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Autore: Angie_Dreyar    03/05/2021    3 recensioni
Mirajane si sta per sposare con Laxus, mentre Natsu ha appena proposto a Lisanna. Questo è il motivo per cui Fried ha chiuso i suoi sentimenti attorno a rune magiche diventando insensibile a ogni emozione. Quando Lucy lo scoprirà dovrà decidere se aiutarlo o se farsi trascinare dalle sue idee.
«Tu… non provi più affetto né amicizia per nessuno della gilda?» domandò lei un po’ incerta.
«Esatto» fece Fried.

[OOC, Mini-long, Nalu, Fraxus]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fried Justine, Fried/Laxus, Lucy Heartphilia, Luxus Dreher, Natsu/Lucy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un matrimonio sbagliato

 
 
C’era qualcosa che non andava. Laxus sentiva che c’era qualcosa che non andava mentre si sistemava la cravatta attorno al collo. Come se ci fosse qualcosa di importante che si era dimenticato. Qualcosa che non riusciva ad afferrare, qualcosa di… sbagliato.
 
«Sei pronto?» domandò Evergreen entrando nella stanza. Laxus annuì osservandosi allo specchio. Non pensava sarebbe mai arrivato il giorno del suo matrimonio, non pensava avrebbe mai trovato una persona giusta per lui. Però c’era Mirajane. Era effettivamente la ragazza perfetta, bella come una modella, forte, potente, gentile e buona con tutti. Allora perché non si sentiva esattamente felice? Mancava qualcosa, qualcosa di importante. Solo, non sapeva cosa.
«È normale essere nervosi» gli disse Evergreen.
 
«Dov’è Fried?» domandò lui. Aveva pensato che se qualcuno dovesse essere lì quello era lui. In fin dei conti era lui il suo testimone e anche se ultimamente gli era sembrato assente, Laxus sapeva che avrebbe potuto contare su di lui, come aveva sempre fatto. Evergreen si mordicchiò il labbro inferiore nervosa.
 
«Sta preparando le ultime cose» gli disse. Laxus annuì. La cerimonia sarebbe iniziata entro pochi minuti, avrebbe fatto meglio a muoversi.
 
***
 
«È il giorno più bello della vita di Mirajane e Laxus» singhiozzò Juvia, che si stava già commovendo senza nemmeno che la cerimonia fosse ancora iniziata. Gray la osservò e le posò una mano sulla spalla, ben sapendo quanto la propria ragazza si faceva prendere da quei sentimenti. Lui però continuava a pensare che fosse strano. Possibile che nessuno se ne accorgesse? Gray non riusciva proprio a sentirsi felice per gli altri, oltre al fatto che non vedeva Lucy da nessuna parte, c’era qualcosa di sbagliato proprio in quel matrimonio. Notò che Evergreen e Bickslow sembravano parecchio agitati.
 
«Che sta succedendo?» chiese il moro.
 
«A quanto pare non trovano il testimone» fece Gajeel seduto lì accanto, che era riuscito a sentire anche a quella distanza le loro preoccupazioni. Gray corrugò la fronte e si voltò verso di lui.
 
«C’è qualcosa che non va» disse serio in volto. Gajeel inarcò un sopracciglio.
 
«Sì, te l’ho appena detto io» fece accigliato.
 
«No, intendo…» Gray scosse la testa confuso e si voltò verso Juvia, che si stava asciugando il volto cercando di non sbavare il trucco. C’era davvero qualcosa che non andava, come se tutti si stessero dimenticando di qualcosa. Qualcosa di importante.
 
«Mi sa che Bickslow prenderà il posto di Fried come testimone, non lo trovano da nessuna parte» disse Gajeel a quel punto.
 
«Fried non se ne andrebbe lasciando Laxus senza testimone» disse Gray convinto.
 
«Si starà disperando da qualche parte, sai quanto è perso di Laxus» obiettò Gajeel che non sembrava poi molto sorpreso. Levy gli scoccò un’occhiataccia schiaffeggiandogli la spalla.
 
«Non dev’essere facile per lui. Zitto» gli disse secca. Gajeel alzò le mani in segno di pace. Gray però non era ancora tranquillo.
 
***
 
Laxus si sentiva agitato. Era davanti a tutti, la sua futura moglie gli stava di fronte. Eppure sentiva di stare facendo la cazzata più grande della sua vita. E non aveva senso, amava Mirajane, giusto? Era giusto sposarsi, glielo aveva chiesto lui qualche mese prima, eppure… qualcosa dentro di lui gli diceva che tutto quello era solo un grosso errore. E il fatto che Fried non fosse lì con lui come testimone gli metteva una strana ansia in corpo. C’era Bickslow, vero, ed evidentemente Fried si era sentito male tutta la notte. Ma Laxus sentiva che doveva esserci. Come poteva non essere presente Fried nel giorno più importante della sua vita? L’amico che gli era stato accanto nei momenti peggiori e nei momenti migliori della sua vita? Se qualcuno doveva essere lì, quello era lui. E non averlo lì lo faceva sentire male e… confuso. Perché c’era ancora qualcosa di importante che gli sfuggiva.
 
«Laxus?».
Si voltò verso suo nonno, che lo guardava un po’ preoccupato. Laxus lo guardò confuso. Cosa aveva detto fino a quel momento?
«È ora di pronunciare i tuoi voti» gli disse. Giusto, i voti. Si voltò di nuovo verso Mirajane, bellissima nel suo vestito da sposa. Si stava sposando con la donna più bella di tutta Fiore, di cosa si stava preoccupando? Gli ci volle un momento per ricordarsi le parole e poi iniziò.
 
«Mirajane, io…» le parole gli morirono in gola. Ancora una volta c’era qualcosa di sbagliato. Lanciò un’occhiata a Bickslow, che lo osservava incoraggiante. Laxus corrugò leggermente la fronte e ancora una volta si chiese perché non ci fosse Fried.
Fried?
«Io…». Un dolore lancinante lo colpì alla testa e Laxus si portò le mani sulle tempie temendo di stare per impazzire e fu costretto a piegarsi in due per sopportare quel dolore. Non si rese nemmeno conto di aver urlato e in un attimo Makarov, Bickslow ed Evergreen gli furono attorno.
 
«Laxus!» esclamò qualcuno preoccupato. Non riuscì nemmeno a capire chi avesse parlato. Sentiva solo dolore, un dolore acuto che sembrava penetrargli a fondo nel cervello. E improvvisamente dei flash gli vennero in mente.
 
 
«Chiudi gli occhi». Laxus obbedì alla richiesta, ben sapendo già dai suoi sensi che Fried voleva fargli assaggiare qualcosa che aveva un profumino decisamente invitante. «E non barare, tappati il naso». Laxus ridacchiò.
«Ho già capito cosa vuoi darmi da mangiare, ormai è inutile» ribatté divertito. Sentì Fried sbuffare.
«Non ti si può neanche fare una sorpresa» borbottò irritato dandogli un cioccolatino con rum all’interno. Laxus riaprì gli occhi e con un ghignetto sul volto si chinò su di lui stampandogli un bacio sulle labbra.
«Se vuoi farmi una sorpresa fatti trovare nudo nel letto la prossima volta» gli disse. Il volto di Fried si fece paonazzo e Laxus ridacchiò, avvolgendolo tra le proprie braccia e lasciando che il mago immergesse la testa sul suo petto. «Incredibile quanto basti poco per mettere in imbarazzo il temibile Capitano dei Raijinshuu» lo prese in giro.
 
 
Faceva male. Cazzo, non riusciva a respirare e tutto ciò che sentiva erano flash che gli venivano sparati in mente, come se fossero dei sogni. Ma non erano dei sogni. Erano i suoi ricordi.
 
 
«Vuoi un massaggio?» chiese Fried con quel luccichio negli occhi che Laxus già sapeva cosa stava a significare. Che stronzo, chiederglielo lì alle terme davanti agli altri. Eccome se lo voleva un massaggio, ma non certo alla schiena. E Fried sapeva essere davvero diabolico con quelle mani e quei doppi sensi, Laxus sapeva che avrebbe dovuto dire di no ma non poteva. Perché le mani di Fried erano irresistibili.
«Sì, grazie» disse quindi mantenendo un tono neutro, non poteva certo mostrare davanti agli altri ragazzi quanto si stesse già eccitando solo a quella frase. Fried soddisfatto si posizionò dietro di lui, passandogli le mani sulle spalle e avvicinò le labbra al suo orecchio.
«Sarà il miglior massaggio che avrai mai ricevuto» gli sussurrò e un brivido percorse il corpo di Laxus. Di una cosa era certo, quando sarebbero arrivati a casa gliel’avrebbe fatta pagare.
 
 
«Laxus, che succede?» chiese Makarov preoccupato chinandosi davanti al ragazzo. Laxus però aveva solo pensieri in testa e tutti vorticavano attorno a un’unica persona. La persona che avrebbe voluto avere accanto in quel momento.
 
 
«Ti sposerei se potessi, sai?» fece Laxus. Fried sgranò gli occhi e le sue guance si fecero rosse.
«E io ti direi di sì» rispose dopo un attimo con un sorriso sul volto. Laxus sorrise a propria volta, allungando una mano verso il ragazzo e spostandogli la frangia dal volto.
«Ti sposerò Fried. Andrò dalla principessa in persona e le dirò di renderlo legale. Voglio averti con me per il resto della mia vita e combatterò per farlo» gli disse serio in volto. Lo sguardo di Fried si ammorbidì e il mago delle rune gli posò le mani sulle spalle.
«Allora combatteremo assieme» decise.
«Come sempre» fece Laxus e un ghignetto gli comparve sul volto.
«Sì, come sempre» concordò Fried deciso.
 
 
Laxus sgranò gli occhi, chiedendosi come avesse fatto a dimenticare qualcosa del genere. Si guardò attorno spaesato, chiedendosi che cazzo stava succedendo. Chiedendosi perché diavolo stesse sposando Mirajane e che cosa cazzo era successo in quei mesi.
 
«Laxus? Stai bene?» gli chiese suo nonno prendendogli il volto tra le mani.
 
«Dov’è Fried?» chiese lui. Doveva vederlo. Subito.
 
«Te lo abbiamo detto, stava male e…».
 
«Devo vederlo, subito» disse lui brusco e si alzò in piedi. Ancora la testa gli pulsava e ancora nuovi ricordi di lui e Fried gli tornavano alla mente, e improvvisamente Laxus si sentiva nauseato. Aveva passato gli ultimi mesi accanto a Mirajane, che cazzo era successo? Perché? Non aveva alcun senso.
 
«Laxus, cos’hai?» chiese Evergreen preoccupata.
 
«Dove cazzo è Fried?» sbottò Laxus, delle scintille partirono dal suo corpo e si guardò attorno. Perché nessuno rispondeva? E perché erano tutti felici per quel matrimonio? Non era Mirajane la persona che doveva sposare. Voleva Fried, voleva il suo uomo, subito. Si avviò lungo il corridoio ignorando le chiacchiere di Bickslow e suo nonno.
 
«Laxus, si può sapere cosa ti prende?» chiese Makarov. Laxus si voltò verso il nonno, adirato e confuso, perché ora si rendeva conto che qualcuno aveva giocato con la sua mente.
 
«Cosa prende a voi!» sbraitò.
«Che cazzo… non ha alcun senso, nessuno! Perché siete qua? Non è Mirajane che devo sposare, vi siete dimenticati di come io e Fried abbiamo mandato una lettera ufficiale al re in persona per farle accettare il nostro matrimonio? Cazzo, sei stato tu a dirmi di farlo! Sei stato tu ad appoggiarci!» sbraitò fuori di sé. Perché sembravano tutti guardarlo in modo strano?
 
«Tu… Laxus, forse sei un po’ confuso» disse Makarov corrugando la fronte.
 
«No, che cazzo, volete dire che nessuno di voi si ricorda niente?» sbottò e si guardò attorno. Tutti sembravano abbastanza perplessi e lo guardavano come se stesse dando di matto. Solo Gray aveva gli occhi sbarrati e stava sudando con una mano alla testa, Juvia preoccupata era accanto a lui confusa su cosa stesse succedendo.
 
«Gray?» lo chiamò in ansia.
 
«Come… com’è possibile?» domandò il mago del ghiaccio confuso ad alta voce.
«Laxus ha ragione, sapevo che c’era qualcosa di sbagliato e… anche Lucy» disse. Laxus si voltò verso Natsu.
 
«Ha ragione, perché cazzo hai proposto a Lisanna? Hai fatto una testa così dicendo a tutti che Lucy era tua e ora… siete tutti fuori di testa, cazzo» ringhiò Laxus.
 
Natsu sgranò gli occhi e qualcosa scattò nel suo cervello. Urlò preda al dolore come era successo pochi istanti prima al biondo e si portò le mani alla testa, mentre immagini di lui e Lucy gli vorticavano per la mente. Lui e Lucy che si baciavano per la prima volta al lago, lui e Lucy che passeggiavano mano nella mano, lui e Lucy che dormivano assieme, nudi, avvinghiati l’uno nelle mani dell’altro, passando le labbra sulla pelle nuda del compagno.
Lucy.
Come aveva fatto a dimenticarlo? La sua Lucy. Si accovacciò a terra e una nausea improvvisa lo assalì al petto. Aveva sbagliato tutto. Aveva proposto alla persona sbagliata, aveva… dimenticato la ragazza che più amava al mondo.
 
«Che gli prende? Che sta succedendo?» chiese Lisanna preoccupata accanto al ragazzo.
 
«Ricordi» tagliò corto Laxus.
«Qualcuno ha giocato con i nostri ricordi» sibilò. Immediatamente si voltò verso Mest, pronto a staccargli la testa se non avesse dato loro delle spiegazioni.
 
***
 
Mest non centrava nulla, ma grazie al suo potere era riuscito a ridare la memoria a tutti loro, ed ora tutti ricordavano la realtà. Natsu si sentiva sempre più nauseato a ripensare a quegli ultimi mesi passati con Lisanna. La maggior parte di ciò che era successo erano solo ricordi che gli erano stati impiantanti, non erano passati realmente sette mesi ma solo qualche settimana, ma qualcosa era successo davvero, lui aveva davvero proposto a Lisanna, l’aveva davvero baciata, aveva passato tutto quel tempo con lei e tutto ciò lo rendeva nauseato, perché l’unica persona che avrebbe voluto avere era Lucy, che ora non era lì e non ne capiva nemmeno il motivo. Era confuso ma non poteva farci niente, i ricordi della biondina lo facevano stare male.
 
 
«Stupido idiota, mettimi giù!» esclamò Lucy gonfiando le guance imbarazzata. Natsu però si stava divertendo parecchio a tenerla sulla spalla come se fosse un sacco di patate. Canticchiava tranquillo, mentre Happy svolazzava lì accanto ridacchiando. «Vuoi un Lucy kick in faccia?» sbottò lei. «E smettila di portarmi in giro come un trofeo!» esclamò. Natsu ridacchiò e la poggiò a terra.
«Va bene, va bene, sei un po’ irritabile oggi, lo sai?».
«Io sarei irritabile? Stupido idi…» le parole le morirono in bocca quando Natsu si spinse verso di lei, avvolgendola tra le sue braccia e baciandola dolcemente. Lucy si lasciò andare, dimenticando le sue minacce, mentre Happy li prendeva in giro da sopra.
 
 
Erano momenti piccoli, ma erano importanti, e lui se li era dimenticati? Come aveva fatto?
 
 
«Lu…?».
«Vattene» sbottò la biondina ancora irritata per come aveva ridotto il suo appartamento la sera prima. Natsu si rendeva conto di aver esagerato, ma voleva rimediare.
«Mi dispiace» le disse.
«Non mi interessa, hai esagerato questa volta» sbottò lei incrociando le braccia. «E ora non ho più un posto dove dormire e dovrò andare da Erza» gli fece notare. Natsu fece una smorfia. In effetti era stato un idiota a bruciarle l’appartamento, non che lo avesse fatto apposta, era semplicemente successo. Ora però non voleva che Lucy andasse a dormire con Erza, perché quello significava che non avrebbe potuto dormire accanto a lei.
«Puoi venire a casa mia» le disse. Lucy alzò lo sguardo su di lui. «Ti preparerò una bella cena, e domani prendiamo una missione così da ripagare i danni!» esclamò e le sorrise incoraggiante. Lucy per fortuna sospirò e annuì.
«Bene, però cucino io» decise. Natsu annuì e soddisfatto le passò un braccio sulle spalle, contento di sentire il suo profumo e di aver risolto.
 
 
Si era dimenticato tutti i baci che si erano scambiati, tutti i loro momenti più dolci, tutti gli abbracci.
 
 
«Ti amo, lo sai?» fece lui sorridendo disteso accanto alla ragazza mentre guardavano le stelle sopra di loro. Voltò lo sguardo verso di lei, aveva un sorriso dolce sul volto e gli occhi le brillavano dalla felicità. Anche lei si voltò verso di lui.
«Anche io ti amo» gli sussurrò. Natsu sentì il cuore fare cose strane a quelle parole e al suo sorriso. Era sempre così con lei, riusciva sempre a scuoterlo dentro. Ruotò il proprio corpo su un fianco e allungò un braccio verso di lei spingendosela addosso.
«Potremmo dormire qua oggi» le soffiò sul volto.
«Ma abbiamo una casa e un appartamento» obiettò lei. Dal sorriso che aveva però Natsu già sapeva di averla convinta. «E poi… fa freddo». Natsu sorrise divertito, passando una mano sotto alla sua maglia.
«Ci penserò io a scaldarti».
 
 
«Chi è stato?» sbottò Gray adirato. Si riferiva a chi aveva rubato loro i ricordi. Natsu non ne era realmente interessato, voleva solo riavere Lucy tra le braccia ma ancora era confuso e nauseato.
 
«Non lo so, ma non me ne fotte un cazzo al momento. Voglio sapere dove cazzo è finito Fried» ringhiò Laxus, ancora delle scintille uscivano dal suo corpo, segno che stava perdendo la pazienza, perché lo aveva cercato ovunque. Ma di lui e Lucy non c’era alcuna traccia.
 
«Calmati» disse Makarov.
 
«Calmarmi? Qualcuno ha giocato con le nostre menti e Fried e Lucy sono spariti nel nulla!» sbraitò Laxus fuori di sé.
«Qualcuno potrebbe averli presi, dannazione, cazzo…» ringhiò ben sapendo che doveva calmarsi, non voleva distruggere la gilda.
 
«Penso che se ne siano andati per un altro motivo» ribatté Levy.
«È probabile che non riuscivano a sopportare i matrimoni, erano entrambi molto distanti ultimamente» disse. Natsu si passò le mani tra i capelli e si alzò in piedi, lui era d’accordo con Laxus. Non dovevano perdere tempo, dovevano raggiungere Fried e Lucy il prima possibile e chiarire la situazione, prima che pensassero al peggio.
 
«Dobbiamo trovarli lo stesso» disse deciso.
 
«Io vorrei anche capire chi è stato» fece Levy tra sé e sé.
 
«Levy ha ragione, chiunque abbia giocato con le nostre menti rappresenta un nemico» intervenne Erza.
 
«No» disse secco Gray. Erza e Levy si voltarono verso di lui corrugando la fronte.
«Non è stato qualcuno fuori dalla gilda» ribatté.
 
«Che intendi dire? Tu sai chi è stato?» sbottò Natsu verso di lui. Anche Laxus si voltò verso il mago del ghiaccio e scosse pericolose uscivano dal suo corpo, come se pensasse fosse stato lui. Gray fece un passo indietro, se combattere con Natsu era entusiasmante, non voleva scontrarsi anche contro il biondo.
 
«Non lo so per certo ma usa la logica. Le uniche due persone che avrebbero avuto motivo di farlo non sono qua» spiegò quindi.
 
«Perché cazzo Lucy avrebbe dovuto fare una cosa simile?» sbraitò Natsu.
 
«Non sto parlando di Fried, né di Lucy» ribatté Gray. Natsu corrugò la fronte, come anche Laxus ed Erza che fissarono scettici il proprio compagno di squadra, mentre Levy si illuminava in volto.
«Mirajane e Lisanna sono le uniche due che avrebbero avuto motivo di farlo» spiegò quindi il mago del ghiaccio. Laxus fece per dire qualcosa, ma improvvisamente capì. Lisanna era persa innamorata di Natsu, certo che ne aveva motivo, da quando il ragazzo si era fidanzato con Lucy era sempre stata piuttosto distante. E Mirajane… forse aveva una cotta per lui? Natsu rimase perplesso a fissarlo e si guardò attorno, effettivamente sia Lisanna che Mirajane erano sparite dalla circolazione.
 
«Loro… non avrebbero mai fatto una cosa simile» mormorò. Perché se era stata una di loro due non era sicuro che l’avrebbe perdonata.
 
***
 
Quando aveva visto Lisanna correre via, Mirajane lo aveva capito. La seguì cercando di camminare nel proprio vestito da sposa e cercando di non pensare a come avesse quasi sposato l’uomo che amava ma che non l’avrebbe mai ricambiata. Si avviò lungo le vie ignorando le persone che la guardavano e sforzandosi di non piangere, finché non arrivò a casa e non vide la sorella piangere sul letto. Le si avvicinò e si sedette sul materasso accanto a lei, passandole una mano sulla schiena, mentre la più piccola singhiozzava disperata.
 
«Sei stata tu, vero?» le chiese Mirajane a bassa voce, con tono dolce perché non voleva accusarla. Lisanna annuì soffocando i pianti sul cuscino.
 
«Io… lo amo Mira, così tanto, non… non potevo vederlo con lei» singhiozzò disperata. Mirajane si distese sul letto accanto a lei e le passò la mano lungo la schiena, in una carezza dolce che sperava potesse essere rincuorante, ma che sapeva non lo sarebbe stata.
 
«Lisanna, non puoi costringere qualcuno ad amarti» le disse.
 
«Ma io… io… non potevo farcela» singhiozzò la ragazza. Mirajane le passò le braccia attorno alla schiena, stringendola in un abbraccio. Sapeva che non avrebbe aiutato, perché tornare improvvisamente alla realtà e non alla finzione dove avevano vissuto fino a quel momento era doloroso. Faceva male al cuore sapere cosa stava provando la sorella, perché erano le stesse cose che stava provando lei. E il fatto di aver avuto Laxus per un paio di mesi, di averlo baciato e di averci fatto l’amore peggiorava tutto, perché aveva assaggiato quello che non avrebbe mai più potuto avere. Perché nel suo cuore c’era un’altra persona e avrebbe solo dovuto farsene una ragione. E lo stesso doveva fare Lisanna, nonostante sapesse che faceva ancora più male di prima.
 
«Lo so, lo so» le sussurrò accarezzandole i capelli.
 
«Mi dispiace Mira, io… volevo Natsu e… quando ho saputo come fare… ho pensato a te, già che c’ero potevo rendere felice anche te» rivelò tra i singhiozzi Lisanna.
«Non lo avresti mai ammesso, ma io lo sapevo, lo sapevo che tu… tu piangevi ogni notte per lui e io… volevo solo aiutarti» ammise continuando a piangere.
 
«Lo so, Lisanna, lo so» le mormorò Mirajane comprensiva.
 
«Ho rovinato tutto, ho… ho fatto un casino» biascicò Lisanna.
 
«Eri solo triste, va tutto bene» la consolò Mirajane, volendola tenere al sicuro perlomeno finché gli altri non fossero arrivati fino a lì. Perché era sicura che anche loro avrebbero capito. Ma lei era pronta a prendersi le responsabilità della sorella e a difenderla, anche se sapeva che questa volta Lisanna aveva sbagliato.
 
***Due settimane dopo***
 
A Natsu sembrava di impazzire. Lucy era sparita. Aveva preso le sue cose e se n’era andata e nonostante l’avessero cercata in lungo e in largo, nonostante avessero chiesto informazioni alle altre gilde, nessuno sembrava averla vista. Come nessuno sembrava aver visto Fried. E non trovavano nemmeno una traccia del loro odore, come se si fossero teletrasportati, il che aveva senso, considerando che Fried poteva farlo con le sue rune. Gli sembrava di impazzire, voleva solo trovare la sua ragazza e dirle che ora ricordava. Che ora ricordava tutti i momenti che avevano passato assieme. Voleva scusarsi per come si era comportato, voleva dirle che la amava e che ne era certo e che non l’avrebbe più lasciata andare. Perché se n’era andata? Aveva forse ricordato e si era sentita male a vederlo con Lisanna? O aveva sofferto lo stesso nonostante i ricordi le fossero stati cancellati?
 
«È tutta colpa tua!» scattò verso Lisanna, che sobbalzò e lo guardò mortificata.
 
«Vedi di controllarti» ringhiò Elfman mettendosi subito davanti alla sorella.
 
«Non mi calmo!» sbraitò Natsu.
«È sparita! Sparita! CAPISCI, CAZZO?!» urlò fuori di sé.
«È là fuori da quanto? Dieci giorni? Quindici? E nessuno l’ha vista! Potrebbe essere morta per quel che ne sappiamo! Potrebbe esserle successo qualsiasi cosa!» urlò. Lisanna voltò lo sguardo non osando guardarlo negli occhi, sentendosi in colpa. Non c’era niente che potesse dire, perché Natsu aveva ragione. Se non si fosse messa in mezzo nulla di tutto ciò sarebbe successo.
 
«Dubito le sia successo qualcosa, è una maga abile e c’è Fried con lei» cercò di rassicurarlo Erza, nonostante fosse altrettanto preoccupata.
 
«Sì e non si ricordano un cazzo! Cos’è? Hai per caso deciso di fingere anche un matrimonio tra Lucy e Fried?» urlò Natsu fuori di sé. Laxus si voltò di scatto verso di lui, come se temesse potesse sul serio essere successo.
 
«Non dire stronzate. Lucy stava male quando ti vedeva con Lisanna» obiettò Gray.
 
«È la colpa di chi è?» ringhiò Natsu. Gray scoccò un’occhiataccia a Lisanna, ce l’aveva con lei tanto quanto Natsu, ma sapeva che prendersela con la ragazza non sarebbe servito a niente.
 
«Prendertela con lei non ti aiuterà a trovarla» gli disse quindi. Natsu lo guardò irritato pur sapendo che aveva ragione. Avevano cercato ovunque e non avevano trovato nemmeno una misera traccia. Si voltò verso Laxus, che aveva due occhiaie sul volto e pareva altrettanto stressato, ma fin troppo calmo.
 
«Ti sei già arreso?» ringhiò Natsu anche addosso a lui. L’unica cosa che riusciva a fare era incazzarsi con chiunque. Si sentiva impotente e incazzato.
 
«Se Fried non vuole farsi trovare, non lo troveremo» disse Laxus atono passandosi stancamente una mano sul volto.
 
«Quindi ti sei arreso?» sbottò Natsu facendo un passo verso di lui, volendo tirargli un pugno.
 
«Laxus ha ragione» intervenne Bickslow
«Fried non è stupido, sa che lo avremmo cercato e sa come nascondersi da tutti noi. Se poi Lucy è con lui… siamo spacciati. Due menti geniali come le loro dovrebbero stare separate» continuò sedendosi accanto al biondo.
 
«Siete dei vigliacchi!» urlò Natsu.
 
«Questo non significa che ci siamo arresi» sbottò Laxus contro di lui.
«Ma dovremo azionare il cervello per capire dove sono nascosti, cosa che tu non riesci a fare» ringhiò.
 
«Allora penseremo come loro» disse Levy cercando di essere pragmatica e risolutiva. Si alzò verso la cartina, cominciando a osservare tutti i luoghi in cui avevano già cercato, e quelli ancora non esplorati perché troppo lontani o perché occupati dalle gilde oscure. Poi un’idea le venne in mente e si voltò verso di loro.
«Andremo a Sabertooth» decise.
 
«Siamo già stati e hanno detto che non l’hanno vista» ribatté Gray. Levy sorrise furbamente.
 
«Ma non abbiamo parlato con gli spiriti stellari di Yukino».
 
 
 
 
 
***********
Nota: Non sono entrata nei dettagli ma sì, la colpa è di Lisanna con un qualche incantesimo. Mi dispiace averla messa in questa luce, so che non farebbe mai una cosa del genere nel manga, ed ecco perché ho messo l’avviso OOC. Beh, almeno ora sanno tutti cos’è successo, ora devono solo spiegarlo a Lucy e Fried appena li trovano… Ditemi cosa ne pensate se vi va, e un bacio a tutti voi che mi seguite <3
Angie
   
 
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