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Autore: Angie_Dreyar    28/04/2021    2 recensioni
Mirajane si sta per sposare con Laxus, mentre Natsu ha appena proposto a Lisanna. Questo è il motivo per cui Fried ha chiuso i suoi sentimenti attorno a rune magiche diventando insensibile a ogni emozione. Quando Lucy lo scoprirà dovrà decidere se aiutarlo o se farsi trascinare dalle sue idee.
«Tu… non provi più affetto né amicizia per nessuno della gilda?» domandò lei un po’ incerta.
«Esatto» fece Fried.

[OOC, Mini-long, Nalu, Fraxus]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fried Justine, Fried/Laxus, Lucy Heartphilia, Luxus Dreher, Natsu/Lucy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un cuore spezzato

 
 
Faceva male, era come se mille aghi le perforassero il cuore. Sapeva che stava esagerando, era patetica, avrebbe dovuto essere felice per i suoi amici, ma non lo era. Inutile mentire a sé stessa, quando Natsu le aveva detto che voleva proporre a Lisanna, Lucy aveva sentito il cuore spezzarsi in mille pezzi. Aveva provato a sorridere, a mentire, lo aveva perfino aiutato, si era detta che sarebbe stata pronta quando i due avrebbero annunciato all’intera gilda che avevano deciso di sposarsi. Ma non lo era stata, ed ora era tutto così reale da far male. Perché tutti erano così felici che non facevano altro che parlare dei due matrimoni in vista. E ogni volta che Lucy faceva cadere lo sguardo su Natsu e Lisanna, nuove lacrime le salivano agli occhi e doveva fare uno sforzo enorme per trattenerle, per fingere che andasse tutto bene. L’idea che Natsu si sposasse le faceva sempre salire un nodo alla gola e c’era una voce dentro di lei che le diceva che era sbagliato, era tutto sbagliato, che Natsu amava lei. Ma quando mai l’aveva amata? Si erano sempre comportati da amici, ed era ormai da sei mesi che i due ragazzi stavano assieme ufficialmente, si sarebbe dovuta abituare, no? Eppure, quel matrimonio rendeva tutto più vivido e terribile, anche se Natsu aveva cominciato a dimenticarsi di lei già da mesi prima.
“Non è vero” le disse una voce nella testa. Ma era vero, Natsu l’aveva lasciata da parte, non veniva più a dormire nel suo appartamento, perfino le missioni intraprese assieme erano diminuite, perché il Dragon Slayer passava la maggior parte del suo tempo con Lisanna. Ed erano tutti contenti di quella nuova notizia, che si aggiungeva alla notizia meravigliosa del matrimonio di Laxus e Mirajane.
È tutto sbagliato!”.
Sì, a Lucy sembrava tutto sbagliato. Non capiva perché, ma tutto le sembrava strano. Dentro di sé però sapeva che era solo la sua gelosia, il suo amore verso Natsu che non riusciva a spegnersi, non riusciva a cancellare o a dimenticare, nemmeno dopo quei sei mesi.
 
«Pensi che se Juvia chiede a Lisanna di essere la sua damigella accetterà?» chiese la maga dell’acqua lì accanto, per fortuna stava parlando con Gray e non con lei.
 
«Penso che sceglierà sua sorella» ribatté scocciato il ragazzo.
 
Quelle due semplici frasi bastarono a far crollare definitivamente la mente di Lucy verso la depressione e uscì in fretta dalla hall, mentre lacrime pesanti cominciavano a raccogliersi negli angoli dei suoi occhi e a scivolare lungo le guance. Si avviò diretta verso la biblioteca, dove sapeva che avrebbe avuto un po’ di calma e dove sperava di poter distrarsi con un libro. Quando però entrò vide che c’era già qualcuno dentro. Fried non alzò nemmeno lo sguardo dal libro che stava studiando e Lucy ringraziò il cielo che fosse così concentrato sulla sua lettura, si passò una manica sul volto asciugandoselo e si avviò tra gli scaffali in cerca di qualcosa che la potesse distrarre.
Era patetica.
Patetica.
Continuava a piangere da troppo tempo ormai, doveva smetterla e andare avanti. Chi amava una persona per così tanto tempo? Sei mesi! Doveva smetterla e basta. Perfino Fried era andato avanti da quando sei mesi prima Mirajane e Laxus avevano annunciato il loro matrimonio. Lui che era sempre stato innamorato del biondo e disposto a fare di tutto per lui. Se ce l’aveva fatta lui, perché non doveva farcela lei?
Si voltò ripercorrendo lo scaffale, si sentiva ancora più patetica ma era disperata e aveva bisogno di aiuto perché sentiva di non farcela più, stava per scoppiare perché era come se Natsu le fosse stato rubato quando in realtà amava lei.
“Ma non ti ha mai amata”.
Cominciava perfino ad avere le allucinazioni.
Raggiunse di nuovo il mago delle rune, che continuava a leggere imperterrito riportando delle scritte su un foglio in parte e Lucy gli si sedette accanto.
 
«Come fai?» chiese di getto. Il ragazzo impassibile alzò lo sguardo su di lei, come se avesse notato solo in quel momento che era entrata.
 
«Prego?» chiese con il suo solito tono neutro.
 
«Laxus si sposa il prossimo mese, come fai a sopportarlo? Come sei andato avanti?» chiarì quindi Lucy. Non riusciva davvero a capire come proprio lui, il ragazzo che era stato per anni innamorato di Laxus, ora fosse così disinteressato dal matrimonio. O forse, forse era solo bravo a nascondere le sue emozioni sotto quella maschera di indifferenza che era il suo volto. Ma se era andato avanti, lei voleva sapere come aveva fatto, doveva sapere.
 
«Rune applicate al cervello» rispose Fried freddamente. Lucy corrugò la fronte, non si era realmente aspettata una risposta. E tra tutte, certo non si sarebbe aspettata quella, che ancora non capiva appieno.
 
«Rune?» domandò confusa.
 
«Ho creato delle rune attorno alla parte della mia mente che si occupa dei sentimenti affettivi, così da non provarli più» spiegò brevemente e poi posò di nuovo lo sguardo sul libro che stava leggendo, trovandolo forse molto più interessante di lei. Lucy lo guardò perplessa. Lui… aveva fatto un incantesimo su sé stesso per dimenticare Laxus? Certo, Fried era un mago abile e non aveva dubbi che potesse farlo, aveva dubbi sul fatto che lo avesse fatto consapevolmente. Quegli incantesimi erano pericolosi, potevano far uscire di testa le persone, cambiare loro la personalità o perfino ucciderle. Ma Fried senza dubbio aveva previsto quelle controindicazioni.
 
«Come… come funziona?» domandò quindi.
 
«L’ho creata io stesso, è una runa indistruttibile, a meno che ovviamente non sia io a riscriverla. Il mio obiettivo iniziale era quello di imprigionare i sentimenti che provavo verso Laxus in modo da non provarli più e di conseguenza da non soffrirci, alla fine ci ho rinunciato essendo impossibile e ho dovuto ingabbiare i sentimenti che provo verso chiunque altro. In sostanza non provo più affetto né amore per nessuno» spiegò lui come un automa continuando a leggere il libro.
 
«Tu… non provi più affetto né amicizia per nessuno della gilda?» domandò lei un po’ incerta.
 
«Esatto» fece Fried. Lucy non sapeva cosa pensare, quell’incantesimo era terribile, non provare più nulla per nessuno… però come aveva detto Fried, gli permetteva di non soffrire. E se Fried aveva sofferto anche solo un decimo di quanto aveva sofferto lei, Lucy non lo avrebbe giudicato. Anzi, voleva anche lei, ma… c’era Fairy Tail.
 
«Il senso stesso di Fairy Tail è l’amicizia che ci unisce come famiglia» disse, più a sé stessa che a lui.
 
«Sì, ho dovuto fare a meno anche di quello» disse il mago delle rune senza alcuna emozione sul volto.
 
«Tu… sei davvero serio? Insomma, ti preoccupi ancora per la tua squadra» fece Lucy. Ne era sicura, in fin dei conti era il testimone di Laxus e aveva aiutato i due ragazzi a organizzare il matrimonio, anche se forse lo faceva più per senso del dovere che per altro.
 
«Se devo essere onesto non mi interessa più nulla di loro. Potrebbero morire domani e non ne soffrirei. Ma, razionalmente so che normalmente non mi comporterei così, perciò tendo ad agire come ho sempre fatto, più per non destare sospetti che per altro. Non vorrei essere costretto a togliere l’incantesimo» spiegò Fried. Lucy lo guardò perplessa, ma in effetti aveva senso.
 
«Allora… perché lo stai dicendo a me?» domandò.
 
«Perché so che sei l’unica abbastanza intelligente in gilda da capire che non c’è motivo di preoccuparsi e di togliere l’incantesimo. Inoltre, mi ricordi me stesso» le disse. Lucy deglutì nervosa. Più che intelligente si definiva disperata. Perché lo voleva anche lei, voleva stare bene anche lei e anche se Fried era freddo, non stava soffrendo. No, non poteva farlo. Fairy Tail, i suoi amici, la sua famiglia, il Master… non poteva. Era sbagliato.
 
«Non senti… niente?» chiese, non sapendo nemmeno che risposta volesse ricevere.
 
«È limitato ai sentimenti verso le altre persone, perciò mi irrito ancora quando qualcuno interrompe una mia lettura interessante, e provo paura quando mi trovo di fronte a un nemico pericoloso. Devo dire però, più passa il tempo e più le altre emozioni si assopiscono. Presumo che entro un paio di mesi non proverò più nulla» disse Fried. Lucy lo fissò perplessa. Lui era così calmo. Lei però non era sicura fosse una cosa buona. Anzi, non lo era affatto.
 
«Sembra… terribile» mormorò.
 
«Non lo è. Anzi, devo dire che si vive molto meglio. Ho meno pensieri e riesco a essere molto più efficiente. Solo nell’ultima settimana ho letto il triplo dei libri che leggo di solito e ho imparato nuovi incantesimi, utili in caso di battaglia. Inoltre, non hai alcuno stress a doverti preoccupare per le altre persone, riesci a capire quali sono le cose realmente importanti e per cui vale la pena sprecare tempo» dichiarò Fried. Lucy lo guardò e si chiese come nessuno se ne fosse accorto. Fried era davvero così impassibile, come avevano fatto i suoi compagni di squadra a non accorgersene? Però in effetti Fried non era mai stato una persona emotiva.
 
«Da quanto tempo hai questo incantesimo?» osò chiedere a quel punto.
 
«Cinque mesi» fu la risposta. Lucy annuì pensierosa. Da una semplice domanda aveva scoperto qualcosa che forse avrebbe preferito non sapere. Qualcosa che ora avrebbe dovuto ignorare. Qualcosa che avrebbe dovuto comunicare al resto della gilda, se aveva davvero a cuore il compagno, perché era qualcosa di terribile. Ma lei lo capiva, e lui la capiva. Forse adesso un po’ meno, però…
 
«Voglio che mi fai questo incantesimo» le parole le uscirono di bocca prima ancora che potesse pensarci. Era sbagliato, doveva tornare indietro, non doveva farlo. Ma immagini di Natsu e Lisanna cominciavano a passarle per la mente e lei doveva smetterla. E avrebbe smesso quel giorno stesso.
 
***
 
«Qualcosa non va?» domandò Juvia chinandosi verso il suo ormai ragazzo. Gray alzò il volto. Era da un po’ di tempo che sentiva che qualcosa era sbagliato. Era contento per Natsu, ma sentiva comunque che stava facendo una cazzata, non sapeva però dirne il motivo e sembrava che tutti gli altri fossero felici per i due matrimoni. Anche quello di Laxus e Mirajane gli sembrava sbagliato, ma non sapeva nemmeno lì dire perché.
 
«Non capisco perché si sposino» sbottò quindi. Juvia corrugò la fronte.
 
«Perché si amano» fu l’ovvia risposta. Ovvia per lei, non per lui. Natsu amava Lisanna… era così, eppure, c’era qualcosa di sbagliato. Lo sentiva, sentiva come se qualcosa gli stesse sfuggendo, come se si stesse dimenticando qualcosa, qualcosa di importante, ma non sapeva cosa.
 
«Non ti sembra strano?» le chiese. Juvia però non capiva.
«Che Natsu si stia sposando? Insomma, lui è… lascia stare» fece. Ogni volta che cominciava a pensarci un terribile mal di testa lo colpiva, era meglio vedere cosa sarebbe successo.
 
***
 
«Come ti senti?» le domandò Fried. Lucy lo osservò un po’ confusa, non capendo come mai fosse andata a chiedere aiuto a lui. Non era logico, non erano così vicini né così amici, perciò perché gli aveva chiesto di aiutarla? E perché lui aveva accettato?
 
«Non lo so» disse. All’improvviso il motivo per cui era venuto lì sembrava così… insensato. Perché aveva sofferto tanto? Sì ok, Natsu si sarebbe sposato ed era stato a lungo un suo amico e lei a lungo era stata… cosa? Innamorata di lui? Le pareva di sì, ma ancora faticava a crederci. Perché mai si sarebbe innamorata di lui? Non aveva semplicemente senso, era illogico. Natsu era un ragazzo che non aveva mai provato alcun interesse per lei, oltretutto era fidanzato con Lisanna da sei mesi, era contro ogni logica amare qualcuno del genere e per così tanto tempo. Come era illogico piangere, non aiutava in alcun modo. Cominciava a sentirsi confusa riguardo a come si era comportata fino a quel momento.
 
«È normale, ho appena concluso l’incantesimo. Dovrai abituarti» le disse Fried atono. Lucy si guardò attorno, improvvisamente il motivo per cui era venuta fino a lì non le interessava più. Puntò invece lo sguardo sugli scaffali enormi della biblioteca. C’era sicuro qualcosa di più produttivo da fare piuttosto che stare a rimuginare su emozioni che non provava più e che in ogni caso non avrebbe avuto senso provare.
 
«Dovrai lavorare sui tuoi comportamenti in modo che nessuno si accorga dell’incantesimo che ti ho fatto, sarà difficile dato che sei sempre stata molto espressiva, ma dovrai sforzarti di sorridere anche se non ne hai motivo» le disse Fried. Lucy scosse la testa.
 
«È una perdita di tempo» ribatté convinta. Convincere gli altri che fosse la solita Lucy, perché mai avrebbe dovuto farlo?
 
«In realtà è perfettamente logico se ci pensi, se qualcuno scoprisse dell’incantesimo sarei obbligato a togliertelo e tu torneresti esattamente come prima, saresti di nuovo disperata perché Natsu si sposerà con Lisanna» le ricordò. Giusto. C’era un motivo per cui era venuta lì e anche se al momento le sembrava senza senso -insomma, perché mai avrebbe dovuto soffrire per qualcosa di così futile come l’amore- doveva esserci stata una ragione forte per averlo fatto. Quello significava che avrebbe dovuto perdere tempo a comportarsi come uno di quegli idioti là fuori. Sempre se fosse rimasta lì a lungo.
 
***Tre settimane dopo***
 
Stava ormai leggendo quel libro da ore, cercando di capire come evocare un incantesimo del genere, quando sentì qualcuno picchiettarle sulla spalla. Nervosa per essere stata interrotta alzò lo sguardo, solo per vedere Levy che la osservava un po’ preoccupata.
 
«Non vuoi venire a festeggiare l’addio al nubilato di Mirajane?» le chiese.
 
«No grazie» disse Lucy secca e poi si ricordò di dover sorridere. Cercò di inclinare la testa di lato e piegare le labbra in un dolce sorriso, nonostante lo ritenesse stupido.
«Non mi piacciono molto queste feste» ammise. Il tono le uscì freddo, in contrasto con l’espressione.
 
«Oh… capisco» disse Levy scrutandola. Lucy sperò se ne andasse in fretta. Lo sapeva di non essere stata così credibile durante quelle settimane, il problema era che tutto le sembrava così illogico. I combattimenti, il caos, la felicità che qualcuno si sposasse, quel continuo parlare di amicizia e famiglia… sembrava tutto così stupido. Odiava perdere tempo, andare in giro a ballare o a fare… qualunque cosa facessero, anche solo mangiare con loro le sembrava inutile. In fin dei conti poteva farlo benissimo da sola, si sarebbe goduta molto di più il cibo in silenzio e con un buon libro da leggere.
«Sei un po’ distante in questi ultimi giorni, sicura di stare bene?» le chiese la maga dai capelli azzurri.
 
«Sì, sto bene» le disse Lucy per tranquillizzarla. Fried le aveva detto di controllare il tono della voce, che era diventato fin troppo freddo, le aveva detto di mostrare più emozioni. Lei però non sapeva esattamente come. Avrebbe dovuto forse farlo un po’ più acuto? Forse addolcirlo, allungare leggermente le vocali e usare parole diverse. Avrebbe dovuto lavorarci ancora su. Ma si era stufata di doversi sforzare, sarebbe stato meglio per lei andarsene da quella gilda di pazzi.
 
«Sicura? Sai, mi dispiace non essermi resa conto che stavi male per Natsu e Lisanna» le disse Levy abbassando il volto. Lucy la guardò impassibile. Natsu e Lisanna? Ah giusto, aveva avuto una lunga cotta per il Dragon Slayer e tutti ne erano a conoscenza perché lei appunto era sempre stata molto espressiva. Ancora non capiva come avesse potuto innamorarsi di qualcuno come Natsu, era immaturo, casinista, le distruggeva sempre l’appartamento, fin troppo rumoroso e impulsivo. Non aveva senso. In realtà non aveva senso innamorarsi proprio di nessuno, attaccarsi così tanto a una persona… per cosa? Si viveva così bene da soli e si era molto più indipendenti.
 
«Tranquilla, ormai è acqua passata, me ne sono fatta una ragione» concluse. E per fortuna, se avesse ancora perso tempo dietro a lui sarebbe stato un inutile spreco di energie. Levy la guardò confusa, poi però sentì qualcuno chiamarla.
 
«Va bene, allora ci vediamo» le disse allontanandosi. Lucy annuì e spostò direttamente lo sguardo sul libro, disinteressata dalla sua preoccupazione. Doveva capire quell’incantesimo il prima possibile.
 
***
 
«Lo sai che non fa bene tenere tutto dentro? Prima o poi scoppierai» disse Bickslow cauto. Fried annuì distrattamente mentre mescolava i funghi in padella. Avrebbe preferito fare altro che perdere tempo a cucinare cibi che i suoi compagni di squadra avrebbero potuto fare da soli, ma supponeva che se non lo avesse fatto si sarebbero insospettiti.
«Fried… sono davvero preoccupato per te, sono un tuo amico, puoi parlarmi» insistette Bickslow.
 
«Non ne hai motivo, come ti ho già detto ho superato i miei sentimenti per Laxus da tempo» ribatté tranquillo. Sapeva che non gli avrebbe creduto, anche se non ne capiva il motivo. In fin dei conti tutti andavano avanti dopo un dolore d’amore, nessuno sarebbe stato così stupido da correre dietro a una persona che si stava per sposare. Nessuno sarebbe stato così stupido da amare una persona per così tanti anni.
 
«Fried… non ti fa bene» mormorò Bickslow. Fried cominciava davvero a stancarsi di quelle frasi. Stava così bene in effetti, altro che preoccuparsi per lui, si sarebbe dovuto preoccupare per sé stesso dato che si preoccupava per lui senza alcun motivo.
«Sei… sicuro che vuoi fare da testimone a Laxus?» gli chiese il mago Seith.
 
«Non vedo perché non dovrei» fu la risposta atona del mago delle rune. Beh, in realtà avrebbe avuto molti motivi per non farlo, primo tra tutti il fatto di dover testimoniare al matrimonio di due persone per cui non aveva alcun interesse, c’era poi anche il fatto che avrebbe dovuto passare tutto il giorno a festeggiare, un enorme spreco di tempo che avrebbe potuto passare in modo più produttivo. Magari se si fosse portato un libro il tempo sarebbe passato più velocemente. Sì, lo avrebbe fatto, così da avere una scusa per non unirsi alla gioia degli altri. Gioia che ancora non comprendeva, due persone si sposavano, e quindi? Non capiva perché agli altri interessava così tanto, non sarebbe cambiato poi molto.
 
«Va bene… non mi piace vederti così, sai?» fece Bickslow. Fried lo ignorò, stanco di parlare di cose che non lo interessavano e di cui ormai non si sarebbe più dovuto preoccupare.
 
***
 
«Lucy è un po’ strana» disse Levy.
 
«L’ha notato anche Juvia» disse la maga dell’acqua. Entrambe sapevano che era innamorata di Natsu, e immaginavano che fosse quello il motivo per cui era diventata così fredda con tutti. Era come se fingesse di essere felice, ma si vedeva che non lo era, che i suoi sorrisi erano falsi, che si sforzava ad essere gentile.
«Non deve essere facile per lei vedere l’amore della sua vita sposarsi con qualcun altro» sospirò.
 
«Ah cazzo» fece Gray lì accanto portandosi una mano alla testa. Juvia si chinò in fretta su di lui.
 
«Tutto bene?» gli chiese.
 
«Fa male, cazzo, fa…» Gray stava sudando e aveva gli occhi sbarrati. Juvia e Levy confuse gli furono accanto, cercando di capire cosa avesse, ma qualche secondo dopo il dolore svanì. Gray confuso si guardò la mano.
 
«Che è successo?» chiese Juvia preoccupata.
 
«Nulla» disse lui. Qualcosa però era successo, era come se un ricordo gli fosse affiorato alla mente. Un ricordo di Lucy e Natsu mano nella mano. Ma non era mai successo, no?
 
***Una settimana dopo***
 
«Penso che qualcuno sospetti di me» disse Lucy entrando in casa di Fried senza nemmeno salutare. Non che lo ritenesse necessario, era solo una convenzione sociale che per fortuna con lui non doveva usare.
 
«Gradirei che bussassi prima di entrare in casa mia» fece Fried, in realtà non poi molto interessato. Lucy si sedette sul divano.
 
«Gray e Levy mi stanno molto addosso ultimamente, sanno che c’è qualcosa che non va» disse.
 
«Fa loro credere che tu stia trattenendo le tue emozioni per non soffrire, quello che faccio io con Bickslow ed Evergreen. Funziona, prima che tu me lo chieda» disse il mago delle rune.
 
«No» disse Lucy. Fried alzò lo sguardo su di lei, se era sorpreso non lo mostrava, la sua espressione era impassibile.
«Non ha senso stare a Fairy Tail, per nessuno di noi due» gli disse convinta.
 
«Spiegati» fece il mago disposto ad ascoltarla. Effettivamente, era l’unica persona che riteneva abbastanza intelligente e razionale da ascoltare, come anche Lucy pensava lo stesso di lui. Semplicemente, erano sulla stessa lunghezza d’onda, lo erano sempre stati ma da quando avevano entrambi le rune lo erano ancora di più.
 
«Fairy Tail è una gilda che si basa sulle emozioni, sull’amicizia, sul legame tra tutti i membri della sua famiglia. Noi due non ne abbiamo più. L’altro giorno Asuka è caduta e si è fatta male, non mi interessava minimamente, fosse stato per me l’avrei lasciata lì» iniziò a dire la ragazza.
«Non ha alcun senso restare in una gilda di cui non ci sentiamo parte, oltretutto è stressante, le persone urlano, si fanno i fatti degli altri e festeggiano tutto il tempo senza alcun motivo» concluse, fredda come il ghiaccio e con espressione indecifrabile.
 
«Tutti motivi sensati. Dimentichi una cosa però» le disse Fried.
«Fairy Tail ci considera ancora parte della sua famiglia, e sono sicuro che siano tutti abbastanza testardi da impedirci di andarcene» le ricordò.
 
«Hai ragione, ecco perché non dovremmo dirlo a nessuno. Dovremmo semplicemente partire senza avvisare nessuno» disse la ragazza.
 
«Ci troveranno. Sono abbastanza testardi da farlo» ribatté Fried.
 
«Siamo i due maghi più intelligenti di Fairy Tail, se non consideriamo Levy. Sono sicura che riusciremo a pensare a un piano per non farci trovare da nessuno» replicò la bionda. Fried si fece pensieroso e valutò la sua idea. Effettivamente quello che diceva aveva senso, era logico. Perché mai rimanere attaccati a qualcosa che non apparteneva? Inoltre, i loro compagni di gilda prima o dopo lo avrebbero capito, era meglio andarsene senza lasciare tracce.
 
«Molto bene, mi hai convinto. Possiamo partire adesso» disse il mago delle rune alzandosi. Lucy annuì e i due ragazzi cominciarono a preparare la sacca portandosi dietro solo le cose indispensabili. Niente ricordi, niente oggetti inutili. Erano entrambi talmente disinteressati al resto delle persone, che si dimenticarono che il giorno dopo ci sarebbe stato il matrimonio di Laxus e Mirajane.
 
 
 
 
 
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Nota: Ciao a tutti voi che passate di qui e grazie per aver letto questa prima parte, quando mi è venuta in mente la storia ho dovuto assolutamente buttare giù il primo capitolo, sperando che anche a qualcun altro possa ispirare. Vi avviso subito che ci sarà un personaggio OOC che probabilmente odierete (con mio dispiacere perché in realtà non ho nulla contro questo, ma la storia mi è venuta in mente così e mi era necessario trovare un “antagonista” dentro Fairy Tail). Vi dico anche che sarà molto breve, penso che in 5 capitoli riuscirò a scrivere tutto ciò che voglio. Se volete farmi sapere cosa ne pensate, come al solito ne sono felicissima. Un bacio a tutti e grazie a chi mi seguirà <3
Angie
   
 
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