Serie TV > Riverdale
Segui la storia  |       
Autore: carmi15    02/05/2021    1 recensioni
Mi aveva promesso che si sarebbe fatta sentire non appena arriva a San Diego, ma di lei nessuna traccia” “Jug, Betty è sparita” disse con fare serio.
Una doccia fredda attraversò tutto il mio corpo. Chiusi il laptop per concentrarmi sulla mia interlocutrice.
“Certo che è sparita” iniziai, irritato “la mia ragazza.. ah no, aspetta, cosa dico” mi corressi “la mia ex ragazza mi ha mollato, per andare ad arruolarsi nell’FBI. E come se già questo non facesse abbastanza male, mi ha lasciato”
Mi leccai le labbra, fermandomi un po nel parlare, la rabbia stava ribollendo nelle vene e il cuore sanguinava “e visto che non si è fatta mancare nulla, sono passate due settimane dalla sua partenza e non si è fatta sentire. Mi ha gettato via come spazzatura, dopo tutto…”
Vidi Veronica trattenere il respiro. Si lasciò andare una mano nei capelli corvini, chiudendo gli occhi.
“Non capisci. E’ sparita”
La frustrazione nella voce di Veronica era palpabile. La cosa mi divertì molto. Non aveva ancora capito.
“Avrà scaricato te, come ha fatto con me”
Vidi il vido di Veronica contorcersi dalla rabbia, ma non si smosse più di tanto. Era una caratteristica che aveva ereditato da suo padre.
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Veronica Lodge
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Ero certa che qualcosa era strano. Charles c’entra qualcosa”
Erano a casa Cooper. Veronica, Archie e Jughead erano andati dritti verso casa di Betty per portare le prove davanti al naso dello Sceriffo.
Sceriffo che viveva lì, appunto.
Il padre di Jughead guardava quei referti e li studiava per bene, grattandosi la barda sul mento. Sospirò.
Mentre da altro canto, Alice sembrava troppo scioccata per poter dire o fare qualcosa, persino per provare qualsiasi tipo di emozione.
“Cosa stiamo aspettando? Papà, Charles sa qualcosa, vallo a prenderlo e mettiamolo sotto interrogatorio!” sbraitò il ragazzo dal cappello grigio, spazientito dal silenzio e l’esitazione di suo padre.
“Sono con Jug, Sceriffo Jones. Se vogliamo trovare Betty sana e salva, dobbiamo muoverci al più presto” aggiunse Archie, per rafforzare il pensiero del suo amico.
F.P. guardò prima i ragazzi, poi Alice. Successivamente si soffermò sulla figura di Veronica, avvolta nel suo mantello firmato Chanel che lo guardava con occhi agguerriti, come quelli di tutti e tre i ragazzi.
“Veronica” iniziò F.P. dal canto suo “apprezzo tanto quello che hai fatto, sia per Jughead, che per Betty…” l’uomo chiuse gli occhi come se fosse stato attraversato da una fitta di dolore “ma non posso ammettere pubblicamente che tu, ti sei infiltrata in un ufficio federale, hai sottratto degli oggetti personali a Charles..”
“OGGETTI PERSONALI?” urlò Jughead “Non sapevo che Charles possa rimanere incinto, papà” sibilò rabbioso.
Suo padre lo guardò con sguardo duro “erano in sua custodia! Certo, E’ ambiguo che lui possegga queste cose, senza averle dichiarate visto che c’è un caso aperto su Betty Cooper, ma ciò non toglie che voi, ragazzi, anzi… per la precisione, tu Veronica, hai commesso violazione di proprietà privata, con aggravante per proprietà federale”
Veronica si portò le mani alla faccia e ci nascose il viso dentro. Tutto il suo corpo era invaso da un senso di malessere, delusione, sconfitta.
Guardò Jughead, ma lui era attento su quei referti. Cosa potevano fare, adesso? Era finita? E se Charles era immischiato in questo? Come avrebbero dovuto smascherarlo?
“Quindi.. questo, è tutto inutile?” sussurrò la Lodge.
F.P. sospirò ancora “no. Non del tutto. Ma fin quando non capiamo quello che succede, non possiamo accusare Charles di nulla”
Tutti e tre fecero un gesto di esasperazione, come se fosse stato un grido interiore.
“Non posso mandare Veronica in galera!”
“Ragazzi F.P. ha ragione” la voce flebile della signora Cooper riecheggiò per tutta la stanza, guadagnandosi l’attenzione di tutti “se davvero Charles le ha fatto qualcosa, lo scopriremo. E giuro di Dio che me la pagherà cara. Ma dobbiamo pensare anche alla vostra di incolumità. Veronica, so che non ci metteresti niente a pagare la tua cauzione, nel caso ti gettassi nelle fauci della legge. Ma la tua reputazione? Pensaci.”
I tre acconsentirono, seppur riluttanti. Si era fatto molto tardi, quindi si congedarono da Casa Cooper. Tranne Jughead.
Gli avevano chiesto di restare, di riposare. Ma lui sapeva che era un modo per tenerlo sotto controllo. Per evitare che facessero sciocchezze. O forse, cosa che lui avrebbe apprezzato molto di più, magari volevano solo stargli vicino.
Gli offrirono camera di Betty per dormire la notte.
Il ragazzo ammetteva che era un dolore al cuore stare nel letto in cui avevano dormito insieme per notti intere, dove avevano tante volte fatto l’amore.
“Jughead..” mormorò Betty quando il ragazzo prese in bocca un suo seno, e iniziò a succhiarlo con dolcezza
“Ti amo” gemette il ragazzo, dentro di lei, muovendosi dentro di lei con sempre più veemenza, facendo crescere il piacere di entrambi.
Quando finiscono, Jug si accasciò su di lei, senza pesarle, per riprendere fiato. Iniziò poi a sentire Betty singhiozzare. Stava piangendo.
“Ehi, ehi” mormorò lui, alzandosi leggermente per guardarla in volto “tutto okay?”
“Sì” rispose lei, prontamente “sono felice, sono solo molto felice”
il ragazzo sorrise, beandosi di quelle parole “ti amo, Betty” sussurrò prima di stamparle un bacio appassionato.

Jughead tornò alla realtà. Doveva essere successo quel giorno. Era stata l’ultima volta che erano stati insieme, dopo giorni, da quando lei gli aveva detto di aver baciato Archie.
Un’altra fitta al cuore arrivò in pieno petto, con anche la sensazione orribile del pianto. Combatté per ricacciarla indietro.
Si svestì e si accucciò sotto le coperte. Sentiva quelle lenzuola ancora intrise dell’odore dolce e floreale di Betty. Chiuse gli occhi, sperando questa volta di sognarla, per stare con lei almeno nei sogni. E mentre si gettava nelle braccia di Morfeo, si augurò con tutto il cuore che stesse bene.

**


“Veronica, devi farmi un favore”
Erano le 9 del mattino e Jughead aveva chiamato Veronica perché doveva raccontarle quello che i Serpents gli avevano riferito. Subito.
“Chiama anche Archie, è urgente. Andiamo a fare colazione da Pop’s”
Non era stato per niente esaustivo al telefono, ma dal suo tono di voce si era capito che c’erano novità.
Per questo si ritrovarono tutti e 3 da Pop’s, davanti ad un milk-shake al cioccolato e due a vaniglia. La tensione di tagliava con un coltello.
“Veronica, mio padre ha coinvolto i Serpents, dato che il bambino di Betty, essendo mio figlio.. e io essendo il loro re.. “ gesticolò con la mano, facendo intendere che neanche lui avesse appreso bene il significato di quello che stava per dire loro “quel bambino è un Serpents, di nascita, e quindi sotto la loro protezione”
Archie e Veronica corrucciarono la faccia, ma annuirono con un cenno della testa, constatando la loro comprensione.
“Loro hanno scoperto che c’è un collegamento con Betty e Hiram, Veronica..”
“Aspetta, cosa?” lo bloccò la Lodge.
La sensazione di vuoto. Di sbaglio. Suo padre, di nuovo. Che faceva del male alle persone che amava, di nuovo. Ma come era possibile, cosa c’entrava Betty con suo padre? Era assurdo.
“Non ci posso credere” mormorò Archie, stringendo i pugni per la rabbia.
Jug si leccò le labbra divenute secche, e senza aggiungere altro unì le mani per poggiarci le labbra sopra. Era troppo. Aveva avuto a che fare con serial killer, stramboidi che voleva ucciderlo, un padre alcolizzato e una madre trafficatrice di droghe. Ma questo, beh questo era troppo anche per lui.
“Come fai a saperlo?! La fonte è attendibile?”
“I Serpents hanno pestato questo tizio del SouthSide, lo hanno mandato in coma” raccontò lui con gli occhi velati, vuoti “hanno detto che Hiram Lodge aveva pagato una persona per rapire e uccidere Betty, per toglierla di mezzo”
“Sì, ma perché?!” ruggì rabbioso Archie
“Perché dava fastidio. Lodge è un criminale, no?! E Betty cosa faceva?”
Gli occhi dei due fidanzati si illuminarono di una luce di genio “svelava i casi.. faceva salire il marcio sopra” sussurrò Veronica, più a sé stessa che agli altri.
“Non vi sembra un movente, questo?”
Ci fu un silenzio, anche un po’ imbarazzante dato dalla presenza di Veronica. Già suo padre aveva cercato di uccidere Archie in passato, lo aveva pedinato fino allo strenuo delle forze.
Ma qui, la faccenda era molto più grave. Qui si parlava di una ragazza incinta.
“Ma noi sappiamo che non l’ha uccisa, che dovevano aspettare il momento opportuno, giusto?” ricordò il rosso, citando quello che c’era scritto dietro la foto.
“Il momento opportuno..” iniziò Jughead
“Il parto. Il momento opportuno è il parto, ecco qual è. Il rapitore sa che Betty è incinta.” disse Veronica, dalla sua voce usciva panico come se piovesse.
Jughead annuì con occhi rabbiosi, preoccupati. Decisi.
“Ora, sono due le cose. Una positiva e una negativa” aggiunse, succhiando dalla cannuccia un po’ del suo frullato al cioccolato “la prima, è che Betty è più o meno la sicuro per circa altri 7 mesi e mezzo”
Posò il bicchiere sulla lastra di marmo che componeva il tavolo di Pop’s “la cosa negativa, è che per tenerla in vita fino al parto.. beh.. qualcuno vuole prendersi mio figlio”.

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Riverdale / Vai alla pagina dell'autore: carmi15