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Autore: Roe Jaeger    30/04/2021    0 recensioni
"Entra Sakura."
La voce soave dell'amica la destò dalle proprie elucubrazioni, portandola a eseguire l'ordine.
Adorava la maestosità di Villa Daidouji, tuttavia non ci avrebbe mai abitato: preferiva la sua piccola ma accogliente villetta in cui litigava quotidianamente con il fratello. Almeno la sentiva sua...
"Poggia pure il cappotto sul divano, devi assolutamente venire in camera mia!"
La Kinomoto non riusciva a comprendere il motivo di tanta gioia da parte dell'amica, ma probabilmente era a causa del velo di tristezza che Shaoran aveva lasciato dentro di lei.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Kinomoto, Syaoran Li, Tomoyo Daidouji | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Di visite a sorpresa, persone inaspettate e sogni che si avverano

Sakura Kinomoto aveva tredici anni. Aveva da poco iniziato la scuola media, e ormai per lei -come per tutti, d'altro canto- le Clow Cards (divenute poi Sakura Cards) erano solo un ricordo... seppur lieto, solo un ricordo. 
Il suo presente parlava di Touya che, avendo sette anni in più di lei, era al secondo anno dell'università, e di Yukito con il quale, dopo aver compreso la reale natura dei reciproci sentimenti, era nata una semplice amicizia. 
E poi c'era Tomoyo. Da sempre la sua migliore amica. Con lei, tutto diventava perfetto. 
Ma a differenza di Sakura che non era completamente sincera neanche con se stessa, Tomoyo sapeva. Lei aveva compreso come mai la sua amica non era più quella di una volta... e ne riteneva il motivo più che legittimo. 
Si trattava di Shaoran. 
Da quando il giovane era tornato a Hong Kong, le cose non erano semplici come in passato.

Tomoyo si rigirò nel letto. Per lei quel giorno non ci sarebbe stata scuola, a causa di un'influenza che l'aveva colpita qualche giorno prima. Per questa ragione Sakura quella mattina non sarebbe passata a prenderla.  

Intanto, la giovane Kinomoto si stava apprestando a uscire per raggiungere l’edificio scolastico, quando la sua attenzione venne catturata dallo specchio che da sempre troneggiava nell'ingresso di casa sua. 
Era lì da sempre. Solo che la dolce Sakura da qualche tempo cercava di sfuggirgli, faceva di tutto pur di non veder riflesso il proprio dolore. 
Il suo amico Shaoran le mancava fin troppo. A tal punto da farle pensare che non fosse solo un semplice amico ma forse qualcosa di più. E il cuore non poteva confutarlo. 
Accompagnata da qui pensieri, Sakura abbandonò la sua villetta, diretta a scuola. 

Quanti ricordi che la assalirono in quelle strade percorse innumerevoli volte in compagnia di colui che era diventato il suo migliore amico! 
E quanti ricordi che aveva, legati a Kero-chan, Yue, Shaoran, Eriol e tutte le Clow Cards... ricordi di eventi che non sarebbero più tornati... Certo, ormai era lei la padrona assoluta delle Carte di Clow, ma avrebbe per sempre ricordato tutte le sue peripezie alla ricerca delle carte disperse con un pizzico di nostalgia... 
Sospirò, mentre voltava l'angolo, dove tempo prima vi trovava sempre Shaoran ad aspettarla, per poi fare l'ultimo pezzo di strada assieme. 
Quanti ricordi la legavano a quel ragazzo! Fin troppi! 
Una strana malinconia s'impossessava di lei, soprattutto in assenza della sua migliore amica Tomoyo. Quella ragazza, almeno la distraeva dai suoi pensieri. E questo, per la giovane Kinomoto, era già tanto. 
Non che non volesse pensare, solo che meno lo faceva meglio era. 
Non sapeva quando Shaoran sarebbe tornato e anche se l'avrebbe aspettato per tutta la vita, di certo non poteva passare tutti i suoi istanti ad autocommiserarsi. Cosa che le riusciva tremendamente bene. 

Le ore tra i banchi di scuola volarono, tant'è che Sakura ebbe difficoltà persino a ricordarne le materie. Le aveva spese tutte per pensare a Shaoran lontano... le mancava troppo. Doveva fare qualcosa. Qualunque cosa avrebbe sortito l'effetto di un suo ritorno, sarebbe stata la cosa giusta. Eppure, nessuna idea brillante le veniva in mente. 
Lasciò l'edificio scolastico nel più assoluto silenzio giungendo a una conclusione: doveva dare una svolta alla propria vita. 
Ella però non sapeva che ben presto la sua vita avrebbe subito una scossa che non dipendeva da lei... e, essendone all'oscuro, non poteva far nulla per evitarla. L'unica cosa che il suo cervello fu capace di suggerirle fu di recarsi a casa di Tomoyo, per sincerarsi delle sue condizioni e per farsi compagnia a vicenda. Senz'ombra di dubbio la sua migliore amica era sola in casa, servitori esclusi, poiché la madre era al lavoro. 

La giovane Sakura giunse in breve tempo alla sua meta. Dopo che ebbe aspettato un bel po' di tempo che qualcuno le aprisse, risuonò. Quella villa sembrava deserta, ma la sua migliore amica doveva a rigor di logica essere in casa, poiché aveva la febbre. 
Ah, meno male che quell'anno il primo aprile era capitato di domenica, costringendo l'apertura delle scuole per forza per il giorno successivo. 
Fu questo futile pensiero ad attraversarle i pensieri mentre attendeva che qualcuno andasse ad aprirle... dopo un po', finalmente, la serratura scattò, rivelando la figura di Tomoyo. Proprio perché Sakura si aspettava di trovare l'amica in pigiama, o comunque vestita con abiti per casa, fu molto sorpresa di vederla preparata elegantemente, con uno dei migliori capi del suo guardaroba. 
Qualcosa di strano era nell'aria, e ormai anche Sakura se n'era accorta. Eppure ancora non era riuscita a capire cosa fosse questo qualcosa. 
"Entra Sakura." 
La voce soave dell'amica la destò dalle proprie elucubrazioni, portandola ad eseguire l'ordine. 
Adorava la maestosità di Villa Daidouji, tuttavia non ci avrebbe mai abitato: preferiva la sua piccola ma accogliente villetta in cui litigava quotidianamente con il fratello. Almeno la sentiva sua... 
"Poggia pure il cappotto sul divano, devi assolutamente venire in camera mia!" 
La Kinomoto non riusciva a comprendere il motivo di tanta gioia da parte dell'amica, ma probabilmente era a causa del velo di tristezza che Shaoran aveva lasciato dentro di lei. 
Era incredibile come l'assenza di quel ragazzo le impedisse anche le più lievi emozioni... 
"Come mai tanta fretta?" chiese Sakura, con voce atona. 
"C'è una sorpresa per te!"
Tomoyo non le concesse di sapere di più. 

La camera di Tomoyo era a un passo da lei, ma la sua mente era altrove: non era mai stata molto brava a percepire le intenzioni dell'amica, e sicuramente non avrebbe imparato in quell'occasione. 
È incredibile come le doti manchino proprio nei momenti in cui se ne avrebbe più bisogno. 
"Entra Sakura, io vado a prendere una cosa in camera di mamma e torno subito, aspettami pure facendo ciò che preferisci..." 
Un lieve sorriso accompagnò la fine della sua frase, mentre si allontanava. 
Sakura eseguì l'ordine dell'amica, e per un soffio non ebbe un infarto. 
Davanti a lei, lo vide. 
S'accorse che la sorpresa era Shaoran. 
Cominciò a piangere per l'emozione.

Vedendola piangere, Shaoran non seppe più cosa pensare. Sperava di tutto cuore che Sakura gradisse il suo ritorno e, poiché non avrebbe mai avuto il coraggio per presentarsi spontaneamente a casa Kinomoto, aveva architettato quel piano con la complicità di Tomoyo. 
Non si sarebbe facilmente rassegnato al fallimento di esso, non se teneva in considerazione quanto volesse dire alla ‘sua' Sakura. L’aveva amata dal primo momento che l'aveva vista, e di certo nel ritornare ad Hong Kong non s'era dimenticato di lei. 
Non sarebbe mai riuscito a fare una cosa del genere. 
Doveva dirle ciò che provava per lei, e non sapeva quanto ancora avrebbe retto nel suo silenzio. Sicuramente pochissimo. 
E non era capace di stabilire se quello fosse un bene o un male. 
Pessima cosa. 
"Sh-Shao-Shaoran, io… io… scusami Shaoran!!!" 
Sakura ebbe una stranissima reazione. Non appena fu riuscita a placare seppur leggermente le lacrime, infatti, esplose in una miriade di scuse all'indirizzo dell'amico, delle quali neppure lei stessa conosceva la ragione specifica. La spontaneità con la quale uscivano era disarmante. 
"Scusa, ma scusa per cosa, Sakura?" 
"Io... io sono stata proprio una stupida!" cominciò lei "In tutto questo tempo io... io non mi sono degnata di cercarti neppure una volta... potrai mai perdonarmi, Shaoran?" 
Il ragazzo sorrise, rassicurandola: "Ma io non sono mai stato arrabbiato con te, piccola Sakura..." 
Nell'udire quelle parole, il cuore di Sakura si colmò di gioia: evidentemente, neanche per lui tutto quel tempo in cui non si erano visti era passato nell'ombra e nel silenzio. 
Forse, c'era ancora una speranza da poter coltivare. 
"Sakura... ecco, io... sono qui perché devo dirti una cosa molto importante..." 
Sakura alzò lo sguardo, immergendo i propri smeraldi nella nocciola del suo interlocutore. I battiti dei loro cuori erano nettamente percepibili, e le sensazioni che li assalivano facilmente intuibili. 
Erano emozionati. Erano innamorati. 
Ma ancora non ne erano pienamente consapevoli. 

"Dimmi Shaoran..." 
Sakura spezzò il silenzio con due semplici parole, anche perché non sapeva cos'altro dire. 
"Io... io sono tornato a Tokyo perché sono innamorato di te!" disse tutto d'un fiato, per paura di non riuscire a completare la propria dichiarazione. Quando Sakura venne a conoscenza dei suoi sentimenti, Li si sentì improvvisamente più leggero, svuotato di un peso... era riuscito a dirle ciò che provava, finalmente! 
Ora però temeva la reazione di Sakura. Ancora non sapeva come avrebbe reagito colei che non riusciva più a considerare soltanto una semplice amica. E questo lo spaventava non poco. 
Dal suo canto, Sakura non sapeva ancora come reagire. Le sembrava tutto surreale, non credeva d'aver sentito bene. Era tutto troppo meraviglioso per corrispondere al vero. 
Ma quando sentì le labbra di Shaoran appoggiarsi sulle sue, dovette convincersi che stava vivendo la più bella esperienza della sua vita. Shaoran, il suo Shaoran, era tornato. 
E non le rimase nient'altro da fare che ricambiare quel bacio tanto dolce quanto appassionato, mentre il sole baciava i loro visi e Tomoyo li spiava soddisfatta da dietro l'uscio della porta, con un sereno sorriso in volto.
   
 
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