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Autore: lmpaoli94    04/05/2021    2 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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La desolazione albergava alla vista di Anastasia e di tutti gli altri soldati.
Il Duca di Slane, con la sua intelligenza e la sua strategia segrete delle catapulte che non sapeva nessuno, era riuscito a smobilitare e ad uccidere quasi la metà dei soldati di Dunguaire in pochissime ore.
Gli incendi si propagavano a vista d’occhio mentre la torre più alta del castello non era stata salvata dal fuoco.
< E’ danneggiata, Contessa > fece il Duca di Slane avvicinandosi a lei < Anche se sono riusciti a spegnere l’incendio non vuole dire che molto presto crollerà sotto le loro teste. >
S’eppur Anastasia cercava di trattenere le lacrime a causa di quello spettacolo macabro della guerra, lei e l’esercito non potevano non avanzare.
< Dobbiamo attaccarli ancora. Adesso. >
< Non credo che sia una buona idea, Ana > fece Elliot prendendo la parola.
< Che cosa stai dicendo? >
< Anche se orami siamo alquanto avvantaggiati, non scordiamoci che ci sta consumando un grosso incendio in questa zona e rischieremo la nostra stessa pelle se vorremmo attraversalo. >
< E con ciò? Possiamo attaccare il fronte retrò del castello. >
< Con gli arcieri di Dunguaire pronti ad attaccarci? Non se ne parla nemmeno. Spegniamo questo incendio e attraversiamo la terra bruciata prima di arrivare al castello. >
< Così passerà molto più tempo, Ellliot > protestò continuamente Anastasia < Non possiamo indugiare. >
< Non lo faremo. La mia famiglia è in trappola e non hanno modo di organizzarsi. Sono intrappolati tra le loro mura. >
Ascoltando attentamente le parole del Conte, il Dica Whelan non poté che dargli ragione.
< Lo sapete, Contessina? Credo che il vostro amico/nemico abbia ragione. Insomma, adesso dove volete che vadano i nostri nemici? Sono ridotti allo stremo e non resisterebbero alla nostra avanzata. Facciamoci largo tra questo disastro e avanziamo verso il castello. Non vorrete mica trasformarvi in una torcia umana, Contessa. Non credo che avrete tale superpotere. >
Soppesando le parole del Duca, Anastasia non era ancora d’accordo sul loro punto di vista.
Certo, le idee del Duca si erano rivelati ed efficaci e la donna non poteva negarlo.
Ma rimanere ancora lì su quelle colline senza fare niente, la stavano corrodendo dentro.
< Hai portato una bella vittoria quest’oggi > fece sua madre con tono mellifluo mentre raggiungeva il suo accampamento.
< Voi dove siete stata? >
< Dietro le linee. Non penserai davvero che io combatta cavalcando come un’amazzone, spero. >
< Avete forse paura di morire? >
< E chi non ce l’ha, Anastasia. Noi siamo solo essere umani. Nasciamo, viviamo e moriamo. È il cerchio della vita. >
< Grazie per la vostra lezione ma so come funziona la vita… E comunque non avevate nessun diritto di restare in disparte. Volete forse farvi vedere debole? >
< Non sono debole Anastasia, sono solo più intelligente di tutti voi messi assieme. >
< E certo! State indietro in modo che nessuno possa farvi del male. Ottima strategia. Non pensavo che foste così codarda. >
Nel sentire come Anastasia mancava di rispetto sua madre, la Contessa Carla la prese per un braccio prima di fissarla a muso duro.
< Vorrei ricordarti che io ho combattuto in prima linea molte più guerre di te insieme a tuo padre. Di sicuro l’assalto a Dunguaire non può che farmi ridere in confronto a quello che ho passato in tutta la mia vita. Se ascoltavi le mie storie, saprai che non ho avuto un’esistenza facile come la tua. >
< Non credo di aver mai vissuto nella felicità, madre. >
< Lo so. Per colpa di un uomo che non sapeva amarvi. Che amarezza, non credi? >
< Christian non è l’argomento di questa nostra conversazione. >
< Chissà che cosa sta facendo in questo momento. Secondo me spera che tu muoia… Ma cosa ne sarà del bambino? >
< Il bambino starà bene perché riusciremo a vincere questa guerra. E voi mi vedrete come la più importa e influente donna d’Irlanda. Tutto il popolo mi adorerà e mi rispetterà. Anche dopo la mia morte. >
< Te lo auguro con tutto il cuore, bambina mia. Ma ricordati che non hai ancora le capacità necessarie per arrivare a tanto. >
< Questo non potrete mai saperlo. >
< Sono tua madre, Anastasia. Un vero peccato che tu non riesca mai a ricordartelo. >
Prima che la loro discussione potesse sfociare in una litigata brutale, Anastasia decise di lasciare la sua tenda per guardare i soldati di Slane feriti e sopravvissuti.
< Avete rischiato molto oggi venendo caricata di frecce dai nemici > fece il Comandante Levi andandogli incontro < Potevate morire come il mio Signore. Fortuna volle che avesse uno scudo da proteggere i vostri organi vitali. >
< Allora bisogna dire che io soldati di Dunguaire hanno una pessima mira > replicò divertito l’uomo < Oppure voi siete molto fortunata. >
< Magari anche questo, Comandante Levi… Ma è grazie a voi se non sono morta sotto quel turbinio di frecce. Inizialmente credevo che la mia vita potesse finire, fino a quando non ho visto voi partire alla carica con i soldati. >
< I miei uomini sono i più coraggiosi del Regno. Non si fermano dinanzi a niente, nemmeno quando la situazione è irrimediabile. >
< Tutti i soldati sono coraggiosi. Altrimenti non amerebbero mai la loro nazione e il motivo per cui combattono. >
< Per un futuro migliore. Ecco il perché. >
Non sapendo come, Anastasia non riusciva a stare alla larga dal giovane Comandante.
Aveva il suo sguardo sempre addosso e questo rendeva la ragazza ancora desiderata nonostante il suo stato.
< Credo che sarete stanca. Vi lascio andare alla vostra tenda. Alcuni miei uomini stanno perlustrando la zona e cercando di aprirci un varco tra il fuoco verso il castello. Sapete, non avrei mai immaginato che le catapulte potessero essere così distruttive. Non l’ho mai viste utilizzare. >
< Il Duca di Slane sa come vincere. >
< Gode di ottime strategie. Peccato che in questi anni sia rimasto neutrale in tutte le battaglie. Ancora non riesco a capire perché lo abbia fatto. >
< Avrà sicuramente i suoi motivi. >
< Sicuramente… Scusate se continui ad annoiarvi con i miei pensieri. Volevo lasciarvi andare verso la vostra tenda, ma la vostra compagnia mi solleva molto il morale. >
< Sapete una cosa? non ho nessuna intenzione di andare a dormire. L’adrenalina mi scorre in corpo e non voglio fermarmi proprio adesso. >
< Allora cosa volete fare? >
< Portatemi alla vostra tenda. >
Ascoltando quel tono sensuale come una dichiarazione, il Comandante Levi prese la mano della Contessina prima di rimanere definitivamente soli nel luogo di riposo e ristoro del Comandante. >
< Contessa, non so se ho capito bene… >
< Avete capito benissimo > lo interruppe Anastasia mentre cominciava a baciarlo con passione.
Prendendo la sua mano per fare in modo che la spogliasse della sua armatura, Anastasia si lasciò trasportare da quell’amore lascivo e improvviso di cui non riusciva a sottrarsi.
< Comandante, quando sono in pericolo posso sempre contare sul vostro aiuto. >
< Potete contare anche sul mio amore e sulla vostra devozione che ho per voi, Contessa. >
Dopo averla spogliata nuda, il Comandante Levi rimase in sua compagnia tutta la notte per coronare un sogno d’amore che credeva essere impossibile da realizzarsi.
 
 
Il Barone Roach non si fermava dinanzi a tutta quella distruzione, controllando accuratamente tutti i morti di quel giorno insieme al suo compagno di battaglia Patrick.
< Patrick, vi avevo ordinato… >
< So quello che mi avete detto >lo interruppe il sorvegliante delle sue terre < Ma non posso lasciarvi qui da solo. Anch’io tengo molto alla vita della mia sovrana. E se non combattiamo questa guerra insieme, per quale motivo ci difendiamo? >
< Ascoltando attentamente le parole dell’uomo, il Barone Roach non poté dissentire minimamente.
Controllando in tutti i campi distrutti dalla guerra, il Barone Roach chiamava a gran voce sua moglie, senza però ricevere risposte.
< Non c’è nessuno, Barone. >
Mentre le lacrime cominciavano a scendere dal suo viso, l’uomo non voleva arrendersi in nessuna maniera.
< Abbiamo spettato troppo > rispose il Baron con voce flebile < Continuiamo a cercare! Controlliamo tutta la vallata! >
Ma le urla della sua voce non sortirono alcune effetto, fino a quando non vide nel buio oscuro della notte un corpo ferito che camminava a malapena.
< Patrick! Venite subito qui! >
Avvicinandosi all’individuo ferito, Jerry Roach capì che si trattava di sua moglie in persona.
< Oh mio Dio Grace, che cosa vi è successo? >
La povera donna era ferita su gran parte del suo corpo a causa delle ustioni di secondo e terzo grado che la stavano mandando in fin di vita.
< Jerry… mi avete trovato… >
< Non parlate, Grace. Resistete! Patrick! >
< Sono qui, Barone. >
< Presto. Portiamo mia moglie al castello. >
Correndo contro il tempo per poterla salvare, il Barone Roach radunò tutti i medici necessari di cui poteva disporre, compreso Barney.
< Barney, vi prego. Dovete salvarla. >
Mentre i medici di guerra gli stavano togliendo l’armatura distrutta dal fuoco sulla sua carne bruciata, la Contessa Grey non voleva allontanarsi minimamente da suo marito.
< Jerry, non mi abbandonate. >
< Sono qui, tesoro mio. Sono qui. >
< Ho paura che avevate ragione nel dire che non dovevo andare fuori a combattere. Non avrei mai pensato di essere investita da quelle enormi palle di fuoco. Non ho mai visto niente in vita mia. >
< Adesso non parlate. Dovete resistere. >
< Jerry, abbiate cura di voi e di Dunguaire. Resistete per tutto quello che abbiamo lottato fin ora. Fatelo per me. >
< Grace, noi combatteremo ancora insieme. Dovete solo resistere. >
< Non posso farlo, Barone. Sento che sta venendo la mia ora… >
< No, Grace, non mi abbandonate. >
< Addio, tesoro mio. Vi ho amato incondizionatamente per tutta la mia vita fin dal primo giorno che vi ho incontrato. Spero che sia stato così anche per voi. >
Dopo aver esalato l’ultimo respiro, il Barone Roach cadde in un pianto disperato mentre i medici si apprestavano a portare il corpo della vittima in un luogo sicuro per dargli una degna sepoltura in quella notte che si era trasformata in una tragedia di vendetta e di rabbia.
   
 
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