo e svegliarsi felice.
Solo che quell'uomo...non sarebbe mai stato lui.





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"Tutto bene Pansy?"

Quella voce non avrebbe dovuto essergli così familiare,non dopo 19 anni.
E non avrebbe dovuto provacarle tanti brividi.

"sì" risponde lei con voce malferma realizzando solo allora che era rimasta ferma immobile davanti al vuoto lasciato dal treno.

"è da tanto che non ci vediamo.Non hai mai risposto alle mie lettere o accettato i miei inviti"
dice Draco con un vago rimprovero sottointeso nelle parole.

"non ho mai avuto motivo per farlo,Draco,non avrebbe cambiato nulla"

Draco la guarda negli occhi e un sentimento indefinibile si percepisce nell'aria.

"mi ...mi volevo scusare con te,Pansy.Sono stato uno stronzo totale e un immaturo.Non volevo trattarti come una pezza da piedi."

Quelle parole sono pronunciate con una sincerità palpabile.
Da quanto tempo Pansy voleva sentirle?
Quanto aveva sognato quel momento?
Da tanto,troppo tempo;ma che differenza fa,ora?

"no,non scusarti.E'colpa mia che ti ho lasciato fare."

"sai...non è che non mi piacevi ,E'solo che non era il tempo giusto,non per noi."

Draco non le ha mai parlato come sta facendo ora.
Ora che è troppo tardi per rimorsi e rimpianti.
Ora che tutto è cambiato.

"nell'amore non esiste una questione di tempo:o ami o non ami ,ecco tutto.Se vuoi qualcuno devi fare qualcosa per prenderlo,subito.Se aspetti un momento ,un secondo tempo ,allora...perdi l'occasione."

Pansy  si sta liberando da quelle catene di un amore frustrato che l'hanno tenuta prigioniera.
Sì.Pansy ora è libera,sollevata,è rinata.
Finalmente crede davvero in quelle parole e sa che sono vere.
E' finita.

"mi dispiace davvero Pansy"
Ripete ancora una volta Draco accarezzando con una mano fredda il volto della donna compagna di tante esperienze  e avventure passate.

"è passato ormai" risponde Pansy scostandosi  con un sorriso malinconico.

Comincia a camminare lasciando dietro di sè Draco con una mano ancora tesa,lasciando dietro si sè il suo amore malato e Pansy sorride perchè sa che ha fatto finalmente la cosa giusta.

Sarebbe tornata a casa e avrebbe rispolverato il vecchio album di foto nascosto in cantina.
Avrebbe cucinato per suo marito e l'avrebbe amato come mai prima d'ora.

Pansy non era stata ricambiata dal grande amore della sua vita,ma poteva comunque vantarsi di averne vissuto uno.

Ma ora Pansy può testimoniare che il grande amore non è necessariamente quello che ci rende felici.

















Okay,è finita.
Questa ff è nata dal mio bisogno di provare a  scrivere una "cosa"seria,visto che ero in vena.
Quindi perchè non una Pansy/Draco ?
Ora sta a voi giudicare come me la sono cavata...quindi lasciatemi una recensione^___^