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Autore: alinxx    06/05/2021    1 recensioni
"Mi sei entrato talmente dentro che ormai mi è impossibile poter dire con certezza dove inizio io e dove finisci tu. Ci siamo fusi insieme fino a diventare una persona sola e non riuscirei più a stare senza di te perchè nulla sarebbe più lo stesso, perchè io non sarei più lo stesso."
Raccolta di one shot sui gallavich.
Per chi fosse interessatx l'ho pubbicata anche su wattpad con lo stesso nome.
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
Capitoli:
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L'ikigai (生き甲斐) (iki-vivere, gai-ragione) è l'equivalente giapponese di espressioni italiane quali "ragione di vita", "ragion d'essere".

"Io che ti baciavo la fronte
E ti stringevo più forte
Ripetendoti: "Stai
Non andare adesso, rimani
Dimmi che mi ami" Ikigai"


Prima di conoscerti non avevo mai pensato che si potesse avere così tanta paura di perdere una persona. Forse perché non avevo mai tenuto davvero a qualcuno o forse perché semplicemente credevo che nulla durasse per sempre. Ho sempre pensato che i rapporti avessero una data di scadenza, che certe volte semplicemente volersi bene non bastava. Che era normale passare dal sentire una persona tutti i giorni al non sentirla più per mesi, che semplicemente le strade si dividevano e ognuno andava per conto suo senza rimanerci troppo male. Mentre ora mi sono ricreduto. Perchè ora al per sempre ci credo, ci spero, perchè non potrei immaginarmi una vita senza di te al mio fianco. Ho la costante paura che tu da un giorno all'altro te ne possa andare, che domani mattina quando mi sveglierò non sentirò più le tue braccia che mi cingono la vita, che girandomi nel letto invece di te possa trovare un posto vuoto, che quando tornerò da lavoro non ci sarai tu ad accogliermi sulla porta, che quando avrò una bella notizia non potrò più venire da te a raccontartela, che non potrò più baciare le tue labbra, intrecciare le mie dita con le tue. Mi sei entrato talmente dentro che ormai mi è impossibile poter dire con certezza dove inizio io e dove finisci tu. Ci siamo fusi insieme fino a diventare una persona sola e non riuscirei più a stare senza di te perchè nulla sarebbe più lo stesso, perchè io non sarei più lo stesso.

"Gli amici vogliono che vada fuori a fare festa
Noi, sotto una coperta
Io non respiro mentre tu profumi d'erba"


Quei pochi amici che ho si lamentano che non esco più con loro, che passo i miei giorni di riposo chiuso in casa con te e che gli trascuro. Non posso dargli torto ma come faccio a spiegargli che tu sei tutto ciò che voglio? Che sei tutto ciò che mi serve per andare avanti? Tutto ciò di cui ho bisogno? Tutto ciò che mi serve per stare bene? Come faccio a spiegargli che preferisco stare sdraiato sul divano con te a vedere uno stupido film che andare in un locale a bere così tanto da non ricordarmi neanche più il mio nome per poi svegliarmi il giorno dopo in qualche vicolo o nel letto di qualche sconosciuto senza la benché minima idea di come io ci sia arrivato? Come fanno a capire che ormai ho smesso di rifugiarmi nell'alcol, nella droga, che non mi serve più trovare un modo per evadere dalla realtà perché ora finalmente dopo tanto tempo sento di aver trovato anche io il mio posto nel mondo? Come faccio a spiegargli che preferisco rimanere nel letto abbracciato con te con le coperte tirate fin sopra la testa a parlare sottovoce e a baciarci invece che stare tutta la sera ad ascoltare loro che parlano solo di ragazze e di sport? E so che probabilmente non lo capiranno mai, che magari non smetteranno mai di rinfacciarmelo e di essere arrabbiati con me, ma loro quando io avevo bisogno dov'erano? Dov'erano loro quando per la rabbia volevo spaccare tutto e tiravo pugni al muro finchè non mi rompevo una mano? Dov'erano loro quando bevevo così tanto che rischiavo di non svegliarmi il mattino dopo, quando piangevo così tanto da pensare di aver finito le lacrime? Loro non c'erano, però tu si, tu ci sei sempre stato.

"Credevo che la vita desse solo merda
Ma poi nel freddo di gennaio ti ho scoperta"


Fin da quando ero piccolo ho sempre pensato che il mondo ce l'avesse con me. Mi ha tolto mia mamma, mi ha fatto crescere in una casa con un padre assente e violento che entrava e usciva di prigione come se andasse in vacanza, che non ha fatto altro che distruggere fisicamente e psicologicamente me e mia sorella per anni, che ci ha fatto arrivare al limite, a non farcela più, a pensare di lasciare tutto anche se avevamo solo sedici anni e ancora tutta la vita davanti. Credevo che il mondo ce l'avesse con me perchè sono vissuto in quartiere malfamato, in un quartiere dove a nove anni impari a sparare, a sei a rubare e a dodici hai già il tuo angolo della strada in cui spacciare. Sono vissuto in un quartiere in cui vigeva la legge del più forte, in cui dovevi dormire con un occhio aperto e la pistola sotto al letto perchè non potevi mai sapere chi ti sarebbe entrato in casa. Poi quella sera di gennaio i miei occhi hanno incontrato i tuoi e ho iniziato a capire che forse mi sbagliavo, che forse il mondo mi stava ripagando per tutto quello che mi aveva tolto, per tutte le cose a cui avevo dovuto rinunciare e posso dire che ne è valsa la pena. È valsa la pena sopportare tutto questo se alla fine ho avuto te.

"Ed io che non ho mai saputo amare prima
Ti ho conosciuta e si era fatta già mattina"


Prima di te non ero mai stato seriamente con nessuno, non sapevo nemmeno che cosa volesse dire la parola "amore", sapevo solo che mi spaventava, che appena la sentivo iniziavo a correre via nenache mi stessero inseguendo. Mi spaventava perché non l'avevo mai provata, perché ero cresciuto credendo che l'amore non esistesse, vedevo mio padre che picchiava mia madre, mia sorella che veniva trattata come un oggetto dai ragazzi con cui stava e pensavo che se quello era l'amore io non volevo provarlo. Non avevo neanche idea di come si facesse ad amare qualcuno, di come ci si potesse annullare completamente per l'altra persona, perché non pensavo nemmeno di meritare di essere amato. Così quando ho capito di essere innamorato di te mi sono spaventato e come un cretino ho fatto quello che mi viene meglio: fuggire. Pensavo che così quello che provavo per te se ne sarebbe andato, che standoti lontano avrei capito che in realtà non mi piacevi davvero, ma scappare a volte non serve perchè i problemi, i pensieri, i sentimenti ti trovano sempre e ignorarli non serve a renderli meno reali. Per me pensare di innamorarmi era una cosa così irrealistica che non ci avevo neanche mai pensato, che non mi ero neanche mai chiesto come ci si sentisse o cosa si provasse e quando ho realizzato di esserselo ho visto tutte le mie certezze caderre come un castello di sabbia e mi sono ritrovato spiazzato, senza saper più che cosa fare. Ma nonostante tutto tu mi hai aspettato. Hai aspettato che capissi da solo che quello che provavo non era sbagliato, che è normale amare e non deve essere una cosa di cui avere paura o di cui vergognarsi. Che amare ti rende una persona migliore, che provare dei sentimenti non ti rende debole. Sei sempre rimasto accanto a me a tenermi la mano nonostante io ti urlassi contro di andartene, nonostante provassi a respingerti in tutti i modi. Mi hai lasciato i miei tempi e il mio spazio e non hai preteso che io ti dicessi nulla, che ti dimostrassi qualcosa. È grazie a te se ho imparato cosa vuol dire amare.

"Avevo gli occhi di chi piange sempre e non lo dice
Di chi sorride a tutto il mondo ma non è felice"


Prima di incontrare te nessuno si era mi accorto di come mi sentivo davvero, a nessuno era mai neanche passato per la testa che le cose non andassero bene come facevo credere. Costruivo muri attorno a me per farmi da scudo e mi chiudevo in me stesso per evitare di far vedere agli altri come mi sentivo davvero, cosa provavo. Per non far vedere che anche io, Mickey Millkovich, ho dei sentimenti. Fin da quando sono piccolo mi hanno sempre ripetuto che le emozioni non si mostrano, che bisogna tenersele per se. Che provare dei sentimenti ti rende debole e vulnerabile, ti fa abbassare le tue difese e chiunque poi riesce a oltrepassarle e a distruggerti. E io ho sempre creduto che avessero ragione, fin quando tu mi hai aiutato a capire che tenersi tutto dentro è solo peggio. Che per ogni silenzio, per ogni parola non detta ci si allontana sempre un po' di più, che parlare delle tue emozioni ti aiuta a capire te stesso e anche gli altri, che per quanto pensi di essere l'unico a sentire quelle cose c'è sempre qualcuno che capisce come ti senti. Ho capito che per te valeva la pena rischiare, valeva la pena donarti me stesso e il mio cuore anche se avevo paura che me lo rompessi, anche se avevo paura che una volta che mi avessi conosciuto davvero e avessi visto che non ero come ti aspettavi te ne saresti andato.

"Sono tornato a respirare fino in superficie
Tu avevi quel profumo buono
Ed io il cuore d'oro, una cicatrice"


Mi sentivo come se fossi in una piscina, come se fossi sott'acqua e nonostante cercassi di rimanere a galla ogni giorno che passava non facessi altro che andare più a fondo. E ormai non riuscivo più a vedere la superficie, vedevo solo nero intorno a me e avevo paura che sarebbe arrivato il giorno in cui mi avrebbe inghiottito, il giorno in cui anche io sarei diventato parte di esso. Poi sei arrivato tu e hai allungato la tua mano. Sei arrivato tu e man mano che ti conoscevo, man mano che passavano i giorni il nero che avevo intorno si faceva sempre più chiaro fino ad arrivare al punto in cui è sparito del tutto fino a lasciare intravedere di nuovo la luce. E finalmente sono riuscito a tornare a galla, mi sono aggrappato alla tua mano e tu senza dire nulla hai sorretto entrambi. Sei stato e sei ancora adesso la mia ancora. E lì ho capito che forse non è vero che ognuno si salva da solo, che devi fare tutto tu e che gli altri non possono aiutarti, perché si, forse l'amore non sempre basta a salvare qualcuno però di sicuro può aiutare. Tu sei la persona che mi ha spinto a credere in me stesso, che mi ha insegnato ad amarmi e ad amare, ad aprirmi agli altri, a essere la migliore versione possibile di me stesso. Sei la persona con cui diventa bello anche stare seduti su un marciapiede senza fare nulla, con cui cantare insieme davanti allo specchio e fare finta di essere ad un concerto senza sentirsi in imbarazzo o avere vergogna, con cui ballare sotto la pioggia come nei film, con cui sdraiarsi in un prato sopra una coperta a guardare le stelle e sentirsi felici veramente. Sei la persona che mi rallegra la giornata anche solo con un "ciao", che riesce a farmi sentire protetto e al sicuro con un abbraccio, che riesce a strapparmi un sorriso anche mentre sto piangendo, che mi seguirebbe anche in capo al mondo se servisse a rendermi felice. Perché tu sei il mio ikigai, la mia ragione di vita.


p.s.la canzone è ikigai di Claver Gold
   
 
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