Implacabili, i pugni dei carcerieri martellano il corpo di Rashid. Il giovane urla. Geme. Il dolore strazia il suo corpo, ma il suo animo è fermo e deciso. Il suo sguardo, deciso, si fissa sui suoi aguzzini. I Guardiani della Purezza, che hanno preso il potere nel suo paese, non meritano alcun terrore. Sono degli idioti, incapaci di qualsiasi pensiero autonomo. Seguono le stupide regole del misterioso Profeta Nero e sono pronti a morire per lui. Per loro, la sua bisessualità è unombra sulla purezza del suo paese. Deve rinnegare i suoi istinti. Ma lui non si fa piegare. In nome di Allah, rinunci ai tuoi istinti? domanda uno di loro. Un sorriso ironico, rosso di sangue, è la risposta di Rashid. No Allah ha scelto di rendermi quello che sono E non può essersi sbagliato, come credete voi provoca. Un nuovo pugno lo colpisce al torace. Rashid vomita sangue. Una pozza vermiglia si allarga sul pavimento di mattoni della prigione con un macabro ticchettio. Il giovane, provato, chiude gli occhi e, pochi istanti dopo, muore.