Due volte.

Per due volte non sarebbe stato in grado di restare con lei. Gliel’avrebbero portata via ancora una volta e, questa volta, poteva fare molto poco per difenderla.

Se avesse sconfitto i Dieci Comandamenti e, soprattutto, Melascula, avrebbe dovuto rinunciare a lei; il potere che la teneva in vita sarebbe scomparso.

Nemmeno Merlin sembrava riuscire a fornirgli una soluzione, forse non ce n’era davvero una.

Tutto ciò a cui Ban riusciva a pensare era lei, Elaine. Ancora una volta sembravano destinati ad essere separati, in fondo nemmeno la morte li avrebbe riuniti.

La condanna della sua vita eterna era il dover restare senza di lei.

Nei momenti in cui era certo che la sua amata Elaine non potesse sentirlo, rifletteva e rimurginava su tutto ciò di utile che gli veniva in mente: ci doveva pur essere un modo per restare insieme. Rifletteva a lungo, ma non c’era conclusione che gli desse speranza.

Già una volta l’aveva fatto, in effetti. L’unica soluzione a cui era giunto gli era sembrata una manna dal cielo. Il clan delle dee l’avrebbe riportata indietro se avesse ucciso il suo adorato Capitano. Il solo aver pensato di poterlo fare lo faceva sentire ancora in colpa, nonostante Meliodas stesso lo avesse perdonato.

Anzi, gli aveva persino detto che lo capiva, che avrebbe fatto lo stesso al posto suo.

Ora sapeva che non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere… Era stato il Capitano, il suo migliore amico, a ridargli motivo per vivere la sua lunga vita dopo la morte di Elaine.

Al momento, tutto ciò che poteva fare era restare accanto a lei fino a che gli sarebbe stato concesso di farlo. Non aveva altre alternative.

Quanto tempo ancora le sarebbe rimasto? Era al limite ormai. La vedeva ogni giorno diventare sempre più debole, eppure appariva sempre bellissima ai suoi occhi, la sua Elaine.

“Davvero Capitano? Sai cosa si prova a lasciar morire due volte la donna che ami?”

Se solo avesse potuto, avrebbe dato la sua vita per lei. Se solo avesse potuto.

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Non una volta, non due. Centosei.

Centosei, le volte in cui l’ha vista morire. Basta.

Non potrebbe sopportarla un’altra volta; è ora di tener fede alla promessa che le ha fatto.

Deve farlo adesso, prima che cominci a ricordare.

Prima che le restino solo quei maledettissimi tre giorni.

Non importa quanto lui sia forte, quanto si impegni per proteggerla, anche se la facesse rinchiudere da Merlin nel cubo perfetto non servirebbe a niente: la maledizione gliela porterebbe via comunque.

Non un’altra volta. Non può permetterlo. Avrà anche perso le mie emozioni, ma il suo amore per lei rimarrà sempre e, adesso, prevale su ogni altra cosa. Deve agire.
Il potere del Re dei Demoni affidato a Zeldris potrebbe davvero fare qualcosa? Merlin pensava così una volta, ma suo fratello non lo aiuterebbe mai.

Deve pensarci lui, deve trovare una soluzione.

Era un peccato così grave, il loro amore, per i loro genitori?

Se non l’avesse mai incontrata…
No. La colpa non è loro; sono stati le Divinità del clan dei Demoni e delle Dee a fare questo.
Come se le loro maledizioni potessero fargli credere che sia davvero il sentimento che lega lui ed Elizabeth ad essere sbagliato.

Obbligati a rincontrarsi ogni volta, ad innamorarsi come fosse la prima.

Ogni volta non sa mai cosa aspettarsi, quale lato della sua Elizabeth emergerà per primo? La sua gentilezza? Il suo coraggio? Quale dettaglio lo colpirà per primo?

E’ sempre una prima volta per lei, fino a che non ricorda cosa erano prima.

E’ una prima volta ogni volta che il ciclo ricomincia… non si abituerà mai alla sua morte.

Centosei Elizabeth, non saranno centosette. Farà in modo che questa sia l’ultima volta per entrambi, non dovranno più temere con ansia la fine di quel terzo giorno.
Farà qualunque cosa. Per lei, la sua amata Elizabeth. Anche se alla fine dovesse rimetterci.

“Sono qui per diventare il Re dei Demoni”

Lo giurò, di nuovo: Elizabeth ti salverò a qualunque costo.
 
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Due volte.

Per due volte era stato come uno sconosciuto per la sua Diane.

Nonostante i suoi sentimenti per lei non fossero mai cambiati, aveva dovuto metterli da parte per così tanto tempo che adesso non gli sembrava nemmeno vero che fossero insieme.

Come avesse fatto poi a lasciare stare il suo innamoramento verso il Capitano per scegliere lui non gli era ancora ben chiaro, ma non c’era altro che lo rendesse così felice.
Dopo la sfortunata vicenda con Gother (che, sia ben chiaro, non aveva ancora perdonato del tutto) gli sembrava di stare sognando nell’essere ricambiato da Diane.

Aveva deciso sì di svelarle i suoi sentimenti, ma non avrebbe mai creduto che sarebbe stata lei a fare la prima mossa.
Il suo desiderio, che tanto gli era parso irrealizzabile, era diventato realtà. Se non fosse stato per il sempre più imminente scontro con i Dieci Comandamenti rimasti, era certo che la sua gioia si sarebbe notata a centinai di miglia di distanza, forse anche dall’altra parte del mondo l’avrebbero percepita.

La sua contentezza, purtroppo, non riusciva a portare troppo buon umore nei suoi compagni, specialmente a Ban e al Capitano. Sembrava che per entrambi fosse stata decisa una vita di infelicità.

Lui, che per due volte ha solo creduto di aver perso la sua amata, riusciva ad avvicinarsi molto ai pensieri di quei due. Se solo ci fosse stata Diane al posto della Principessa o della sua adorata sorella, non avrebbe saputo che fare.

Se fosse stato un bravo Re delle Fate, forse Elaine sarebbe ancora viva e sarebbe stata felice insieme a Ban, ma così non era stato. Lui non c’era stato, mentre Ban si era preso parte delle sue responsabilità per amore di sua sorella e, ancora adesso, faceva di tutto per saperla felice.

Il Capitano, invece, era stata la sua fonte di speranza dopo la sua condanna per la colpa del suo migliore amico. Sei un magnifico re, aveva detto. Chissà che cosa avrebbe fatto se non fosse diventato l’Orso dei Sette Peccati Capitali, non ci voleva nemmeno pensare.

King, conscio della sua felicità, aveva preso una decisione.

“Vi prego, andatevene!”

Avrebbe combattuto a qualunque costo per proteggere le persone che amava.