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Autore: Ridley Jones Stark    05/05/2021    0 recensioni
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 2019
La tranquilla vita di Vitani Blake viene sconvolta quando, dopo l'improvvisa scomparsa di sua nonna Helena è costretta a trasferirsi assieme alla sua famiglia nel paese natale di sua madre: Blackwood Hollow. Inizialmente la ragazzina non è felice del suo trasferimento, trova difficile convivere con i suoi zii e i suoi cugini, le manca la sua vecchia routine e -soprattutto- da quando si è trasferita nel paesino terribili incubi la tormentano.
Tuttavia stando a Blackwood Hollow Vitani viene a sapere che un oscuro segreto avvolge la sua famiglia e per uno sfortunato caso del destino sarà lei a doverlo risolvere.
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 1800
Endrell Morgerstern è il mago a cui è stato affidato il compito di proteggere il villaggio di Blackwood Hollow dalle perfide Ombre: Anime corrotte che danno la caccia ai viventi per mangiarne le carni e berne il sangue. Per fermarle Endrell e la Veggente Diadama devono scendere nelle profondità del Regno delle Anime e sconfiggere il Ladro di Anime: un mago malvagio che ha stabilito la sua dimora tra i morti.
Il viaggio che il mago e la Veggente dovranno affrontare sarà lungo e pieno di pericoli e il nemico con cui dovranno confrontarsi potrebbe rivelarsi troppo potente per essere sconfitto.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Endrell sgranò gli occhi, quello era il famoso Jack Laindèir?! Il mago che aveva tradito la Congrega sotto ordine dello spirito della Veggente?! Come poteva essere lì, ancora in vita e in forze? Poteva davvero fidarsi di lui? Se Diadama gli aveva chiesto di fargli da guida in quel regno maledetto allora sì, ma Endrell non ne era sicuro…
 
-Ehy chiudi quella bocca ragazzino! Sembra che tu abbia visto un fantasma!- disse Jack scoppiando in una roca risata
 
-Sto cercando di decidere se posso fidarmi di te-
 
il sorriso del giovane si congelò
 
-La Veggente si fidava di me… lei mi ha chiesto di farti da guida… ma immagino che la Congrega mi abbia screditato parecchio… fino a farti dubitare di me-
 
-Si, inoltre non sei come ti immaginavo…-
 
-Ah no? E come mi immaginavi? Come un demone? Un mostro? O come un’Ombra?!- chiese Jack con una punta di acidità nella voce
 
-No… semplicemente più alto…-
 
-Da quando l’altezza influisce sulla fiducia?-
 
Endrell lo guardò stranito
 
-L’altezza ovviamente non ha nulla a che fare con la fiducia… la mia è solo una constatazione…-
 
-Bene… allora perché non ti puoi fidare?!-
 
-Perché sei un traditore! Sei venuto qui nel Regno delle Anime, hai abbandonato la Congrega, hai tradito i viventi e ti sei alleato con le Ombre… e la cosa peggiore è che hai trascinato suo fondo anche i Blackwood! Una famiglia di maghi molto potenti che ti ha sostenuto! Tu sei Il motivo per cui la Congrega non si è più fidata dello spirito della Veggente! Sei il motivo per cui Diadama è scesa in questo luogo!! Sei tu la ragione per cui la mia amica è morta!- mormorò Endrell cercando di mantenere la calma,
 
Jack sbuffò inarcando un sopracciglio
 
-Va bene, sei sconvolto per la morte della tua amica, vuoi trovare assolutamente un colpevole e posso accettare che tu te la prenda con me… ma chiamarmi traditore… come se avessi avuto davvero l’intenzione di nuocere la mia famiglia!- sbottò voltandosi -e ora muoviti ragazzino, molte Ombre sono scappate e non ho intenzione di farmi trovare qui quando torneranno con i rinforzi- aggiunse iniziando a incamminarsi.
 
Endrell lo osservò allontanarsi soppesando le sue alternative: non poteva assolutamente rimanere solo nel regno maledetto, ma seguendo Jack Laindéir rischiava di andare incontro ad una morte orribile, il mago sospirò e spostò lo sguardo sul corpo privo di vita di Diadama, sembrava si fosse addormentata tra le rose, se non fosse stato per il colorito cadaverico e il rivolo di sangue che le colava dalla bocca. Il giovane le si avvicinò e si accovacciò accanto a lei
 
-Mi dispiace tanto Dia… non dovevo farti venire qui…-  mormorò accarezzandole delicatamente i capelli, non poteva sopportare l’idea di aver perso la sua migliore amica in quel modo orribile
 
-Allora ragazzo pensi di venire o vuoi rimanere qui a fare da esca alle Ombre?!- disse Jack che ormai era a qualche metro di distanza
 
Endrell sospirò nuovamente
 
-Arrivo…- disse incamminandosi verso di lui -allora da che parte andiamo?- chiese una volta che lo ebbe raggiunto
 
-Dobbiamo raggiungere il castello diroccato su quella collina- rispose Jack scrutando l’orizzonte
 
-Quanto ci vorrà?-
 
a Laindéir sfuggì una risata roca
 
-Chi può dirlo? Qui il tempo scorre in modo diverso, potremmo metterci dei giorni o degli anni… se le cose si mettono male potremmo impiegarci anche dei secoli, ma noi non ci accorgeremmo di nulla visto che qui si potrebbe dire che il tempo non esiste- spiegò cingendo con il braccio le spalle di Endrell
 
-Dei secoli…- ripetè il giovane mago attonito -io non posso passare qui dei secoli… ho una famiglia da cui tornare!- balbettò passandosi una mano tra i capelli con un gesto nervoso
 
-Oh povero piccolo maghetto… anche io avevo una famiglia da cui tornare, ma sono bloccato qui da parecchi secoli e tutti quelli che conoscevo sono morto… o peggio…- lo canzonò Jack fissando il vuoto, -ma ora andiamo! Non abbiamo tempo da perdere!- concluse staccandosi dal compagno di viaggio e riprendendo la marcia.
 
💎
 
I due maghi camminarono per quelle che ad Endrell sembrarono ore, senza mai fermarsi, con il paesaggio che mutava: infatti il giardino ricolmo di rose vitree aveva lentamente lasciato il posto ad una fitta foresta di alberi bianchi e spogli, che si protendevano verso il cielo come se implorassero pietà al cielo che si stagliava su di loro inondandoli con i suoi lampi scarlatti.
Anche le anime erano molto diverse da quelle che abitavano il giardino, infatti i bambini privi di occhi erano stati sostituiti da scheletri allampanati coperti da brandelli di pelle e sangue rappreso che brancolavano senza una precisa meta tenendosi a debita distanza da Jack e dalla sua lancia. Vedendo quelle creature Endrell non poté fare a meno di stringere l‘ amuleto che teneva in tasca con un moto di paura,
 
-Non preoccuparti, quelle Anime non si avvicineranno a noi- lo rassicurò Laindéir come se avesse percepito il suo pensiero
 
-Ne sei sicuro?-
 
-Certamente… questi sono gli spiriti di chi è morto in battaglia… non sono aggressivi-
 
-Capisco- rispose il giovane mago tornando a guardare gli scheletri domandandosi se tra loro vi era anche Diadama e se era lì poteva riconoscerlo? O aveva perso la sua memoria quando era stata brutalmente strappata alla vita?
 
Mentre Endrell si arrovellava la testa con queste domande i due viandanti continuarono a camminare per un tempo infinto, addentrandosi sempre di più nella foresta, fino a che i rami degli alberi non oscurarono completamente i raggi vermigli del cielo
 
-Qui possiamo riposare- disse Jack fermandosi
 
il giovane mago come risposta crollò al suolo sospirando esausto
 
-Lo so, per i mortali è difficile stare qui, le Anime e le Ombre ti succhiano lentamente l’energia vitale fino a ridurti come un guscio vuoto- disse Laindéir osservando il suo giovane compagno
 
-Allora tu come sei sopravvissuto tutto questo tempo qui?- chiese Endrell sollevando lo sguardo
 
-Io sono un caso a parte… ho la magia nera e una potente alleata a proteggermi…-
 
-La magia nera consuma, non protegge-
 
-Quando vivi in un posto così puoi solo scegliere da cosa farti distruggere… e io preferisco avere la possibilità di difendermi… anche se questo a lungo andare mi renderà polvere…-
 
-Sinceramente non capisco come fai… io avrei preferito morire piuttosto che rimanere bloccato qui-
 
Jack sospirò
 
-Anche io ragazzo… ma essere in questo stato, da solo, senza poter esalare il mio ultimo respiro è la punizione per quello che ho fatto…-
 
-Cosa puoi aver fatto di così terribile per meritare una pena del genere?-
 
-A causa della mia testardaggine ho trascinato in questo Abisso altre due persone, che ora sono intrappolate esattamente come me-
 
-La Congrega ha sempre parlato poco di questa storia, come se volessero cancellarla…- disse Endrell riflettendo ad alta voce
 
a Jack sfuggì una risatina
 
-Non posso biasimarli ragazzo… potendo lo farei anche io… ma il passato è immutabile persino qui…-
 
un pesante silenzio seguì quelle parole, entrambi i maghi erano assorti nei loro pensieri e tormentati dalla loro paure.
 
-Cosa è successo veramente quando sei venuto qui?- domandò Endrell di punto in bianco
 
-Sei sicuro di volerlo sapere davvero?- chiese Jack di rimando spostando lo sguardo su di lui
 
-Sì…- fu la risposta secca
 
-Va bene, se ne sei convinto… ma sappi che non è una bella storia.- esordì Laindéir sedendosi con la schiena appoggiata ad un albero
-Era un pomeriggio d’autunno quando la Veggente del mio tempo, Clarisse, ebbe una visione davanti alla Congrega di Blackwood Hollow e pronunciò nell’Antica Lingua la Profezia della Stella del Mattino. Avvenne tutto così in fretta che nessuno di noi riuscì a capirla e a tradurla interamente e quando Clarisse si riprese non ricordava nulla, così tentammo  di ricostruire le parti mancanti con scarso successo… ma alla fine siamo riusciti a capire che con “Stella del Mattino”  la Veggente parlava di un mago che riuscisse a praticare un tipo di magia sconosciuto ad ogni ordine di maghi e che possedesse la Lux Sacra, una naturale lucentezza proveniente dall’Anima; io all’epoca ero un giovane stregone, molto portato per la magia bianca e per l’alchimia così il Magno Sapiente della mia Congrega, Lord Sailas Blackwood, decise di insegnarmi anche la negromanzia e la magia dei druidi, nel tentativo di risvegliare in me la Lux Sacra, come dipendesse da quanti tipi di magia ero in grado di praticare .
L’addestramento durò sette anni, i miei progressi venivano controllati dalla figlia del mio maestro… Lyra… la mia dolce Lyra… io e lei eravamo molto uniti… avevo intenzione di chiederla in moglie… comunque durante il mio addestramento le Ombre erano diventate molto più aggressive, compivano sacrifici umani, trascinavano i bambini nel Regno delle Anime e i Coleridge, la famiglia di cacciatori che a quel tempo controllava Blackwood Hollow, ci aizzava contro la popolazione, perché si sa, nulla è più potente di una folla spaventata. I processi per stregoneria erano ormai all’ordine del giorno… perdemmo molti validi maghi in quel periodo… la situazione era insostenibile così il Magno Sapiente decise di convocare ciò che rimaneva della nostra Congrega e i più alti membri della famiglia di cacciatori per spiegare la situazione e negoziare una tregua.
Christian Coleridge, il capofamiglia, accettò una volta appreso che non eravamo noi il vero pericolo, accettò la tregua e la proposta di collaborazione tra la Congrega e la sua famiglia per il bene della comunità e per un po’ le cose sembrarono migliorare migliorare: i processi cessarono e con noi e i cacciatori le Ombre ridussero le loro attività. Ma una notte… una terribile notte… quelle bestie, quei demoni appiccarono un fuoco nei bassifondi di Blackwood Hollow costringendo chiunque abitasse lì a fuggire nel bosco per cercare riparo… ma tutta quella povera gente non aveva idea di cosa lì attendesse nella foresta…- Jack prese un profondo respiro abbassando lo sguardo -fummo io e Jason Coleridge a scoprire cosa era successo… mentre gli altri maghi e i cacciatori cercavano di domare le fiamme noi andammo nel bosco a cercare i sopravvissuti… quello che trovammo fu orribile… ogni uomo, donna, vecchio e bambino che aveva tentato la fuga era stato appeso ad un albero come una macabra marionetta… sui polsi avevano tutti profonde ferite che sembravano fatte da un animale… le Ombre erano tutte attorno ai corpi per nutrirsi delle Anime più giovani e corrompere quelle più anziane… la cosa peggiore fu che alcune persone erano ancora vive. Ma noi non potevamo fare nulla per salvarli… eravamo impotenti… solo un’Ombra osò avvicinarsi… ci disse che il Ladro di Anime ci mandava i suoi saluti.
Quella stessa notte ci fu una riunione della Congrega alla quale parteciparono anche i cacciatori… e fu deciso che io, in qualità di Stella del Mattino, sarei sceso nel Regno delle Anime per sconfiggere quel mostro e porre fine al suo dominio del terrore… ma avrei dovuto farlo da solo, tutti erano troppo spaventati per seguirmi, solo Jason e Lyra si fecero avanti, desiderosi di combattere al mio fianco quella battaglia, ma Lord Sailas e Sir Christian lo ritenevano troppo pericoloso… così non insistei.
Quando la riunione fu sciolta decisi di creare un’arma per proteggermi nel Regno delle Anime, così sfruttando le mie doti da alchimista creai il Medaglione del Sole… un oggetto magico che emana raggi solari ogni qualvolta che c’è un’Ombra nelle vicinanza… la notte seguente, mentre i cacciatori difendevano il villaggio la Congrega aprì il portale per il Regno delle Anime, presi un profondo respiro e mossi i primi passi verso quel luogo, ma proprio quando stavo per passare la mia amata Lyra e Jason mi raggiunsero e si lanciarono insieme a me… dovevo fermarli… ora a causa mia anche loro sono intrappolati qui…-concluse Jack stringendosi nelle spalle
 
Endrell lo guardò dispiaciuto
 
-Tutto quello che la Congrega ha sempre sostenuto su di te, su Diadama era sbagliato… tu hai davvero cercato di salvarci tutti…-
 
-Ma non ci sono riuscito… e ora un altro mago è qui…-
 
-Fermerò io il Ladro di Anime- affermò il giovane mago con determinazione
 
-Ma davvero?- chiese Jack sorridendo beffardo -E come credi di fare?-
 
-Ancora non lo so, dovrò improvvisare suppongo-
 
-Si, improvvisare può essere un buon piano, ma forse invece di improvvisare potrei aiutarti io…-
 
-E come?-
 
-Potrei iniziare aiutandoti a farti degli alleati?-
 
-Bene, da chi dovrei iniziare?-
 
-Da una persona che mi odia… Jason Coleridge-
-E dove lo troviamo?-
 
-Nelle profondità della Fossa dei Dannati, poco dopo questa foresta-.
   
 
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