Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Ricorda la storia  |      
Autore: AlnyFMillen    04/05/2021    1 recensioni
Sasha ha quasi vent’anni e il suo riflesso le dà la nausea da quando ne ha tredici.
|...| Lo fa così, Sasha, come da abitudine: si guarda allo specchio, stringe per bene la coda, mette le mani ai lati del water e ficca due dita in gola. Procede fin quando non sente l’anima lasciarle il petto e sfuggirle via dalle labbra. Fa per trattenerla, la tiene ancora un attimo in bocca: è calda ed ha un sapore nauseante, ma non importa.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sasha Braus
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Titolo: Eating disorder
Autore: AlnyFMillen
Rating: Giallo
Genere: Introspettivo

Personaggi: Sasha Braus
Avvertimenti: Tematiche delicate
 
Eating disorder
 

Sasha mangia. Mangia troppo per una ragazza – una ragazzina – della sua età. Mangia voracemente, anche quando non ne ha bisogno, e lo fa come se ogni volta fosse l’ultima. È egoista e vuole tenere per sé quanto di più caro ha: il cibo.
Vede la delusione negli occhi del padre, il disgusto nei gesti dei propri superiori e lo scherno nei discorsi sempre meno indulgenti dei compagni di squadra. Se li sente scorrere addosso quegli sguardi, quelle mani e quei denti così comicamente spietati. Eppure, non può fare a meno di mangiare.Più gli altri la disprezzano, più la umiliano, più sente la necessità di ingerire qualcosa, una qualsiasi cosa che sia commestibile. C’è un collegamento diretto: una risata di troppo corrisponde ad un pezzo di pane, una battuta leggera a un piatto di pasta, una davvero pesante ad una fetta di carne.
Vive nel cibo, per il cibo e del cibo. Perciò ci vuole poco perché la necessità si trasformi in bisogno, il bisogno in abitudine e l’abitudine in ossessione. Ci vuole ancor meno perché il suo corpo inizi a sentirsi sempre più spossato.

Sasha ha quasi vent’anni e il suo riflesso le dà la nausea da quando ne ha tredici. Si sente molle e pesante e grassa. Potrebbe anche non esserlo, ma lo sente in un modo tanto vivo che non può non esserlo. Cerca disperatamente una soluzione, perché non può smettere di mangiare, ma vuole sentirsi dannatamente leggera e non essere più pesante almeno un po', almeno per un po'.
Un giorno mangia troppo, tanto che pensa di finirla per sempre, una volta per tutte, e non mangiare più. Si stende sul letto, tenta di addormentarsi, ma d’un tatto il pranzo torna ad occuparle l’esofago. Sente il cibo riempirle la bocca senza consenso, acido e deforme. Vomita come non ricorda di aver mai fatto, si libera di quel peso che la salva, la inchioda a terra e la rende schiava. Ha il viso contratto in una smorfia, un po’ per lo sforzo, un po’ perché si sente tradita da ciò che da sempre l’ha sostenuta ed ora non è più il suo punto fermo. Trattiene i conati alla vista e alla puzza della poltiglia fumante che ha rigettato. È persa, senza più nulla a cui aggrapparsi, e non si è mai fatta così schifo.
Eppure, quando tutto finisce e pulisce le piccole labbra con la mano sporca, si sente libera. È per pochi attimi, ma le basta. Ha quattordici anni e, finalmente, una soluzione.

Ora di anni ne ha venti e molte cose sono cambiate: si è arruolata nel Corpo di Ricerca, si è sporcata le mani di sangue, ha fatto nuove amicizie ed ha scoperto che il mondo è un posto più grande di quello che immaginasse. Lei, però, non è cambiata affatto: è da poco terminata la cena e si sente moderatamente piena.
Lo fa così, Sasha, come da abitudine: si guarda allo specchio, stringe per bene la coda, mette le mani ai lati del water e ficca due dita in gola. Procede fin quando non sente l’anima lasciarle il petto e sfuggirle via dalle labbra. Fa per trattenerla, la tiene ancora un attimo in bocca: è calda ed ha un sapore nauseante, ma non importa. Ci pensa un attimo ancora. Pensa ai commenti di Eren sul suo appetito smisurato, al cipiglio vagamente disgustato di Jean e alle risate di Conny.
Sente un conato salirle alla gola, qualcosa che non sa cosa sia – perché non può essere nemmeno la sua anima, quella la stringe ancora fra le guance. Pensa allo sguardo dolce di Niccolo, ai suoi capelli biondi, alla mano leggera che sfiora la sua. Si chiede se abbia effettivamente bisogno di fare quel che fa per essere leggera, se non le possano bastare gli occhi di Niccolo che la guardano con semplice curiosità, amore e mai disprezzo o compassione. Si chiede se possa imparare a bastare a se stessa, con un piccolo aiuto.
Così Sasha ingoia e tira su il capo, di scatto. Rischia di vomitare di nuovo, ingoia di nuovo. Il bruciore alla base delle costole, proprio sopra lo stomaco, è forte e le scuote le viscere in modo disturbante. Resiste, stringe le labbra fino a farle diventare una pallida linea. Mentre si appoggia con le spalle alla superficie poco pulita dei bagni, dopo tutti quegli anni, si sente ancora libera e pesante.

 
 [740 parole]
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: AlnyFMillen