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Autore: anna900    28/04/2021    1 recensioni
Erano passati tre anni da quando Holly aveva salutato i suoi compagni di mille avventure e aveva visto per l’ultima volta lei…
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Ryo Ishizaki/Bruce Arper, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tom e Benji girarono per tutto l’albergo, ma non lo trovarono, decisero allora di andare da Patty, pensando di trovarlo da lei. Bussarono la sua porta, dopo qualche secondo la ragazza rispose:
“Chi è? Che succede a quest’ora?”
Tom rispose: “Scusa per l’ora Patty… non riusciamo a trovare il capitano, lo abbiamo cercato dappertutto. Tu lo hai per caso visto?”
Patty impallidì: “No, non so nulla mi spiace”
Benji allora intervenne: “Ok, nessun problema. Se per caso sai qualcosa facci sapere. Ti scrivo il mio numero di telefono su questo foglietto, chiamami se viene da te” e infilò il biglietto sotto la porta.
“Aspettate!”.
Patty era seriamente preoccupata, dove era finito? Di corsa si vestì anche lei, era ancora molto arrabbiata con Holly, ma se i suoi migliori amici erano andati da lei nel cuore della notte, significava che temevano il peggio. Dopo pochi minuti uscì dalla sua stanza e li raggiunse: “Ragazzi vi aiuto anche io a cercarlo. Credete sia uscito fuori dall’albergo?”.
Benji e Tom si guardarono: “Noi abbiamo provato a cercarlo dentro ma non l’abbiamo trovato, ora io e Tom ci dividiamo e andremo a cercarlo per le vie della città”
 “Vengo anche io”
Tom però glielo impedì:  “No Patty, tu resta qui, cercalo ancora in hotel in tutti i posti;  una ragazza in giro di notte per le strade di Parigi da sola non è una cosa consigliabile, ascoltami, conosco bene questi posti e i mal viventi che la frequentano. Se ti succedesse qualcosa non ce lo perdoneremo mai. Pertanto resta qui e se Holly torna o lo vedi avvisa subito Benji che chiamerà me…”
Allorchè la ragazza propose: “Non è il caso di chiamare la polizia?”
Benji fu immediato nel darle la risposta, anche lui aveva pensato seriamente di farlo, ma poi aveva cambiato idea: “Aspettiamo ancora un po'. Se questa storia diventasse di dominio pubblico, la stampa non lascerebbe più in pace il capitano e rischierebbe l’estromissione dalla Nazionale”
“Ok, farò come dite voi. Girerò per tutto l' hotel e non mi fermerò fino a quando non saprò qualcosa” e scrisse su un foglio il suo numero per essere avvisata tempestivamente se uno di loro lo avesse trovato.
'Oh Holly, non riesco a capire, che ti è successo? Prima quella scenata di gelosia inutile, e adesso sparisci,  i ragazzi hanno ragione, credo che se il mister sapesse ciò che hai combinato non ti farebbe più giocare, e tutto per colpa mia…'.

Disperata per ciò che era successo cominciò a ispezionare l'albergo, cosa non molto facile, dato che era un posto molto grande.
Ad un certo punto un cameriere si avvicinò a lei: “Mi scusi signorina, lei è la manager della nazionale giapponese?”

Patty lo fissò incuriosita: “Sì”
Il cameriere proseguì: “Può seguirmi per favore? un giocatore della sua squadra è ubriaco e non ricorda più il nome, né la stanza”
La ragazza si vergognò per il capitano: “Sì, credo di sapere chi possa essere”.
Holly era lì, piegato a metà sul bancone che urlava “Un altro… cameriere un altro!”
Patty rimase esterefatta: 'No, non è più il mio Holly,  adesso si ubriaca anche, ma cosa ha combinato in questi anni in Brasile?'.
Prese il cellulare e mandò un messaggio vocale a Benji: “L'ho trovato è qui al bar ubriaco. Avvisa Tom”.

Holly intanto pensava solo a bere: “Ahh eccoti cameriere… ne voglio un altro, subito, ho tutti i soldi che vuoi, lo pago io non la federazione, hic”
Patty si avvicinò: “Ora basta Holly, andiamo…”
“Patty… hic…” si intravede un minimo di lucidità: “Lasciami, sono una persona orribile, hic tu mi hai sempre amato e aspettato e io ho scelto sempre il calcio a te…”, scoppiò a piangere come un bambino.
“Su Holly, andiamo che ti porto nella tua camera”, e cercò di farlo stare in piedi.
 “Non è giusto, hic, perché devi sempre essere tu a soccorrere me? E' ingiusto…”.
 Patty mise il suo braccio sopra le sue spalle, il cameriere voleva aiutarla, ma lei gli rispose che ci avrebbe pensato da sola, lo ringraziò e lo salutò. Si diresse verso la stanza di lui, gli cercò la chiave in tasca e gli aprì la porta, lo accompagnò sul suo letto, ma prima di andarsene Holly leafferrò il polso: “Ti prego, perdonami Patty, non posso vivere senza di te…”

“Sì Holly ora dormi, domani parleremo…” e così dicendo gli rimboccò le coperte e si allontanò.
Si nascose dietro la porta del bagno e aspettò fino a quando non si accorse che Oliver si era addormentato, non si fidava a lasciarlo solo.
Appena lo sentì russare decise di andarsene: “Ora posso tornare anche io a letto, domani sarà una lunga giornata”, aprì la porta, la richiuse cercando di fare meno rumore possibile, ma non appena svoltò l'angolo si trovò davanti Karl Henz Schneider, che la fissò come se fosse nuda e le disse in tedesco: “Buonasera signorina”

Patty rispose in tedesco: “Buonasera”
karl restò sorpreso: “Conosci la mia lingua?”
“Qualcosa…” e fece finta di pronunciare male il tedesco.
“Quella è la stanza di uno dei giocatori della nazionale giapponese? Hic hic Sei un’ accompagnatrice? Se è così io avrei bisogno di compagnia!hic hic ” .

Patty non riusciva a crederci, aveva appena finito di gestire un ubriaco e ora si trovava davanti a uno sconosciuto con cattive intenzioni: “Non sai quanto ti sbagli… non sono un’ accompagnatrice, e adesso devo andare”
Karl era ubriaco, non si era mai comportato, ma l’alcool non gli permetteva di ragionare con lucidità, la prese per un braccio, si avvicinò e le disse: “Non mi interessa se sei o no un’accompagnatrice, hic hic adesso verrai nella mia camera  (annusò i suoi capelli e la sua pelle). Hic hic wow non vedo l’ora di toglierti questi stracci e toccarti,  le mise una mano in bocca per non farla urlare e stava cercando di trascinarla, quando arrivarono Benji e Tom: “Cosa stai facendo Karl?” urlò Price
“Voglio approfittare della compagnia di questa signorina…hic hic ”
Benji si innervosì: “Lasciala subito, è la nostra manager, guai a te se osi toccarla"
Karl lasciò la presa “Ok ok Benji, non ti scaldare, sono ubriaco e volevo solo compagnia…hic hic… buonanotte”.
Patty tremava come una foglia… Benji e Tom si avvicinarono a lei: “Stai bene Patty?”
“Ora sì, grazie ragazzi, ma se voi non foste arrivati in tempo…”
Tom la interruppe: “Tranquilla Patty, ora ti accompagniamo nella tua camera, e poi andiamo a vedere Holly”
 “Sì, il capitano dorme. Ho aspettato che si addormentasse e sono uscita dalla sua camera, ma subito fuori ho incontrato ….”e scoppiò in lacrime.
Benji cercò di confortarla: “Non piangere Patty, parlerò io domani con Karl, non si permetterà più di fare una cosa simile. Conosco quel ragazzo, è una brava persona, deve essere successo anche a lui qualcosa di sconvolgente per essersi ridotto in questo modo. Lui è molto simile a Holly, e credimi se te lo dico, hanno davvero molte cose in comune. Quando gioco con Hutton spesso vedo l'immagine di Schneider davanti a me e quando gioco con Schneider vedo Hutton. In ogni caso non doveva permettersi e domani gli darò un pugno ben piazzato”.
 “Grazie Benji, ora però voglio solo andare a dormire un po’”.
Intanto si erano già fatte le cinque del mattino. Alle sei suonò la sveglia per i giocatori. Tom e Benji si alzarono, ma videro Holly che non stava bene… durante quell’ora si era alzato tre volte a vomitare. 
Benji si rivolse a Tom: “Credo sia la sua prima sbornia…”

 “Già. Dobbiamo avvisare il mister che non è nelle condizioni di allenarsi oggi”.
 “Mannaggia a lui, a Patty, a Le Blanc e anche a Schneider… anche io avrei voglia di restare a dormire. Abbiamo passato la notte in bianco…”.
Nonostante il pensiero, i due ragazzi si prepararono, scesero nella sala e durante la colazione spiegarono al mister che il capitano, di notte non era stato bene. Inventarono la scusa del cambio di temperatura e di un probabile colpo d’aria. Il mister non se ne curò molto, Holly era sempre stato integerrimo e se per una volta saltava un allenamento non gli importava. Mancavano cinque giorni all’inizio del campionato e il loro miglior giocatore doveva riprendersi.








   
 
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