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Autore: miss yu    26/04/2021    2 recensioni
Sam e Bucky sulle tracce dei Flag-Smashers, condividono un’intimità non voluta né cercata e nelle notti passate uno accanto all’altro nascosti dal buio, si rivelano per quello che sono realmente, abbassando le proprie difese personali e decidendo di essere se stessi.
Liberamente ispirato a TFATWS.
Genere: Erotico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Sam Wilson/Falcon
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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2. Riga.

C’è una notte silenziosa e bambina che sussurra nelle strade acciotolate;
c’è la luce dei lampioni che si frantuma attraverso vetrate colorate;
c’è uno spiffero freddo che passa da sotto le porte e racconta di un vento che arriva dalle steppe e porta odore di ghiaccio da far gelare le ossa solo al ricordo;
c’è un uomo seduto su un tappeto antico con la schiena appoggiata al muro che inclina la testa, rimanendo in ascolto di passi che si stanno avvicinando;
c’è una figura che avanza a piedi nudi orientandosi con la luce della luna.

***

“Che ci fai qui” ringhia Bucky rimanendo seduto.
“Ma che cazz… Gesù… Che ci fai TU qui, ma non dormi mai?” poi Sam accende la luce sopra la penisola della cucina, scuotendo la testa con aria di riprovazione.
“Potrei chiederti la stessa cosa.”
“Spuntino di mezzanotte, vediamo cosa tiene in dispensa Zemo.”
Sam apre sportelli e frigorifero, riempie un bicchiere, spalma qualcosa su una fetta di pane, sedendosi su uno sgabello.
“Che fai lì al buio? Vieni a farmi compagnia, non mi piace mangiare da solo.”
Bucky si avvicina cercando di rafforzare quell’aria infastidita che ha perfezionato negli ultimi tempi, cerca nel mobile bar qualcosa di meglio che un bicchiere di latte, si versa un paio di dita di whisky e gli si accomoda di fronte.
Sam mangia senza parlare, ma lo guarda con occhi che aspettano il momento giusto per una domanda che gli pizzica sulla punta della lingua.
“Che c’è? Avanti parla” Bucky non riesce a sopportare di essere guardato a lungo, è lui di solito quello che non si fa scrupolo di fissare senza espressione gli altri.
“Sai quel discorso che abbiamo fatto qualche sera fa a Madripoor…”
“No, fermo! E’ stato un momento di debolezza, ti ho detto cose che non ho mai detto a nessuno, però questo non ti autorizza ad approfittarne.”
“Non sei costretto a tenerti tutto dentro sai! Forse ti farebbe bene parlarne.”
“Mi farebbe bene? Cioè mi farebbe sentire meno diverso? Meno sbagliato? Mi farebbe sentire meno in imbarazzo e con meno vergogna? E’ questo che vuoi dire?”
“Non ho la presunzione di risolvere i problemi della gente, ma ho imparato che già parlarne con qualcuno può aiutare. Comunque quello che volevo chiederti è solo una piccola curiosità… Steve, dopo Washington, spesso mi ha parlato di te e tra i tanti anedotti che mi ha raccontato, ha rimarcato più volte il successo che avevi con le ragazze e di come ti invidiasse per quello… Quindi, dopo quello che mi hai detto a Madripoor, devo presumere che fosse tutto una finta?”
Bucky si lascia sfuggire un sorriso che ha il sentore malinconico della nostalgia, ma che subito sparisce: “Non sono attratto solo dagli uomini, sono bisessuale, penso che oggi si dica così no?* Quando ero ragazzo non c’erano parole per definire quelli come me, perlomeno tra la gente comune; io stesso non capivo bene cos’ero, ma quello che sapevo con certezza era che non si trattava di una cosa positiva: promiscuo, maniaco, equivoco, confuso… potrei continuare ancora per un pezzo” e fa un gesto vago ad indicare che il discorso per lui è chiuso, che ha già parlato troppo.
“Non deve essere stato facile, ti capisco.”
Bucky alza la testa dal bicchiere che un attimo prima sembrava stesse occupando tutta la sua attenzione.
“Ah si?” non trattiene un sorrisetto sarcastico, “Non credo proprio sai!”
“Credimi è così… Io sono gay.”

***

Bucky punta lo sguardo buio proprio dritto negli occhi dell’uomo seduto davanti a lui, fissandolo per almeno un minuto abbondante, ma Sam, che conta i secondi dilatarsi all’infinito nella sua testa, sostiene lo sguardo impavido.
“Mi stai prendendo in giro?” alla fine sbotta.
“Ti sembra possibile?”
Bucky abbassa lo sguardo e sembra riflettere. Quando parla la sua voce ha un leggero tremito che non riesce a controllare e che non sfugge a Sam.
“Tu e Steve…” poi si ferma dubbioso, come se andare avanti significhi addentrarsi in un territorio intimo di cui non è pratico.
“Io e Steve cosa? Se c’ho provato con lui? Se lui in fondo non era così etero-cis come pensavi e abbiamo avuto una storia? E’ questo che vuoi sapere?”
Bucky fa un respiro profondo prima di parlare.
“No, scusa non sono affari miei.”
“E’ vero! Comunque niente storia. Steve lo hai conosciuto meglio di me, tra noi non abbiamo mai neppure parlato di sesso. L’unica che ci è riuscita penso sia stata Natasha, cercava di trovargli una ragazza con cui uscire e lo ha pure baciato.”
“Natasha… la conosco, cioè la conoscevo.”
Sam lo guarda senza capire.
“E’ una storia vecchia, lasciamo perdere.”
Cala il silenzio, fuori il vento corre nei vicoli stretti fischiando, Bucky appoggia il bicchiere, una mano a strofinarsi il viso stropicciato.
“A te Steve piaceva?” chiede a voce bassa.
Sam ingoia un boccone scuotendo la testa.
“No, non era il mio tipo da quel punto di vista. Ora ti senti meglio?”
“Era solo curiosità” si difende Bucky, riprendendo la sua aria crucciata.
“Certo, che altro!”


Nota: Il termine bisessualità oggi viene usato per indicare la comparsa nella sfera della coscienza, di sentimenti, pensieri erotici e fantasie sessuali che riguardano indistintamente, sia persone di sesso omologo, sia persone di sesso differente. Questo termine ha avuto una diffusione relativamente recente (nel dopoguerra) nell'accezione sopra riportata.
  
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