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Autore: anaaa4radaelli2007    01/05/2021    1 recensioni
Hermione torna a scuola per frequentare l'ultimo anno. Tutti sembrano star superando i lutti al meglio, sembrano essere sul punto di riuscire a dimenticare e a superare. Tutti tranne Hermione. Lei pensa che tutto stia andando bene, che riuscirà a ritrovare la felicità, ma la verità è che non si sente in diritto di provare tristezza, non pensa di meritare di versare lacrime.
Lei però non sa, che non è l'unica a pensarla così. Draco Malfoy soffre, soffre tanto, ma non lo mostra, anche lui, non pensa di meritarlo, e così finge, ed è bravo a farlo.
Tra chi non si sente in diritto di soffrire, e tra chi si sente in dovere di farlo, l'unico appiglio di comprensione saranno quei piccoli ritagli di tempo che passeranno assieme e che renderanno lo scorrere dei secondi un pochino più egoisticamente felici.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Una goccia...Due goccie...Tre goccie... 
Fuori sta piovendo, non è un diluvio, ma non sta neanche pioviginando. Sto contando tutte le goccie di pioggia che vanno a schiantarsi sul finestrino. Non è triste? Fare tutta quella strada, attraversare tutto quello spazio, per poi terminare il proprio percorso in meno di un secondo colpendo una superficie. Che poi, ci vuole proprio coraggio pr decidere di tuffarsi giù da così in alto, dal cielo, per venire a morire su un finestrino appannato. Tutte queste goccie, vengono dimenticate, sono come tante altre, nulla di speciale, eppure hanno avuto il coraggio di buttarsi.

<< Hermione? >> Giro di scatto il capo, uscendo dalla bolla di pensieri che mi ero creata. La voce mi fa rinsalire, e mi sento un po' cadere dalle nuvole. Come la pioggia.

<< Hmm? >> Ovviamente non stavo ascoltando il discorso, mi sono estraniata dalla conversazione, succede spesso ultimamente.

<< Dicevo che siamo quasi arrivati, è mglio iniziare a prepararsi. Come ti senti? Tutto bene?>>

E' Ginny che parla, è tranquilla mentre lo fa, ma la sua espressione tradisce la preoccupazione che prova nei miei confronti, così come Hary e Ron, che da mesi mi guardano in attesa di una reazione, come se potessi scoppiare da un momento all'altro. E questo per cosa? Per niente.
La guerra è finita da mesi ormai, ci è stato dato un momento per riprenderci, e ora è il momento di tornare a scuola, per riprendere l'ultimo anno che non è stato svolto a pieno, per ovvi motivi.

Tutti stanno cercando di riprendersi, di trovare il modo di superare tutto, e così sto facendo anche io, e se nel farlo qualche volta mi perdo nei miei pensieri, cosa c'è di male? Il problema è che loro si preoccupano troppo, pensano che non stia affrontando la cosa nel verso giusto, che se non mi lascio andare e continuo a tenermi tutto dentro, arriverò ad un punto dove sarà impossibile tornare indietro. Ma loro i sbagliano, solo perché non mi lascio crogiolare nella disperazione, non vuol dire che non sto facendo passi avanti.

E poi, dentro, non mi sto tenendo niene, perché la verità che è nel petto, ho solo più del vuoto. E' vero, da quando la guerra è finita, non ho versato una sola lacrima, ma chi sono io per farlo? Non ho perso un fratello, non ho perso un padrino, non ho perso amici stretti. I miei genitori sono lontani, ma almeno sono ancora vivi. Chi sono io per lamentarmi? Loro non capiscono. Cosa credono? E' ovvio che avrei voluto piangere al funerale di George, così come a quello di Lupin, di Tonks, di Sirius, di Piton, di Albus, di Alastor e di tutti gli altri.

Avrei voluto avere anche io il coraggio della pioggia nel buttarmi, lasciarmi cadere, avrei voluto che il mio viso fosse rigato dalle lacrime come queso finestrino è rigato dalle gocce di pioggia. Ma non me lo meritavo, non avevo il diritto di essere triste. E adesso, neanche volendo ci riuscirei più, perché ora, al posto di un cuore pulsante, sento solo una ripugnate sensazione di vuoto. Non c'è quindi il pericolo che io faccia straripare tutto ciò che sento, perché oramai non sento più niente.  

Quindi perché dovrei stare male? Sono viva, lo sono anche i miei cari, è questo quello che conta, no? Quindi, per quanto gli altri non ci credano, rispondo sincera.

<< Si, certo. Sto bene. >>
 
   
 
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