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Autore: cassiana    02/05/2021    1 recensioni
[David Gilmour X Ginger Gilmour]
Una ragazza va a un concerto dei Pink Floyd e fa un incontro che le cambierà la vita.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, David Gilmour
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'David & Ginger '
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CAP. V




Ginger aspettava nell’area visitatori del gate dei voli nazionali. Era arrivata da poco meno di un’ora e si mordeva una pellicina del pollice. Accanto a lei a terra una sola valigia. Durante il periodo in cui erano stati lontani lei e David si erano sentiti quasi tutti i giorni, lunghe telefonate in cui si raccontavano le proprie giornate e si rinnovavano il loro amore. Ginger si guardò intorno incerta. E se fosse stato solo il capriccio di una rockstar annoiata? In quei pochi giorni in cui aveva deciso di cambiare la propria vita seguendo un ragazzo appena conosciuto era stata più che certa della propria decisione, la morbida voce di David al telefono che le affermava il proprio amore era capace di calmare ogni sua inquietudine. Era stata chiamata pazza nel migliore dei casi, incosciente a lasciare tutto quello che conosceva, gli studi, gli amici, per seguire un sogno del cuore. Ebbene la vita era degna di essere vissuta solo se nel nome dell’Amore, questo Ginger l’aveva sempre creduto e non si sarebbe lasciata sviare dai dubbi di chi non riusciva a vedere col cuore. Se fosse stata solo una fantasia, avrebbe vissuto una bellissima favola finchè fosse durata e poi era a New York come aveva sempre voluto. Se fosse andata male, sarebbe rimasta. Una linea sottile si formò tra le sopracciglia della ragazza che sedette in attesa sulla valigia.
David osservava il traffico scorrere contro il vetro del taxi, come al solito in quella città c’era un imbottigliamento dietro l’altro. Guardò l’orologio sbuffando, non vedeva l’ora di vedere Ginger, non faceva altro che sognare le sue labbra e di tenerla tra le proprie braccia. Voleva presentarla ai ragazzi anche se ce l’aveva un po’ con Roger che si era rifiutato di scrivere una canzone d’amore per lui, lo stronzo. E poi l’avrebbe portata in un ristorante bellissimo, le avrebbe preparato un bagno e coccolata. Avrebbe fatto l’amore con lei. Quel pensiero gli fece sfarfallare lo stomaco. Avrebbe fatto di tutto per vederla felice.
Mentre finalmente scendeva dal taxi e si avvicinava al gate però il suo cervello iniziò a elaborare mille congetture: se lei non ci fosse stata? Se si fosse solo invaghita del sogno di essere con una rockstar? In fondo non sarebbe stata la prima, né l’unica. Per quanto David si sentisse più un musicista che una star era vero che certe ragazze gli si buttavano letteralmente addosso. Non che non ne avesse approfittato in certe occasioni, ma con Ginger era tutto diverso. Non era un capriccio, di questo ne era certo. E poi la vide: minuscola, seduta su una valigia che si guardava intorno, i capelli biondi che splendevano nella luce polverosa dell'aeroporto, sembrava un angelo. Voleva sorprenderla, così si avvicinò di soppiatto cercando di non farsi vedere. Le mise le mani sugli occhi:

- Ciao!

Ginger fece un salto appena sentì la voce del ragazzo, si voltò per vedere David che le sorrideva raggiante e si buttò tra le sue braccia con foga. Si baciarono in mezzo al gate noncuranti di intralciare il passaggio, di fattorini, uomini d’affari, donne ben vestite, famiglie con bambini saltellanti che passavano loro accanto sfiorandoli con le loro vite. Erano insieme, questo contava. David le prese la valigia e le fece strada verso la fila dei taxi in attesa:

- Allora cosa vuoi fare? Stasera abbiamo il concerto, ovviamente ti ho assicurato un posto nel backstage. Ma se vuoi intanto possiamo visitare un po’ la città, non so vorresti andare a Broadway? O magari al MOMA? O forse sei stanca e vuoi riposare.

Ginger non ricordava di averlo mai sentito parlare tanto veloce, segno che fosse nervoso quanto lei e ridacchiando gli poggiò una mano sulle labbra, l’altra non aveva mai lasciato quella di David.

- Vorrei andare in albergo. Sono un po’ stanca.
- Va bene. Io…

David, sporse le labbra in avanti nel suo tipico broncio appena accennato e si sforzò di trovare le parole per dirle quanto fosse felice di vederla, scosse il capo rinunciando e invece la baciò con ardore.
Mentre le faceva strada verso l’albergo qualcuno lo riconobbe e dovettero fermarsi diverse volte per salutare gli ammiratori.

- Ho fatto prenotare una suite - riprese - Così se tu vuoi dormire per conto tuo…

La sua voce si smorzò con imbarazzo. Ginger fu colpita da quella sua premura e lo guardò intenerita. Per la verità non aveva deciso nulla in quel senso, pensava che David avrebbe dato per scontato che lei avrebbe dormito nella sua stanza.

- Ho fatto male? Non voglio deluderti mai.
- No, David sei perfetto, hai fatto benissimo.

Il volto del ragazzo esprimeva una combinazione di compiacimento e gioia a quelle parole. Le prese entrambe le mani tra le sue e le baciò a turno. L’hotel era sulla 57ma strada, a poca distanza dalla Carnegie Hall dove si sarebbe tenuto il concerto e Central Park. La suite consisteva di un salottino, due camere e un bagno in comune. Era arredata lussuosamente con marmi, legni pregiati e morbidi tappeti. Il bagno in stile aveva una vera vasca idromassaggio in cui la ragazza non vedeva l’ora di immergersi, desiderando che David fosse lì con lei, ma non osando chiedere.

- Piccola, posso entrare?
- Si, certo!

Rispose lei dopo essersi assicurata di essere ricoperta di schiuma nei punti critici.

- Volevo solo avvisarti che fra un po' muoviamo e oh…

David ammutolì nel vedere la ragazza immersa nelle bolle, le forme appena velate. Si leccò le labbra, il pensiero che fosse nuda a pochi passi da lui gli fece rombare il sangue nelle orecchie. Lei gli sorrise:

- Dicevi?
- Dio, sei talmente bella. Se avessimo il tempo ti farei volentieri compagnia!

Ammiccò con un sorriso sfacciato. Ginger sentì una vampata di calore risalire lungo il collo. Allungò le braccia:

- Puoi darmi un bacio, intanto.

David non se lo fece ripetere e si chinò ad assaporare le dolci labbra della ragazza. Lei gli allacciò le braccia intorno al collo inzuppandogli la maglietta, lasciando intravedere una larga porzione di pelle scoperta del fianco e della coscia, la curva dei glutei e David poteva sentire i seni dai piccoli capezzoli induriti dal freddo premersi contro il petto. Deglutì mentre i pantaloni sembravano farsi più stretti. Le passò la lingua contro il labbro inferiore:

- Attenta, amore - Avvisò con la voce arrochita - Se iniziamo adesso, poi non vorrò fermarmi e non abbiamo il tempo.
- Mmmh, peccato! - ammiccò - Va bene, allora fuori di qui.

Rispose lei con voce sorridente, soffiandogli un bacio. David uscì a malincuore, ma voleva amarla propriamente, a lungo e bene, come si meritava e non con una sveltina in bagno. Per quanto si proponesse di serbare l’idea per un’altra occasione. Ginger esalò un sospiro, eccitata. Le era piaciuto provocare un po' David e quando aveva notato la sua voce arrochirsi e gli occhi velarsi di passione repressa era rabbrividita di anticipazione. Non vedeva l'ora di fare l'amore con lui. Ma prima il concerto. Con un sospiro si tirò fuori dalla vasca e cominciò a prepararsi per la serata.



Nota Autrice:

Alcune precisazioni come al solito. Data e luogo del concerto sono reali. Anche l'aneddoto in cui si sono trovati all'aeroporto il 5 novembre è stato raccontato da Ginger. Più vado avanti e leggo di Ginger e più la trovo adorabile. Sembra essere davvero una persona luminosa e dolcissima. Per il resto come al solito è tutta una mia ricostruzione fantasiosa e ho dovuto infilare un po' di UST *wink*
   
 
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